Capitolo 36
Finalmente il giorno tanto atteso è arrivato.
Sono sugli spalti insieme a Sophie in attesa che i giocatori entrino in campo.
Sono tesa e maledettamente nervosa. Oggi è il suo grande giorno, e voglio sostenerlo con tutte le mie forze.
Indosso la sua maglietta col numero 11, e ispiro nei polmoni il suo profumo rimasto impregnato nel tessuto.
La nostra relazione sta andando stupendamente bene.
È come se stessimo insieme da una vita.
Forse perché c'è sempre stata una bella intesa tra di noi.
Una forte connessione.
Con lui le parole non servono, riesce a capirmi con uno sguardo. Comunichiamo con gli occhi.
E lo amo proprio per questo.
Mi sono innamorata di lui come mi sono innamorata della pioggia.
Quella pioggia impetuosa ed imprevista, a cui il suono delle gocce d'acqua che s'infrangono sull'asfalto e sui vetri danno un senso di pace e di tranquillità.
Lui è esattamente allo stesso modo.
Lui è la mia pioggia nelle giornate troppo aride.
Lui è quella pioggia tanto attesa dopo la siccità.
La pioggia che cade libera nel vuoto, col suo manto d'acqua che lava via i peccati, e che insieme al sole formano l'arcobaleno.
Dopo la partita gli dirò che lo amo.
Non posso più attendere.
Deve saperlo. Deve sapere che è l'unico ragazzo che io abbia mai amato, da sempre. Da quando ho incrociato i suoi occhi per la prima volta a otto anni, fino ad ora.
Finalmente annunciano le squadre, e poco dopo le vediamo entrare.
Non faccio nemmeno fatica a trovarlo, spicca tra tutti gli altri giocatori.
Nella sua divisa bianca e nera. Con la fascia di capitano al braccio sinistro, e lo sguardo concentrato.
È cosi bello.
Talmente bello che persino i tifosi della squadra avversaria si girano a guardarlo facendo apprezzamenti a bassa voce.
Ed io vorrei gridare a tutti quanti che lui è soltanto mio.
Tutto è pronto per iniziare.
L'arbitro fischia l'inizio della partita.
Ruba la palla e parte palleggiando velocemente verso il canestro della squadra avversaria.
Vedo Evan correre verso di lui smarcandosi con una finta.
E succede tutto molto velocemente.
Matt passa la palla ad Evan sul lato opposto del canestro ingannando un giocatore che lo stava marcando, si libera, Evan gli ripassa la palla, Prende lo slancio e schiaccia!
Mentre la folla esplode in un boato di fischi e applausi.
Si gira lentamente verso il pubblico e mi cerca con lo sguardo.
Non appena mi scontro con il grigio dei suoi occhi trattengo il fiato, mentre un rossore involontario mi dipinge le guance.
Sophie nota tutta la scena e mi da una gomitata nel fianco, non troppo forte, ridendosela sotto i baffi, mentre i miei occhi non riescono a staccarsi da lui.
Alza un braccio nella mia direzione, e mi indica, mimando con le labbra "te lo dedico" ed io mi sento sciogliere nella sedia sentendomi tutti gli occhi puntati addosso.
Le cheerleader che prima stavano facendo il tifo, si girano anch'esse verso di me, tra cui anche la cara Hellen facendo una faccia schifata.
A quel punto alzo il medio nella sua direzione e sorrido strafottente sfidandola con lo sguardo.
Sbatte un piede a terra chiaramente frustata e torna a fare il tifo mentre la partita riprende.
Il primo quarto finisce con la parità delle squadre, ma sono molto fiduciosa.
Sono sicura che Matt si porterà la vittoria a casa.
Vederlo giocare con cosi tanta passione, mi riempie il cuore di gioia.
Si vede che si diverte a giocare, e soprattutto si vede quanto duramente si sia allenato per raggiungere simili livelli. Sono veramente fiera di lui.
<<Sono cosi tesa Madeline. Secondo te riusciranno a vincere? Questa squadra è un osso duro!>>
<<Non ho alcun dubbio Sophie! Si sono preparati duramente in vista di questa partita. Sono sicura al cento per cento che vinceranno.>> Dico in tono deciso. Il futuro di Matt dipende da questa partita, devono vincere assolutamente.
<<Non ti ho mai vista cosi seria! Fai quasi paura.>> Dice guardandomi stranamente.
<<Il futuro di Matt dipende da questa partita Sophie, è il suo sogno giocare a Basket da professionista.>> Le spiego.
<<È solo questo il motivo? >> Indaga.
<<Se vince la partita gli dirò che lo amo.>> Mi mordo il labbro nervosa. Ebbene si, ho sviluppato un'altro tic nervoso.
"Non ti crederai Anastasia steele di cinquanta sfumature di grigio, spero!"
Non dire cavolate. Io non sarei mai in grado di sottomettermi ad un uomo.
"Neanche lei lo era!"
Dettagli.
<<Ma è fantastico! È grandioso!>> Esclama quasi urlando dalla gioia.
<<Shhh, parla piano accidenti! Comunque si, mi sono finalmente decisa. Non posso più nasconderlo, ormai mi si legge persino in faccia.>>
<<Hai ragione! >> ridacchia <<Vedrai che appena glielo dirai la vostra relazione sarà ancora più bella! Per me ed Evan è stato cosi! E ora va tutto a meraviglia.>> Ogni volta che parla di lui ha questa strana lucina negli occhi, chissà se compare pure a me quando parlo di Matt.
Il secondo quarto finisce con noi in vantaggio. Ed il terzo con il loro.
Siamo alla fase decisiva.
Sento l'adrenalina scorrermi nelle vene, e non sono nemmeno io a giocare.
Guardo nella direzione di Matt, sembra stanco e piuttosto preoccupato.
Intercetta il mio sguardo e mi sorride.
"Andrà tutto bene, vincerete! " gli mimo con le labbra e lui annuisce in risposta.
La partita riparte. I ragazzi sono più carichi di prima e si portano subito in vantaggio.
Con due canestri di Matt, e due di Evan il punteggio è di 70-68
Se fanno altri due canestri vinceranno!
Matt riparte all'attacco, ruba la palla agli avversari ed entra nell'area di tiro.
Si alza sulle punte, prende la mira e tira.
Risultato 72-68
Non perdono tempo.
La Palla è continuamente in gioco, passando da un giocatore all'altro.
L'aria è molto tesa ed io sono un fascio di nervi.
Poi finalmente arriva la svolta.
I nostri giocatori prendono il possesso palla.
La palla viene poi passata ad Evan che avanza verso il canestro.
Matt si piazza sotto il canestro, Evan gli passa la palla. Salta, e segna all'ultimo
minuto con un Alley-Oop facendo rimanere tutti senza fiato.
Nessuna osa dire niente. Si sente solo il fischio dell'arbitro che segna la fine della partita.
<<Sophie! C'e l'hanno fatta, hanno vinto!>> Urlo stritolandola tra le braccia. Mentre le persone esplodono in fischi e applausi.
Mi faccio largo tra la folla e vado di corsa verso il campo buttandomi addosso a lui.
<<Abbiamo vinto!>> Esclama prendendomi tra le braccia.
<<Avete vinto! Tu hai vinto! Sei stato fantastico, meraviglioso! Sono senza parole. Matt...>>
<<Ho vinto grazie a te, dedicandoti ogni singolo canestro>> Mi interrompe accarezzandomi il viso.
<<Matt...c'è qualcosa che vorrei dirti, da molto, molto tempo.>> Mi schiarisco la gola guardandolo dritto negli occhi. <<Matt...io ti...>>
<<Scusa Matt, puoi venire un attimo qui? C'è qualcuno che vuole parlarti.>> Dice un uomo sulla cinquantina alle sue spalle interrompendo il mio discorso.
Accidenti, proprio ora?
<<Arrivo subito Coach!>>
<<Ti aspetto qui! Ma devo assolutamente parlarti. È importante!>>
<<Ci metto un secondo piccola, vedo cosa vogliono e arrivo okay?>> Mi da un bacio a stampo e poi raggiunge i due signori che lo accolgono con pacche sulla schiena.
Mi ha appena chiamata piccola?
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Spazio Autrice:
Scusate se non aggiorno da un po'.
Per vari problemi non sono riuscita a farlo.
Ho pubblicato non appena ho trovato un po' di tempo libero.
Potrebbe essere un po' bruttino questo capito dato che è stato scritto di fretta, appena ho tempo sistemerò tutto, promesso.
Inoltre volevo dirvi che ci stiamo avvicinando alla fine.
Ma non mi fermerò qui, ho già in mente qualcosa, ma non vi svelerò nulla per ora.
Vorrei ringraziare come al solito, chiunque legga il capitolo.
Alla prossima baci!
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