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Silent Hill - L'origine dell'odio

Ti trovi in una città disabitata, circondata dalla nebbia e tagliata fuori dal mondo. Dalle tenebre dei vicoli provengono strani suoni e una radio o un telefono che hai trovato poc'anzi danno in continuazione il segnale statico. Oltre la coltre di nebbia qualcosa si muove. Qualcosa ti sta cercando.

Ti caghi in mano. Fine.

Fin'ora abbiamo parlato di roba leggera: musica, demoni assassini, disabilità, dolore. Robetta. Quisquilie.
Ora: TRAUMI.
Il primo impatto con Silent Hill è quel tipo di evento che non scorderai: ti plasma, rende ancor più malata la tua mente e se possibile aggiunge un pizzico di morte nel cuore.
Un avvertimento: il giorno funesto in cui doveste incontrare un fan della saga di Silent Hill, fuggite. In caso contrario dovrete accogliere il male dentro di voi e, volenti o nolenti, imparare ad amarlo.

Premessa: Silent Hill è una saga principalmente videoludica che si compone di otto titoli principali, sei spin-off, tre remake e un titolo cancellato. Oltre a ciò si aggiungono due film. Non posso (e non voglio) parlare di tutto. In questo capitolo mi concentrerò sul film. Il lungometraggio Silent Hill (2006), pur avendo le dovute differenze nella trama ed un messaggio differente (cosa che non mi stancherò mai di lodare, perché gli da una sua anima) riprende quasi perfettamente tutto: atmosfere, sensazioni, leith motive della serie. Aggiunge un po' di spirito caciarone? Sì, ma nulla a confronto con quella cagata senz'anima di Silent Hill: Revelation 3D (2012).
Il film del 2006 è stato il punto di contatto con la serie e in un certo qual modo ha definito il mio amore per l'horror insieme a film come L'esorcista (potete amarlo o odiarlo, ma resta un filmone invecchiato bene) e Riflessi di Paura (ancora oggi ho paura quando mi guardo allo specchio, ma forse è solo perché sono un roito).
Personalmente, considero l'adattamento di SH del 2006 l'unico tie-in videoludico (opera commerciale di intrattenimento tratta, con concessione dei diritti d'autore, da un'altra opera di natura diversa, ma con la stessa ambientazione, e in buona parte con personaggi e trama analoghi). di buona fattura. Oltre ad Arcane, ovviamente, ma per quella serie dovrò fare un discorso un po' differente.

Rose e sua figlia Sharon viaggiano nella notte. La bambina ha continue visioni, incubi ed episodi di sonnambulismo durante i quali invoca il nome di una città (Altrove o Paperopoli, scegliete voi) e rischia di finire investita o giù per delle scarpate. Una poliziotta insospettita insegue il SUV delle due in moto, finché... una figura minuta, parrebbe una bambina in uniforme scolastica, attraversa la strada e causa un incidente: entrambi i veicoli finiscono fuori strada.

La madre si riprende. La macchina non parte e Sharon non c'è. Però potrebbe andar peggio, potrebbe essere sola, in mezzo alla nebbia, inseguita da bestie di Satana e tagliata fuori dal mondo. Ma non è così, giusto? GIUSTO?
Va tutto bene.

Un luogo, due volti: Silent Hill, ispirata alla città abbandonata e realmente esistente di Centralia (Pennsylvania) è permeata di placida malinconia e silenzio carico di tensione: insomma, ha un suo fascino.
Però poi tutto cambia: l'asfalto si sfalda, le strade ed i pavimenti crollano e rivelano un sottosuolo permeato dai fumi e dalle fiamme di un incendio eterno.

-Piccola curiosità: succede anche nella città reale. I depositi di combustibile sotto terra bruciano non-stop, rendendo il luogo invivibile.

