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Dolci amori e sofferenze

Lorenzo Pov's
Le lacrime sgorgavano copiose dai miei occhi,impetuose come fiumi in piena.
Corsi ad abbracciare Pietro,il mio Pietro.
Il moro ricambiò la stretta stringendomi a se e baciandomi ripetutamente la testa.
Ignorai lo sguardo disgustato del dottor Key mentre usciva dalla stanza e mi strinsi ancora di più a lui.
Inspirai il suo profumo,mi era mancato tantissimo.
Appena ruppi l'abbraccio Pietro incolló le nostre labbra in un tenero bacio che entrambi desideravamo ardentemente da tempo.
Dio,se mi erano mancati i suoi baci!
Appena ci staccammo feci toccare le nostre fronti.
«Mi mancavi troppo,non potevo sopportare di passare un altro giorno senza di te.» Mi sussurró.
Lo abbracciai «Non ne posso più di stare qui. Voglio tornare a Milano,con te.» Sussurrai con la testa nell'incavo della sua spalla.
Lo sentì sorridere sul mio collo per poi lasciarmi dei baci umidi che mi fecero rabbrividire.
«Spero che ti facciano uscire presto...il letto è piuttosto freddo senza di te.» sussurró al mio orecchio prima di mordicchiarmi il lobo.
Cazzo,mi sta provocando!
Cercai di ignorare il rigonfiamento che si stava formando e che stringeva dal cavallo dei jeans.
Restammo abbracciati a lungo scambiandoci ogni tanti dei baci disperati.
Dopo una mezz'oretta Jason entrò  bruscamente nella stanza.
«Mi dispiace interrompervi ma l'orario di visite è terminato.» Disse con un tono misto tra il ribrezzo e il disgusto più totale.
Lo guardai torvo e strinsi forte Pietro,forse per l'ultima volta per un sacco di tempo.
Non sapevo quando sarebbe tornato, o se sarebbe tornato, ma sicuramente sarebbe passato tantissimo.
Pietro lavorava in un ufficio e, nonostante le eccessive ore era un grande lavoratore,giudizioso e rispettoso, non si lamentava mai e riusciva a portare a casa una paga cospicua.
In più ,quando sarò uscito da qui,avrò finalmente accesso al conto bancario che i miei nonni mi hanno lasciato così potrò finalmente aiutarlo con l'affitto e il resto.
Quando mi "esiliarono" ad Alcatraz Pietro chiese al giudice di poter pagare la cauzione sfruttando il conto dei miei nonni ma il giudice respinse la sua offerta perché Pietro non era un mio parente e noi non eravamo sposati quindi non poteva fare nulla.

Lui no,ma i tuoi genitori si.
Cerco di ignorare quella vocina dentro di me che, purtroppo, ha ragione.
Da quando i miei hanno saputo che ero omosessuale , invece di cacciarmi di casa, non mi hanno più rivolto la parola.
E quando ero in tribunale non hanno neanche cercato ti difendermi e,  ovviamente, non hanno pagato la cauzione.
Dicevano sempre che ero un errore,lo sbaglio della famiglia,...
Solo uno dei miei famigliari si rattristó quando mi condannarono: Iacopo,il mio cuginetto.
Lo vidi l'ultima volta mentre la polizia mi caricava in macchina, il visino magro rigato dalle lacrime.
Mi fece male vederlo così triste ma cercai di sorridere e gli dissi con il labiale "Ci vediamo Iacopino".

Quei ricordi bruciavano e mi accorsi di star piangendo quando sentì Pietro asciugarmi le lacrime con i polpastrelli.
Mi sorrise e mi lasciò un dolce bacio sulla fronte prima di uscire dalla stanza.
Tornai nella mia camera e osservai la nave allontanarsi dagli scogli prima di sparire oltre la luce accecante del tramonto.

Qualcuno bussa insistentemente alla porta.
Mi siedo in fretta sul letto «Avanti.»
Sascha fece capolino dalla porta per poi chiuderla alle sue spalle.
«Ehi ciao. Cosa voleva Jason?» Chiese sedendosi sul letto.
Arrossí leggermente «Pietro è venuto a trovarmi.» Dissi.
Il moro sorrise «Ti va di parlarne?» chiese.
Sorrisi ma scossi la testa.
Se avessi cominciato a parlare non mi sarei più fermato cominciando a blaterare come una checca isterica.
Sascha annuì con fare comprensivo e mi lasciò solo.

Andrea Pov's
Ti prego no! Salvatore ha visto male, deve aver visto male! Non possono essere loro.
Corro a perdifiato per i corridoi di Alcatraz con il cuore che mi martella nel petto.
Gocce di sudore scendono dalla mia fronte, i polmoni bruciano per lo sforzo, le gambe fanno male ma ignoro il dolore e continuo a correre verso il mio obiettivo: la sala operatoria nascosta.
Quel luogo infernale dove io,Matteo,Luca,Federico e Giorgio eravamo stati feriti gravemente da quei due pazzi e forse...
No! Dev'essere un errore!

Svolto l'angolo sperando fino all'ultimo secondo che non si tratti di loro ma purtroppo è così.
Su due barelle,fasciati dalla testa ai piedi,sono adagiati Pietro e Mauricio privi di sensi.
Mi blocco e la fatica della corsa mi investe violentemente.
Metto le mani sulle mie ginocchia cercando di incamerare quanta più aria possibile nei polmoni.
Quando il mio respiro si regola stringo i pugni dalla rabbia.
Cazzo! Perché?! PERCHE?!!

Il resto della Crew, OVVIAMENTE tranne Giovanni, mi raggiunge annaspando ma non appena vedono i nostri amici si bloccano.
Nessuno dice nulla,nessuno ha la forza di parlare.
Noto Fede asciugarsi furtivamente una lacrima e Giorgio correre da Pietro per stringergli la mano.
Rimango con la testa china,il cuore straziato.
Poi ragionai: tutti noi abbiamo avuto questo "trattamento", tutti tranne...
Percepí le mie pupille che si dilatavano mentre ricominciavo a correre come un forsennato.
Devo sbrigarmi! Forse sono ancora in tempo!

❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤
Ciao pesciolini😊

Spero che abbiate passato un buon Natale e ne approfitto anche per farvi i migliori auguri di buon Anno nuovo

Bhe direi che per oggi da Gaia...

Vitty: Da Vittoria...

Andre: Da Andrea...

Ele: E da Elena...

È tutto! Noi ci vediamo...DoveQuandoCome?

Tutti: Come?

Ma con un prossimo capitolo!
ASGANAWAY😘😘😘😘
BALU BULA😍😍😍😍

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