Non c'è niente
Genere: filosofico
Titolo: Non c'è niente
Io so che non c'è niente. Lì fuori.
Niente per me, per te, per nessuno.
Chissà cos'ha pensato negli ultimi respiri, quando ha capito che non sarebbe mai più tornata a casa. Parlo di quella persona.
Quella che sta morendo in questi istanti.
Succedono miliardi di cose, ogni secondo l'insieme delle scelte compiuto da ogni essere vivente sul pianeta è... un numero enorme. Quantificabile, certo, e nient'altro che un gruppo per la mente umana.
Eppure dietro ogni scelta c'è una persona.
E sì, accadono cose meravigliose grazie a quelle azioni. Qualcuno aiuta, pensa, mangia. Qualcuno risolve, collabora, qualcuno vive.
Ma non c'è nulla lì fuori. Continua ad essere vuoto, perché continua ad essere vuoto?
Miliardi di scelte eppure penso alle altre. Non una persona che vive, ma una persona che muore.
Un secondo. Una vita è stata stroncata.
La parte peggiore è che non si ha un unico misterioso soggetto a cui dare la colpa. No, le risposte sono così tante che si finisce per impazzire.
Un secondo.
Chi è stato? Un amico, un parente, un coniuge, un conoscente?
Un amante preda di attacchi rabbiosi o di gelosia? Uno psicopatico? Uno qualunque?
Un secondo.
Qualcuno che voleva mantenere un segreto?
Sono le risposte che mi fanno pensare che non ci sia niente, lì fuori. Potremmo essere i soli nell'intero universo e riusciremmo comunque ad autodistruggerci.
Ed io lo conosco quel sentimento.
Quel sentimento d'odio che ti lacera in due il corpo intero; che si avvinghia fino a colorare di rosso i più profondi recessi della tua anima.
So cosa si prova a voler vedere la vita di qualcuno scivolargli via dagli occhi. Quel qualcuno, nessun altro, solo quella persona, in quel momento.
Se covo io un desiderio del genere non oso immaginare le altre persone, quelle stesse che hanno molto più da perdere di me. Che hanno molto più da guadagnare di me. Che sono più stufe di me, più pazze di me, più irascibili di me.
Com'è possibile che esista qualcosa lì fuori, quando il nero e il bianco s'inghiottono a vicenda ogni giorno, in un ciclo senza alcuna fine.
No, prima dovrebbe smettere questo. Perché se oltre questo mondo ne esistono di semplici repliche, piene degli stessi risentimenti e sentimenti di qui... allora non esiste niente lì fuori.
Esistiamo solo ancora noi.
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