Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Vent'anni

Stefano Pov's
«Sascha hai trovato le mie cuffie?» gridai al moro dalla nostra stanza.
Il ragazzo apparve sulla soglia con le mie cuffie appese alle dita.
«Intendi queste?» chiese con un sorriso.
Lo abbracciai ridendo per poi schioccargli un bacio sulla guancia.
«Vestiti elegante amore mio, stasera ti porto a mangiare il sushi.» disse prendendomi in braccio.
Sorrisi ampiamente «Siiiiiiii sushi!» lo strinsi forte baciandolo a stampo.
Il corvino ridacchiò baciandomi nuovamente.

Salvatore Pov's
Ero intento a leggere il mio libro quando, da dietro, due mani mi coprirono gli occhi «Indovina chi sono.» disse una voce.
Sorrisi «Mmmmh...spero Lara Croft.» ridacchiai.
«Ehi!» Giuse tolse le mani guardandomi imbronciato.
Sorrisi baciandolo a stampo «Sto scherzando!»
Ricambiò soddisfatto il sorriso abbracciandomi.

Lorenzo Pov's
«Pronto?» mi domandò Pietro trepidante dall'emozione.
«Pronto!» risposi.
Il moro infilò la chiave nella serratura.
«Wow è enorme!» sussurrai estasiato.
«Ed è tutta per noi.» mormorò prendendomi per mano.
Scaricammo gli scatoloni dal camion dei traslochi e li sistemammo in salotto.
Affaticati ci accasciammo sul divano, ancora ricoperto di plastica, sospirando felici.
«Siamo a casa.» sussurrai guardando Pietro.
Lui sorrise e si alzò iniziando a svuotare gli scatoloni.
Lo imitai.
Dopo un po Pietro mi chiamò.
Mi voltai trovandomelo di fronte, con un meraviglioso sorriso ad illuminargli il volto.
Mi prese le mani tra le sue «Lore, ormai sono tanti anni che stiamo insieme, la distanza non ha potuto nulla contro il nostro amore. Siamo stati lontani troppo a lungo e io voglio passare il resto della mia vita con te.» si inginocchiò davanti a me «Lorenzo Ostuni, vuoi diventare mio marito?» chiese prendendo dalla tasca dei jeans una scatolina di velluto blu.
La aprì mostrando il contenuto: un anello semplice in oro bianco, con le nostre iniziali incise all'interno.
Mi portai le mani alla bocca cercando di trattenere le lacrime inutilmente e annuì vigorosamente, la voce bloccata dall'emozione.
Pietro si alzò e mi infilò l'anello al dito.
Lo baciai con il cuore che batteva fortissimo.
Finalmente eravamo insieme, nella nostra nuova casa, pronti a iniziare la nostra nuova vita insieme.

Giorgio Pov's
«Compà spicciati che siamo in ritardo.» gridai impaziente.
«Arrivo arrivo, sono quasi pronto!» urlò Pietro in risposta dal bagno.
Uff certo che Pietro quando deve prepararsi è più lento di una donn...
«Eccomi!» disse uscendo dal bagno.
Sorrisi nel vederlo così bello: indossava una camicia bianca e dei pantaloni neri che gli fasciavano a meraviglia le gambe, una cravatta dello stesso colore pendeva slacciata attorno al suo collo.
Io ero l'esatto opposto: camicia nera e pantaloni bianchi ma senza cravatta.
«Giorgio potresti aiutarmi con la cravatta?» chiese arrossendo.
Sorrisi avvicinandomi a lui.
Gli legai attorno al collo la cravatta per poi accarezzargli le spalle lasciandogli un bacio sulla punta del naso «Perfetto. Sei bellissimo stasera.» dissi con un sorriso.
Lui arrossì ancora di più «Dopotutto è il nostro anniversario.» sorrise.
Lo baciai accarezzandogli i capelli morbidi.

Federico Pov's
«Marco non correre! Rischi di farti male!» gridai al mio bambino.
Lui mi fece la linguaccia continuando a correre inseguito dalla piccola Lucia, mia figlia, e da Kevin, il figlio di Luca e Desirè.
Ambra sorrise appoggiandomi le mani sulle spalle «Tranquillo Fede, si divertono. Lasciali giocare.»
«Ambra ha ragione pro, rilassati.» le fece eco Luca seduto sul divano accanto a sua moglie intenta ad allattare Diana, la loro seconda figlia nata da pochi mesi,.
«Ma quando arrivano Matteo e Valentina? Sono in ritardo...come al solito.» sbuffai.
In quel momento suonò il campanello.
Andai di corsa ad aprire trovandomi davanti i volti sorridenti dei futuri sposi.
Li feci accomodare in casa.
«Zio Matteo!» gridò la piccola Lucia correndo verso di loro.
«Ehi piccolina!» sorrise Matteo prendendola in braccio e baciandole la guancia.
La mise giù e ci scambiammo delle pacche sulle spalle «Come stai cugino?» gli chiesi sorridendo.
«Non c'è male Fede.» sorrise per poi salutare Luca.
Ambra, Valentina e Desiré si abbracciarono contente.
«Ma guarda te che pancia! A quanti mesi sei?» chiese Ambra con gli occhi che brillavano.
«Ormai è il settimo.» sorrise la ragazza «Matteo sa già di che sesso sarà ma ha voluto aspettare fino ad adesso per dirmelo.»
Il ragazzo in questione sorrise e porse alla sua futura moglie una scatola abbastanza grande ma che pareva essere piuttosto leggera «Aprila.» mormorò con gli occhi lucidi per l'emozione.
Tutti trattenemmo il fiato mentre Valentina apriva lentamente la scatola.
Un decina di palloncini volarono fuori dalla scatola, tutti dello stesso colore: rosa.
I palloncini erano legati a dei sottili fili alle cui estremità erano attaccate varie radiografie.
Valentina abbracció Matteo commossa.
«Una femmina!» singhizzó.
«Come la chiamerete?» domandò Desiré mentre si asciugava una lacrima.
«Hanna.» sorrisero in due pronunciando il nome in coro mentre si guardavano dolcemente negli occhi.

Mauricio Pov's
«Tesoro sono a casa!» gridai varcando la soglia.
Mia moglie mi venne in contro e mi abbracciò.
«Le bambine sono già tornate?» domandai.
Scosse la testa « Non ancora e non sono più bambine. Ti ricordo che hanno trenta e ventisette anni.»
Le baciai la tempia «Per me saranno sempre le mie bimbe.»

Narratore Pov's
Il battello partì lasciandosi alle spalle Alcatraz.
I ragazzi erano pronti a dimenticare tutto di quel posto come un incubo.
Perché quello era stato, un incubo, dal quale presto si sarebbero risvegliati tornando alle loro vite.
Ma molte cose sarebbero cambiate.
In quell'angusto luogo erano sbocciati amori e nate nuove amicizie.
Ora che stavano tornando a casa, con il sorriso stampato sul volto e gli occhi luminosi, si chiedevano perché a loro. Perché a loro era stato fatto questo dono? Chi altri era alla ricerca di esso?
Ma ogni volta che pensavano a ciò scuotevano la testa e riprendevano a guardare al presente e al loro futuro insieme.
Perché era questo che li attendeva: un futuro da vivere insieme che intrecciava le loro vite indissolubilmente.

«Ma papà cosa vuol dire "indissulibilmente"?» chiese il bimbo incuriosito pronunciando a fatica la parola.
Sorrisi «Significa impossibile da sciogliere, Francesco.»
«E quindi è per questo che papà non ha più un braccio?» chiese la sua sorellina.
«Esatto Virginia.» sorrisi alla bimba.
«Giovanni Leveghi! Non avrai di nuovo raccontato ai bambini la nostra storia vero?» chiese Andrea dalla cucina con tono di rimprovero.
«No amore tranquillo.» feci l'occhiolino ai bambini che ridacchiarono e corsero a giocare.
Mi diressi in cucina «Tesoro vuoi che ti aiuti a preparare?» domandai.
Lui sorrise, quel sorriso che amavo da una vita « No amore, tranquillo.» osservai il suo braccio meccanico muoversi per prendere un cucchiaio e usarlo per mescolare la minestra.
Sono passati ormai vent'anni dall'accaduto ma a nessuno sembra importare.
Siamo tornati alle nostre vite e ci va bene così.
Resteremo sempre una crew, una famiglia, anche se nessuno di noi fa più video su Youtube.
Perché se siamo riusciti a sopravvivere ad Alcatraz nulla potrà separarci.

❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤
Ciao pesciolini😊
Ebbene sì, siamo arrivati al capolinea, l'ultimo capitolo.
Mi dispiace molto che questa storia sia finita ma non avevo più idee per continuarla. Spero che sia piaciuta anche a voi. Presto arriveranno nuove storie che spero possanno piacervi. Grazie ancora per il supporto che mi date sempre😘

Bhe direi che per oggi da Gaia...

Vitty: Da Vittoria...

Andre: Da Andrea...

Ele: E da Elena...

È tutto! Noi ci vediamo...DoveQuandoCome?

Tutti: Come?

Ma in una prossima storia😊
ASGANAWAY😘😘😘😘
BALU BULA😍😍😍😍

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro