III.
Il salone principale ormai era già pieno di persone, tutte in attesa dell'arrivo delle due gemelle, in particolare di Lady Adelle. Dal fondo della folla esitante spiccava una figura: Lord Raphael, che indossava una leggera camicia bianca, un gilet broccato e un completo blu come il colore dei suoi occhi, se ne stava lì, con a fianco il cugino, nell'attesa di vedere finalmente per la prima volta dal vivo la sua futura sposa. Doveva dire la verità, di quello che traspariva dalle lettere che si erano scambiati e del ritratto di famiglia che aveva avuto la fortuna di vedere, era rimasto positivamente sorpreso dalla sua bellezza quasi eterea e dalle sue parole delicate ed eleganti.
- Dame e cavalieri, a voi: Lady Lavina e Lady Adelle, contessine di Heaminster.
In un istante l'intera folla nel salone si era voltata nella direzione delle scale principali, da dove erano sbucate le due gemelle: Adelle aveva una complessa pettinatura fatta con trecce che le incoronavano il capo e che andavano a raccogliersi in una crocchia alta decorata con dei fiori di ciliegio, gli stessi che aveva ricamati sul suo abito azzurro tenue e bianco, al collo una sottile collana di perle, abbinata con orecchini dello stesso materiale; Lavina, invece, aveva i capelli tirati su in uno chignon da dove cadevano boccoli vaporosi, come anche sui lati del viso e sul fianco una rosa rossa che riprendeva il colore forte dell'abito ricco di intarsi neri, ripresi a loro volta da un collarino di stoffa con pietra rossa.
Le sorelle si erano prese a braccetto, Lavina che sorrideva radiosa ad Adelle, la quale, appena aveva incrociato lo sguardo con il ragazzo nel fondo del salone, era arrossita vistosamente: anche lei aveva visto un ritratto del suo futuro sposo, ma ora che poteva finalmente vederlo dal vivo era stata catturata dal suo sguardo cristallino. Lentamente avevano sceso la scalinata, accompagnate dal suono dell'orchestra. Uno sguardo fugace di Lavina nella direzione della musica, subito ricambiato da Antonio che, nonostante fosse estasiato dall'aspetto dell'amica, non aveva perso neanche una nota della "Sinfonia Veneziana" di Salieri.
Erano arrivate al fondo delle scale e subito davanti a loro si era palesato il padre, il quale le aveva prese entrambe per mano: - Mie care, siete una gioia per gli occhi – le aveva accompagnate verso il fondo del salone – Finalmente ho l'onore di presentarvi il nostro ospite e futuro marito di Lady Adelle, Lord Raphael Ballard, accompagnato dal cugino Lord Cornelius Lister.
Raphael aveva preso la mano di Adelle e aveva posato sopra le sue labbra: - Se è possibile, siete più bella da vicino – aveva alzato gli occhi su di lei, sorridendo gentilmente e spostandosi sulla mano della sorella – Lady Lavina, voi non siete da meno, è un onore conoscervi.
- Oh Lord Raphael, vi prego di riservare i complimenti a mia sorella – aveva risposto Lavina lusingata, ma già appesantita da tutti quei convenevoli.
- Oh certo, se vostro padre mi permette – aveva guardato Lord Virgil, che subito gli aveva fatto un cenno di assenso – Vorrei chiedervi un ballo.
Adelle gli aveva offerto la mano e senza dire nulla, si era lasciata accompagnare in mezzo al salone, lasciando Lavina e Cornelius soli.
- Non ho ancora avuto la possibilità di presentarmi per bene con voi, Lord Cornelius Lister, molto piacere – il ragazzo aveva fatto il bacio a mano alla giovane, che a stento aveva trattenuto la stizza.
- Molto piacere, lord Lister, Lady Lavina – aveva fatto un breve inchino e il silenzio era crollato pesante su di loro.
Tanto educato, tanto elegante ma non mi invita nemmeno a un ballo – aveva pensato la corvina guardando di sottecchi il giovane – Va beh, da una parte meglio, qualcuno troverò sicuramente.
- Scusatemi, se non vi reca disturbo, io andrei a sedermi perché le scarpe mi stanno uccidendo – aveva riso leggermente la ragazza e lui, impassibile, le aveva risposto: - Oh no, andate pure, non vorrei essere causa della vostra dipartita – le aveva fatto un sorriso sghembo.
Lavina aveva alzato leggermente l'ampia gonna e si era spostata sul lato destro della sala, opposta all'orchestra e da lì, su una delle poltrone blu royal, aveva cominciato a guardarsi intorno: i lampadari di cristallo brillavano e si riflettevano sul pavimento appena lucidato, dalle finestre entrava la luce della luna leggermente velata dalle nuvole. Adelle, al centro del salone con il suo cavaliere, era bellissima, più bella che mai. Che l'amore la rendesse luminosa? Beh, allora tutti i pensieri del pomeriggio precedente erano stati inutili e lei finalmente era felice.
Lavina alle volte era invidiosa di quella spensieratezza della sorella, sempre a suo agio in società e in mezzo alle persone, non come lei, in costante guerra con il mondo, a disagio in ogni momento tranne che in mezzo ai suoi libri e alla musica.
- Buonasera, Lavina.
- Magnus ti ha lasciato andare?
- Solo perché hai parlato con tuo padre.
- A dire il vero non l'ho fatto, sono riuscita a vederlo solo ora. Magari è stata Adelle.
- Oh, che gentile.
- Non puntare gli occhi su di lei, ricordati che è promessa sposa.
- Tranquilla, non sono interessato a lei – aveva allungato leggermente l'ultima e – Ti stai già annoiando?
- Un po', nessuno mi invita a ballare. Quel troglodita di Lord Cornelius se ne è rimasto dieci minuti a fissare la gente che ballava con me di fianco: alle volte davvero non li capisco i nobili.
- Ma anche tu sei una di loro.
Lavina aveva girato completamente il corpo verso l'amico, costringendolo a scansarsi leggermente a causa dell'ampia gonna: - Per favore, Antonio, non sono mai stata una di loro. Io voglio la libertà di scegliere, di essere me stessa – si era rigirata verso la gente che si muoveva in circolo – La libertà di fare, dire, amare, odiare ciò che voglio, senza che ogni mia azione sia condizionata da scelte altrui.
Antonio non sapeva cosa dire a quelle frasi, le aveva già sentite spesso, ma ogni volta gli creavano disagio, anche se le sentiva un po' sue.
- Vuoi ballare? - gli era uscito così, senza veramente pensarci.
Lady Lavina lo aveva guardato dritto negli occhi scuri e gli aveva sorriso debolmente: - Sai sempre cosa dire per risollevarmi il morale – gli aveva offerto la mano e si era fatta aiutare ad alzarsi.
Ora, come se il destino lo avesse scritto, le due coppie ballavano in perfetto sincro, scambiandosi, voltandosi, girando e unendosi, un'unione perfetta che era andata a consolidarsi poco dopo nel giardino, proprio vicino alla fontana.
- Lord Raphael, vorrei presentarvi Antonio Bordin, il violino solista della nostra orchestra.
- Molto piacere, Antonio – gli aveva offerto la mano Raphael, qualcosa che spesso i nobili erano restii a fare con qualcuno non del loro stesso rango, ma che invece il ragazzo sembrava fare con abbastanza naturalezza. Antonio l'aveva afferrata e con sorpresa aveva constatato che la sua stretta era salda, ma non opprimente – Chiamatemi pure Raphael senza problemi. Anche voi, Lady Lavina.
Lavina, stretta al braccio di Antonio, aveva lanciato uno sguardo di approvazione alla sorella: le sembrava che l'uomo davanti a lei fosse veramente una bella persona, educata ma anche alla mano, cosa che adorava con tutto il suo cuore. Adelle si era quindi stretta leggermente di più al braccio di Raphael, come a farle capire che forse le cose erano andate molto bene per quella volta.
- Posso essere schietta con voi, Raphael?
- Certo, Milady.
- Ero molto preoccupata del vostro arrivo, temevo che voi foste un nobile borioso e pieno di voi, ma noto con piacere che mi sbagliavo. E noto con altrettanto piacere che voi e mia sorella vi siate trovati immediatamente bene.
- E' impossibile non andare d'accordo con un essere angelico come vostra sorella – l'aveva guardata con occhi innamorati, mentre Lavina e Antonio si sorridevano a vicenda per le buone notizie che stavano ricevendo.
- Bene, allora sarà un matrimonio d'amore.
- Certo! – avevano risposto entrambi guardandosi.
- Li abbiamo persi – aveva sussurrato Antonio all'orecchio di Lavina, facendola ridere, per poi rivolgersi alla coppia che ormai era ovvio si fosse formata- Vi reca disturbo rientrare nel salone?
- Oh, no di certo. Anzi, forse è meglio, o nostro padre si preoccuperà – aveva detto Adelle alla sorella.
- Sì, in effetti avete ragione – la corvina aveva alternato gli sguardi tra la sorella ed Antonio – Rientriamo.
Il salone era ancora pieno di gente, però la musica sembrava essersi affievolita e ulteriormente rallentata, solo il suono del piano di Magnus e qualche strumento di accompagnamento.
- Oh, siete qui, miei tesori – Lady Delia aveva accolto le sue figlie appena rientrate dal portone in ferro battuto – Vostro padre vi stava cercando, deve fare la presentazione in società della nuova coppia – aveva guardato verso la mora, ancora a braccetto con il fidanzato – Oh, vedo che vi trovate bene. Mi allieta questa notizia – aveva sorriso dolcemente, facendo loro cenno di salire la scalinata e facendo in modo di lasciarla sola con Lavina ed Antonio.
La madre si era alzata leggermente sulle punte e aveva sussurrato all'orecchio della figlia, dalla parte opposta di Antonio: - Se stai così vicino ad Antonio penseranno tutti che siate promessi e nessuno si avvicinerà, tanto meno Lord Cornelius.
Lavina, senza smettere di guardare verso sua sorella e il suo futuro cognato, aveva risposto alla madre: - State tranquilla, Lord Cornelius non ha interesse per me, o avrebbe potuto benissimo invitarmi a ballare prima che lo facesse Antonio – le aveva sorriso falsamente.
- La vostra sarebbe una storia senza futuro...
- E' una storia che non ha neanche presente – aveva tagliato corto la ragazza, non volendo sentire un'altra delle ramanzine della madre, mantenendo però un tono basso.
- Mesdames e messieurs – Lord Virgil aveva cominciato a battere leggermente con un cucchiaino il bicchiere di champagne che aveva in mano – E' con mio immenso piacere che finalmente posso presentare la nuova coppia formatasi, ormai prossima al matrimonio: Lord Raphael Ballard, Duca di Watun e Marchese di Wystone e la mia amata figlia, Lady Adelle Mowbray.
La folla era esplosa in un boato, uno scroscio di applausi, di "bravi", "viva la nuova coppia".
- Però c'è da dire che sono davvero carini insieme – aveva parlato Antonio rivolto all'amica.
- Sì, sono davvero belli – non aveva smesso di guardarli, stringendosi leggermente di più al braccio di Antonio con qualche pensiero per la testa.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro