Capitolo 9
<<Hai preso tutto tesoro? >> Chiede mia mamma a mio padre.
<<Si Emily, manca ancora una valigia e sono pronto!>>
<<Oh Derek, sono cosi emozionata mi sento come se partissimo per una seconda luna di miele!>> Dice mia madre emozionata. Non l'ho mai vista cosi felice.
Ascolto la loro conversazione e l'intento di andare da loro e dire che non volevo che partissero, che non volevo che mi lasciassero da sola con quell'individuo svanisce all'istante.
"Quell'individuo dici? Ma se prima ti sei lasciata abbracciare, prendere per mano e..."
Zitta non succederà mai più! Ero solo sotto shock per questo ho reagito in quel modo. Non lascerò più che si avvicini a me. Mai più.
<<Noi siamo pronti tesoro!>> Annuncia mia madre riportandomi al presente.
<<Siamo cosi fieri di te Madeline, ormai stai diventando grande. Tra due giorni è pure il tuo compleanno. Prometto di spedirti il regalo appena in tempo. Fai attenzione e non cacciarti nei guai.
Appena partiamo chiudi la porta a chiave e vai da Matt.
Ti spediremo una cartolina da ogni parte del mondo. Oh tesoro...>> Continua a straparlare.
<<Stai tranquilla mamma so badare a me stessa, pensate solo a divertirvi!>> Dico accennando un sorriso.
<<Forza avviamoci verso la macchina intanto>> aggiunge mio padre scendendo con quattro valige.
Ma che cavolo si sono portati dietro, tutta la casa?
Attraversiamo la strada con un milione di valige e sorgiamo già la famiglia Taylor intenti a sistemare le loro dentro la macchina.
Da quanto ho capito partiranno con una sola macchina fino all'aeroporto.
<<Eccovi qui, sistemate pure le valige li dietro. >> Dice Matthew.
<<Madeline tesoro, ti ho preparato la camera al piano di sopra, vicino a quella di Matt. Portati pure tutte le tue cose, puoi già portarle dopo che ce ne siamo andati >> Dice Rosaline sorridendo.
Mentre io vorrei solo piangere.
Dannazione! Proprio vicino a quella del figlio doveva mettermi?
<<Se siete pronti possiamo anche partire!>> Dichiara Matthew.
<<Va bene tesoro, Matt mi raccomando! Abbi cura di Madeline>> Dice rivolgendosi al figlio.
<<Non preoccuparti mamma>> risponde lui dietro di me facendomi sussultare.
Da dove cavolo è sbucato?
Dopo vari saluti e abbracci finalmente si decidono a partire.
Sbuffo sonoramente e mi avvio verso casa mia con Matt alle calcagna.
<<Vuoi già portare le tue cose ora? Oppure...>>
<<No.>> Dico interrompendolo.
<<No cosa? Non vuoi portarle ora?>> Risponde confuso.
<<No tutto Matt!>> Rispondo fermandomi di colpo.
<<Non voglio stare da te, non voglio dividere il mio spazio con te, non voglio avere niente a che fare con qualsiasi cosa riguardi te!>> continuo.
<<Ma cosa...?>>
<<Solamente perché sono tornata non vuol dire che ti ho perdonato! Non ti perdonerò mai Matt, non importa quali siano stati i motivi che ti hanno spinto a dire tutto quello che hai detto.>>
<<Mads...lascia che...>> Dice con tonno sommesso facendo due passi in avanti.
<<Non chiamarmi Mads. Soltanto il mio migliore amico poteva chiamarmi cosi! Ma lui per me è morto. Hai capito Matt? Morto>> Lo guardo senza nessuna emozione sul viso.
Lui fa due passi indietro come se lo avessi appena schiaffeggiato.
<<Come preferisci Madeline>> dice infine andando nella direzione opposta.
Mi affretto ad entrare in casa e non appena chiudo la porta dietro le spalle crollo sul pavimento e inizio a piangere.
