Lara

Ammetto di odiare svegliarmi presto la mattina, specialmente di domenica; ma oggi alle sei esco di casa e inizio a correre per le vie deserte. Lo faccio perché, al mio ritorno, dovrò svolgere un sacco di lavori come punizione per aver mentito ai miei ed essere scappata. Dovrò lavare i piatti, fare la lavatrice, stendere i panni, apparecchiare, pulire ovunque e un sacco di altre cose scritte su un foglietto attaccato al frigorifero.

Il silenzio che mi circondava appena uscita di casa, ora è rotto dalla musica che fuoriesce dagli auricolari. Youth di Shawn Mendes rimbomba nelle mie orecchie.

Mi fermo per prendere fiato solo quando arrivo poco lontana da casa. Sono le sette e le prime luci iniziando ad accendersi, segno che la città si sta svegliando.

Così cammino a passo svelto fino a casa e, una volta entrata, mi faccio una doccia facendo silenzio per non svegliare i miei, soprattutto mia madre che oggi è di riposo e che stanotte è tornata a casa alle tre in seguito ad un intervento alla colonna vertebrale. È stata chiamata d'urgenza dopo cena per un incidente.

Finita la doccia non asciugo i capelli per non disturbare con il rumore assordante del phon. Allora sposto i libri e i vestiti sparsi alla rinfusa sulla scrivania sul pavimento, e mi metto a fare gli esercizi di matematica assegnati per domani. Non ci metto molto, così, prima di iniziare la versione di latino per martedì, sapendo che ci metterò una vita, controllo il telefono, dove trovo un messaggio di Giacomo.

Giacomo: Buongiorno, andiamo a correre?

Se le cose fossero normali mi vestirei e andrei a correre di nuovo con lui, ma visti i recenti avvenimenti sto cercando di evitare il più possibile Giacomo. Infatti mi limito a qualche messaggio e a meno di un'ora al telefono la sera. Credo che abbia notato la mia stranezza, eppure non ha detto nulla.

Ieri sera, verso le undici, ho scelto di chiamare Valerio e parlare con lui, ne avevo bisogno.

La sera prima
Il rumore fastidioso proveniente dal telefono prima che Valerio risponda mi fa venire voglia di riattaccare e buttarlo contro il muro.

«Lara, ciao» mi saluta sorpreso dalla mia chiamata, «Come stai?» chiedo cortesemente per fare conversazione e alleviare la tensione, «Bene grazie, tu?» Mi sdraio sul letto e guardo il soffitto con il telefono attaccato all'orecchio. «Uno schifo» borbotto, «Vuoi parlarne?» domanda.

Capisco improvvisamente di aver sbagliato a chiamare Valerio. Non sono abituata a sfogarmi con lui sui miei problemi, ma con Giacomo. Solo che questa volta il problema è proprio Giacomo. Dovrei andare da Bianca a parlarne, ma non potrei dirle di me e Tommaso, stessa cosa per Cecilia. Potrei parlarne con Andrea che però lo riferirebbe sicuramente a Tommaso. Resta solo Valerio. Ma sono a disagio, perché c'è sempre stato Giacomo accanto a me a supportarmi.

«Potrei essermi messa con Tommaso.» Il silenzio che segue la mia frase mi fa capire il suo stupore, «Per dimenticare Giacomo» ammetto. «Lo sapevo! L'hai ammesso» grida a gran voce obbligandomi ad allontanare il telefono dall'orecchio per non perdere un timpano.

«Ti sto dicendo che ho fatto una cazzata e tu esulti perché ho ammesso di amare Giacomo?» chiedo in tono incredulo, «Sai da sola di aver sbagliato» mi ricorda. «Ok, ma dammi un consiglio» sentenzio. «Sai già qual è il mio consiglio.» Sospiro in seguito alle sue parole, «Non posso.» Valerio sbuffa spazientito, «Invece puoi, solo che non vuoi. Io mi tiro fuori da questa situazione. Giacomo è il mio migliore amico e nonostante io non sia lo stesso per te tu sei la mia migliore amica. Non Martina o qualche stupida come lei che stanno con me nella speranza che un giorno io le consideri o le faccia considerare da Giacomo. Voglio che voi siate felici e sai anche tu che siete la felicità l'uno dell'altra. Ma io non ascolterò più né te né Giacomo parlare di questa situazione di merda in cui vi siete infilati voi e da cui non avete intenzione di uscire perché siete due idioti. Ti voglio bene Lara, e ne voglio anche a Giacomo, ma non sarò in prima fila ad osservare quando vi distruggerete a vicenda.»

Boccheggio leggermente, senza sapere cosa dire. «Ci distruggeremo?» mormoro con voce rauca. «Peggio» dice infine lui con un sospiro. «Sarà una catastrofe e io non voglio finirci in mezzo, sapete entrambi cosa volete.»

Mi passo la mano libera sul viso, sperando di portare via anche le mie preoccupazioni oltre alle lacrime che stanno scorrendo sulle mie guance.

«Giacomo è il mio migliore amico» comincio. «Ma lo amo, lo sai. È diverso da ciò che provo per te. Quindi sì, anche tu sei il mio migliore amico Vale.»

La mattina dopo
Dopo aver esitato qualche secondo rispondo a Giacomo.

Lara: Sono già andata.

La secchezza della mia risposta fa restare male anche me, quindi mi sento tremendamente in colpa nei confronti di Giacomo. Sul display compare il suo nome insieme alla nostra foto. Vorrei non rispondere. Mi chiudo nel bagno per fare meno rumore possibile.

«Ciao» lo saluto con finto entusiasmo. «Smettila» dice in tono palesemente arrabbiato. «Che hai?»

Se c'è una cosa che ho sempre amato di Giacomo è il suo capirmi in un secondo; non mi guarda nemmeno e sa già come va. Saprebbe anche che gusto di gelato prendermi adesso.

«Nulla perché?» tento di mentire comunque, non ci perdo niente a provare. «È una settimana che mi eviti» mi fa notare, «Non ti evito, ti scri-» Mi interrompe. «No Lara... tu non sei così, cazzo!» sbotta.

«Cosa sta succedendo? Ti stai allontanando... è per Miriam? Chiedimelo e io la lascerò, basta solo che tu lo dica.» Il tono di supplica in cui lo dice mi fa tremare le gambe. Mi lascio andare sul pavimento e mi appoggio contro il lavandino. «Lo faresti davvero? Se ora io ti dicessi di lasciarla tu lo faresti per me?» domando con voce roca. «Farei tutto per te» sussurra in tono impercettibile.

Ora dovrei dirgli di lasciare Miriam e stare con me. Ho così tante cose da dire a Giacomo, ma che non posso pronunciare. Potrei parlargli di quanto mi piaccia il suo semplice modo di essere. Potrei confessargli di aver detto che lo amo mentre si allontanava da me all'aeroporto. Potrei confessare che passerei con lui tutto il mio tempo, ogni singolo secondo. Potrei dirgli che vivrei con lui: sopporterei il suo ordine cronico e proverei ad essere ordinata a mia volta; mangerei il sushi che lui adora e io odio; passerei le mie giornate con lui. Perché lo amo e non posso di certo negarlo. Posso farlo con gli altri, ma non con me stessa.

Le parole che dovrei dire ora sono: «Stai con me. Lascia lei per me perché Valerio ha ragione e meritiamo la felicità insieme, e non di distruggerci a vicenda come succederà. E forse Valerio mi ha mentito e il mio amore per te non è ricambiato, ma io ci provo. Mi sei stato accanto per tutta la vita e io l'ho fatto con te. Ricordi quando sono caduta dall'altalena a nove anni e mi sono slogata la caviglia? Non so dove tu abbia trovato la forza di portarmi fino a casa dove mia madre mi avrebbe aiutata. Probabilmente ci amiamo da sempre, da quando giocavamo insieme con i trenini all'asilo e vivevamo la vita spensierata che devono vivere tutti i bambini, fino alla tragedia. Tua madre sapeva che ci saremmo innamorati perché mi hai stratta a te per salvarmi. Lascia Miriam e stai con me, ci amiamo e meritiamo di essere felici insieme.»

Invece no, non dico nulla di tutto questo, di quello che penso. Diciamo che addirittura ignoro la sua domanda, perché non gli dico se lasciare o meno Miriam. «Sto con Tommaso.»

Spazio autrice
Ora che Giacomo lo sa cosa succederà?

Aggiornamento notturno... in questo periodo sto aggiornando abbastanza tardi, ma non abituatevi perché a breve inizierò la scuola.

Pareri su questa nuova parte? Lara si è palesemente allontanata da Giacomo... ma andando avanti come si comporteranno entrambi? Che pensate della su conversazione con Valerio?

Bene... per stasera abbiamo finito, alla
prossima💖

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