L'affetto
Rinvenni e mi ritrovai davanti le facce confuse e agitate di Danny e Seader.
Cominciai a tossire e mio fratello mi mise a sedere.
-Tieni-disse porgendomi un'alga.
Lo guardai continuando a tossire.
-Tranquilla,questa non è un'alga trascinatrice-disse ridendo.
La presi e inizia a mangiarla.
"Buona!"pensai.
-Da quanto sono svenuta?-chiesi smangiucchiandola.
-Non molto-mi rispose Seader-Mentre Danny stava qui a controllarti sono andato a fare provviste.
Mi indicò con la pinna una montagnetta di alghe e coralli poco distante da noi.
-Per stasera staremo qui-continuò il delfino-Con le provviste rimaste vi riempirete le tasche,insomma,snack per il viaggio.
Annui,felice di potermi finalmente riposare un po'.
Da un giorno all'altro avevamo scoperto tutto su di noi e su nostra madre.
Avevamo scoperto che il trono di Atlantide e di tutto il Regno Sommerso era stato usurpato.
Avevamo affrontato squali,i quali ci avevamo spinto,per così dire,nella tana del lupo,nel buco delle pericolose alghe trascinatrici.
E pensare che non eravamo ancora arrivati alla Perla di Luce!
Alzai lo sguardo dal corallo che stavo per addentare e osservai Danny.
Stava chiacchierando allegramente con Seader,quasi fossero amici di vecchia data.
Sembrava non sentisse la pressione che invece provavo io.
O era sicurissimo che ce l'avremmo fatta o mascherava proprio bene la preoccupazione.
Ma Danny era sempre stato così,ecco...ottimista.
Mi ricordai che una volta,quando eravamo piccoli,io caddi e mi sbucciai un ginocchio.
Mio fratello mi si avvicinò,dicendo che non era niente,e che dovevo mettermi solo un cerottino,mentre io continuava a gridare "papà,papà,corri,sto morendo!"
Papà accorse in mio aiuto,ma quando vide il mio ginocchio e l'espressione di Danny scoppiò in una sonora risata.
-Non c'é nulla da ridere,papà. Sto morendo e tu ridi?
-Oh,Meggie...benissimo,allora andiamo al pronto soccorso!
Mi prese in braccio e corse in bagno,imitando il rumore di un'automobile.
-Allora,signorina,sintomi?-chiese imitando la voce del nostro pediatra.
A quel punto sorrisi anche io.
-Il ginocchio,dottore-stetti al gioco.
-Oh,certo,certo. Allora,ora la metterò di fronte ad una scelta,ci rifletta bene,è importante.
-Quale scelta,dottore?
-Vuole il cerotto con i fiorellini o con gli animaletti?
-Mi faccia pensare...fiorellini!Mi ricordano il nostro giardino.
-Un luogo pericoloso,a quanto vedo-disse indicando il ginocchio.
Ridemmo entrambi.
Danny fece capolino dalla porta socchiusa.
-Un altro paziente,dottore!-esclamai.
Mio fratello sorrise.
-Oh,io sono venuto solo per far visita a un parente!-ci spiegò.
-Entri pure-disse papà-La signorina si sente già meglio!
-E pronta per un'altra gara in bicicletta!-esultai.
-Stia attenta questa volta,mi raccomando!
-Ma certo dottore,penserò io a lei-lo rassicurò Danny.
E uscimmo insieme,ridendo,pronti per una nuova sfida.
Questa volta,la sfida,però,era più importante,più pericolosa.
Da noi dipendevano molte,moltissime vite.
Le nostre comprese.
E non sapevo come papà avrebbe potuto continuare a vivere sapendoci morti.
E non sapevo nemmeno chi avrei rivisto in vita.
E neanche se avrei rivisto qualcuno in questa vita.
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