32- Quel giorno
«Entra, si muore di freddo.» Fa un passo indietro e permette a me e Valerio di entrare.
«Possiamo parlare?» mormoro io, senza sapere cosa dire. «Certo... Vale, tu e Miriam potete andare in cucina?» Lui annuisce, mentre io e Giacomo saliamo le scale.
Seduta sul letto di camera sua sorrido nel vedere che tutto è rimasto come prima. Il cartellone fatto mesi fa, le foto quasi tutte nostre. Il mio sguardo ricade sul suo polso e vedo spuntare dalla manica della felpa verde scuro il ciondolo a forma di palloncino.
Si siede con un sospiro sulla sedia della scrivania e mi guarda. Mi guarda così intensamente da farmi tremare, se fossi in piedi cadrei. «Che hai detto ai tuoi?» domanda, «Gli altri mi stanno coprendo» ammetto.
«Mi dispiace La, mi hai frainteso» inizia lui. «E tu potresti dire "Lei è qui" e lei ha anche detto "Hai fatto una scelta". La verità è che non l'ho fatto. Sì è vero, ci ho pensato. Ma quando pensavo a scegliere Miriam subito pensavo a qualcosa di te. Pensavo a quando sistemi per minuti infiniti i pantaloni perché odi le tue gambe; al tuo sorriso quando sono venuto da te per il tuo compleanno; ai tuoi capelli spettinati e arruffati la mattina; a quanto hai sudato quando siamo andati a correre. E capivo che non volevo Miriam, ma te. Lei pensa che l'abbia scelta, la verità è che non l'ho fatto.»
Sistemo i capelli dietro l'orecchio, «Mi hai spezzato il cuore, io e te siamo sempre stati la persona l'una dell'altra e non concepivo come tu potessi preferire lei» confesso con lo sguardo basso. «La» mi richiama, «Io non dimentico ciò che hai fatto per me da quel giorno.»
Narratore esterno
12 anni prima
L'estate per due bambini di sei anni è il periodo migliore. Giacomo ne ha sei da gennaio, Lara ancora cinque ed è invidiosa del suo migliore amico che si vanta sempre di questo. A settembre inizieranno le elementari, e non vedono l'ora di conoscere nuovi bambini, visto che hanno scelto una scuola in cui non andrà nessuno dei loro vecchi compagni.
«Vai tu a prendere l'acqua perché sei più piccola» pronuncia Giacomo, porgendo a Lara il secchiello rosa, in risposta lei sbuffa sonoramente. Percorre la spiaggia e va verso il mare. L'acqua più alta la ispira, così si immerge con il suo costumino viola comprato ieri con la sua mamma e prende l'acqua. Torna indietro sotto lo sguardo attento di Marta, la mamma di Giacomo, seduta sul bagnasciuga a guardarsi intorno per controllare i bambini. Alessio è andato a comprare il gelato per tutti.
«Tieni» sbuffa di nuovo Lara, porgendo il secchiello al suo amico. Si siede accanto a lui, «Grazie La.» Le lascia un bacio sulla guancia. Un dolce e innocente bacio tra bambini che fa sorridere Marta da lontano e arrossire Lara. «Vuoi mettere tu l'acqua nel fossato?» domanda lui visto che è stata lei ad andare a prenderla. Indica il castello di sabbia per cui si sono tanto impegnati insieme.
In un anno entrambi hanno accumulato molti secchielli, palette e formine che hanno utilizzato per rendere il loro castello degno di un progetto architettonico.
Giacomo si è impegnato per scavare i canali con le mani, e un po' di sabbia si trova sotto le unghie delle piccole dita abbronzate.
«Sai, il mare è uguale al tuo occhio» dice Lara versando l'acqua. «E questo a cosa somiglia?» chiede lui indicando l'occhio sinistro, quello marrone. «La cioccolata!» esclama lei.
Al contempo Alessio raggiunge la moglie, portandole il ghiacciolo alla menta che gli ha chiesto e lei lo ringrazia con un bacio sulla guancia diverso, ma al contempo uguale, a quello tra Lara e Giacomo.
«Venite a pulirvi le mani!» grida ai bambini, che alzano lo sguardo. Iniziano a correre verso di lui quando vedono i due gelati che tiene tra le mani.
«Puoi fare una foto al nostro castello Ale?» chiede la piccola Lara emozionata e soddisfatta del lavoro realizzato in compagnia del suo migliore amico.
«Ma siete bravissimi!» si complimenta lui, tornando dopo aver scattato la foto. Batte il cinque ad entrambi, che nel frattempo hanno finito di pulire le manine con le salviette umide al limone. Prendono i gelati. Giacomo scarta il suo cornetto al cioccolato e Lara fa lo stesso con il suo magnum con le nocciole. Si siedono vicino a Marta e parlano con lei di cose banali, cose da bambini.
«Fabio è a casa, Agnese starà in ospedale fino a tardi» dice Marta al marito mentre i bambini ridacchiano parlando dei loro due amichetti che si sono "sposati" il giorno prima al parco, davanti allo scivolo rosso.
Ormai è tardi, e Marta e Alessio devono riportare i bambini a casa per fare una doccia e cenare. Questa sera ci sarà una festa in centro, una fiera con musica e tanti giochi a cui Lara e Giacomo non vedono l'ora di partecipare. Lei ha scelto con la sua mamma un vestitino bianco con rose azzurre come ornamento, a cui abbinare delle ballerine bianche. Sa già di voler fare le trecce e spera che Agnese usi gli elastici che le piacciono tanto. Porterà con se anche una borsa a tracolla abbinata ai fiori, è piccola e ha già deciso che dentro metterà fazzoletti, uno specchio di Barbie, un burrocacao alla coca cola e il suo telefono giocattolo.
Giacomo invece indosserà una camicia blu a quadri a maniche corte, che ha comprato pochi giorni fa con Marta e dei jeans semplici come le scarpe da ginnastica bianche. Non vede l'ora, così come la sua migliore amica.
«Andiamo» Alessio incita i bambini prendendo lo zaino. Marta lo imita e afferra la borsa in paglia. Alessio prende per mano Giacomo e Marta Lara, così camminano verso la macchina parcheggiata nel parcheggio dello stabilimento. Mentre camminano Lara descrive con estrema precisione il suo vestito a Marta, «Sarai sicuramente bellissima, come sempre» le sorride. Per molti potrebbe essere un tipico complimento fatto ad una bambina, ma Marta lo pensa davvero.
«Mettete le cinture» li rimprovera Marta una volta in auto, «Ma siamo dietro!» protesta Giacomo con la sua vocina stridula. Marta si volta verso di lui e lo fulmina con lo sguardo, allora entrambi allacciano le cinture.
Giacomo comincia a parlare con Lara di un gioco che ha comprato da poco e le spiega le regole. È paziente con lei e risponde a tutte le sue domande. Lara è curiosa e Giacomo ama la sua curiosità, colmerebbe i suoi dubbi per tutto il giorno. I due bambini sono spensierati, come dovrebbero essere dopo una lunga giornata al mare e prima di una festa a cui non vedono l'ora di andare. Sono stanchi per tutti i bagni e i castelli di sabbia, ma la stanchezza scivola loro addosso, rimpiazzata dall'emozione di continuare questa giornata indimenticabile insieme.
Marta e Alessio nel frattempo sono in silenzio. Lei giocherella con le unghie colorate dallo smalto rovinato e lui è concentrato sulla strada. La radio in sottofondo produce una canzone abbastanza famosa, che nessuno sopporta perché troppo commerciale.
Basta un minimo di distrazione per la tragedia. Alessio porta per un secondo lo sguardo sullo specchietto retrovisore per guardare il suo bambino allegro parlare con Lara. È così felice che Marta gli abbia dato quel dono inestimabile.
«Alessio! Attento!» grida Marta. Lui la guarda con la coda dell'occhio, ma prima nota la strada. Una macchina bianca sbanda leggermente, mentre invade la loro corsia. Alessio sterza, deve salvare tutti. Ma l'impatto è inevitabile. Quando le auto si scontrano la loro si capovolge. Giacomo stringe spaventato la mano di Lara, ha percepito il pericolo. E non gli importa di rompersi qualcosa, vuole salvare Lara. Così, prima che la macchina tocchi nuovamente l'asfalto, la stringe forte. Nonostante la cintura che gli preme sulla pelle, lui la avvicina a sé il più possibile. La protegge tra le sue braccia. Un semplice bambino che preferirebbe morire pur di vedere la sua amata Lara soffrire. Sbatte la testa contro chissà cosa e perde i sensi.
