-Siete pronti?-chiese papà.
Annuimmo.
-Ecco,vedete,senza tanti giri di parole...vostra madre era una sirena.-abbassò lo sguardo.
-Una sirena?Ci prendi in giro,papà?-lo interruppe Danny.
-No,è la verità-questa volta ci guardò dritto negli occhi.
Lo guardammo,indecisi se ridere oppure voltagli le spalle.
-Ci incontrammo una pomeriggio di fine ottobre,mentre ero sulla spiaggia.Quando la vidi per la prima volta ebbi anch'io la vostra reazione. Poi lei mi parlò:la sua voce era melodiosa,e non si poteva fare a meno di ascoltarla.Disse che il suo nome era Evelyne e che era da tempo che mi osservava,quindi mi chiese se mi andava di andare al cinema.Strano,vero?
Ma le sirene fanno tutto di fretta,sono molto intraprendenti.
Io accettai,ero incantato dalla sua bellezza,ma subito mi ricordai che aveva la coda.
Le chiesi come pensava di camminare sulla terraferma.
Lei nuotò fino alla riva:appena uscì dall'acqua la sua coda si trasformò in due gambe.
Non so come avesse fatto,ma aveva indosso un costume da bagno e un colorato prendisole.
E così passammo insieme la serata,parlando molto.
A mezzanotte se ne andò,dicendo che doveva tornare ad Atlantide.
-Come?Ad Atlantide?-esclamammo.
-Sì,vostra madre è la principessa di Atlantide-confermò papà.
-E quindi nostra madre è una sirena...-ripetei.
-Più o meno,è una mezza-sirena,come voi-precisò-Suo padre,il re,ebbe una relazione con una non-sirena,e da questa relazione è nata vostra madre.Però,visto che il re non poteva permettersi di avere una figlia,diciamo così,a metà,sposò una sirena,fingendo che Evelyne fosse figlia sua. Per questo poteva stare anche sulla terraferma,trasformandosi a suo piacimento.
-Ecco perché ci hai proibito di andare in mare...-riflettei.
Annuì.
-Ma c'è ancora qualcosa che non mi torna:se mamma se ne andò quella stessa notte,perché noi siamo qui,e non ad Atlantide?-chiese Danny.
-Dopo che il re ebbe scoperto la vostra nascita,proibì ai cittadini ogni contatto con le non-sirene e i non-tritoni.Vostra madre temeva per voi,perciò decise che con me sareste stati più al sicuro.Il giorno in cui vi portò qui,fu l'ultima volta che la vidi.
-E i regali?Perché proprio il giorno del nostro quattordicesimo compleanno?-chiesi.
-I quattordici anni sono per le sirene e per i tritoni il passaggio da bambini ad adulti-spiegò papà.
-Avete parlato molto tu e la mamma-scherzò Danny.
Ridemmo.
E forse solo perché nessuno sapeva che cosa dire.
D'un tratto il vento si alzò,e un onda più alta e forte delle altre scaraventò sulla sabbia qualcosa di grigio e lucido che...tossiva?