SAMANTHA'S POV

John entra in scena e inizia ad introdurre il brano poi inizia la sua performance, "Don't stop 'till you get enough" di Michael Jackson. Tra poco tocca a me e non sto più nella pelle, abbiamo provato così tanto! Ecco che arriva il momento, devo entrare in scena; sento che la musica inizia a far parte di me e mentre mio fratello accompagna la sua voce con dei semplici passi, io mostro a tutti cosa so fare davvero. È da troppo tempo ormai che aspetto questo momento, il momento di brillare. La lettera che ho ricevuto da quel talent scout diceva chiaramente che quell'audizione avrebbe aperto per me, per noi, le porte dei migliori teatri dell'intera Francia e poi chissà quelli del mondo intero. Un giorno, forse, mi ritroverò a ripetere questi stessi passi a Broadway insieme a dei ballerini di fama mondiale e perché no, con l'amore della mia vita. Se riuscirò a trovarlo. Ora che la musica scorre e io con lei, ogni paura scompare proprio come nello spettacolo finale che ci ha portato a tutto questo, mentre la voce di Jessie J si intrecciava con i miei passi. Ecco che John si unisce a me e i passi si fanno più semplici dei precedenti, coordinandosi perfettamente ai suoi. Entrambi stiamo giocando davanti ai giudici, che partecipano al nostro gioco, battendo le mani a tempo.

Finalmente arriva il gran finale, lo aspettavo da quando tutto è iniziato, lo abbiamo montato appositamente per quel momento, per sbalordire i giudici e assicurarmi l'ammissione.

È finita. La musica sfuma e intorno a noi torna il silenzio. Non sto più nella pelle, voglio sapere il responso. Cerco di interpretare i loro sguardi ma sono impassibili. Anche John ci prova, poi scherzando mi si avvicina e dice

J:< Che fortuna avere incontrato dei giudici così espressivi, mettono allegria.>

Io tento in ogni modo di trattenere le risate, per non rischiare di sembrare inopportuna.

È il momento. Un ultimo consulto e poi ....

Poi accadde. Nessuno di noi si aspettava una reazione simile. I giudici iniziarono ad applaudire e uno ad uno si alzarono in piedi.

Dopo un minuto che mi parve lunghissimo uno di loro parlò.

G1: < Signorina Blanc la sua esibizione è stata magnifica, così come quella di suo fratello. Noi vorremmo offrire ad entrambi la possibilità di frequentare la nostra accademia per una formazione più specifica. Una volta terminata la formazione, lei diventerà immediatamente parte del nostro corpo di ballo ed entrambi potrete prendere parte ad ogni spettacolo o tour che i nostri artisti faranno.>

J: < Scusi può essere più chiaro.> mio fratello aveva dato voce ai miei pensieri. Erano così tante informazioni da assimilare che mi girava la testa.

G2: < Quello che il mio collega vuole dire è semplice. Io, come ben sapete, sono stato il regista di alcuni grandi spettacoli che hanno fatto sold out in molti dei più grandi teatri d'Europa e non solo e la bellissima bionda al mio fianco è la mia coreografa. A lei siete piaciuti moltissimo. Anche a noi ovviamente. Perciò, dopo la vostra strabiliante esibizione, non abbiamo alcun dubbio. Non possiamo lasciarci sfuggire due talenti come voi.>

Io, che fino ad allora ero in stato di shock, ritrovai improvvisamente l'uso della parola.

S: < Posso urlare?>
Tutti i presenti scoppiarono a ridere e mi diedero il permesso. Così urlai, tirai fuori ciò che avevo soppresso tutto il tempo. Una lacrima uscì senza che potessi fermarla.

G3: < Aiuto!> disse ridendo.

Abbracciai forte mio fratello. Avevo l'opportunità di realizzare il mio sogno. Tornammo a casa entusiasti e dopo aver raccontato tutto a nostra madre e a Charlotte, festeggiammo tutti con un buonissimo dolce fatto in casa dove la scritta rifletteva chiaramente ciò che tutti pensavamo. Ce l'avevamo fatta! Mi addormentai tardissimo ma felice. La fama ci aspetta.