Capitolo 35
Matt's pov
<<Si mamma, stiamo bene, non preoccuparti!>> Le ripeto per l'ennesima volta.
<<Il college, il basket come sta andando?>>
<<Tutto bene. Sabato ho una partita importante ma non me ne preoccupo, il college anche, ho quasi superato tutti gli esami. Voi vi state divertendo?>>
<<Oh tesoro, siamo così fieri di te! Noi ci stiamo divertendo un sacco! Il Giappone è un paese bellissimo. Le sue tradizioni, il cibo, per non parlare dei ciliegi che sono in piena fioritura. Ho scattato delle foto davvero stupende!
Ah, e ti ho spedito un sacco souvenir! Più un bellissimo kimono tradizionale per Madeline, le piacerà tantissimo!>> Quando comincia a parlare non la ferma più nessuno.
<<Ah mamma, prima che me ne dimentichi, vorrei parlarti di una cosa molto importante >> la interrompo diventando improvvisamente serio.
Ecco, ci siamo.
Ci ho pensato tutta la settimana a dire il vero, non sapevo se dirglielo o no.
Ma poi ho pensato che al loro ritorno l'avrebbero scoperto comunque, quindi meglio che lo sappiano ora, cosi non ci pensiamo più.
<<Mi stai facendo preoccupare, è successo qualcosa?>> Comincia ad allarmarsi.
<<No, niente del genere si tratta di Madeline e di me>> Farfuglio.
Merda, è più imbarazzante di quanto pensassi.
<<Oddio! State bene? Siete malati?>>
"Ma tua madre solo alle malattie pensa? Io penserei subito al fatto che tu l'abbia lasciata incinta!"
<<Nessuno di noi è malato mamma!>> Alzo gli occhi al cielo.
Non nel senso in cui pensa lei, almeno.
Ma credo di esserlo.
Sono malato di lei.
Sono completamente ossessionato dai suoi baci e dalle sue labbra.
È riuscita a scavarmi dentro, fino in profondità,addentrandosi nelle viscere
Più nascoste, possedendo completamente la mia mente.
Impossessandosi di ogni fibra, ogni muscolo, ogni cellula del mio corpo che si annientano completamente ad ogni suo tocco o carezza.
Non avrei mai pensato che io potessi provare simili sentimenti.
Così profondi, cosi intensi soltanto per una persona.
<<Ci sei tesoro? >>
<<Mamma...Io e Madeline stiamo insieme. Lei...lei è la mia ragazza.>> Confesso infine.
Sussegue un interminabile minuto di silenzio, dove ne io ne mia madre diciamo assolutamente niente.
"Perché mi sembra una pausa pubblicitaria cinematografica, che le persone sfruttano solitamente per andare al bagno a fare i propri bisogni?"
<<Ehm...mamma? Ci sei?>>
<<Puoi ripetere quello che hai detto?>> Mi chiede con voce spezzettata
<<Ma stai piangendo?>>
<<T-tu ripeti!>>.
<<Io e Madeline stiamo insieme >>Ripeto deciso.
<<Oh...amore...sono così felice per voi!>> Dice soffiandosi il naso. <<Ho sempre saputo che tra di voi c'era un forte legame, sin da quando eravate piccoli! Ci hai dato una splendida notizia. Io ed Emily abbiamo sempre sperato che succeda!>>
<<Okay, ora però non esagerare! Non è che ci sposiamo domani>>
<<Non ancora...>> Si affretta a dire.
<<Mamma...>> La ammonisco.
<<Okay, okay! Ti lascio in pace. Vado a dare la splendida notizia ai tuoi futuri suoceri!>> Se la ride.
<<Mamma! Non c'è ne biso...>> E mi chiude la chiamata in faccia.
Grandioso, era meglio se non dicevo nulla.
Butto il cellulare in un angolo del letto e comincio a spogliarmi.
Mi sfilo piano la maglietta e la butto in terra.
E quando sto per fare la stessa cosa con i pantaloni entra Madeline sbattendo la porta dietro di sé.
<<Perché hai detto a tua madre che stiamo insieme?>> Mi chiede incrociando le braccia al petto.
Rimango fermo con i jeans metà calati non sapendo cosa fare.
Alzargli o togliergli del tutto? Mentre lei rimane ancora impalata sulla porta senza rendersi conto di come cazzo sono messo.
<<Ehm...Madeline...>> La richiamo.
È una situazione piuttosto bizzarra.
<<Beh, che c'è? >> Dice come se niente fosse corrugando la fronte.
"Oh niente di che, è solo a petto nudo con le braghe metà calate. Cose di tutti i giorni"
<<Ma perché sei....>> Comincia a dire guardandomi da testa a piedi, per poi fermarsi proprio in quel punto fissandomi per una manciata di secondi.
Ora non so se sentirmi lusingato o imbarazzato.
"Io direi violentato!"
<<ODDIO!>> Urla ad un tratto
Coprendosi la faccia con entrambe le mani. <<Oddio! Scusami. Non sapevo che fossi n-nudo!>>
<<Teoricamente ho ancora addosso i boxer. Senti io vado a farmi una doccia intanto okay? Cinque minuti e torno. Aspettami pure qui.>> Dico togliendomi i jeans del tutto.
<<Certo...a meno che tu non voglia entrare nella doccia con me...>>le sussurro all'orecchio facendola diventare ancora più rossa di quanto già non fosse.
Amo le sue reazioni.
Amo il suo essere così timida, riservata e pudica.
Amo il suo lato cosi infantile.
"Ami lei e basta!"
Ignoro la mia coscienza. Non sono ancora pronto ad ammetterlo.
Sia perché non voglio mettere fretta alla nostra relazione appena cominciata.
Sia perché provo timore e paura a confessarglielo.
<<Matt...per favore...già è una situazione piuttosto imbarazzante! Vai via prima che lo diventi ancora di più...>> Sussurra togliendosi piano le mani dalla faccia.
Ed i miei occhi vengono subito catturati dai suoi.
Occhi verdi negli occhi grigi.
Si cercano, si reclamano.
Si dicono tutto quello che a voce non riusciamo a dirci.
E so bene che devo andarmene subito da questa stanza, prima che la situazione diventi ingestibile.
Ma le gambe non si muovono.
I miei occhi non si staccano dai suoi.
E succede tutto velocemente.
La mia bocca cerca la sua.
Le mani che si intrecciano alle sue.
E non capisco più niente.
La bacio lentamente, delicatamente, ubriacandomi col suo sapore che mi sta mandando letteralmente fuori di testa.
Non so come faccio a staccarmi.
Forse con l'ultima briciola di sanità mentale che mi è rimasta, ricordandomi che sono in boxer.
E che attualmente l'effetto che ha su di me, sul mio corpo, è abbastanza evidente.
<<Arrivo subito... okay?>> Dico con voce roca e leggermente abbassata di un tono.
<<Ti aspetto qui...>> Mi sussurra mordendosi il labbro inferiore, gonfio e rosso.
Sbaglio o sta cercando di provocarmi?
"Soldato è il momento di battere in ritirata! A tutte le truppe ritirarsi! Codice rosso. Ripeto, codice rosso!"
Ed io non posso che essere d'accordo con la mia coscienza, per la prima volta, nella mia vita.
Mi precipito sotto il getto gelido dell'acqua. L'ennesima.
Mi sento un fottuto ragazzino di quattordici anni in preda ad una tempesta ormonale.
Quando c'è nei paraggi non faccio altro che lavarmi.
Non credo di essere mai stato così pulito, lo giuro!
"Io le farei trovare in posta la bolletta della luce!"
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