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53- Capodanno

Lara

1 anno dopo
«Sei lenta... muoviti! Non vai a correre?» mi deride Giacomo qualche gradino più in alto rispetto a me, «Corro in pianura, mica sulle scale» protesto.

Arrivata alla sua altezza mi fermo a riprendere fiato, «Ciao» mi saluta con un sorriso smagliante stampato sul volto. Un raggio di luce entra da una piccola finestra posta sul muro dietro di me e gli illumina il viso, rendendo gli occhi luminosi. L'azzurro risalta e risulta più cristallino, mentre il marrone appare come cioccolato sciolto al sole. Mi scruta, come se stesse cercando di fare una mappatura della mia persona, cosa che mi spaventa perché conosco Giacomo e lui conosce me: è in grado di leggermi dentro come nessun altro al mondo saprebbe fare.

Sa a memoria la posizione dei miei nei; sa la causa della cicatrice sulla coscia per la caduta in bici mentre eravamo insieme; sa cosa ordinare per me al ristorante se sono indecisa; sa il mio film preferito anche se spesso non lo so nemmeno io; sa il mio colore preferito, e non intendo in modo generico, conosce la sfumatura alla perfezione; sa qual è il mio abito preferito nell'armadio; sa che la sera mi metto davanti allo specchio e mi guardo le gambe, pensando a quanto vorrei ridurre le cosce; sa che odio il contatto fisico con la maggior parte delle persone, ma lui sa quando ho bisogno di un abbraccio; sa qual è la mia parola preferita in italiano e in inglese, non tutti la hanno.

È strano avere una parola preferita, forse da essere rinchiusi in manicomio, ma è bello averne una. La mia parola in italiano è notte, una delle parole più semplici e banali della lingua, utilizzata quotidianamente. Ma io amo come risuona questa parola tra le mie labbra, come mi ritrovo la notte a pensare. La notte non solo è il mio momento preferito della giornata, ma anche la mia parola preferita. Ha così tante cose da dire. La notte nasconde tante cose, belle e brutte; è buia, una parola che spesso risulta inquietante perché il buio è misterioso e cela tra le sue tenebre il male dell'umanità; ma la notte è anche uno dei momenti migliori perché è silenziosa e permette di pensare molto alla vita. L'ho sempre amata perché mi dà l'occasione di riflettere immersa nel buio, magari con della buona musica e un bel libro. Ma amo la notte perché ne ho passate tante con Giacomo.

La mia parola preferita in inglese, invece, è Unpredictable, il cui significato italiano è imprevedibile, questo perché ho sempre amato le persone in grado di sorprendermi, come Giacomo. Una cosa inaspettata gran parte delle volte è bella; ecco perché resto meravigliata quando Giacomo apre la porta davanti a noi. La stanza che condivide con Valerio è decorata con tantissime foto che rappresentano me e lui nel corso della nostra amicizia. Molti palloncini rossi e oro volano sul soffitto, e alcuni si trovano anche sulla moquette blu. Sul letto sono posati dei vestiti in modo ordinato e, sopra di essi, un foglio ripiegato.

«Lo leggi tu o faccio io?» chiede Giacomo con voce tremante, io non riesco neanche a rispondere a voce, quindi lo indico col dito e lui ridacchia.

Attraversa a grandi falcate la stanza, schivando i palloncini, e prende quel foglio. Poi mi guarda e, in quel momento, il mondo attorno a me sparisce. Non sento più la terra sotto ai piedi, per la prima volta avverto una sensazione di vuoto. Il modo in cui Giacomo Riva mi guarda mi fa sentire unica. Vorrei avvicinarmi e stringerlo a me, per sempre.

Qualche anno dopo
E per me, ripensando a quel momento, io e Giacomo siamo ancora lì a guardarci, in una danza tra i nostri occhi che non smetterà mai, nonostante tutto. Perché siamo Giacomo e Lara, e questo non si può cambiare.

Qualche anno prima
Quasi svengo quando Giacomo, senza distogliere lo sguardo da me, inizia a parlare. «L'ho imparata a memoria, quindi la tengo in caso dimentichi qualche parola per l'emozione.» Annuisco con un sorriso tirato in volto, non ho la forza fisica e mentale di fare nulla, se non di guardare l'immensa bellezza di Giacomo.

E non parlo di bellezza esteriore, perché ormai si sa, parlo della sua bellezza interiore. Giacomo è solare, fragile, gentile, dolce, simpatico, intelligente, comprensivo, altruista, amorevole, amichevole, ambizioso, educato, divertente, disponibile, affidabile e... ok, la smetto. So anch'io che Giacomo ha dei difetti. Ha paura di esternare i suoi sentimenti per evitare di essere ferito, quando soffre nega le cose fino alla morte; è calcolatore in un modo impressionante, come me, gli risulta complicato compiere scelte con il cuore anziché con la testa. Se fossimo persone che scelgono seguendo il cuore, allora adesso mi sarei già dichiarata a lui.

«Abbiamo passato gran parte delle nostre vite insieme, quasi faccio fatica a ricordare ogni momento di noi due. Ma qualcuno te lo cito perché tu scordi sempre tutto e voglio che qualcosa ti ricordi. Ricordi quando i tuoi genitori ci hanno portato allo zoo a nove anni? Avevi paura dei pinguini perché dicevi che secondo te nascondevano qualcosa di losco, io ti ho detto che invece erano carini e simpatici, mi facevano ridere. Ma tu non ci credevi, continuavi a temerli. Così, per passare davanti alla vetrata, ti ho tenuto la mano e l'ho stretta per infonderti coraggio. Ricordo anche quando siamo andati in gita a Londra e hai insistito tanto per provare un ristorante italiano perché, secondo te, le leggende sul cibo italiano cucinato in modo disgustoso all'estero non erano vere. Ricordo la tua faccia schifata quando hai assaggiato la carbonara, nonostante io ti avessi pregato di non prenderla per non rovinarti l'esistenza. Ma sai qual è la cosa che ricordo di più di me e te? Ricordo quel giorno come se fosse ieri. Ricordo come mi stringevi mentre mi dicevano che i miei genitori non ce l'avevano fatta. Ricordo quando sei venuta da me una settimana dopo la loro morte, zia Laura era arrivata da pochi giorni. Ricordo come sono riuscito a sorridere per la prima volta. Mi hai sempre fatto stare bene nonostante il mondo intorno a me stesse crollando a pezzi. Il mio mondo è stato distrutto prima di quanto mi potessi aspettare, nessun bambino di sei anni, neanche un futuro assassino, merita di vivere ciò che ho vissuto io. Ricordo le notti in cui non mi sentivo bene perché loro mi mancavano più del solito, tu venivi da me e restavi sveglia tutta la notte per assicurarti che stessi davvero dormendo. Non ti importava se saresti stata stanca il giorno dopo a scuola e avresti preso un brutto voto a un'interrogazione, il mio bene è sempre venuto al primo posto per te. Ora ti ricorderò una cosa recente, mi va solo di raccontarla per dirti cos' ho provato in quel momento. Ricordi la nostra ultima notte insieme, che alla fine non è stata l'ultima? Siamo andati al cimitero perché volevi salutare i miei genitori, e non sai quanto vorrei sapere ciò che hai detto, ma dopo sono venuto da te, e siamo rimasti a piangere abbracciati davanti alle loro lapidi. La morte di Marta e Alessio Riva ci ha letteralmente sconvolto la vita, è arrivata da noi come un uragano e ha cambiato tutto, non solo in peggio. Ogni tanto mi piace pensare che la loro morte sia servita perché, viste le recenti scoperte sul passato di mia madre, probabilmente sarebbero successe tante cose brutte. Se il guidatore di quell'auto non fosse morto, andrei a ringraziarlo. Faccio schifo ad essere, tra virgolette, felice della morte dei miei genitori, ma se non fossero morti forse ora io e te non saremmo quello che siamo, non conoscerei Valerio e magari Silvia sarebbe mia sorella a tutti gli effetti senza il disagio. Quella notte in cui stringevo le braccia attorno a te che piangevi, un po' perché loro ti mancano, come mancano a me, un po' perché il pensiero di andartene senza di me ti uccideva, mi sentivo a casa e una casa. Mi sentivo il tuo posto nel mondo, capisci? È bello trovare il proprio posto nel mondo, io credo di averlo fatto: sei tu il mio posto. Sei la meta per la vacanza perfetta, ma che dico... sei la meta per la vita. Cazzo, Lara Palmieri, la mia vita io la voglio passare con te, perché nessuno potrebbe mai essere ciò che tu sei per me. E, non per essere egocentrico, ma so di essere il tuo posto nel mondo. Ti conosco talmente bene da sapere quanto tu ti senta fuori posto in questa terra, da sempre. Mi piace pensare che con me tu invece non ti senta estranea, ma all'interno di tutto. Perché non sei solo all'interno del mio mondo La, sei tutto il mio mondo. Adesso la smetterò con le parole sdolcinate perché io e te non siamo così, vero? Ci stiamo riducendo a parole pronunciate che rischiano di risultare scontate nonostante siano vere. Ma io voglio che tu sappia che, nonostante tutti i chilometri a dividerci, io sarò sempre il tuo Giacomo e tu sarai sempre la mia La. Non importerà se dovrai stare ad Amsterdam due, tre o vent'anni, io sarò sempre ad aspettarti. Te l'ho promesso. Ti ho promesso che sarei rimasto ad aspettarti fermo per l'eternità. Per me saremo sempre lì ad aspettarci a vicenda, comunque vada. Quindi se puoi, non tardare più di tanto... ma io sono lì ok? Ah e La? Ti odio. Ti odio da morire per quanto mi fai stare bene. Posso dire che mi fai star bene da star male? Quando ti guardo mi viene da piangere al pensiero di perderti. Provo dolore nel provare felicità insieme a te. Ma ti odio, ti odio però... Però tu fammi una promessa, che un giorno quando sarai vecchia, racconterai a qualcuno cosa siamo stati noi. Ma leva quello stati. Racconterai a qualcuno cosa saremo in quel determinato momento delle nostre vite, perché saremo insieme. Nessuno ci crede, ma io sì. Io credo che noi due dureremo ancora un bel po', non avere mai dubbi su questo. E so che sto per dire una cosa davvero imbarazzante che dicono i bambini di cinque anni, ma siamo una promessa. Buon anno Lara, ma ti giuro che dirò questa frase almeno altre cento volte.»

Senza dire nulla mi avvicino a Giacomo e prendo il suo viso tra le mani. Voglio negare le mie intenzioni? No. Baciare Giacomo è la cosa che voglio di più in questo momento. Invece mi limito ad incastonare i miei occhi nei suoi e a sorridere. «Sei la persona più schifosamente importante della mia vita» ammetto. «Fa male vero?» domanda in un sussurro impercettibile. Poi parlo io, pronuncio una frase che racchiude ogni cosa: «Penso di morire ogni volta che ti guardo.»

Spazio autrice
Ciao a tutti, come state? Spero che abbiate iniziato bene questa settimana, così ho deciso si aggiornare in questo poco tempo libero visto che domani ho una verifica e devo studiare tutto il giorno.

Non mi dilungo troppo, ma vi ricordo che presto vi dirò qualcosa in più su una nuova storia, ma lo farò su Instagram... quindi vi lascio qui sotto i miei social!

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