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21- Regalo di compleanno

Quando sento la sveglia suonare, mi rendo conto che per il malumore di ieri sera mi sono anche scordata di staccarla. Dopo aver interrotto il suono incessante mi volto dall'altra parte tornando a dormire. Eppure non mi sento tranquilla, mi sento osservata. I miei genitori stanno, ovviamente, cercando di farmi una sorpresa per non farmi pensare al fatto che Giacomo non è con me.

Quando apro gli occhi però non mi trovo davanti mia madre o mio padre. La figura stesa al mio fianco con gli occhi aperti che mi guarda è più che diversa dai miei genitori. I capelli biondi disordinati, gli occhi diversi luminosi e felici di vedermi. Giacomo è qui.

«Sto ancora dormendo» affermo. «Non che io sappia, ma nei tuoi sogni sono bello come nella realtà?» controbatte senza far sparire il sorriso.

«Giacomo» grido allora buttandomi su di lui. Quando i nostri corpi collidono mi rendo conto che non sto sognando, Giacomo è qui con me. Non riesco a non piangere, mi ritrovo a singhiozzare stretta a lui. Inspiro il suo profumo familiare che mi era mancato e aumento sempre di più la stretta. Poi allontano la testa da lui solo per guardarlo. Le guance contornate da un filo di barba sono bagnate di lacrime, come le mie. «Sei così bella» mormora guardandomi, per poi stamparmi un bacio sulla fronte.

«Che ci fai qui?» domando. «Buon compleanno piccola Lara» sorride. «Mi odiavi, vero?» scherza. «Pensavo che non ti importasse di me» ammetto. «Mai potresti smettere di essere importante per me.» Torna ad abbracciarmi, facendomi sentire così felice da avere la nausea.

«Ho dei regali per te!» esclama. «Hai pagato l'aereo, non dovevi farmi regali» borbotto sedendomi a gambe incrociate sul letto. «Certo che dovevo, sei la mia migliore amica e butterei via tutti i miei soldi per te.» Mi porge un sacchetto. Dopo averlo aperto ne estraggo una piccola scatolina. Dentro trovo un anello d'argento con una pietra azzurra incastonata al centro, a decorare la montatura piccole sfere argentate. «Il colore è perché il mio occhio è così, in modo che tu mi pensi sempre.» Indica l'occhio destro, «E anche per il mare, per non dimenticare nulla.» Lo stringo forte a me. «Grazie» sussurro al suo orecchio. Leviamo l'anello dalla scatolina e mi aiuta a metterlo all'anulare destro. Guardiamo insieme la pietra illuminata dal raggio di sole che entra dalla finestra della mia stanza.

«Laura ha proprio buon gusto» scherzo, «In realtà mi ha accompagnato Valerio» dice Giacomo. «Ah, a proposito.» Dalla tasca dei pantaloni della tuta neri tira fuori il telefono. «Hai cambiato cover» osservo dopo aver visto che quella azzurra è stata sostituita da una verde. «Lo so, me l'ha regalata Miriam e per non farla rimanere male l'ho messa e mi sono scordato di cambiarla. Prendiamo una cover insieme oggi?» Annuisco convinta.

«C'è qualcuno che ti vuole fare gli auguri.» Sullo schermo del telefono compare la faccia assonnata di Valerio, «Buon compleanno Lara!» esclama non appena mi vede. «Grazie, come stai?» domando interessata. «Assonnato perché mi sono dovuto alzare presto per te ma bene, e tu invece? Giacomo mi ha detto che Amsterdam non è così male.» Così ci ritroviamo a chiacchierare un po' di tutto. Valerio è l'unica persona con cui, escludendo Giacomo, non mi sento a disagio. Tralasciando i miei nuovi amici, mi sono sempre trovata bene con Valerio e non mi sono mai sentita in imbarazzo a dover stare sola con lui.

«Torna presto Lara, non vedo l'ora di vederti ballare ubriaca sui tavoli della discoteca con Giacomo, di nuovo.» Io e il mio migliore amico spalanchiamo gli occhi e ci guardiamo. Allora l'abbiamo fatto.

«Sì, anche tu mi manchi Valerio» dico io sapendo che lui non lo direbbe mai. Mi rivolge un sorriso timido, poi ci saluta e riattacca.

«Come mi manca l'Italia» ammetto sdraiandomi sul letto. Giacomo si mette accanto a me, «Ammetti che ti manco io» mi punzecchia. «Tu che prendi a pugni persone?» dico con tono sarcastico, «Sai perché l'ho fatto» borbotta. «Sì, e ti ringrazio perché l'hai fatto per una nobile causa, ma non provare mai più a rischiare una denuncia per me. E poi, vuoi dare retta a tutte quelle persone che dicevano che saresti cresciuto male?» Abbassa lo sguardo in risposta. «Ci siamo impegnati tanto nel corso degli anni per far sì che tu dimostrassi loro che Laura era in grado di crescerti e che non avresti avuto problemi legati alla morte dei tuoi. Ma li abbiamo entrambi i problemi, ok? Solo che dicevano che saresti diventato violento e non era vero. Non rischiare che succeda solo perché Samuele pensa che io abbia le cosce grosse.»

Lui si solleva per guardarmi dall'alto. Poi mi prende la mano e la porta sulla sua gamba destra. «Stringi» mi invita. Lo faccio, «Vedi che ho anch'io le cosce grosse.» Ridacchio. «Dobbiamo creare un gruppo solo io e te da chiamare "Cosce grosse"» Appoggia la testa sulla mia. «Non pensare mai le parole di Samuele, ok?» sussurra nel silenzio della stanza. «E tu non picchiare mai qualcun altro, ok?» Annuiamo contemporaneamente e poi ci godiamo il silenzio rilassante tra di noi.

Qualcuno bussa alla porta di camera mia e, subito dopo, la mia stanza è occupata dai miei amici. Bianca, Cecilia e Amelia si buttano addosso a me per farmi gli auguri, facendomi ridere. Poi abbraccio Tommaso, Andrea e Riccardo.

Subito dopo noto che tutti stanno scrutando Giacomo che si è alzato. «Quindi lui sarebbe il migliore amico?» domanda Riccardo a Tommaso, «Giacomo» risponde il diretto interessato. So che vorrebbe fare qualche battuta contro Riccardo, visto il tono che ha usato pronunciando le parole "Migliore amico", ma si trattiene... Credo lo faccia per me.

«Io sono Bianca» si presenta, «Lara ti ha chiesto come si dicess-» Giacomo la interrompe. «Ricordo, è un piacere conoscerti finalmente.» Le sorride e lei ricambia, per poi lanciare un'occhiataccia a Riccardo che sta ancora squadrando Giacomo. Anche Cecilia e Amelia si presentano, seguite dai due fratelli Esposito, mentre Riccardo esita.

«Ric-» Giacomo lo interrompe, non riuscendo a stare zitto. «Riccardo, quello che ci prova con Lara, lo so. Giacomo.» Gli stringe la mano e, dopo aver guardato i miei amici, nota con piacere che stanno ridacchiando. «Scusa amico, se smetti di guardarmi in quel modo e parlarmi come se fossi un assassino possiamo anche ricominciare» propone Giacomo.

«Giacomo, il migliore amico di Lara e non detto in tono di disprezzo» si presenta nuovamente, «Riccardo, l'amico di Lara che ci prova con lei e non lo nasconde, non sono come te che nascondi il fatto che lei ti piaccia.» Resto abbastanza sconvolta dalle parole di Riccardo. «Quando ti ho detto che ci provi con lei, non ti stavo insultando, Riccardo. Sono contento che Lara abbia una vita come la ho io. Non ci proverei mai con la mia migliore amica. Ti ho proposto di ricominciare e tu non l'hai fatto, se non fai il coglione con lei mi comporterò in modo normale.»

Poi Giacomo sposta l'attenzione su cose che ritiene interessanti. «Adoro i tuoi capelli» si complimenta con Andrea. «E i tuoi tatuaggi» allude a Tommaso che gli sorride. «Si può dire che adoro i tuoi occhi?» risponde Bianca al posto dei suoi fratelli. «Oh sì, io e La ci siamo conosciuti grazie ai miei occhi, per gli altri bambini ero tipo il mostro di Lochness.» Rido leggermente, «Da chi li hai ereditati?» indaga Bianca con la sua solita curiosità. «Da mia madre, solo che lei aveva l'occhio sinistro azzurro e il destro marrone.» Quando Bianca si rende conto del fatto che Giacomo ha usato il passato per parlare di sua madre deglutisce nervosa. «Tranquilla, non lo sapevi ed è successo molto tempo fa... Dodici anni, vero La o sbaglio?» Annuisco dicendo che il conto è perfetto.

«Va bene, noi andiamo a casa» annuncia Tommaso per la situazione imbarazzante. «Scusa per Riccardo» mormora quando mi abbraccia per salutarmi, «Ciao Tommaso» lo saluto, ignorando la sua frase.

Vado con Giacomo in cucina, e trovo lì i miei genitori che sorridono seduti al tavolo. «Direi che era tutto organizzato a mia insaputa» dico dopo che mi hanno abbracciata per farmi gli auguri. Loro annuiscono. «Eri giù perché ti mancava Giacomo e lui ha avuto questa fantastica idea» spiega mia madre.

«Fin quando ti fermi»? chiedo direttamente a lui. «Ho il volo domani sera.» Mi godrò il poco tempo con Giacomo al massimo, senza sprecare un millesimo di secondo. Poi si avvicina a me con la scusa di prendere la tazza per fare colazione e sussurra al mio orecchio: «Anche se vorrei fermarmi con te in eterno.»

Spazio autrice
SORPRESAAAAA! Giacomo e Lara sono di nuovo insieme, stavolta fisicamente! Che ne pensate della fantastica sorpresa che lui le ha fatto? Invece cosa pensate del comportamento di Riccardo? E della frase che ha detto? Credete anche voi che Giacomo nasconda qualcosa? Beh, dopo tutte queste domande posso lasciarvi, ma restate connessi per vedere come andrà il soggiorno di Giacomo ad Amsterdam!♥️

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