Mathias
La demone soppesò la tronfia sicurezza del frate, producendosi in una smorfia plateale quando individuò la sorgente di tanta baldanza.
- Vestito di un crocifisso speri forse di essere immune ai miei poteri, umano? Pensi forse di poterti difendere da un muro che crolla o da un pugnale da lancio?
Afferrò una lama generata dal nulla, bilanciandola con eleganza tra le dita guantate.
- Non è l'unica cosa che indosso, demone.
Odora di acqua santa, in effetti.
Zariel emise un risolino, chinandosi e continuando a ridacchiare sommessamente.
Ellissa la guardò, stranita, mentre due ali si fecero largo oltre il suo vestiario, senza nemmeno lacerarlo, estendendosi per quanto possibile nell'ambiente e rovesciando la mobilia che lo delimitava. Falciò persino parte della muratura, raschiandola via con gli artigli che corredavano il minaccioso paio di nuovi arti membranosi, due robuste ali di viverna che occupavano, imponenti anche se ancora semichiuse, tutto lo spazio disponibile.
- Puoi annullare con qualche influsso benedetto gran parte dei miei poteri, ma non la mia vera natura. Puoi farle del male, trafiggerla e trapassarla a piacimento con armi bagnate da gocce consacrate, ma non la puoi uccidere così come non puoi uccidere me. Soltanto un angelo può porre fine all'esistenza di un demonio, e tu di angelico non avrai mai niente. Perciò, bambino, anche se vorrei tanto provare a staccarti il collo... Per ora ti saluto.
Spalancò di colpo le grandi ali, afferrando Ellissa per i polsi e stringendola a sé in un abbraccio sorprendentemente forte e saldo. Con una spinta, si levò verso l'alto e squarciò senza difficoltà anche il soffitto, perforandolo con le affilate corna che si erano erette dal suo capo, taglienti come punte di diamante.
Ellissa, appena riavutasi dalla sorpresa, le urlò a fatica una frase, mentre la demone si arrampicava sulle macerie fatte crollare all'intorno: Zariel comprese qualche sillaba, indovinò la richiesta e decise di ignorarla nel medesimo istante, rispondendo soltanto quando furono entrambe al di sopra della casa ormai scoperchiata, al di sopra del giardino dove si vedevano, l'uno di fronte all'altra, Mathias e Katia.
- La ucciderà! Se non ora, lo farà, io lo so! Prendi anche lei, Miczariel, prendi anche lei!
- Vicino a lui avrei meno forze e alzarmi in volo non mi sarebbe possibile con il peso di due persone. L'aura dell'acqua santa e del crocifisso ancora ci limita e ci danneggia, lo puoi percepire anche tu dalle voci.
Era vero: appena Mathias aveva fatto il suo ingresso, la sua mente si era subito sgomberata dalla presenza delle voci dei demoni, anche del lieve sottofondo che la loro taciturna persistenza offriva a ogni suo pensiero. Accadeva spesso anche quando si trovava in presenza di Leandro: aveva inziato a detestarlo anche per questo, nonostante nel suo caso l'effetto fosse molto meno evidente.
- Mathias aveva le vesti impregnate di acqua santa. I tre compari si devono essere ritirati più nel profondo, ma presto torneranno, vedrai. Hanno fifa, ma il subconscio in sette anni gli è venuto a noia.
Perché lei si divertiva, lì, vero?
Zariel quasi li sentì, nonostante non potesse percepirli direttamente, e si aprì in un sorriso mentre sorvolava la città, diretta in un luogo imprecisato lontano da Mathias, lontano da tutto e tutti.
- Ricordi dov'era la tua casa, Ellissa? -
- Ci cercheranno subito, lì, e poi non è stata abbattuta per fare del legname...? -
La demone rise, divertita:
- Credi ancora alle storielle di Katia dopo tutto quello che ti ha detto? Dopo tutte le sue menzogne e mezze verità?
Nel silenzio che seguì, Miczariel puntò una direzione ben precisa: - È ora che tu la riveda, bambina mia.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro