Una giornata piena di novità
“Eileen, vai a svegliare papà, digli che è pronta la colazione.” Dissi a mia figlia, mentre lei era intenta a gustarsi una forchettata di pancake.
“Uffa mamma, sto mangiando…” mi rispose lei corrucciata, con la sua faccia buffa, che voleva tanto imitare quella di Severus quando era contrariato, ma lei non ci riusciva ancora e quindi quello che usciva era un visino alquanto divertente.
Per avere tre anni era un peperino niente male, sempre solare, e questo l’aveva preso dalla sottoscritta... ma era anche introversa e si vedeva già che aveva una grande predisposizione per le pozioni: io le preparavo da sola, per paura che potesse succedere qualcosa, ma con Severus era tutta un’altra storia.
Nelle giornate uggiose passavano anche pomeriggi interi a sperimentare, ovviamente Eileen dava solamente piccoli contributi.
Finalmente era finita la scuola e quindi avevamo tutta un’estate da passare insieme, e stavo preparando la colazione, ma Sev stava ancora dormendo dato che era tornato a casa tardi la sera precedente dopo la consegna dei diplomi. Avevo anche una grande novità da svelargli e non vedevo l’ora che si alzasse. Quindi la mia adorata figlioletta doveva svegliarlo.
“Vado adesso.” Disse lei zampettando verso le scale.
“Grazie piccola.”
Quanto ero felice: non potevo desiderare vita migliore, con un marito stupendo e una bambina altrettanto bella ed intelligente. Non aveva ancora compiuto la sua prima magia, ma c’era tempo, io avevo cinque anni quando ebbi uno scoppio di magia spontanea, quindi al momento non me ne preoccupavo più di tanto.
~☆~
Severus si era appena svegliato dopo aver sentito delle voci al piano terra e si stiracchiò pensando che finalmente erano giunte le vacanze: così aveva più tempo da trascorrere con la sua Eileen. Stava per alzarsi, ma sentì uno scalpiccio provenire dal corridoio e quindi fece finta di dormire, sicuramente Ana aveva mandato qualcuno ad annunciargli la colazione…
La porta si aprì ed entrò sua figlia, e con la coda dell’occhio vide che si stava avvicinando con passi felpati al letto. Aspettò che fosse abbastanza vicina e poi, con uno scatto felino la catturò, abbracciandola e portandola sul materasso. Lei lanciò un urletto di sorpresa e poi incominciò a farla ridere facendole il solletico.
“Ahahaha, papà basta, ahahaha…” rise lei, mentre si dimenava invano, con le lacrime agl’occhi.
Alla fine si fermò, anche perché sarebbe morta soffocata dalle risate e non gli pareva il caso; così la prese in braccio e si alzò, andando giù con un dolce peso sulle spalle. La rimise seduta sulla sedia e andò da sua moglie, abbracciandola da dietro, mentre le dava un bacio sulla guancia.
~☆~
“Buongiorno dormiglione!” dissi a Severus, mentre finivo di spadellare la colazione. “Pensavo di mandare una squadra di Auror per buttarti giù dal letto…”
“Spiritosa… comunque vedo che hai ripiegato su qualcuno di più piccolo...” mi rispose lui, sfottendomi.
“Allora che programmi hai per oggi?” feci sedendomi a tavola e prendendo un sorso dal mio thè.
“Devo ultimare una pozione. Quindi starò tutto il giorno nel laboratorio.” Mi rispose lui, e appena sentita le parole pozione e laboratorio, Eileen saltò sulla sedia e si mise sull’attenti: tale padre tale figlia, avevano la stessa luce negli occhi quando avevano un calderone davanti a loro.
“Possi darti una mano? Ti prego?” disse la scricciola con una faccia talmente cucciolosa che era impossibile dirle di no.
Infatti fu così che reagì Severus, con immenso orgoglio probabilmente.
“Certo, ho qualche lavoretto che potresti fare…” continuò lui, ed a questo lei batté le manine felice, scendendo dalla sedia ed andando ad abbracciarlo al settimo cielo.
“Vado fuori a giocare.” Disse poi staccandosi e correndo verso il giardino.
“Sì, va bene. Stai attenta però!” feci di rimando, ma lei ormai era scomparsa dal mio campo visivo.
Quella bambina era un’esplosione di vita, non stava ferma un minuto, era peggio di una tarantola!
“Dovrebbe aver già dimostrato la magia spontanea alla sua età…” disse poi Severus, dopo un po’ di silenzio.
Ero sicura che questa cosa lo stesse attanagliando, e alla fine me lo aveva detto. Di cosa si preoccupasse poi, la magia poteva anche dimostrarsi in età avanzata, ovviamente prima degli undici anni.
“Tranquillo, io ho fatto la mia prima magia a cinque anni quindi non è preoccupante…” lo rassicurai, ma lui non sembrava rilassato.
“Invece io compivo già piccolissime magie, specialmente se ero nervoso o mi arrabbiavo…”
Stavo per rispondergli e anche per metterlo al corrente di un grosso cambiamento, ma entrò un gufo dalla finestra, lasciando una lettera per me dal San Mungo; non era possibile! Primo giorno di vacanza e subito venivo chiamata per una carenza di pozioni? Dovevo stare lì fino a tarda serata di sicuro e addio giornata in famiglia…
Era abbastanza urgente e quindi mi alzai di fretta, degnando Severus di una spiegazione frettolosa.
“Devo andare, urgenza al San Mungo… tornerò stasera per l’ora di cena se va tutto bene. Comunque non preoccuparti per Eileen, arriverà il suo momento. Ora devo proprio andare, saluto la piccola in giardino e mi volatilizzo. E ho una sorpresa per te. Te la dirò stasera. Ciao Sev!” dissi infatti raccattando la borsa e materiali che potevano servirmi; gli diedi un veloce bacio a stampo, andai ad avvisare anche la mia bambina e poi nel camino alla volta dell’ospedale più famoso d’Inghilterra. Accidenti anche a loro!
~☆~
Severus, dopo che Ana se ne era andata, aveva con calma finito la colazione, mentre pensava a quello che voleva dirgli: chissà, magari aveva avuto una promozione al San Mungo! Poi, accantonando per il momento l’idea, si era vestito, a meno che non volesse lavorare tutto il giorno con il pigiama e poi si era recato in giardino per vedere cosa stava facendo sua figlia. Cercò di non fare il minimo rumore per non farsi scoprire e rimase esterrefatto da quello che vide: Eileen era seduta sull’erba ed era circondata da ciotole contenti varie erbe che aveva scovato in giardino, e stava giocando alla piccola pozionista; era molto orgoglioso di lei, non poteva desiderare di meglio. D’altronde tutti e due i genitori erano dei pozionisti, non poteva essere che dotata in quella materia… ad Hogwarts avrebbe fatto faville, se solo avesse già manifestato la sua magia! Non poteva essere una maganò, doveva per forza essere una strega, voleva che fosse tale, aveva tante cose da insegnarle! Per il momento l’unica cosa da fare era aspettare.
“Eileen, vieni, adesso vado nel laboratorio.” Le disse, distraendola così dalla sua pozione. Lei subito scattò in piedi e gli corse incontro, prendendogli la mano e trascinandolo verso la porta di legno massiccio, che le celava la stanza tanto desiderata.
“Papà, che cosa posso fare?” gli domandò poi appena varcata la soglia ed essere andata incontro al bancone da lavoro.
Nonostante la scricciola fosse nella loro vita da ormai tre anni, a volte gli sembrava strano essere chiamato papà e all’inizio era stata dura abituarsi alla dura routine di genitore: notti in bianco, pianti a squarciagola appena svegliata e i cambi pannolino, quelli erano in assoluto i peggiori e li aveva ceduti volentieri ad Anastasia.
Poi tutte le fatiche venivano però ricompensate: i sorrisi di sua figlia, le prime parole, la prima camminata… e in quei momenti si sentiva felice di essere diventato padre.
“Allora, potresti pulire quelle radici lì dalla terra e poi sgusciare quelle bacche vicino al calderone in argento.” Le disse Severus, iniziando a preparare il tutto in modo che riuscisse a raggiungere gli ingredienti.
Così incominciarono a lavorare e ogni tanto dava un occhio alla piccola apprendista, che se la cavava egregiamente; era molto simile ad Ana, quando era concentrata le si aggrottavano le sopracciglia e aveva la punta della lingua che sbucava dalle labbra per l’enorme attenzione che stava dedicando alle erbe.
Fecero solo una breve pausa pranzo e poi tornarono nel loro covo, per concludere l’opera; non perché fosse sua figlia, ma era più brava di certe teste di legno dei suoi studenti, non che ci volesse tanto per superarli, ma aveva tre anni, per Salazar!
In quel momento era disoccupata e girovagava per il laboratorio non sapendo cosa fare dato che la pozione stava fermentando; lui stava leggendo ed era seduto in poltrona, ma l’attenzione di Eileen però era rivolta alla gigantesca libreria che copriva la parete da quello che poteva notare.
Sicuramente entro i sette anni doveva togliere alcuni libri da lì, troppo oscuri per una bambina che voleva solo imparare l’esatta scienza delle pozioni…
“Posso farti una domanda?” disse lei dopo un po’ di tempo, piazzandosi sulle sue ginocchia e costringendolo a chiudere il libro.
“Riguardo…” la esortò lui, sistemandola meglio, affinché non cadesse a terra. Era leggera come una piuma, ma stava crescendo rapidamente, gli sembrava ieri che era un esserino indifeso nella sua culla e invece adesso era tutt’altro che indifesa…
“Una cosa che ha detto Albus; stava parlando con un signore strano quando ero da nonna Poppy ad Hogwarts.” Concluse lei, mentre giocherellava con un bottone della camicia di Severus. “Mi sembra che si chiamava Kinley o più o meno così…”
Piton incurvò un angolo della bocca per l’errore commesso dalla figlia, ma era molto curioso di sapere cosa aveva sentito da quel vecchio pazzo.
“Il signore si chiama Kingsley, Eileen.” La corresse Severus.
Di certo erano questioni abbastanza serie, non avevano parlato di unicorni che correvano sugli arcobaleni…
“Ehm, che cos’è un Mangiamorte?” domandò lei a bruciapelo, non sapendo cosa aveva scatenato nell’animo di suo padre.
Per la prima volta Severus si trovò spiazzato: cosa dire ad una bambina di tre anni? Non doveva nemmeno averla quella parola orrenda nel suo vocabolario! Doveva fare due parole con il vecchio Silente…
“Una persona molto cattiva.” si ritrovò a dire, sperando che non facesse ulteriori domande.
Lei annuì distratta, si vedeva che quello non era il vero punto, voleva arrivare a qualcos’altro.
“E allora perché hanno detto il tuo nome?” disse infatti, guardandolo negli occhi.
Severus deglutì a vuoto: non doveva saperlo così sua figlia, anzi era preferibile che non lo sapesse proprio!
“Vedi Eileen, una volta ero anch’io un Mangiamorte.” Fece Piton; avrebbe pagato per sapere cosa frullava nella testa della bambina; e se ora avesse avuto paura di lui?
“Ma tu sei buono e gentile con me e la mamma!” cinguettò lei, non riuscendo a capacitarsene probabilmente.
“Ho fatto molti sbagli prima di incontrare la mamma.” Le spiegò in modo elementare; le aveva detto anche troppo, non erano argomenti adatti ad una bambina.
Per fortuna era tempo di tornare alla pozione, per iniziare la seconda fase e così si chiuse lì il discorso. Era stato preso in contropiede, non si aspettava minimamente una domanda del genere, la prossima volta che avrebbe visto Silente gli avrebbe detto di evitare certi argomenti in presenza di Eileen…
“Ho bisogno di un aiuto; che ne dici di spezzettare i cuori di drago?” le propose poi, sperando che non stesse pensando ancora all’argomento caldo, e lei subito rispose affermativamente, non dando segni d’inquietudine fortunatamente. Forse era troppo paranoico, ma meglio essere sicuri che fosse tutto nella norma.
Dopo dieci minuti aveva finito anche quel compito, ma le sue mani erano tutte appiccicose e quindi gli domandò di lavarsele. L’accompagnò al lavandino e la fece salire sopra di uno sgabello, perché raggiungesse il lavabo. Le diede il sapone e poi ritornò al calderone, poiché necessitava di una formula al momento giusto.
“Ohhh…” disse poi Eileen, distraendolo per un attimo dal liquido che ribolliva lentamente.
