20- La mezzanotte
Quella sera sono rimasta a parlare con Giacomo, aveva bisogno di me e la nostra promessa dice chiaro: esserci sempre l'uno per l'altra. Così ho salutato gli altri dicendo che avevo una cosa importante da fare.
Tommaso ha capito, allora mi ha salutata senza fare commenti, mentre gli altri erano preoccupati per il mio ritorno a casa da sola alle undici e mezza di sera.
Ho attraversato Amsterdam parlando con Giacomo. Lui si è calmato e, dopo poco, è tornato a ridere allegramente come se avesse scordato del tutto la cosa con Samuele.
È poco più di un mese che sono in Olanda, e le cose non vanno poi così male. Con Bianca, Tommaso, Andrea e Cecilia sto più che bene. Passiamo le nostre giornate, scolastiche e non, insieme nonostante io non esca mai la sera con loro per Giacomo. Ogni domenica andiamo a mangiare a pranzo fuori insieme oppure a casa di uno di noi.
Anche Amelia si è rivelata molto simpatica ed è una brava amica. Con Riccardo sono sempre a disagio. Secondo Bianca e Cecilia io gli piaccio e vogliono sempre lasciarmi con lui; grazie a Dio c'è Tommaso che mi salva ogni volta. Credo che Riccardo pensi che ci sia qualcosa.
Finalmente oggi finisce la settimana. Amo il venerdì. La cosa più bella è che da domani avrò diciotto anni.
Stranamente di buon umore provo quattro paia di pantaloni diversi cercando di non evidenziare le cosce e metto un maglioncino rosa rubato a mia madre.
Dopo aver infilato il cappotto e le scarpe saluto i miei genitori, che sono seduti a tavola a prendere un caffè prima del lavoro, ed esco di casa. L'aria novembrina è fredda, e mi costringe a sfregare le mani tra loro per scaldarle. Accelero il passo per arrivare al bar dove ci vediamo di solito.
Sono tutti seduti al tavolo all'angolo, «Riccardo sta arrivando» mi informa Bianca quando mi siedo davanti a lei, accanto a Tommaso. «Domani finalmente avremo tutti diciott'anni!» esulta.
Mi faccio portare un cappuccino e un muffin. Dopo aver preso il caffè, scartando la schiuma che non mi piace ma che ha sempre bevuto Giacomo, e mangiato il muffin gioco con le briciole rimaste.
Sono pensierosa e Tommaso lo nota, ma non fa commenti perché arriva Riccardo. Si siede accanto a me e lo saluto sottovoce, tornando alle briciole così interessanti.
Domani farò diciott'anni e Giacomo non sarà con me. Abbiamo sempre creduto che un giorno così importante dovesse essere passato insieme, come il suo diciottesimo compleanno.
Dieci mesi prima
Laura mi apre la porta, cercando di fare il più piano possibile. «Dorme» mima con le labbra e mi fa cenno di salire le scale.
Con le cose che mi sono portata da casa tra le braccia entro di soppiatto nella sua stanza. Per fortuna Giacomo, al contrario mio, ha il sonno pesante, quindi ho la possibilità di appendere la scritta diciotto al muro e aprire il cartellone con tutte le foto. Prendo gli altri due regali e li poso sulla scrivania. Poi apro il dolce, che ho fatto io e che sarà immangiabile, e rubo l'accendino a Giacomo per accendere la candelina blu.
«Tanti auguri a te» canto stonata, «Tanti auguri a te, tanti auguri a Giacomo.» Sorride ancora con gli occhi chiusi, ha un sorriso così straordinario. «Tanti auguri a te.» Apre prima l'occhio azzurro e poi quello castano.
«Buongiorno La» mi saluta con voce assonnata. «Tanti auguri!» esclamo saltando nel letto su di lui, dopo aver appoggiato sul pavimento la torta.
Scoppiamo a ridere in simultanea e ci abbracciamo. Ci stringiamo forte l'uno all'altra e, alla fine, ci troviamo faccia a faccia. I suoi occhi diversi mi scrutano allegri, «Ciao» mormora. «Ciao» replico con un sorriso timido stampato sul volto. «Dimmi che hai comprato la torta scadente del supermercato e non l'hai fatta tu, sarebbe sicuramente più buona.» Scoppio a ridere e mi alzo, poi poso accanto a lui il dolce. «L'hai palesemente fatta tu.» Arriccia il naso e poi guarda la scritta appesa al muro. «Quello cos'è?» chiede alludendo al cartellone, così levo la candelina dalla torta posandola su un tovagliolo di carta. Prendo il regalo e glielo porgo.
«Questa l'ha fatta Valerio» ridacchia per la foto che ci ritrae a ballare in discoteca. «Qui eravamo in campeggio con i tuoi tre anni fa.» Io e Giacomo siamo sdraiati nella nostra tenda arancione e lui mi sta scompigliando i capelli. «Grazie La» dice dopo aver studiato tutte le foto con estrema attenzione.
