Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

72- Addio e Silvia

Valerio

Casa mia mi mette una tristezza infinita, soprattutto quando c'è mio padre nel suo studio e domina il silenzio. Dal momento in cui la mamma se n'è andata questo posto ha iniziato a trasudare malinconia, una malinconia che è passata anche a me. Sono nato a cresciuto qui, con la perenne convinzione che fosse troppo grande, poi quando i miei si sono separati le cose sono peggiorate.

«Vale, ti va una pizza per cena?» propone mio padre entrando nella mia camera, mentre sono impegnato in una partita a Fifa. «Volentieri» rispondo con un sorriso tirato. Cerco costantemente di essere un buon figlio per mio padre perché ha già sofferto abbastanza, più di quanto meritasse.

«Ti va se vado io a prenderla? Faccio una passeggiata» dico spegnendo la console. «Che ne dici di invitare Giacomo?» chiede. «Sì, chiama Laura» ribatto infilando la prima felpa trovata nell'armadio. «Grazie» mormora, «Per cosa?» Aggrotto confuso le sopracciglia. «So che per te è difficile accettare di vedermi con un'altra don-» Lo interrompo con un cenno della mano. «Senti papà. La mamma è una grandissima stronza, non solo perché ti ha lasciato, ma anche perché ha lasciato me. Laura è una grande persona, io la conosco da anni e ha cresciuto Giacomo e mi ha sempre trattato bene, merita di essere felice come lo meriti tu. Conosco te e anche lei, sarete molto felici insieme.» Papà mi sorride e si siede sul letto. «Credi davvero che sia quella giusta?» Annuisco convinto.

«La mamma è in Svizzera» mi informa. «Ha un uomo di cui non ricordo il nome e hanno due figli. Mi dispiace di non avertelo detto.» Sospiro sedendomi vicino a lui, «Lo sai da molto?» Risponde affermativamente. «È tutto ok» lo tranquillizzo.

«Chiamo Giacomo mentre sono per strada per chiedergli come vogliono la pizza, tu metti qualcosa che non sia un triste completo ok?» Annuisce ridendo divertito e lo lascio in camera mia.

Scendo di corsa le scale in marmo e mi chiudo la porta di casa alle spalle, dopo aver preso le chiavi.

Inizio a camminare a passo svelto verso la pizzeria più vicina e, nel frattempo, scrivo a Giacomo.

Giacomo: Per me una col prosciutto e per Laura margherita. Grazie dell'invito amico.

Ieri c'è stata l'ultima seduta dal dottor Marchini e Giacomo mi è sembrato di buon umore quando l'ho visto stamattina a scuola. Ha offerto un caffè a Miriam e abbiamo fumato una sigaretta insieme. Sembrava quasi che Lara non esistesse più.

Però per me lei esiste ancora, non smetterà mai di farlo, così provo a premere sul suo contatto.

«Pronto?» risponde dopo un po' una voce maschile. «Sono Tommaso» continua. «Io Valerio» dico, «Posso parlare con Lara per favore?» domando cortesemente, «Si sta facendo la tinta» spiega. «Ok, posa il telefono sul lavandino e metti il viva voce» istruisco. «Non ho cinque anni» borbotta, ma lo sento camminare per eseguire l'ordine. «Amore, c'è Valerio che vuole parlarti.» Il sangue mi si raggela nelle vene al nomignolo affibbiato alla mia amica e non riesco a trattenere un'espressione disgustata.

«Valerio» mormora Lara sorpresa. «Ehi» replico timidamente. «Come stai?» chiedo per dire qualcosa. «Bene grazie, tu invece?» Le dico che sto bene. «Ok, detesto che sia così imbarazzante» ammetto. «Questi non siamo noi» dico. «Lo so Valerio, ma non puoi pretendere che io ti accolga a braccia aperte e ti tratti come se tra noi non fosse successo nulla.» Sbuffo, «Non è successo niente tra noi due» sbotto. «Tu e Giacomo siete gli idioti, non me. Mi avete tirato in mezzo in questa stupida storia in cui ti avevo chiesto di non farmi entrare.»