“Che succede?” domandò lui, preoccupato come un padre può essere. Si allontanò dal bancone per andare da lei, e vide che era spaventata e teneva le mani lontano dall’acqua.
Ripose la domanda e al suono della sua voce si riscosse, guardandolo con gli occhioni spalancati; scese dallo sgabello e corse ad abbracciarlo, circondandogli le gambe con le sue esili braccia.
Chissà cosa le era successo... non era stato attento un minuto e lei ora era lì ad abbracciarlo impaurita, come se avesse visto un troll; la prese in braccio, aspettò che si calmasse e poi volle sapere cos’era effettivamente accaduto.
“Allora, cos’è successo?”
“C’era sangue nel lavandino!” rispose Eileen, rabbrividendo.
Piton per prima cosa controllò le mani di sua figlia: niente tagli o escoriazioni, anche perché non aveva usato coltelli e quindi era umanamente impossibile. Poi gli balenò un pensiero insistente in testa, e se fosse stato vero sarebbe stato il papà più felice del mondo.
“Facciamo una prova? Ti va? Vediamo cosa succede se tocchi l’acqua?” le propose, rimettendola davanti al lavabo. Lei annuì, poco convinta, ma allungò le mani verso l’acqua che ora scorreva tranquillamente e soprattutto era trasparente.
Entrò in contatto con il liquido e subito il suo colore mutò: sembrava un arcobaleno che fluiva dal rubinetto. Alzò un angolo della bocca vedendo ciò: si era finalmente manifestata la magia di sua figlia! E che magia! Ora sì che si ragionava, lo aveva sempre saputo che Eileen era un portento! Lei era ancora sconvolta, ma vedendo il sorriso sul suo volto si rilassò, tolse le mani e scese dal rialzamento mettendosi di fronte a lui.
“Papà quella era…” disse lei, non riuscendo a concludere la frase per l’incredulità che la pervadeva in quel momento.
“La tua prima magia. Vieni qui cucciola!” fece Severus inginocchiandosi e aprendo le braccia, pronto per accogliere quell’esserino minuto.
Lei gli saltò al collo al settimo cielo, ora era totalmente felice dopo che aveva metabolizzato quello che era appena accaduto.
Quanto aveva aspettato questo momento! Finalmente era arrivato, e brava la sua Eileen, già non vedeva l’ora del rientro a casa di Ana per comunicarle la splendida notizia. Era da un mesetto che si preoccupava per l’assenza di poteri magici, ci pensava tutto il giorno e da adesso in poi non avrebbe avuto più dubbi: era effettivamente entrata a far parte del mondo magico, sarebbe diventata una splendida strega e avrebbe assistito a tutti i suoi progressi.
Fra alcuni anni sarebbero cominciati i momenti più importanti nella vita della bambina: la scelta della bacchetta da Ollivander, l’entrata ad Hogwarts come studente, lo smistamento e le prime amicizie.
Dopo alcuni minuti Eileen si staccò, iniziando a saltellare per il laboratorio ribadendo la sua gioia.
“Ho fatto la mia prima magia, ho fatto la mia prima magia…”
Severus la guardava compiaciuto, ma il suo sguardo si posò sul calderone: ormai la pozione era andata a farsi benedire, aveva un colore tendente al verdognolo invece del color turchese che doveva assumere, ovviamente non aveva detto la formula nel momento opportuno, ma il motivo era stato più che valido.
Ore 21.00
“Papà, mi racconti una favola?” gli domandò Eileen in pigiama venendogli incontro con un libro per bambini stretto a lei: come poteva dirle di no?
“Certo, vieni qui.” Le rispose lui, facendole segno di sedersi sulle sue ginocchia.
Lei lo raggiunse e si accomodò, poi passandogli il libro; quella sera si meritava maggiormente una storia, dopo quello che era accaduto nel pomeriggio era diventato ancora più orgoglioso di prima. Non poteva assolutamente desiderare di meglio.
Così, dopo aver passato un braccio attorno a sua figlia, si schiarì la voce ed incominciò a leggere, raccontandole la favola di Cenerentola; non era la sua preferita, lui prediligeva quelle del mondo magico, ma Ana aveva insistito nel dare ad Eileen un’infarinatura del mondo babbano, quindi c’erano serate a tema babbano ed a tema magico.
Era arrivato al punto in cui quel genio di ragazza si scordava dell’ora e doveva correre come una pazza per scappare dal principe, quando venne interrotto da uno sbadiglio della piccola.
“Sei il papà migliore del mondo…” disse lei, per poi appoggiare la testolina sul suo petto ed addormentarsi beata.
Severus rimase paralizzato, dopo che il suo cuore aveva eseguito un triplo tuffo carpiato all’indietro: sua figlia gli aveva detto molte volte di volergli bene, ma questo no, era la prima volta che se ne usciva così, senza che lui avesse fatto qualcosa di particolare per compiacerla. Forse era come sua madre, si accontentava della semplicità, di cose fatte con amore, con il cuore; lui, Severus Piton, poteva definirsi un uomo con un cuore? Alcuni anni fa non era così, eppure adesso solo a vedere le donne della sua vita sorridere lo faceva stare bene. Ovviamente era rimasto il solito sarcastico e scorbutico, però, come diceva Albus, la vita matrimoniale lo aveva ammorbidito…
Poi la nascita di Eileen era stata una benedizione, anche se non era stata “programmata”; non aveva mai pensato ad avere un figlio e soprattutto non aveva mai pensato a se stesso come padre.
Non si vedeva nei panni di genitore, non aveva avuto un’infanzia felice e non si sentiva pronto. Appena dopo l’annuncio della gravidanza nel suo animo era scoppiata una gioia irrefrenabile, ma poi aveva riflettuto a lungo e si era sentito alquanto insicuro, anche se aveva resistito molto prima di dire qualcosa ad Ana, per non preoccuparla.
Ed ora teneva tra le braccia la più splendida delle creature, beatamente addormentata, e lei si sentiva al sicuro con lui; c’era un tempo in cui nessuno gli si sarebbe avvicinato per paura di rimanere ucciso, e adesso sua figlia gli diceva che era il migliore, una leggera differenza…
L’avrebbe protetta ad ogni costo, per sempre, sia quando sarebbe entrata ad Hogwarts, sia quando sarebbe diventata grande, lei sarebbe restata la sua bambina.
Quando era solo amava il silenzio, ora non più; quelle rare volte in cui non regnava alcun suono in casa, pensava troppo, con il solo risultato di riportare a galla il passato, e questo non era un bene.
Per fortuna che a distrarlo dai suoi pensieri, arrivò Ana, che sbucò fuori dal camino con un cipiglio alquanto irritato: sicuramente ora il silenzio non era più il benvenuto a casa Piton.
~☆~
Molto irritata per l’ora che si era fatta, uscii dal camino, ma la mia espressione mutò subito dopo aver visto Severus che teneva in braccio un’addormentata Eileen: quanto erano dolci! Tutto il mio malumore volò giù da una finestra e mi sedetti stancamente sul divano, vicino a loro due.
“Non ti domando nemmeno come sia andata la giornata, il tuo viso ha parlato per te…” disse Severus, increspando le labbra in un lieve ghigno.
“Sì, ho dovuto preparare un’infinità di antidoti, il San Mungo aveva dimenticato di avvertirmi della loro mancanza, ti lascio solo immaginare in che stato è il mio ufficio. Voi due vi siete divertiti? Come è venuta la pozione a cui stavi lavorando?” feci io, curiosa; dopo una giornata di stressante lavoro il divano sembrava il paradiso sceso in terra, e Sev ed Eileen erano gli angeli; ma come mi venivano questi slanci da poeta quando era stanca… probabilmente erano solo scleri, già.
“Il calderone con la pozione è finito nel lavandino ed attende di essere svuotato e pulito.” Mi rispose lui incolore, nonostante mi avesse appena detto che non gli era riuscita.
Come? Aveva sbagliato? Severus Piton aveva sbagliato? Nah… impossibile, forse avevo capito male: non avevo mai visto Sev commettere un errore nemmeno quando preparava il the!
Forse era colpa della stanchezza e il mio udito era andato a farsi benedire…
“Scusa, hai detto che non hai concluso la pozione?” dissi con un sorrisino di scherno, come quelli che mi rivolgeva lui quando sbagliavo qualcosa. In effetti era parecchio divertente.
“Sì, ma non per il motivo che pensi; è successo un imprevisto alquanto straordinario… e quindi non sono riuscito a dire la formula nel momento più opportuno.”
A quel punto ero incuriosita; un imprevisto con un importanza tale da distoglierlo da una pozione… cosa poteva essere? Una lettera del ministero? Improbabile, non si sarebbe distratto. Eileen? Magari si era fatta male!
“Si è fatta male Eileen?” gli domandai subito, preoccupata, cercando di non alzare troppo il tono di voce per non svegliarla.
“No, ma che ti salta in mente! So badare a mia figlia!” mi rispose Sev piccato. “Comunque c’entra Eileen… è ufficialmente entrata a far parte del mondo magico…”
Oh per Merlino. Mia figlia aveva compiuto la prima magia! Mi portai una mano alla bocca, incredula, peccato che me l’ero persa… sicuramente ne avrebbe fatte altre, pazienza. Non vedevo l’ora che arrivasse l’indomani per darle un abbraccio di quelli stritola ossa, per congratularmi con la mia piccolina.
“Come è successo?”
“Ha toccato l’acqua e le ha fatto cambiare colore, veramente straordinario.” Disse Sev, e da come lo aveva detto sembrava trasudasse orgoglio da tutti i pori, e non aveva tutti i torti!
Parlammo ancora un po’ dell’argomento scottante ed io evitai di rivelargli la grande notizia che mi tenevo dentro da tutto il giorno. Poi guardai l’orologio, era molto tardi, ed era ora di portare Eileen a letto, anche se già dormiva da un pezzo, da quello che mi aveva detto Severus.
Quindi, senza svegliarla, Sev si alzò e la portò nella sua cameretta, seguito da me. La poggiò sul letto ed io le rimboccai le coperte, dandole poi un bacio lieve sulla fronte, raggiungendo poi Severus, appoggiato allo stipite della porta.
“Sembra un angioletto mentre dorme…” sussurrai io, appoggiando la testa sul suo petto, sospirando felice.
“…e le restanti 12 ore è un demonietto.” Disse lui scherzosamente. “Non immagini nemmeno quanto mi abbia reso orgoglioso di lei oggi.”
“E invece sì, e credo che non sarà nemmeno l’ultima volta.” risposi io felice.
Gli anni sarebbero trascorsi troppo in fretta per i miei gusti, e presto sarebbe entrata ad Hogwarts, avrebbe avuto le prime amiche, la prima cotta, e non vedevo l’ora di conoscere il fidanzatino, e sarebbe cresciuta, ma una cosa era sicura, la sua mamma ci sarebbe sempre stata per lei, così come il suo papà.
“Comunque, credo che la stanza degli ospiti debba essere convertita a cameretta, Eileen avrà un fratellino o una sorellina…” gli dissi poi, portandomi le sue mani al ventre.
Lo sentii irrigidirsi, per poi abbracciarmi forte. Mi girò fra le sue braccia e mi diede un bacio mozzafiato, facendomi venire le farfalle allo stomaco.
“Congratulazioni, diventerai nuovamente papà.” Sussurrai infine sulle sue labbra, sorridendo contenta. “Ti dovrò sopportare per altri nove mesi di gravidanza.” Bisbigliò Sev sarcastico, accennando ad una piccola risatina. Era sempre il solito.
“Ti amo, testone.” Dissi abbracciandolo forte.
“Anch’io.”
_______________________
Spazio autrice
Ciao a tutte! Finalmente dopo tanto tempo sono riuscita ad avere qualche giorno libero per poter finire la copertina e pubblicare questa storiella. 😊
Vi è piaciuta? Io mi sono divertita un mondo a scrivere di Eileen e Severus: spero di non aver esagerato con la sdolcinatezza... devo ancora scrivere il sequel, ma quest'estate mi metterò all'opera. Secondo voi Eileen avrà un fratellino o una sorellina? Per il momento non posso scrivere del nuovo arrivo in casa Piton, perchè sto scrivendo una nuova fanfiction romantica su Severus, a rating rosso tanto per cambiare... eh eh, sono sempre la solita pervertita. XD
(Chi vuole sapere qualche dettaglio sulla nuova storia può scrivermi in privato... 😏)
Ci sentiamo! Alla prossima!
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro