La vita è una continua sorpresa. Spesso pensiamo che la persona per noi vada cercata, ma qualche volta è proprio davanti ai nostri occhi. Capita di avere la nostra anima gemella a cinquanta centimetri, ma non ce ne rendiamo conto. Siamo fermamente convinti di dover andare in capo al mondo per trovare la persona giusta solo perché non possiamo accettare la realtà: l'amore è la persona più inaspettata.

«Marta amava Alessio, non posso dire che non è così. Ma lei era così innamorata di Mattia e lui lo era di lei. Credo che Giacomo ti abbia detto quanto lui sia stato un idiota a rinunciare a lei... la verità è che non l'hanno fatto, non subito almeno. Quando Marta ha scoperto di essere incinta si è resa conto del grande errore commesso. In realtà Alessio non poteva avere figli, entrambi lo sapevano. Lui sapeva che Giacomo non era figlio suo, ma lui e Marta si amavano così tanto e ha deciso di tenerlo comunque e fargli da padre. Resto col fiato sospeso, sapendo dove vuole andare a parare Laura. «Mattia è suo padre vero?» domando con voce tremante. «Non si somigliano molto, ma sì... loro due non lo sanno. Marta si era ripromessa che lo avrebbe detto a Giacomo al compimento dei suoi diciotto anni, se fosse morta avrei dovuto farlo io. Ma non ci sono riuscita. Non gli ho detto nulla e quando lo farò lui mi odierà a morte, ma spero che un giorno gli passerà. So che Giacomo ti ha detto che se fosse stato al posto di Mattia non avrebbe rinunciato a Marta, ma lo sta facendo con te. Mattia non ha mai rinunciato a Marta. Lei ha scopetto di essere incinta e l'ha respinto, decidendo di vivere la sua vita con suo figlio e Alessio, lasciando da parte Mattia: la cosa più giusta. Lui le è stato lontano per un po', ma infine ha fatto da padrino a Giacomo, pensando che fosse figlio di Alessio. Non ha mai saputo la verità e non la sa tuttora; starà a Giacomo decidere se dirglielo quando e se lo saprà.»

Mi alzo e sospiro, «Perché?» chiedo, «Perché tutto questo? Perché non possiamo essere normali. Perché Marta e Alessio sono morti e Marta ha dovuto fare un figlio con un altro? Perché i miei si sono trasferiti qui? Perché io non posso amare Giacomo senza sentirmi schifosamente in colpa per le conseguenza che una nostra ipotetica storia potrebbe causare?» Laura non risponde, resta in silenzio e vorrei lanciare il telefono per terra, come se potesse servire a qualcosa. «Smetti di pensare che tutto abbia delle conseguenze e goditi la vita come ogni diciottenne. Tu stai buttando via tutto per paura, l'ho fatto anch'io rifugiandomi nella droga e non è una buona idea nascondersi e sprecare il tempo.»

Laura ha ragione. Io sbaglio a nascondermi dalla vita, da Giacomo. Dovrei andare da lui e mandare a fanculo tutto ciò che temo. Ma la verità è che temo di più l'affronto. Arriverà un giorno in cui io, forse, sarò costretta ad affrontare Giacomo. Magari succederà quando saremo seduti sul patio di casa mia con i nipotini che giocano a novant'anni, mio marito starà preparando il tè e sua moglie sarà morta. Quel giorno io gli dirò che ero innamorata di lui, da adolescente. E lui risponderà che ricambiava i miei sentimenti, oppure no. Ma credo che il momento di dichiararmi arriverà lì, a novant'anni, dopo aver sposato altre persone. Non arriverà adesso che viviamo a chilometri di distanza e non possiamo vederci, non ora che sto provando con tutta me stessa a dimenticarlo.

«Prima o poi andrà meglio» dico. «No Lara, andrà sempre peggio fin quando non toccherai il fondo e non vorrai più risalire. E non sai se ci sarà qualcuno ad aiutarti, perché io ho avuto Marta, ma tu potresti non avere nessuno. Salvati.» Esco dal vicolo, vedendo Tommaso aspettarmi poco lontano. «La salvezza non è l'amore» replico. «No, la salvezza sono gli amici e Giacomo prima di essere la persona che ami è tuo amico.» Sbuffo sonoramente. «Non saremo felici insieme, non è quello di cui abbiamo bisogno. Diglielo, merita di saperlo. Ma tu e Valerio vi sbagliate, non siamo destinati, perché se lo fossimo lui ora sarebbe qui con me.»

Dopo aver riattaccato raggiungo Tommaso, a cui rivolgo un sorriso forzato. «Vuoi parlarne?» domanda quando sono davanti a lui. Scuoto la testa. La verità è che ora vorrei parlare solo con Giacomo, nemmeno con Valerio. La tipica me sarebbe già corsa a casa a parlare con il suo migliore amico per decidere il da farsi, se solo lui non fosse coinvolto. Ma so anch'io di non poterlo fare. Non ho il diritto di parlare di Mattia, ma probabilmente taccerei quell'enorme dettaglio. Vorrei parlare a Giacomo di tutto ciò che mi passa per la testa, di quanto io stia uno schifo a causa della nostra lontananza.

Invece mi limito ad osservare la mano che Tommaso mi ha afferrato, come se fossimo normali. Magari lui lo è, più di me sicuro, ma siamo due ragazzini che si sono messi insieme per dimenticare le persone di cui sono realmente innamorate.

Sono qui. Mi sento immobile quando, in realtà, sto camminando con una persona straordinaria in grado di rendermi felice senza creare i casini che nascerebbero se io e Giacomo ci provassimo sul serio.

«Ti riporto a casa» afferma Tommaso dopo dieci minuti di silenzio assoluto. «Non serve» controbatto, «Non so cosa ti abbia detto il tuo amico, ma, se devi stare così tutto il giorno, allora hai bisogno di stare da sola. Se stai con me non pensi a Giacomo come io non penso a Carola, questo è il piano.» Vorrei mandare a fanculo lui e quello stupido piano che io stessa ho ideato.

«Posso andare da sola a casa» dico staccandomi da lui. Non controbatte quando io mi allontano dandogli le spalle. E ne sono davvero felice perché non voglio stare con lui adesso, non lo voglio fare in generale. Ma devo farcela, devo riuscire a stare con Tommaso. Prima o poi ci farò l'abitudine, mi abituerò all'assenza di Giacomo accanto a me. Prima o poi andrà meglio. Ecco il momento di rottura, quella definitiva del mio cuore.

Spazio autrice
Ora sapete la verità... Mattia è il padre biologico di Giacomo... ve lo aspettavate? Ma i segreti non sono terminati, quindi dovreste rimanere attivi per scoprire i prossimi aggiornamenti e sapere di più su questa storia. A presto!

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