Le pareti si squagliano e vanno ricoprendosi di sporco e residui organici. Bambini carbonizzati si ammassano, esseri senza braccia e volto inseguono la donna contorcendosi, insetti abnormi ed un gigantesco uomo con una spadona/coltellaccio (non è un brutto cosplay di Berserk) cercano di farla a pezzi e si scopre che dei fanatici sopravvivono a ciò pregando. Ah. MA CHE METATRON SUCCEDE?
È come se Silent Hill fosse una persona. Esternamente è strana e quieta, ma affascinanto. Dentro però e marcia, consumata e arsa da odio e dolore che di tanto in tanto tracimano fuori. Nel profondo di sé quella persona è mostruosa.

Opinioni: l'orrore che vorrei (spoiler vaghi)

Il film prende l'horror psicologico, lovecraftiano per certi versi, le atmosfere deprimenti e pregne d'angoscia e aggiunge un delicato tocco di gore, violenza ignorante e cattiva (alexa, metti "persone cotte vive" in playlist), filosofia spiccia e tanta tamarraggine. Dai, chi ha visto sa di cosa parlo. Quella scena... quella stramaledetta sequenza. Amo gli squartamenti, non posso farci nulla e film come SH sono manna dal cielo per me. Nulla a che vedere con le storie, fatte di soli jumpscare e bisbigli nel buio (uuuu). Senza nulla togliere a questi elementi eh ma un po' di orrore serio, mica di alto livello o di nicchia, semplicemente disturbante e soprattutto fisico non fa mai male.
O forse sì, ma mi piace lo stesso.

Silent Hill del 2006 fa suoi gli stilemi dei videogiochi e li utilizza per farci cagar sotto, divertire e parlare del rapporto madre e figlia. I mostri, tutto il sovrannaturale e ecc: è tutto una scusa, come al solito.

Due rapporti messi a confronto: uno, distrutto dall'ipocrisia e dalla codardaggine, l'altro segnato dall'affetto incondizionato del genitore. Una madre che abbandona la figlia al suo destino e un'altra che rischia tutto pur di non abbandonarla.
La protagonista non è una ragazzina (demente) che fa cose idiote "perché la trama deve andare avanti", ma una madre (abbastanza karen in verità) che si può tranquillamente non apprezzare... però cazzarola, è difficile non provare rispetto. Ok, ci sono delle forzature, il film e le caratterizzazioni in generale non sono perfetti, ma non è la perfezione che io cerco.
Rose Da Silva (la karen) urla, ha paura, cio che trova sul suo percorso è strano, spaventoso, schifoso... è troppo... in più di una scena la donna arriva sull'orlo del crollo psicologico. Non può mollare però. Lei vuole salvare la sua bambina. PUNTO. Non importa a che costo, cosa dovrà fare o chi dovrà sacrificare.
Plausibile al punto giusto, comprensibile e senza troppe esagerazioni.
Rose non è ai livelli di Ripley (chi non conosce Alien verrà decapitato all'alba) ma resta cazzuta e, per quanto concesso dall'essere la protagonista di un horror, relativamente intelligente.

E l'altra madre?
Beh... abbandona tua figlia. Lascia che soffra e poi piangi lacrime di coccodrillo. Credi che andrà tutto a posto? Che la bimba non imparerà il significato della parola odio?
Del resto, i bambini sono plasmati dall'ambiente che li circonda e dal comportamento di chi gli è più vicino... e mostri non si nasce: lo si diventa (frase da normie: detta).

Silent Hill ci mostra una verità, forse scontata ma ugualmente scomoda: il male non nasce da solo, ma siamo noi esseri umani a crearlo. Gli diamo un volto, una storia e delle motivazioni, senza capire che non c'era niente di tutto ciò prima che noi arrivassimo a incasinare tutto. Il diavolo è un invenzione umana, proprio come il dio.
Ma tranquilli, miei fanatici spaventati, il male e l'odio trovano sempre un modo per tornare e inghiottire tutto. Aspettate e pregate. Non servirà, ma al momento giusto renderà la paura più saporita.

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