76- Toccare il cielo con un dito
Giacomo
Due giorni prima
Rientrato in casa dopo che la macchina di Silvia è sparita dalla mia visuale, corro su per le scale deciso sul da farsi.
Mentre infilo alla rinfusa vestiti in valigia, zia Laura torna a casa dal lavoro e viene a salutarmi in camera mia, come al solito. «Che stai facendo?» domanda sorpresa dalla velocità e dal disordine, che non è mio tipico, nel buttare i vestiti nel trolley.
«Vado da Lara» spiego di fretta. «Ho deciso, io devo stare con lei e non posso perdere un altro secondo.» Zia Laura si avvicina a me e mi accompagna fino a sederci insieme sul letto. «Tesoro, forse dovresti riflettere per qualche istante... per molti istanti» suggerisce.
«Ma io devo andare da lei» protesto, «Non in queste condizioni, non ti permetterò neanche di uscire di casa se stai così.» Sbuffo sonoramente, desideroso di urlarle contro che non può impedirmi di andare da lei ora che sono deciso a provarci sul serio.
«Facciamo una cosa, prenotiamo due biglietti.» Aggrotto la fronte, «Verrò con te.» Afferra il telefono e inizia a cercare, «Sabato all'ora di pranzo abbiamo il volo.» Di slancio la abbraccio forte, «Grazie grazie grazie.» Lei scoppia a ridere entusiasta, «Ora disfa la valigia e rifalla in modo decente, odio vedere quelle cose che tieni con tanta cura lasciate così.» Arriccia il naso disgustata e prende uno dei suoi romanzi rosa dalla mia libreria, lo ha posato tempo fa perché è venuta qui a leggere in mia compagnia.
Ormai è passato un giorno dalla decisione di partire per Amsterdam e andare da Lara, e stiamo passando la serata in compagnia di Valerio e suo padre Nicolò. Valerio mi sembra strano, oltre ad essere arrivato tardi dopo avermi chiesto di prendere io le pizze al suo posto, lo vedo assente. Vorrei chiedergli che gli prende, ma non so se sarebbe sincero.
Seduti sul divano di casa sua, mentre zia Laura e Nicolò sono poco lontani da noi, nella zona bar, intenti a chiacchierare e preparare un cocktail per tutti.
«Hai visto un fantasma mentre andavi a prendere le pizze?» domando senza riuscire a trattenermi, «No, nulla di che» replica sollevando le spalle.
«Domani vado da Lara» confesso visto che non gliel'ho ancora detto. «Tu, cosa?» Annuisco. «La amo. È arrivato il nostro momento.»
Valerio sorride, mostrando tramite il suo sguardo quanto sia orgoglioso di me. Nonostante abbia avuto una cotta per Lara tempo fa, è sempre stato il nostro primo sostenitore. Ha sempre saputo che io e lei eravamo innamorati l'uno dell'altra e che, probabilmente, saremmo finiti insieme.
«Lei ti ama» confida, «Me l'ha detto mesi fa» gli ricordo, ma lui scuote il capo. «Prima l'ho chiamata. Ha detto che ti ama ancora e che ci saremmo sentiti.»
Il suo tono non mi sembra del tutto sincero, ma provo a non farci caso. «Era sola?» Annuisce posando lo sguardo su suo padre che si dirige verso di noi e ci passa due bicchieri.
Il mio telefono inizia a squillare, così mi alzo, posando il drink sul tavolino di legno davanti a me. Mi alzo ed esco dal salotto, rifugiandomi in corridoio.
«Pronto?» rispondo, «Ciao, come stai?» Riconosco la voce di Miriam, «Ehi, tutto bene... tu invece?» Dice che sta bene. «Senti, se più tardi vengo da te parliamo?» propongo, ma lei capisce già cosa le dirò, ma comunque acconsente. Così riattacco e vado a sorbirmi le chiacchiere e, come Valerio, fingo di essere interessato.
L'unica interazione che abbiamo dopo quel tempo trascorso con Nicolò e Laura, è quando andiamo in camera sua perché deve parlarmi. «Questi ti serviranno» dice porgendomi una scatola di preservativi. «Valerio!» lo rimprovero con tono divertito, «Io ci spero, ma è ancora presto per un figlio... non credi anche tu?» Annuisco ridendo e nascondo la scatola nella tasca interna del giubbotto per timore che li veda zia Laura. «Ora va ad Amsterdam e prenditi Lara.»
Appoggiato all'auto davanti a casa di Miriam, prendo una sigaretta dal cruscotto e la accendo per scaricare la tensione. Dopo un po' la vedo uscire di casa con un maglioncino verde e un paio di leggings aderenti. I capelli ricci e scuri sono sciolti lungo le spalle e cerca di sorridere mentre attraversa la strada.
«Ciao» mi saluta appoggiandosi vicino a me. Ricambio con un cenno del capo e faccio un altro tiro. «Domani vado ad Amsterdam» la informo. «È arrivato il momento» sospira. «Grazie di tutto, ok Giacomo?» Si sposta dall'auto, ma io la afferro delicatamente per il braccio in modo da farla tornare al suo posto.