Solo Lara esce incolume da questo schifoso incidente, tutto grazie a Giacomo. Lei riapre gli occhi, essendosi resa conto di ciò che è successo. Prima guarda Giacomo, che la sta ancora stringendo. La testa sanguina e i capelli biondi sono impregnati del sangue che continua a sgorgare da una ferita profonda sulla nuca. Qualche taglio cosparge il braccio del bambino e la sua gamba è schiacciata. Poi controlla che Alessio e Marta stiano bene. Lui ha la testa appoggiata al volante. Nonostante tutto vede il sangue uscirgli dalla bocca. Nei film succede così, vero? Le gambe sono in una posizione innaturale, spezzate dall'impatto.
«Marta?» piagnucola, «Lara» mormora debolmente lei. Lara si sporge leggermente senza smettere di tenere Giacomo, non vuole che si faccia ulteriormente male nonostante siano ormai fermi. Dal finestrino spaccato vede il mare e ne sente anche il rumore in lontananza.
Marta ha molte ossa rotte, la maggior parte. Il parabrezza si è rotto e i vetri le sono finiti addosso.
«Il tuo cuore...» sussurra Lara vedendo l'enorme pezzo di vetro che trafigge il petto di Marta. Sì, se ve lo state chiedendo, ha perforato il cuore. Un'altra scheggia enorme le ha trapassato il ventre, le ha toccato l'intestino.
«Mi fai una promessa?» sorride Marta con il sangue che cola sul viso. Lara annuisce, solo un taglio sulla fronte che perde sangue. «Promettimi che ti curerai di Giacomo, sempre. Qualsiasi cosa accada dovrai sempre stargli vicina. Avrà dei problemi, è normale, ma tu sostienilo sempre. Andrà bene, promesso ok?» Lara risponde che va bene, che lo farà. «Prenditi cura di lui sempre, anche se lo amerai. Perché voi due scoprirete cos'è l'amore e capirete di essere fatti l'uno per l'altra. Lui ti ha protetta e ti ama così tanto già da bambino e tu lo stesso, quando sarete grandi lo capirete. Vi guarderemo e saremo fieri di voi, sempre. Lui è mio figlio ed è la mia vita, ma lo sei anche tu Lara ok? Sei la mia vita. Ti voglio tanto tanto bene e devi dire lo stesso anche a Giacomo, che amo intensamente anche a lui. Anche alla tua mamma, ok?»
Lara annuisce senza la forza di pronunciare una singola parola, la bocca asciutta per via della morte che sta piombando su quell'auto. Doveva essere una semplice giornata estiva, mare e poi festa. Ma la tragedia doveva arrivare.
«Anche se lo amerai proteggilo.» Poi Marta sospira stanca e si volta verso il marito. Una lacrima solitaria scende sul suo viso, sa che se piangesse il dolore sarebbe mille volte superiore. Si rincontreranno in Paradiso. Lì potrà dirgli la verità e scusarsi con lui. «Ti amo» mormora nella sua direzione, Lara non la sente. Sa che anche Alessio la ama.
Poi guarda per l'ultima volta il suo bambino, anzi i suoi bambini. Pagherebbe oro per poter rivedere l'eterocromia di Giacomo. Spera che stia bene. Ha visto come ha protetto Lara e sorride debolmente, fiera di lui. Starà bene, grazie a Lara.
Poi sospira stanca e si addormenta, almeno secondo Lara. La verità è che Marta è morta sotto gli occhi di Lara che continua a stringere Giacomo che è ancora senza sensi.
Lara non sa che Alessio è morto. Che Marta è morta. Ma sa che Giacomo è vivo, sente il suo respiro caldo sul braccio nudo. Sorride sollevata e ascolta tutto ciò che la circonda. Il mare risuona come colonna sonora di questa tragica scena di morte. Ma, alla fine Lara, sente le sirene dell'ambulanza avvicinarsi. «Arrivano a prenderci» urla rivolta a tutti, ma nessuno le dà una risposta. Giacomo senza sensi, gli altri due senza vita.
«Stai bene piccola?» domanda minuti dopo un paramedico, sdraiato sull'asfalto per guardarla. «Sì, loro sono svenuti» grida lei, temendo che lui non riesca a sentirlo. «Ora tiriamo fuori te e tuo fratello» le dice. «Come ti chiami?» domanda. «Non è mio fratello... io sono Lara e lui Giacomo. Loro sono i suoi genitori, Marta e Alessio.» Il paramedico annuisce.
L'ospedale in cui la madre di Lara lavora è molto grande e i chirurghi sono più che validi.
«Lara tesoro!» Agnese corre piangendo verso la figlia sdraiata, per sicurezza, su una barella. «Sto bene» la rassicura la bambina, «Aiuta Giacomo» la prega.
La madre sospira sapendo che non potrebbe occuparsi della figlia, ma prima di andare controlla che sia intatta e, soprattutto, viva. Chiama un suo collega neurochirurgo e gli chiede di controllare che non abbia emorragie o traumi.
Quando va da Giacomo vede scendere dalla terza ambulanza due sacchi neri, i sacchi dei morti. Arriva una quarta ambulanza che ne porta giù un altro.
«Chi sono?» domanda al chirurgo traumatologo di turno. «I due sono i genitori del bambino, l'altro quello che guidava.» Le posa una mano sulla spalla, «Vai da tua figlia» consiglia. «No, controllo che Giacomo stia bene.»
Quando lo raggiunge lui apre gli occhi, «D-dove sono?» chiede debolmente. «Tranquillo piccolo, è tutto ok» lo tranquillizza chiedendo all'infermiera di dargli un sedativo. Poi le barelle con sopra Marta e Alessio passano. Sono morti davvero.
Nel frattempo una dottoressa molto simpatica medica Lara in modo che il collega di Agnese possa controllare che stia bene.
«Sai cos'è successo?» le chiede lui quando finiscono tutti gli esami e lei sta effettivamente bene. «Una macchina ci ha scontrati e Giacomo mi ha abbracciata per salvarmi. Alessio era svenuto e Marta aveva dei vetri nel cuore, credo. Lei mi ha parlato, poi si è addormentata. Stanno bene?» Il neurochirurgo annuisce, nonostante abbia saputo la notizia della morte dei genitori di Giacomo.
Quando Giacomo passa sulla barella davanti a Lara per andare a fare una TC, lei sorride. «Giacomo!» esclama, «Dorme» la informa il medico. «Sta bene?» chiede a sua madre che annuisce, senza mentire. Giacomo sta davvero bene. Ha solo un trauma cranico molto leggero e si è slogato la caviglia. Per il resto solo tagli superficiali che guariranno presto. Starà bene. Un giorno supererà anche il trauma per la morte dei suoi genitori.
Mentre il bambino fa la TC, Agnese si prende un secondo per piangere i suoi migliori amici. «Tesoro!» Fabio corre verso di lei, essendo stato informato della notizia, almeno in parte. «L-loro sono morti.» Abbraccia il marito lasciandosi andare in singhiozzi.
«C-cosa?» Lara è scappata dal dottore, che si è distratto. Agnese si allontana di scatto per prendere la figlia, ma non fa in tempo perché lei è già nella stanza dove si trova Giacomo. Un altro dottore lo sta per portare via, ma lei si arrampica accanto a lui, facendo attenzione a non fargli male. Il traumatologo lancia un'occhiata ad Agnese, «Sta bene, falla stare» dice asciugando le lacrime.
Lara è intenzionata a mantenere la promessa fatta a Marta. Ora che sa che lei è morta insieme ad Alessio, capisce cosa intendeva e ha intenzione di non lasciare mai Giacomo. Lo stringe con delicatezza, «Grazie» mormora. Da quel momento il loro per sempre è davvero un per sempre, un per sempre per proteggere Giacomo dal dolore che sta per patire.
Spazio autrice
Siamo arrivati al racconto della morte dei genitori di Giacomo, Marta e Alessio... Pareri? Vi aspettavate una causa diversa?
Giacomo ha spiegato a Lara come sono andati realmente i fatti, ma come si evolveranno le cose tra loro? Lara tornerà a casa... e quando sarà lì cosa succederà?
Credo proprio che l'unica cosa da fare sia aspettare il prossimo capitolo con ansia e scoprire come andrà avanti la storia tra Lara e Giacomo💕
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