60- Telefonata spezza cuore
Dopo avermi fatta salire, Bianca e Cecilia mi stringono forte in un abbraccio quasi soffocante, ma piacevole. Tra le loro braccia, mi lascio andare ad un pianto liberatorio: nonostante io abbia pianto praticamente sempre negli ultimi tempi, avevo davvero bisogno di qualcuno che mi consolasse.
«Andre vai a casa di Lara e prendi qualcosa, dorme da noi» ordina Bianca al fratello che, senza alcuna protesta, mi lascia un bacio sulla testa ed esce di casa.
«Tommaso è fuori, forza andiamo.» Mi trascinano lungo il corridoio, fino ad arrivare alla stanza che condividono. Sembra un'eternità che non ci vengo, ma in realtà è sempre uguale. Ci sediamo sul tappeto in cerchio e con le gambe incrociate.
«Scrivo ad Andrea di prendere del cibo spazzatura» dice Cecilia con il telefono tra le mani. «Grazie» mormoro con la voce ancora rotta dal pianto, «Ci ringrazierai dopo aver spiegato tutto, ok?» Annuisco titubante.
Sfilando il telefono dalla tasca, questo si illumina, svelando qualche notifica di messaggi da Giacomo, come al solito. Lo capovolgo in modo che le mie amiche non lo notino ma, dal loro sguardo, deduco che abbiano visto il suo nome sul display.
«Mi ama» sospiro senza trattenere un sorriso triste, «Fa piangere?» chiede Cecilia confusa. «È sbagliato» dico io. «È sbagliato dal momento in cui stai con Tommaso.» Passo le mani tra i capelli, in segno di esasperazione. «Mi sono messa con Tommaso per dimenticare i miei sentimenti per Giacomo, e lui i suoi per Carolina. Non dico di non piacerci, ma io non lo amo e non so se lui ama me, il pensiero che lo faccia mi fa paura e sentire estremamente in colpa. Poi Giacomo è spuntato e mi ha portata a New York e tra me e lui non è mai successo nulla, ma io continuo ad amarlo.» Mi alzo in piedi, non riuscendo a stare ferma.
«Credo di soffrire di attacchi di panico, e una notte a New York ne ho avuto uno, stavo per cadere dal terrazzo dell'hotel e da quella notte Giacomo ha sempre dormito accanto a me, senza dormire, in realtà. Quando siamo tornati qui io ho parlato con Tommaso di noi e ho deciso di impegnarmi davvero. Quando Giacomo se n'è andato sono rimasta a fissare quel vuoto lasciato per un po', ma è tornato indietro. Ha detto che mi amava, che prima o poi arriverà il nostro momento, ma che per ora ci saremmo dovuti accontentare di quello che siamo sempre stati, perché viviamo così lontani e lui ha Miriam e io Tommaso, ma soprattuto perché entrambi temiamo le ritorsioni che i nostri sentimenti potrebbero comportare.»
Bianca sorride, «Sai che sono una fan dell'amore?» domanda. «Ma io il mio grande amore l'ho già vissuto, e perso» racconta. «Si chiamava Giulio, ci siamo innamorati in una notte d'inverno, di quelle belle e magiche. Lo amavo più della mia stessa vita e lui come me, ma la vita non amava noi due. Ha fatto un incidente in moto tornando da casa mia, in Italia, ed è morto. Quindi credo nell'amore, ed è bello vedere due persone amarsi come vi amate tu e Giacomo, e so che temete i vostri sentimenti, ma non pensate a ciò che state creando intorno a voi?» Mi siedo nuovamente. «Voglio provarci sul serio con Tommaso, basta cazzate. Da adesso cercherò di impegnarmi nella nostra relazione e so che un giorno lo guarderò, amandolo. Non gli spezzerò il cuore, promesso.» Le due sorelle annuiscono.
«Lo ami?» chiedo rivolta a Cecilia, riferendomi al suo ragazzo Leonardo, «Cavolo sì» risponde, con un sorriso a trentadue denti che ne fa creare uno anche sul viso mio e di sua sorella. «Lui è... è speciale» balbetta con sguardo sognante. «Non serve che tu lo descriva» la tranquillizzo, «È indescrivibile» si giustifica. «Lo so» replico in un sussurro. «È così strano amare qualcuno?» le domando,«No, è bello... quando ci fai l'abitudine lo è» replica. «Forse dovrei chiamare Giacomo» azzardo. «Non farlo Lara» mi supplica Bianca, «Non farlo per me» mi prega. «Non chiudere con lui perché non è ciò che vuoi.»
Però io afferro comunque il telefono e mi chiudo in bagno. Le piastrelle azzurre mi danno un senso di soffocamento che mi obbliga a portarmi le mani al petto, come per facilitarmi la respirazione.
«La» risponde Giacomo appena schiaccio il suo contatto. «Ciao» lo saluto con il fiatone. Appoggio la mano libera al lavandino e osservo il mio riflesso allo specchio. Gli occhi colmi di lacrime. «La?» mi richiama Giacomo, riportandomi alla realtà. «Hai qualcosa di morbido vicino a te?» Mi guardo nervosamente attorno e trovo solo un asciugamano bianco pulito posato su uno sgabello, «Ok, chiudi gli occhi e abbraccialo più forte che puoi.» Faccio come dice, «Andrà bene, promesso. Pensa di star abbracciando me» mormora.
Mi lascio andare ad un sospiro di sollievo ma, riaprendo gli occhi, non trovo Giacomo, ma la sua voce è nelle mie orecchie. «Stai bene?» chiede preoccupato. «Sì» replico, trovando finalmente la forza di parlare.
«Cosa stiamo facendo?» sbotto dopo un po' di silenzio, ancora scossa. «Che intendi?» chiede confuso. «Non possiamo andare avanti così, non possiamo fingere in eterno» dico. «La...» prova a dire. «Io lo amo, Giacomo» mento, «C-cosa?» balbetta. «Lo amo, non posso aspettare quel momento per noi due... sai che non arriverà. Lo amo, dovresti abituarti a Miriam.»
La cosa più giusta da fare, sarebbe riattaccare all'istante e non attendere una sua risposta, ma non ce la faccio. Il mio cuore ha bisogno di essere ferito da Giacomo per abituarsi a stare senza di lui. Quando mi ucciderà, io allora potrò stare senza di lui, ma fino a quel momento mi sento attaccata alla sua persona.
La verità è che non voglio lasciarlo. Voglio stare sempre con lui, in eterno. Non so perché io gli abbia detto qualcosa, vorrei poter riavvolgere il nastro e tornare al momento in cui gliele ho dette. Ma alla fine indietro potrei tornarci, prima che lui mi spezzi il cuore nuovamente, facendomi un male immenso, potrei dirgli che ritiro tutto e di scordare ogni cosa. Ma non posso. Ormai l'ho fatto e, probabilmente, ho commesso un errore davvero gigantesco.
«Ti ho mentito Lara» borbotta, «Di che parli?» domando, ripiegando l'asciugamano. «All'aeroporto ti ho mentito... non ti amo. Era tutta una stronzata frutto della mia immaginazione. Io non ti amo.»
Spazio autrice
Non mi dilungo troppo visto che oggi ho già pubblicato, ma penso che questo capitolo vi abbia reso tristi, ma la nostra storia non è ancora terminata!
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