!!ATTENZIONE!!
- Prima di proseguire con la lettura,
sappiate che in questo capitolo saranno presenti scene di violenza su animali, dalle quali mi dissocio, ma che ho comunque ricreato per far fede al racconto. Se siete persone molto sensibili al riguardo, vi sconsiglio di leggere -

Spesso si fanno tanti sforzi,
per gli amati pennuti:
per prima cosa, per le uova,
che questi lasciano,
secondo, perché di tanto in tanto,
se ne può mangiare uno arrosto,
terzo, perché servono
anche le loro piume,
nelle coperte e nei cuscini,
in modo che non si dorma al freddo.
Vedete, qui c'è la vedova Bolte,
nemmeno lei lo voleva.

Le sue galline erano tre,
insieme a un fiero gallo.
Max e Moritz pensarono allora:
"Che c'è di bello da fare, qui?"
Svelti, un, dué, tré,
tagliano il pane in due,
poi in quattro fette,
spesse quanto un piccolo dito.
-
Queste le legano a un filo,
che dispongono a croce, con ciascuna fetta all'estremità,
e lasciano tutto, così,
nel cortile della buona donna.
Non appena il gallo vide tutto ciò,
iniziò a cantare:
-
Chicchirichì, chicchirichì!
co-co-co, ecco che arrivano.
-
Gallo e galline ingollano giù
ognuno una fetta di pane.

Ma, come si vollero separare,
Nessuno poté scappare.
-
Impigliati in quell'intreccio,
cercano di correre di qua e di là.
-
Svolazzano, e anche in alto,
ossignor, ossignormio!
-
Ah, rimangono appesi
al lungo, fermo ramo dell'albero.
E il loro collo divenne sempre più lungo,
il loro canto sempre più roco.
-
Ognuno lasciò velocemente un uovo,
e poi sopraggiunse la morte.
-
La vedova Bolte, nella sua stanza,
aveva sentito a letto tutto il baccano.

Preoccupata, corse fuori,
Ah, che orrore, che fu!
-
"Scorrete dagli occhi, o voi lacrime!
Le mie speranze, i miei desideri,
il più bel sogno della mia vita
è appeso a questo albero di mele!"
-
Profondamente triste e addolorata,
porta il coltello fin là,
prende i cadaveri dalle cordicelle,
in modo che non rimangano appesi.
-
E, silenziosa, con occhi mesti,
ritorna dentro casa.
-
Questo era il primo scherzo
dunque, adesso segue il secondo.