"Potrai anche mentire a lui Madeline, ma non puoi mentire a te stessa.
Continui a ripetere che non te ne importa niente, ma non appena vedi il suo viso ferito ti metti a piangere.
Per quanto continuerai con questo orgoglio che non ti porterà da nessuna parte?>>
MATT'S POV
<<Non Chiamarmi Mads. Soltanto il mio migliore amico poteva chiamarmi cosi! Ma lui per me è morto. Hai capito Matt? Morto. >>
Le sue parole continuano a girarmi nella testa, e cazzo fanno male.
Se mi avesse dato uno schiaffo avrebbe fatto meno male.
Do un pugno al muro e mi lascio cadere sul letto frustato.
In questo momento nemmeno una sigaretta può aiutarmi.
Sono deluso, ma non con lei con me stesso.
Sono deluso perché dovevo agire prima, non ora.
Non adesso quando ormai è troppo tardi.
Ho visto l'odio nei suoi occhi verdi, era limpido.
Ho visto anche quanto le faccia male avermi accanto.
Non voglio mai più vederla in questo modo, non voglio più farla stare male.
Anche se vorrei che tornasse tutto
come prima, anche se la rivorrei al mio fianco, ormai è troppo tardi.
L'ho persa per sempre. Devo farmene una ragione e basta.
È strano che una ragazza riesca a farmi sentire in questo mondo.
"Ma lei non è una ragazza qualsiasi"
Già, lei non è una ragazza qualsiasi.
Solo lei riesce a farmi provare emozioni sconosciute.
Emozioni che nessuna ragazza è mai riuscita a farmi provare.
Ricordo quando avevamo dodici anni, e le ho dato un bacio a fior di labbra.
Ricordo ancora quella sensazione di beatitudine.
Lei per fortuna aveva gli occhi ancora chiusi, quindi non poteva vedere il mio rossore alle guance, il mio fiato corto ed il cuore che mi batteva all'impazzata.
Impaurito, la lasciai con gli occhi ancora chiusi e me ne andai dalla finestra.
Non parlammo mai più di quell'episodio ma lo custodivo gelosamente.
Da allora, sono passati otto anni.
E giuro, giuro che nessuna ragazza e mai riuscita a farmi provare quello che provai a dodici anni.
"E ti ostini ancora a chiamarla migliore amica! Quando è evidente che.."
Infine basta pensare a queste cose.
Per me Madeline da ora in poi sarà solo una vicina di casa.
Afferro il cellulare dalla tasca dei jeans e compongo il numero di cellulare di Hellen.
Fortunatamente risponde al primo colpo.
<<Pronto, chi è?>> Domanda con voce trafelata.
<<Non fare la finta tonta Hellen, sai bene chi sono.>>
<<Che cosa vuoi Matt?>> Chiede infine.
<<Lo sai bene cosa voglio Hellen>> Dico con voce bassa e leggermente profonda. So perfettamente che facendo cosi non riuscirà mai a dirmi di no.
Sono uno stronzo lo so, ma in questo momento ho bisogno di non pensare a niente.
Ho bisogno di scopare, e Hellen è più che disposta a compiacermi.
"Alla faccia del tatto"
<<M-Matt..>> dice balbettando.
<<Non dirmi di no piccola, so che lo vuoi anche tu >> dico dandole il colpo di grazia.
<<Tra dieci minuti, al solito posto>> Cede infine.
E Chiudo la chiamata.
Con la consapevolezza che nessuna ragazza sarà mai all'altezza di Madeline O'brien.
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SPAZIO AUTRICE :
Volevo solo spendere due righe per scusarmi anticipatamente degli errori ortografici che sicuramente troverete nel testo.
Appena avrò tempo li correggo!
Ad ogni modo cosa ne pensate di questo capitolo? Vi piace? Fatemelo sapere nei commenti!
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