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74- Best Years

"Best Years" dei 5 Seconds of Summer e "Ridere" dei Pinguini Tattici Nucleari

You've got a million reasons to hesitate
But darling, the future's better than yesterday
I wasted so much time on people that reminded me of you
Gave you a million reasons to walk away

Riafferrando il biglietto, inizio a rendermi conto della situazione, ma soprattutto riconosco la calligrafia di Giacomo: mi ha spedito un biglietto.

E, in effetti, ho molte ragioni per esitare e andarmene.

But I'll build a house out of the mess and all the broken pieces
I'll make up for all of your tears

E se ci riuscisse davvero? Tutte le lacrime potrebbero davvero ricevere un perdono?

I'll give you the best years
I'll give you the best years
Past love, burned out like a cigarette
I promise, darling, you won't regret
The best years

Porto una mano alla bocca per la sorpresa. Vorrei davvero gli anni migliori dati da lui.

I wanna hold your hair when you drink too much
And carry you home when you cannot stand up
You did all these things for me when I was half a man for you
I wanna hold your hand while we're growing up

Le abbiamo fatte l'uno per l'altra, perché Giacomo non è uno qualunque per me. È inspiegabile.

But I'll build a house out of the mess and all the broken pieces
I'll make up for all of your tears

I'll give you the best years
I'll give you the best years
Past love, burned out like a cigarette
I promise, darling, you won't regretThe best years
The best years

E se invece me ne pentissi? Potrebbe succedere, e io cosa farei? Ho una paura fottuta dei miei sentimenti per Giacomo, da quando mia madre mi ha svelato che fossero amore.

I'll give you the best years
I'll give you the best years
Past love, burned out like a cigarette
I promise, darling, you won't regret
The best years
I'll give you the best years

Ma forse non succederà, forse non me ne pentirò per niente e lui riuscirà a darmi davvero gli anni migliori come ho bramato per lungo tempo.

Potrei continuare a vivere nella stessa situazione di adesso, nella mia infelicità perenne... ma lo voglio davvero?

Le mie dita vanno in cerca del ciondolo a forma di palloncino, che non ho mai tolto nonostante la brutta situazione con Giacomo. E mi ricordo la scritta "Happiness", che mi ricorda che Giacomo è la mia felicità e io la sua.

Mi rendo conto che la canzone non è finita, o forse sì ma ne parte un'altra che riconosco all'istante. La base è inconfondibile e quella notte ritorna nella mia mente, è un ricordo indelebile tatuato nel mio cuore e nella mia mente.

Ed un po' mi fa ridere
Se penso che ora c'è lì un altro che ti uccide i ragni al posto mio
Ma ci dovrò convivere
Maledetto cuore che ti sciogli ogni volta che dico addio

Probabilmente nel tempo, in questi due mesi passati lontani, Giacomo ha imparato ad accettare il fatto che fosse Tommaso vicino a me ad uccidermi i ragni e non più lui, che per anni è stato disposto a venire a salvarmi in ogni situazione da quei mostri.

Mia mamma e la tua fanno ancora Zumba insieme
E a volte forse parlano un po' male di noi
Sai già come finisce, che poi io mi emoziono
E invece tu ti annoi

Chissà se Marta, o Laura, e mia madre hanno parlato di me e Giacomo; ma sicuramente lui ha parlato con qualcuno della mia famiglia, altrimenti chi potrebbe aver messo il biglietto nella mia camera?

Però tu fammi una promessa
Che un giorno, quando sarai persa
Ripenserai ogni tanto a cosa siamo stati noi

E ci ripenso sempre, soprattutto in questo periodo in cui mi sento davvero persa in questo mondo troppo grande che devo affrontare senza Giacomo Riva.

Alle giornate al mare
A tutte le mie pare
Alle cucine che non abbiam potuto compare
Alle mie guerre perse
Alle tue paci finte
A tutte le carezze
Che forse erano spinte
Giuro che un po' mi fa ridere

E ti cantavo Fix You
Per farti dormire quando il mondo ti teneva sveglia
Ed ora sono solo un tizio
Che se lo incontri per la strada gli fai un cenno di saluto e via

Non penso che Giacomo potrebbe mai essere un tizio per me. Se lo vedessi per strada probabilmente farei l'indifferente, ma so che il mio cuore inizierebbe a battere più forte di quanto sia consentito dalla medicina e avrei le farfalle nello stomaco.

E non ho voglia di cambiarmi, uscire a socializzare
Per stasera voglio essere una nave in fondo al mare
Sei stata come Tiger, non mi mancava niente
E poi dentro m'hai distrutto
Perché mi sono accorto che mi mancava tutto

Mi chiedo, come ho spesso fatto negli ultimi tempi, come siano stati gli ultimi mesi per lui. Io so che non è stato al massimo, perché me l'ha raccontato Miriam... ma so che ora sta bene, perché l'ha detto lei.