Un silenzio di tomba segue le mie parole, «Mi dispiace Vale, ma non posso.» Io esito qualche secondo, bloccandomi nel bel mezzo del marciapiede. «Stai con lui, ne ha bisogno» suggerisce. «E tu?» La sento ridacchiare, «Me la caverò, ho degli amici anche io. Amsterdam non è male come pensavo mesi fa» dice in tono convincente. «Ma io e Giacomo non siamo lì» sospiro. «Fino a poco tempo fa pensavo che questo fosse un problema, ma la situazione non è insopportabile.»

Ricomincio a camminare, «Lo ami?» domando, «Chi?» Al che sorrido. «Ami Giacomo» affermo. «Certo che lo amo» risponde e la sento sorridere. «E Tommaso?» chiedo, «Sempre uguale.» Vorrei saltellare per la strada, così inizio a farlo e credo che Lara noti la mia felicità, così come la signora dall'altra parte della strada che mi guarda male.

«Puoi non dirglielo?» Le dico che è ok, anche se è una bugia. «Non dici il suo nome» dico rendendomene conto, «Se lo dico poi mi manca» ribatte. «Ti manca comunque» le faccio notare, «Vero» ride leggermente.

«Forse è meglio che ti lasci andare.» Lei risponde che va bene. «Ci sentiamo» dico, ma so che è improbabile che succederà. «Addio Valerio» sussurra e fatico a sentirla. «Addio.» Riattacco e il mondo mi crolla addosso. Mi inginocchio sull'asfalto e guardo il cielo azzurro che appare allegro, al contrario mio.

«Valerio?» dice una voce femminile dalla macchina parcheggiata accanto al quale mi sono fermato. «Silvia.» Mi alzo in piedi abbassandomi per vederla bene. I capelli biondi sono raccolti in una coda ordinata che lascia ben visibili gli occhi diversi, uguali a quelli di Marta, sua madre. L'azzurro mi scruta attentamente ed è profondo come il mare, cristallino come esso, ed ha un colore simile a quello che ha il cielo adesso. Quello scuro invece è illuminato da un raggio di sole che lo fa risultare quasi color caramello. Un filo di mascara incornicia entrambi e li evidenzia. Silvia è sempre bellissima. Mi rivolge un sorriso dolce che mi scalda al cuore.

Se pensavo che la mia cotta per Silvia fosse passata mi sbagliavo di grosso, vengo assalito dalla tachicardia e potrei avere un infarto da un momento all'altro. Passo una mano tra i capelli scuri senza sapere cosa dire.

«Come mai qui?» domando, «Ho fatto un giro in macchina, ne avevo bisogno, e tu?» Mi apre la portiera e mi invita con un cenno del capo a sedermi. «Devo prendere le pizze per stasera, mio padre ha invitato Laura e Giacomo» racconto sedendomi. «Giacomo mi ha detto che stanno insieme.» Si appoggia al sedile e guarda dritto davanti a sé, «Ho litigato con Giacomo sai?» Volta la testa verso di me e i suoi occhi mi attraversano come fossero due lame, «Io con Lara, mi ha detto addio.»

Silvia slega i capelli e prende gli occhiali da sole dal cruscotto, facendo passare il braccio magro, coperto da una felpa bianca, davanti a me. Li posa sulla testa e si gira con tutto il corpo verso di me. «Io ti racconto di Giacomo e tu mi racconti di Lara?» propone. Prima di rispondere scrivo a Giacomo se può andare lui a prendere le pizze e che arriverò tardi. «Volentieri.»

Spazio autrice
Buona domenica a tutti amici! Come state?

Capitolo dal punto di vista di Valerio, a cui la cotta per Silvia non è passata... ma come si evolverà la loro storia? Succederà qualcosa?

Dovete scoprirlo, quindi continuate a leggere! A breve torneremo su Giacomo e Lara, so che siete curiosi di sapere come, e se, si risolverà la situazione.

A presto!💞

Instagram Wattpad= giuliascrive4
Instagram privato= giuliacattii_
Tik Tok Wattpad= ilibridigiulia
Tik Tok privato= giuliacattii

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro