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Capitolo 20

Sono stanchissima, non ho chiuso occhio tutta la notte e per di più ho anche un mal di testa allucinante.

Attraverso il corridoio e mi dirigo in mensa dove sorgo Sophie seduta al nostro tavolo insieme ad Evan.
Vuoi vedere che c'è qualcosa tra questi due?

In questo ultimo periodo ho imparato a conoscerla abbastanza bene.
È una ragazza molto spontanea ed onesta, dice sempre quello che pensa.
E non ha problemi a mostrare i suoi sentimenti, a differenza mia.
Ma ha un unico difetto: Ama il pettegolezzo.
Vuole sempre sapere tutto di tutti.
Ma le voglio bene comunque.

<<Oh, eccoti qui!>> Esclama non appena mi vede.

<<Che succede?>> Chiedo passando lo sguardo da lui a lei.

<<Che succede cosa?>> Dicono all'unisco. Eh si, c'è proprio qualcosa che non va, sembrano in simbiosi.
Evan è più strano del solito.
E con strano intendo che è ancora più allegro del solito, ha un sorriso fino alle orecchie.
Da nausea proprio.
Sophie è tutta rossa in volto e ha uno strano luccichio negli occhi.
Il mio istinto mi dice che qui gatta ci cova.

<<Siete strani, è successo qualcosa ieri sera?>> Indago ancora.

<<C-cosa mannò...è una tua impressione>> Balbetta. E  so di aver fatto c'entro.

<<Okay,Matt oggi non c'è, pare che stia male.
Il coach sta dando di matto e ci fa allenare il doppio quindi vado. A domani principesse>> Annuncia alzandosi dal tavolo.
Matt sta male? Perché?
Che cosa gli è successo?

Impallidisco all'istante.

<<Tranquilla, Evan mi ha detto che si è preso solo il raffreddore.>> Mi tranquillizza.

<<Uhm..? Ma io sono tranquilla, la cosa non mi turba per niente.>> Dico fingendo disinteresse mentre mi ritorna il colorito.

<<Si certo..Per questo eri diventata un cadavere ambulante, perché non t'interessa!>>.

<<Smettila! Non è assolutamente vero, e non cercare di cambiare argomento eh! Ho visto le scintille tra te e Evan>>

<<Non è vero...>>

<<Bugiarda! Parla.>> Insisto.

<<Eh va bene! In realtà non vedevo l'ora di dirtelo>> Ammette ridendo. Alzo gli occhi al cielo.

<<Allora perché hai negato?>>

<<Perché volevo fare scena. Comunque ci siamo baciati!>> Dice tutta raggiante.

<Davvero? E com'è stato?>>

<<È stato bellissimo, anche se poi mi ha vomitato sulle scarpe>> Ride. Faccio una smorfia disgustata e spingono il piatto che ho davanti.
Beh grazie per avermi tolto l'appetito Evan. 

<< E poi?>>.

<<E poi nulla, l'ho accompagnato a casa visto che una certa ragazza non si è fatta vedere andandosene chissà dove con il capitano della squadra di basket >> Mi schiarisco la gola e faccio finta di nulla.

<<Hem...io dovrei...andare>>

<<Non ci pensare nemmeno di svignartela. Non prima di avermi raccontato ogni cosa!>>

<<Ma non è successo nulla! Mi ha solo accompagnata a casa.>> Dico sbuffando. Beh non è del tutto una bugia. Mi ha accompagnata davvero a casa.

"Si, dopo che ti ha baciata per quasi venti minuti sotto la pioggia prendendosi una polmonite, per poi arrampicarsi dalla finestra chiederti se provi qualcosa per lui e baciarti ancora.
Tu lo hai respinto ed ora quel povero Cristo si trova a letto incosciente in balia della tosse e del muco che gli cola dal naso, ma  dettagli."

Smettila di fare la melodrammatica! Non sto parlando con te.

<<Hm farò finta di crederci, tu non me la racconta giusta! Ma sono sicura che prima o poi mi dirai tutto>> Dichiara avviandoci verso l'uscita.

<<Okay Sophie, ora posso andarmene a casa? Non mi sento molto bene.>> Dico sentendomi all'improvviso pesante.

<<Davvero? Magari ti stai prendendo il raffreddore pure tu. Non è che te lo ha passato Matt?>> Dice con tono allusivo.

<<Sarà un virus che circola. A domani okay?>>Dico seria. Forse ha visto qualcosa? No impossibile.
Non c'era nessuno.
O almeno credo.

Arrivo a casa e mi faccio subito un tè caldo.
Prendo un'aspirina e mi sdraio sul divano.
E mi sento già meglio!

Accendo la televisione e faccio zapping tra un canale e l'altro.
Alla fine sbuffo esasperata e butto il telecomando in un angolo.
La verità è che sono preoccupata per Matt.
Non ha avuto il raffreddore nemmeno da piccolo!
Per quanto io ne sappia. E mi sto sentendo in colpa perché in un certo senso è colpa mia.
Vorrei andare a vedere come sta, ma poi cosa gli dico?

"La verità forse? Ovvero che sei preoccupata per lui?"

Assolutamente no.
Non posso andare da lui e dirgli "ehi come stai? Sono preoccupata per te"
Non sono sua madre.

"Ma ti rendi conto di quante storie stai facendo? E poi se abitassi con lui nella stessa casa, come ti hanno i tuoi e anche i suoi di genitori non saresti in questa situazione! Perché ti complichi sempre la vita?"

Mi hai fatto ritornare il mal di testa, grazie mille

"Fai un po' come ti pare fifona!"

Io non sono una fifona, okay?

"Certo che lo sei, e lo sai anche tu. La verità è che tu hai paura di affrontarlo dopo ieri.
Hai paura di rimanere da sola con lui"

Non è assolutissimamente vero!
Io non ho paura di rimanere da sola con lui...
È comunque tu queste cose non le puoi sapere!
Sei solo una stupida vocina.

"Sarò anche una stupida vocina, ma hai dimenticato una cosa importante e cioè che siamo la stessa persona. È come se avessi dato della stupida a te stessa.
Quindi Madeline, chi è la stupida adesso?"

Okay, non dico più niente.

Prendo la scatola dei medicinali e vado da Matt, ho deciso.
Devo smetterla di scappare da lui.

Suono alla porta ma non risponde nessuno.
Che sia uscito?
Ne dubito, dato che la macchina è qui.
Alla fine abbasso la maniglia e con mia grande sorpresa la porta è aperta.
Entro senza esitare e mi guardo attorno ma nessun'ombra di Matt.

<<Matt sei a casa?>> Dico ma non ricevo nessuna risposta.
Controllo in cucina e nella sala da pranzo ma non trovo niente.

Salgo al piano di sopra e vedo che la porta della sua stanza è leggermente socchiusa.

<<Matt posso entra...>> Provo a Chiedere ma non appena lo vedo sul letto avvolto nella coperta mi zittisco.
Sta dormendo.
Mi avvicino senza far rumore e m'inginocchio vicino al letto.

Dio, è bello pure quando dorme.
Ha i capelli leggermente spettinati con una ciocca che gli cade sul viso.
Le ciglia lunghe, le labbra sottili piegate in un broncio facendolo sembrare un bambino.
È maledettamente bello, l'ho già detto?

Allungo la mano lentamente verso di lui, quasi con timore e gli sposto la ciocca dal viso.
Gli appoggio la mano sulla fronte tenendola premuta leggermente e noto che ha la febbre abbastanza alta, ma non so dirlo con certezza, devo misurargliela con il termometro.

Sposto la mano dalla sua fronte e lui comincia a muoversi nel sonno.
Prego mentalmente che non si svegli ma non appena gli do le spalle per alzarmi lui mi afferra per il braccio.

<<Madeline...>> Sussurra. Ed io non ho la forza di voltarmi.

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