QUINTO CAPITOLO
Si stacca da me e mi stampa un leggero bacio sulle labbra. Mi sento travolta da ogni tipo di emozione, quelle emozioni così diverse da quelle che ero abituata a provare, così nuove. Avrei voluto dire qualcosa, ma appena mi decido, sentiamo i ragazzi fare ritorno.
-Li raggiungiamo?- dice Tae prendendomi per mano, così ci avviamo verso di loro. -Hey!!! Dove eravate?- chiede Giulia, con un tono un po' sarcastico.
-Le stavo facendo ascoltare un po' di musica jazz- risponde Tae, buttandola lì, con un sorriso compiaciuto in viso. Ci sediamo su un divanetto e iniziamo a gustarci la colazione.
-Questo negozio è fantastico- dice Giulia totalmente rapita dal locale.
Yoongi si avvicina a lei, continuando a sorseggiare il suo caffè -Suoni qualche strumento?- le chiede
-No, purtroppo, credo di non essere portata-, un sorriso imbarazzato si stampa sul volto di Giulia, a quel punto vedo lui totalmente attratto.
-Posso insegnarti io, mi cimento abbastanza bene con la chitarra, ma sono un dio con il pianoforte-, gli occhi di lei si spalancano all'istante alla proposta del menta, -Davvero!?, accetto volentieri-
Li guardo attirata dalla loro complicità e ne sono felice, mi accorgo di essermi incantata e inizio a fantasticare.
-Piccola, tutto ok?-, il contatto caldo di una mano, mi riporta al presente, abbasso lo sguardo e la vedo, la mano di Tae, mi volto verso di lui, che è seduto accanto a me e lui ricambia il mio sguardo con un dolce sorriso quadrato.
-Sto bene, grazie- .
Yoongi accartoccia il bicchiere, creando un piccolo suono e lo getta nel cestino, -Bellezze tra qualche minuto, il negozio apre, vorremmo passare più tempo con voi, ma il nostro lavoro ci chiama-, mi alzo dal divanetto, mi dirigo verso l'uscita, aspettando che Giulia saluti Yoongi. -
Dammi il tuo telefono-, dice tae
-Cosa- dico e mi prende la guancia, pizzicandomela.
-Sei sulle nuvole? Ho bisogno del tuo numero per chiamarti- mi massaggio la guancia pizzicata e sbotto in una risata, gli porgo il mio cellulare e lo vedo comporre il suo numero.
-Coco, andiamo dai!!-, mi incita Gulia, apro la porta per uscire, li salutiamo entrambi e ci avviamo in macchina.
-Allora! È di tuo gradimento il jazz?- mi volto verso di lei, notando un leggero sarcasmo nella sua voce
-Non è male!- rispondo cercando di non dare peso alla sua battuta, ma la mia indifferenza non la convince e sbotta in una risata,
-Già, deve esserti piaciuto molto, sé ti ha lasciato senza parole, sembravi come dire... aspè non trov...-, le rifilo una gomitata sul braccio, senza farla finire di parlare -Sei una cretina- il bip del mio cellulare, interrompe, fortunatamente, il mio imbarazzo.
Lo sfilo dalla tasca, è Tae -Mi è piaciuto molto, vederti godere in quel modo, vorrei farlo più spesso-
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