Un lavoro mortalmente eccitante
Genere: drammatico
Titolo: Un Lavoro Mortalmente Eccitante
Non lo capivo più... tutto era fantastico, almeno per me, quindi perché voleva rifarlo? Non poteva vivere una semplice vita con me?
"Non ti capisco... mi dispiace, ma non riesco proprio a comprendere le tue pazzoidi ragioni"
"Te l'ho detto! Ho bisogno di rimettermi in gioco; la mia vita è quella!"
"Ma questa vita ti può offrire tanto, senza pericoli di morte!"
"Sai è questo il bello di lavorare per il governo... il brivido dell'azione e dell'avventura, mettersi in gioco per il proprio onore e per quello della patria- disse lui avvicinandosi- anche tu hai fatto la spia, non ti ricordi nulla di quel periodo?"
"Mi ricordo bene il... brivido come tu lo chiami, ma ricordo anche le missioni, quando vedevamo morire avanti i nostri occhi i nostri stessi compagni. Ti ricordi tutto i loro nomi? Pensi di diventare una celebrità facendoti ammazzare?" ormai raggiungevo l'isterismo ma non m'importava.
"Ti ho fatto una proposta e da quel che ho capito l'hai rifiutata... penso che non ci sia più niente da aggiungere, giusto?"
"Già, lo penso anche io, hai fatto la tua scelta"
"Addio"
"Arrivederci" mormorai io nella speranza di vederlo tornare da me ancora vivo. Ricorderò per sempre quell'attimo. Lui che se ne andava... con quelle Brooks nere e la tuta blu. Gliel'aveva regalata quell'anno la madre per il compleanno. Ogni dettaglio, mi sarà per sempre immerso nella memoria.>
<Lo posso comprendere, e se lo state chiedendo, si ho sue notizie>
<Allora mi dica, non mi faccia aspettare oltre>
<Lui mi ha parlato molto di lei sa?>
<Eravate dunque colleghi>
<E amici, ottimi amici>
<Perché aggirate tanto l'argomento signore?>
<Lui... lui è morto>
E dopo quella frase, lei smette di ascoltarlo, tutto ad un tratto esausta di tutto quell'inutile blaterale. Il suo unico amore, che per anni aveva aspettato, trepidante, era morto e sepolto, da chissà quanto tempo. Forse da poco, forse da molto, e aveva come l'impressione che se non fosse stato per quella persona seduta davanti a lei, nessuno l'avrebbe mai informata.
Non ha nemmeno più la forza di disperarsi, di urlare o di piangere, perché oramai si sente... beh, ormai anche lei si sente morta.
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