Trova la forza di alzarsi dal letto e, con il suo pigiama a quadri per cui lo prendo sempre in giro, attraversa la stanza e appende il cartellone al muro con lo scotch. Si avvicina a me e mi stringe forte, baciandomi la fronte.
«I regali non sono finiti.» Gli porgo gli altri due sacchetti. «Non dovevi spendere tutti questi soldi per me» sospira, «Idiota, apri e stai zitto» lo ammonisco.
Apre prima il sacchetto azzurro e tira fuori la camicia. «La adoro!» esclama vedendo la camicia a quadri beige che voleva tanto. «Sposami adesso Lara Palmieri.» Rido per nascondere l'imbarazzo, «Grazie.» Mi abbraccia facendomi sedere accanto a lui.
«Cos'è?» domanda scuotendo il sacchetto verde, «Aprilo e scoprilo» sorrido. Allora lo fa e ne tira fuori l'album azzurro chiaro, quasi bianco. Aprendolo trova foto sistemate in ordine cronologico, dalla prima che ci è stata scattata insieme, fino a quella fatta pochi giorni fa. «Ho lasciato un po' di spazio vuoto in modo che tu possa continuare ad aggiungerne» spiego. Giacomo, senza darmi una risposta verbale, mi stringe forte a sé, quasi facendomi male.
«Sorpresa!» Ci voltiamo all'improvviso verso la porta, dove troviamo Valerio con un sorriso stampato in volto. «Dimmi che sei solo» lo prega Giacomo, «Non ti rovino così il compleanno amico, ci ha già pensato Lara con la sua torta.» Giacomo ride alla battuta del suo migliore amico, mentre io taglio il dolce che ho fatto convinta di poter dimostrare di essere stata brava, per una volta. Quando lo assaggiamo, tutti e tre sputiamo nel piatto. Dopo esserci scambiati uno sguardo, scoppiamo a ridere, «È il pensiero che conta» ricordo a Giacomo. «Vado a prendere dell'acqua.» Valerio si alza ed esce dalla camera.
Inizialmente io e Giacomo restiamo in silenzio ad osservare una foto dell'album, poi lui parla: «Voglio mangiare le tue disgustose torte per tutta la vita.»
10 mesi dopo
La giornata è stata stancante. Sono stata interrogata di italiano, dove sono riuscita a prendere sei e mezzo, e ho avuto la verifica di inglese in cui probabilmente ho sbagliato ogni cosa. Giacomo sarebbero fiero di me. Direi che stasera parleremo di tutto questo, ma non lo faccio perché sto leggendo il suo messaggio.
Giacomo: Stasera esco, non posso chiamarti. Ci sentiamo domani.
E fa male sapere che non gli importa poi più di tanto, soprattutto visto che domani sarà il mio compleanno e speravo di passare con lui la mezzanotte. Non abbiamo mai saltato un appuntamento, sapevo che questo momento sarebbe arrivato, ma la freddezza con cui l'ha scritto mi spezza il cuore.
«Va bene la bistecca per cena?» domanda mia madre, entrando in camera mia. «Mi sono fermata con Cecilia a prendere una fetta di torta tornando a casa, non ho fame.» Mia madre annuisce poco convinta e mi lascia sola. Mi lascio andare sul letto e mi costringo a non piangere, non poche ore prima di diventare maggiorenne.
Alle ventitré e cinquantanove non ho ancora ricevuto alcun messaggio da parte di Giacomo, il che fa male. Probabilmente è fuori a divertirsi. Allo scoccare della mezzanotte non mi sento diversa da prima. Sono sempre la solita Lara Palmieri innamorata di Giacomo Riva, così tanto da voler piangere a nemmeno un minuto dall'essere diventata maggiorenne per lui.
Nel momento in cui il mio telefono inizia a vibrare, lo afferro prontamente convinta che sia Giacomo, ma in realtà è solo una chiamata di gruppo con i miei amici. Mi odio per la mia delusione.
Rispondo e, in alto a destra, compaiono le facce di Cecilia e Bianca, nella loro stanza, accanto Andrea e Tommaso, e sotto Amelia da un lato e Riccardo dall'altro. «Auguri!» sussurrano tutti in coro per paura di svegliare i rispettivi genitori. «Grazie ragazzi!»
Restiamo a parlare piano per un po', per me è solo una scusa per controllare eventuali notifiche di Giacomo, che però non arrivano. Quando riattacchiamo scrivo un messaggio a Tommaso.
Lara: Stasera è uscito e ha detto che ci saremmo sentiti domani, cioè oggi. Non mi ha fatto gli auguri di compleanno, non credo che sia da Giacomo. Si sta spezzando tutto.
Spazio autrice
Sta succedendo davvero? Si sta davvero spezzando tutto tra Lara e Giacomo? Sembra impossibile che lui a lui non importi dei diciott'anni di Lara, ma se fosse davvero così? Non vi resta che scoprirlo e aspettare il prossimo aggiornamento!
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