55- Confessione
«Allora ciao» dico a Lara, davanti a me, con le braccia stringersi il corpo coperto da una felpa nera troppo grande per lei. Alza gli occhi scuri e mi scruta attentamente. Ho sempre detestato gli occhi di Lara per le emozioni che causano dentro di me. Mi fanno paura perché mi leggono dentro come nessun altro è in grado di fare, mi rendono felice perché esprimono tutto il bene che mi vogliono. Ma oggi mi trasmettono anche tristezza, perché Lara è sul punto di piangere al pensiero di dovermi lasciar andare per l'ennesima volta.
Ma alla fine è la cosa migliore da fare, per me vederla con Tommaso è uno strazio. Lo è anche vederlo dietro di lei che la aspetta. Perché deve essere qui? È una cosa stupida. Lo odio. Lo odio perché sa che sono innamorato di lei, l'ha capito, eppure la sua solidarietà maschile non si è nemmeno fatta vedere. Non ha pensato per un secondo ciò che avrei provato io. Ma è tutto ok. Prima o poi mi passerà tutto questo. Il dolore forse svanirà e la sensazione di cadere nel vuoto con esso. Ma il vuoto è Lara. Il mio vuoto è lei, che è anche l'unica in grado di colmarlo.
Vorrei prenderle il viso e dirle «Colma i miei vuoti.» Invece mi limito a posarle una mano sulla spalla, colpito da un disagio che non mi appartiene.
«Siete due idioti» commenta Valerio. «Andate a fanculo» sbuffa osservandoci. Tommaso lo fulmina con lo sguardo, «Hai qualcosa da dire? Quando capirà, tu resterai solo un ricordo» sputa acido. «E sei uno stupido se non te ne accorgi. Cristo, quanto vi odio. Avete una cosa così bella e la buttate via per paura. Andiamo Gia» dice rivolto a noi.
Posa un bacio sulla guancia di Lara e si allontana. «Scusalo, è nervoso» lo giustifico. «No, è ok» risponde Tommaso al posto di Lara. «Parlavo con La, non mi importa molto di come il mio migliore amico si rivolge a te» dico infine.
«Giacomo...» mormora Lara. «Scusa.» Indietreggio di un passo per mantenere le distanze da lei. La squadro: osservo la sua immensa bellezza che mai mi apparterrà; osservo i suoi lunghi capelli scuri che vorrei tanto accarezzare, le guance arrossate dal freddo dicembrino, le gambe che lei tanto odia, ma che per me sono straordinarie come lei, le labbra piene che bramo di baciare da lungo tempo, le mani piccole che vorrei sentire su di me. Vorrei tutto di Lara Palmieri. Le sorrido.
«Cazzo» impreco per la mia stupidità. «Ci vediamo presto.» Le poso un bacio sulla fronte e indugio per dar fastidio a Tommaso, che continua a guardarci.
Alla fine mi allontano per raggiungere il gate, dove Valerio mi sta aspettando, seduto su una sedia con le mani tra i capelli. «Che hai?» chiedo sedendomi accanto a lui. «Voglio un amore come quello che hai tu con Lara, e voi lo sprecate come se non fosse nulla» sbotta alzandosi in piedi. «Non possiamo Vale» gli ricordo. «Vai da lei.» Mi prende per le spalle e mi guarda negli occhi. «So che è ancora lì a fissare il punto in cui te ne sei andato perché ti ama e vuole stare con te. Prenditela e dimostra a quel coglione che tu sei Giacomo Riva e che sei molto meglio di lui.»
Mi tira in piedi e mi spinge verso la direzione da cui sono arrivato. «Va da lei e amala come merita.» Dopo aver guardato per l'ultima volta gli occhi azzurri di Valerio, inizio a correre dove ho lasciato Lara.
Questo momento mi ricorda molto il giorno della sua partenza, in cui ho quasi fatto un incidente in autostrada per raggiungere lei: l'amore della mia vita. Sono fermamente convinto che Lara Palmieri sia la mia anima gemella, e non posso negarlo. E, ripensando a quel giorno, avrei voluto accelerare di più per arrivare in tempo da lei. Avrei voluto stringerla e dirle che la amavo più della mia stessa vita, che avrei fatto qualunque cosa pur di vederla felice. Quel giorno avrei voluto dirle che era una promessa, che l'avrei amata per l'eternità. Anche se le nostre storie si fossero divise io avrei sempre e comunque amato Lara Palmieri.
E ora so che siamo arrivati ad un punto di rottura, e perché perdere tempo a crogiolarmi? Quando avete qualcosa da dire ditela. Non ha senso tenersi tutto dentro, perché le cose si accumuleranno fino a non starci più ed esploderete. Parlate sempre, che senso ha stare zitti e tenere una cosa così grande dentro?
Nella mia vita le persone importanti sono state davvero poche, ho sempre avuto una sorta di paura ad affezionarmi alle persone per timore che potessero sostituire i miei genitori. Ho avuto zia Laura che si è sempre comportata come una madre per me, ma che non si è mai imposta di sostituire Marta; ho avuto Valerio che è stato, è, e spero sarà, un fratello per me, si è sempre impegnato a starmi vicino e a spronarmi nei momenti no; infine ho avuto Lara, che si è comportata come un'amica, una sorella e la persona che amo. Lei che mi accompagnava alle sedute dallo psicologo, lei che comprava dolci per quando stavo giù, lei che non dormiva la notte per assicurarsi che io stessi bene, lei che sottolineava i miei libri e scriveva osservazioni sulle frasi che avevo evidenziato, spiegando perché avessero colpito anche lei. Cazzo, amo Lara in un modo inspiegabile. La mia vita senza di lei non avrebbe alcun tipo di senso.
È per questo che sfrutto tutte le mie doti sportive per arrivare da lei il più in fretta possibile. Supero tutte le persone e scontro qualcuno che mi insulta, ma a chi importa?
Quando arrivo dove ci siamo lasciati lei sta andando via con Tommaso, segno che è davvero rimasta un po' lì ad aspettarmi. «Lara!» grido attirando l'attenzione di tutte le persone intorno a me, compresa la sua e quella di Tommaso. Lei aggrotta le sopracciglia. In quel momento mi rendo conto che io non posso ascoltare Valerio, che è Tommaso la persona giusta per lei.
Corro da lei e la stringo forte a me. «Ti voglio bene» sussurro con le lacrime agli occhi. «Arriverà, arriverà il momento te lo prometto.» Una delle nostre tante promesse, mi allontano da lei e la guardo. «Arriverà il momento» acconsente. «Per me e te» dice così piano da risultare impercettibile. Poso la fronte la sua, «Arriverà il momento per me e te, ma non è questo. Ti voglio bene La.» I suoi occhi si riempiono di lacrime che iniziano a rigarle le guance. «Non posso dirlo» singhiozza.
Narratore esterno
Purtroppo Lara e Giacomo sono esattamente come Marta e Mattia, condannati ad un amore impossibile, ma non è detto che debbano accettarlo come hanno fatto i genitori di Giacomo.
Giacomo
«Ti amo Lara» confido, preso da una scarica di coraggio. «Ti amo anche io Giacomo.»
Spazio autrice
Finalmente si sono dichiarati! Posso dire che è stato un parto. Ma adesso cosa accadrà?
Vi resta solo continuare a leggere e scoprirlo, e vi ricordo di seguirmi su tutti i social!
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