«Non mi sono innamorato di te solo perché amavo lei, altrimenti ci avrei messo un millesimo di secondo. CI sono volte in cui ti mostri insopportabile, ma ti ho vista senza maschera e sei strabiliante.» Prova a sorridere, ma non ci riesce e quell'accenno di sorriso si trasforma in una smorfia. «Io invece l'ho fatto e ora non sono nemmeno ferita, ma non me lo spiego» dice, «Ti amo a tal punto da volerti vedere felice insieme a Lara.» Apro le braccia e la stringo forte a me, lanciando lontano la sigaretta.
«Esiste» la rassicuro, «Esiste una persona in grado di apprezzarti completamente e, soprattutto, amarti immensamente come meriti. Quando arriverà, ti prego di portarla da me perché sarò più che felice di conoscerla. Grazie di avermi aiutato con Lara.»
Finisco a spiegarle il piano che ho ideato per domani, e lei si propone di aiutarmi chiamando Lara per farla tornare a casa.
«Ora è meglio che vada.» La abbraccio ancora una volta e salgo in auto. Aspetto che il portone bianco si chiuda dietro di lei per poi partire alla volta di casa.
«Buongiorno» saluto zia Laura in cucina, intenta a sorseggiare caffè dalla sua tipica tazza rosso fuoco. Coglie il mio entusiasmo, così mi porge un pacco di biscotti e una tazza.
«Pronto per partire?» domanda, trasudando la mia stessa gioia. «Non vedo l'ora... sono un po' nervoso perché temo un rifiuto.» In risposta, lei scoppia a ridere sonoramente, «Lara ti ama, lascerebbe tutto per te» mi rassicura. «Adesso vai a controllare di avere tutto in valigia così ci avviamo verso l'aeroporto.»
Ore dopo scendiamo dal taxi davanti a casa di Lara, secondo le indicazioni di Agnese lei è uscita con i suoi amici; zia Laura mi saluta e si dirige verso l'hotel all'angolo, dove abbiamo prenotato una stanza.
Io invece mi fermo davanti alla cassetta della posta e prendo le chiavi nascoste lì dentro, poi entro.
Vengo avvolto dal silenzio e dall'odore inconfondibile di Lara. Mi obbligo a non perdere troppo tempo e vado in camera sua, dopo aver lasciato lo zaino in un armadio in corridoio. Poso il biglietto scritto a casa sul letto, accanto al lettore di cassette in modo che Lara, dopo aver letto le mie parole, possa ascoltare Best Years dei 5 Seconds of Summer e la nostra canzone Ridere dei Pinguini Tattici Nucleari.
Rileggo il biglietto per l'ennesima volta nelle ultime ore.
Mettiamo in pausa le nostre paure, e ascoltiamo in loop i nostri sentimenti.
P.s Premi play.
Miriam mi dice di aver telefonato a Lara e che sta tornando a casa, allora mi nascondo in camera dei suoi genitori, attendendo il suo arrivo.
Per la prima volta negli ultimi giorni vengo davvero colpito dal nervosismo, inizio ad avere davvero paura che Lara possa respingermi e preferire Tommaso a me... e se in questi due mesi si fosse davvero innamorata di lui? Anche se Valerio ha detto che non è successo non riesco comunque a crederci del tutto.
Sento la porta chiudersi e dei passi passare davanti alla porta chiusa. Sorrido: Lara è qui. Sbircio da uno spiraglio e la vedo entrare in camera, così esco cercando di non fare rumore e mi nascondo dietro l'angolo, in modo che non mi veda in caso si giri.
La osservo prendere il biglietto tra le dita e sorridere nervosamente. Però la sua espressione trasuda felicità. Indossa le cuffie per ascoltare le due canzoni. Quando le leva capisco che ha finito e, finalmente posso mostrarmi a lei. Mi appoggio allo stipite della porta cercando di scegliere tra le miliardi di battute che ho provato per farla voltare verso di me.
«Addio Giacomo» mormora. «Non ancora» dico spaventandola. Si volta verso di me e, quando i suoi occhi incrociano i miei, tocco il cielo con un dito. Lara è davanti a me e mi sta guardando. Ho immaginato questa scena nella mia mente ogni minuto degli ultimi due mesi trascorsi lontano da lei. Ma adesso Lara è con me, e non ho intenzione di lasciarmela scappare.
Spazio autrice
Ecco il punto di vista di Giacomo... Ha lasciato Miriam, che l'ha aiutato nel suo piano per conquistare Lara e penso che sia una cosa davvero bella da parte sua! Il rapporto tra Giacomo e Valerio è da invidiare, ma Valerio gli ha mentito su alcuni dettagli della sua giornata... perché?
Beh, mancano pochi capitoli alla fine quindi restate attivi per i prossimi aggiornamenti!
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