Però tu fammi una promessa
Che un giorno, quando sarai persa
Ripenserai ogni tanto a cosa siamo stati noi

Alle giornate al mare, a tutte le mie pare
Alle cucine che non abbiam potuto comprare
Lo shampoo all'albicocca, i tuoi capelli in bocca
Alla tua testa dura, all'ansia, alla paura
Giuro che un po' mi fa ridere

Però tu fammi una promessa
Che un giorno, quando sarai vecchia
Racconterai a qualcuno cosa siamo stati noi

In questo momento ricordo il biglietto dato all'aeroporto che conservo gelosamente in un libro. Ma mi rendo conto anche del vero significato di questa strofa e anche del gesto compiuto da Giacomo.

Quando sarò vecchia dovrò raccontare a qualcuno cosa siamo stati noi. Dovrò raccontare della nostra amicizia durata quindici anni, della morte dei suoi, del nostro grande amore che non si è mai potuto realizzare. Un amore astratto e inesistente.

Le cene da tua mamma, la nostra prima canna
La carbonara a Londra quando ci han messo la panna
I tuoi occhi, i tuoi nei, che non sono più i miei
Ma alla fine ti giuro che lo rifarei
Che lo rifarei

Ma prima di ammetterlo, ricordo tutte le cene che abbiamo fatto insieme, tutte le notti trascorse in sua compagnia, a dividere una sigaretta. Ripenso ai momenti che poi sono diventati delle videochiamate per passare del tempo insieme nonostante la distanza.

Però lo ammetto. Lo rifarei. Lo rifarei mille volte. Rifarei tutto con Giacomo. Tutta la felicità, i sogni, le speranze, le risate, le lacrime, le corse a perdifiato, le battute, gli abbracci, i baci tanto bramati, le canzoni cantate a squarciagola, i balli sui tavoli, le torte disgustose, le canzoni apprezzate insieme, i brutti voti presi in coppia, l'alcol bevuto, le carte d'identità false, i sorrisi. Rifarei tutto l'amore con Giacomo.

Perché è vero, io e lui non abbiamo mai avuto un nostro momento, ma l'amore c'è sempre stato. Non deve per forza essere un amore tra due ragazzi, ma anche quello tra due fratelli. Giacomo per me non è stato solo il ragazzo di cui mi sono innamorata durante la mia adolescenza, un amore irrealizzabile; Giacomo è stato mio fratello, il migliore amico che potessi desiderare. Giacomo è stato la mia famiglia e la spalla su cui piangere nei momenti bui. Ha calmato i miei attacchi di panico e mi ha portata dall'altra parte del mondo per realizzare il nostro sogno di andare a New York.

4 mesi prima
«Dove stiamo andando Giacomo?» provo a convincerlo a confessare. «Zitta» mi ammonisce, continuando a salire le scale. Le nostre mani intrecciate mi fanno sorridere, anche se il suo è solo un gesto innocente per non perdermi e farmi salire il più in fretta possibile.

«Ok, andiamo.» Spinge una porta e veniamo investiti dal freddo invernale. «Siamo sul tetto» osservo. «Perspicace» mi prende in giro mettendo il portafogli in mezzo alla porta, come quella notte nel palazzo in cui lavora Mattia.

«Ora che fai?» chiedo mentre è voltato di spalle, impegnato a smanettare con il telefono. «Ricordi perché volevamo tanto venire a New York?» domanda rivolgendomi finalmente lo sguardo. La poca luce mi impedisce di vedere il loro colore e un po' mi dispiace, però non importa... dopo tutto questo tempo conosco le loro sfumature a memoria. «Per la canzone La nuova stella di Broadway di Cremonini» replico. «Oh no, intendevo il motivo serio» dice. «Per ballare davanti a New York» rispondo abbassando lo sguardo. «Quindi balliamo una bella canzone mentre ammiriamo questa meraviglia, che ne dici?» propone, facendomi annuire. «Che canzone è?» chiedo curiosa. Quando fa per aprire bocca il suo telefono squilla, interrompendo il momento magico.

«Vale?» risponde. «Cazzo, arriviamo.» Riattacca e mi prende la mano. «Quelli della sicurezza stanno salendo. Corri!» Mi afferra la mano e, velocemente, scendiamo chiudendoci la porta alle spalle. Ridiamo quasi rotolando giù per le scale. Ma è un momento che non scorderò mai.

4 mesi dopo
Tante volte ho pensato che il sentimento di Giacomo non fosse poi così sincero, alla fine dei conti. Ma mi sbagliavo. Giacomo mi amava. Non porti a New York una persona qualunque, non corri in un aeroporto pieno di gente, non vieni fino ad Amsterdam, non la porti dallo psicologo con te o sulla tomba dei tuoi. Giacomo mi ama, questo non cambierà mai e poi mai.

Ma io e Giacomo ci siamo persi, non dimenticati. Però, il vero significato di quella strofa, che è anche quella scritta nel bigliettino, è che lo dovrò raccontare. E non lo faremo insieme ai nostri nipotini, non racconteremo la nostra storia a loro. Io la racconterò ai miei e lui ai suoi, separatamente. È un addio. «Addio Giacomo.»

Spazio autrice
Ok, sono decisamente in lacrime... non so voi.

Come state? Come avete iniziato questa settimana? Non mi dilungo troppo, ma manca poco alla fine... spero siate pronti!♥️

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