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Capitolo 37

Matt's pov

<<Matt, lui è il signor Parker Collins. Ha assistito alla partita e voleva scambiare due parole con te!>> Dice presentandomi l'uomo sulla trentina in giacca e cravatta.

<<Matt Taylor, giusto? Il capitano della squadra!>> Risponde porgendomi la mano. Annuisco e gli stringo la mano in una presa ferrea.

<<Arrivo subito al dunque Matt. Posso darti del tu vero? In campo hai veramente dimostrato di avere la stoffa del capitano. Ho visto gioco di squadra, tattica, disciplina e soprattutto grande Talento.
Mi piace la tua tecnica, mi piace la tua presenza in campo. In poche parole Matt, ti voglio nella mia squadra. Vuoi giocare da professionista?>> E rimango completamente paralizzato. Non riesco a credere alle mie orecchie.

<<Sta dicendo sul serio?>> Cerco conferma.

<<Ragazzo mio, ti stavo cercando da una vita. Farò di te un campione! Per cominciare giocherai due anni nei RedDogs a Londra, per farti prendere un po' di notorietà. Poi punteremo alla principale lega professionistica. L' NBA!. >> Dichiara entusiasta.

E non appena pronuncia la parolina magica il mio cervello va in pappa.
Ho giurato a me stesso che avrei raggiunto il mio obiettivo a qualunque costo.
Questo è un'opportunità che non posso assolutamente rifiutare. Devo coglierla.

<<Sono...wow...Non so che dire. È il mio sogno giocare nel NBA. >> Mi gratto dietro la nuca emozionato.

<<Dì di si, è il tuo sogno diventerà realtà.>>

<<Io...ne sarei più che onorato. Ma prima devo discuterne con la mia ragazza, con la mia famiglia, prima di poter prendere una decisione.>> Per un attimo, per un solo attimo mi ero dimenticato di lei.
L'NBI è il mio sogno.
Ma Madeline rappresenta tutto per me. Devo prima parlarne con lei, sapere cosa ne pensa. Non posso accettare cosi su due piedi. Anche se si tratta del mio sogno.

<<Oh ma certo!Parlatene con calma. So che prenderai la decisione giusta. Anche perché non ti lascerò scappare così facilmente, sei la mia punta di diamante. Sono disposto ad offrire qualunque cifra per te.Intanto ti lascio il mio biglietto da visita, chiamami a qualunque ora!>> Mi stringe un'altra volta la mano, dandomi diverse pacche sulla schiena per poi andare nell'ufficio del Coach.

Ritorno da Madeline che si trova ancora nello stesso punto dove l'ho lasciata.
Sono davvero ad un passo dal realizzare il mio sogno.
Ancora non riesco a crederci.
Mi sembra di sognare ad occhi aperti.

Mi infilo il biglietto da visita nella tasca e l'afferro dai fianchi prendendola di sorpresa.

Madeline pov's

Sono passati venti minuti buoni. Ma quanto parlano?
Se non glielo confesso ora, non glielo dirò più,mi conosco.
Mi farò ancora mille problemi mentali e farò marcia indietro.
Perciò deve sbrigarsi e venire qui, subito! Prima che perda quel briciolo di coraggio che mi è rimasto.

Non faccio in tempo nemmeno a girarmi che sento le sue braccia circondarmi i fianchi.

<<Quanto ci hai messo! Stavo per andarmene.>>

<<Bugiarda, non te ne saresti mai andata senza di me!>> Dice sorridendo. Non credo di averlo mai visto così felice. Gli sorridono persino gli occhi.

<<Mi conosci troppo bene, non vale!>>  Appoggio la testa sul suo petto e gli circondo la vita.
Sto cominciando ad essere una sdolcinata del cazzo, ma non posso farci niente. Sono i sintomi collaterali dell'amore.

<<Dove eravamo rimasti?>> Mi chiede stringendomi a lui.

<<Devo assolutamente dirti una cosa. Non posso più aspettare!>>
Ci siamo. È arrivato il momento.

<<Anche io devo assolutamente parlarti, ma non qui.>> Mi sorprende invece.
Deve parlarmi pure lui?
Che sia...quello che penso?
Avrà pensato la stessa cosa pure lui?
Oddio, oddio!
Mi ama. Mi ama. Mi ama.
Mi ama pure lui.
Oh santo cielo!

"O ti calmi o chiamo il reparto psichiatrico!"
Okay, sono calma.
Respira Madeline, respira.

<<O-okay, dove vuoi parlare allora?>>

<<A casa, con calma.>>

<<Va bene allora...andiamo!>>
Usciamo dalla palestra mano nella mano e ci dirigiamo verso la sua auto.
Sono nervosissima, ma non vedo l'ora di arrivare a casa.

Ed eccoci nel salotto di casa sua.
Siamo seduti uno di fronte all'altro senza sapere come iniziare il discorso.
Nessuno di noi apre bocca, ci guardiamo e basta. Sembriamo veramente due idioti.

<<Matt....>>

<<Madeline...>>
Diciamo contemporanea, dopo un'infinità di minuti.

<<Io...ti am..>>

<<Mi hanno proposto di giocare in una squadra abbastanza importante, da professionista.>> Diciamo ancora insieme.
Ed il silenzio cala, facendomi sentire una vera idiota.

<<Wow! Ma è grandioso! È fantastico Matt. Il tuo sogno sta per realizzarsi.>> Gli dico infine con entusiasmo abbracciandolo con trasporto.
Sono realmente felice per lui.
È il suo sogno, il suo obiettivo. E sta per realizzarlo.

<<Sono così fiera di te!>> continuo guardandolo negli occhi e sorridendo.

<<Cosa stavi cercando di dirmi prima, tu mi...?>>

<<Io ti...ammiro tantissimo! È questo che cercavo di dirti!>> Mi affretto a rispondere. Non è del tuo una bugia, lo ammiro veramente.
Anche se non è questo che volevo dirgli.

<<Solo questo? >> Dice guardandomi stranito.

<<Perché...cosa ti aspettavi che dicessi?>> Ed il cuore comincia a battermi più forte.

<<Niente, solo che sembrava che volessi dirmi una cosa piuttosto importante>>

<<Comunque sia, raccontami tutto! Cosa ti hanno detto?>> Cerco di cambiare argomento. Ed il suo volto s'illumina.

<<Mi hanno proposto di giocare nei RedDogs per prendere un po' di notorietà, per poi puntare alla lega professionistica, l'NBA. Sai che cosa significa Mads?>>

<<Significa che sei ad un passo dal tuo sogno...>>

<<Significa che sono ad un passo dal mio sogno!>>
Pronunciamo nuovamente insieme.

<<Già. C'è solo un problema Madeline, dovrò trasferirmi a Londra per ben due anni se accetto di firmare il contratto>> Dice passandosi una mano tra i capelli.

<<Oh...>> Riesco solamente a pronunciare.
Dovrà stare via due anni?
È dura da mandare giù.

Sento una fitta forte al cuore facendomi trattenere il respiro.

<<Cosa ne pensi?>> Mi chiede serio incatenandomi con il suo sguardo.

<<Penso che....>> Deglutisco a fatica. Dovresti rifiutare e rimanere qui con me. <<Dovresti accettare, è un'opportunità che non puoi lasciarti scappare...>> pronuncio invece maledicendomi mentalmente.

<<Lo pensi veramente?>>

<<Si.>> Mi mordo forte le labbra mentre le lacrime minacciano di uscire da un momento all'altro.
Da quando sono diventata così emotiva?
Così egoista?
Io non sono cosi.
Io voglio che realizzi il suo sogno, che senza accorgermene è diventato anche il mio.
Voglio vederlo felice.
Ed io so bene quanto il basket lo faccia diventare tale.

<<Hai ragione, e poi sono solo sette ore di volo. Possiamo vederci nei week-end, o su Skype quando non ci è possibile farlo, e sentirci sempre al cellulare. >> Dice entusiasta.
Mentre io sorrido falsamente ad ogni parola che dice.
È più forte di me.
Sono felice per lui, ma allo stesso tempo non lo sono.

Provo sentimenti contrastanti.
Ma non sarò mai un ostacolo per lui.
Non gli dirò mai che voglio che rimanga qui con me sapendo che è ad un passo dal realizzarsi.

<<Sapevo che parlandone con te la confusione sarebbe sparita. Sapevo che mi avresti capito senza che io debba scegliere tra te ed il mio sogno. Anche se sai perfettamente cosa avrei scelto>> Sussurra appoggiando la testa nell'incavo del mio collo e stringendomi saldamente al suo corpo.

Già. Avrebbe scelto sicuramente il suo sogno.

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