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14- Un buon confidente

La prima settimana scolastica ad Amsterdam è andata bene. Non ho parlato molto con i miei nuovi compagni perché mi sono focalizzata su Bianca e i suoi fratelli.

Questo è il mio primo weekend qui, in cui posso scegliere cosa fare. Nonostante tra le opzioni ci sia passare la serata in un bar insieme ai miei amici, io ho già detto che stasera non ci sarò perché ho appuntamento con Giacomo.

«Io esco» avverto mia madre, che è in cucina a cucire un calzino bucato. «Dove vai?» domanda, «A fare un giro» replico. «Con chi?» È strano. Tutte la madri fanno questa domanda ai propri figli, ma non la mia. Non mi ha mai chiesto con chi sarei uscita perché sapeva che sarei andata con Giacomo.

Improvvisamente mi rabbuio, «Con Bianca, Cecilia, Andrea e Tommaso.» Annuisce e mi rivolge un sorriso. Quando nota la mia espressione sfila gli occhiali e sospira. «So che ti ma-» La interrompo. «Devo solo farci l'abitudine. Torno prima di cena.» Poi esco. Mi stringo nel cappotto, sta iniziando a fare freddo. Cammino in fretta per le vie affollate, dove una signora anziana quasi mi travolge con la sua bicicletta bianca.

Attraverso una strada trafficata e raggiungo gli altri sotto casa loro. L'edificio è in mattoni scuri e con molte finestre decorate da tende colorate. Il portone in legno si apre permettendo ai quattro fratelli di uscire in fila indiana. Cecilia e Bianca stanno battibeccando tra loro.

«Ciao Lara, puoi salvarci?» mi saluta Tommaso. «Che è successo?» rido alla vista delle due sorelle. «Cecilia ha rubato i jeans a Bianca e, nonostante lei li detesti, li rivuole per principio perché è più grande.»

Continuo a ridere e Andrea mi prende a braccetto per camminare fianco a fianco. «Tra poco smettono» mi tranquillizza. «Sicura di non venire stasera? Il bar in cui andiamo di solito fa la migliore Appeltaart di tutta Amsterdam» dice Tommaso. «Che cos'è?» chiedo confusa. Andrea sgrana gli occhi e mi molla il braccio all'improvviso. «Devo dire a Bianca di scegliersi meglio le amiche» borbotta. «Ehi, sono arrivata una settimana fa!» protesto, «Allora sei perdonata.» Torna attaccato a me, «È una torta di mele buonissima. Andiamo a mangiarla adesso, forza.»

Mi trascina dall'altra parte della strada. Iniziamo a parlare dei suoi capelli blu, «Dovresti tingerli di nuovo, si stanno scolorendo» osservo io. «Lo so, mia madre vuole che torni del mio colore naturale» sbuffa. «Non saresti più tu senza capelli blu» gli faccio notare.

«Ciao Lara, scusa. Quella stupida di mia sorella mi ha rubato i jeans.» Bianca mi posa un braccio sulle spalle mettendosi tra me e Tommaso. «Stupida sarai tu, e poi non li usi» controbatte Cecilia affiancando il fratello.

«Hai fatto la relazione su Machiavelli?» domanda Bianca per cambiare discorso e non riprendere a litigare. «Non ancora, ho fatto solo una lista delle cose da scrivere.» Annuisce.

«Perché nella nostra scuola c'è una classe dello scientifico solo per italiani?» domando curiosa. «C'erano molti ragazzi italiani che avevano difficoltà con la lingua. Erano tutti provenienti da un liceo scientifico o classico, quindi ci sono due classi con solo persone italiane. Il Montessori non è l'unica scuola, ce ne sono un po' che hanno classi di ragazzi solo italiani. Però è una bella iniziativa. Gran parte di noi tornerà in Italia» spiega Tommaso

«Come mai vi siete trasferiti?» Attraversiamo un ponte decorato con tulipani rosa di tantissime sfumature. Questo posto mi trasmette allegria soprattutto perché, prima di ottenere una risposta da parte di uno dei fratelli, il silenzio mi permette di sentire lo scroscio dell'acqua del canale che passa sotto il ponte. «La sorella della mamma ha incontrato un ragazzo ad Amsterdam quando ha fatto un viaggio e si sono innamorati. Lui è morto qualche anno fa, dopo trent'anni insieme. Nostra zia è rimasta sola e ora è ammalata di cuore, quindi ha bisogno di qualcuno. Il problema è che quando ci siamo trasferiti qui, un anno e mezzo fa, pensavamo di tornare dopo pochi mesi. Ora i nostri genitori si sono innamorati di Amsterdam e non vogliono più tornare a casa» racconta Bianca.

«Vi manca?» Sollevano le spalle all'unisono. «Non parliamo più con nessuno dei nostri vecchi amici, sai com'è. Nessuno regge le amicizie a distanza.» Deglutisco abbassando lo sguardo. Quando notano che mi sono zittita Bianca spalanca gli occhi e dà un colpo sul braccio a Tommaso, che ha detto quella cosa sulle amicizie a distanza. «Lara, Giacomo non è nessuno dei nostri amici!» mi rassicura. «No, ha ragione Tommaso. Tra me e lui finirà, è inevitabile» sospiro alzando lo sguardo verso il cielo, godendomi le nuvole che avvertono che a breve pioverà.

«Sembrate molto legati» commenta Tommaso. «Lo siamo. Siamo amici dal primo giorno d'asilo e ne abbiamo passate tante insieme. Pensavo che avrei passato tutta la mia vita con lui sapete?» Sorrido al pensiero di tutto ciò che ho fatto con Giacomo.

«Il problema è che tu la vita con lui la vorresti passare in un modo diverso dal suo» commenta Tommaso. «Che vuoi dire?» borbotto. «Lo sa?» Aggrotto la fronte senza capire a cosa si riferisca. «Che provi qualcosa che ti opprime. Quando lo senti nominare il tuo cuore fa una capriola e ti manca l'aria. Vorresti solo stringerlo a te per sempre e pensi che questo sia solo un senso di fratellanza, ma dentro di te sai che non è così. Non riesci a pensarlo solo come un amico.» Trattengo il fiato, «Sei innamorata di Giacomo» riassume il discorso. «I-io...» farfuglio.

«Non c'è nulla di male Lara, anch'io sono stato innamorato della mia migliore amica» mi tranquillizza. «E com'è finita?» chiedo, lasciando che gli altri vadano avanti per continuare la mia conversazione con Tommaso. «Sono venuto ad Amsterdam» sorride malinconico, «Avete provato a restare amici e poi non vi siete più sentiti» completo io. «Oh no, non ci abbiamo mai provato. Prima di venire qui le ho detto che non me la sentivo e da allora non ci siamo più parlati. Quindi no, Lara, tu e Giacomo non farete la nostra fine perché lui tiene a te. Bianca mi ha raccontato alcune cose e ho visto alcuni messaggi. È ovvio che tenga a te. Altrimenti stasera andrebbe ad una festa e non passerebbe ore con te su FaceTime.»

Un signore mi scontra la spalla e si scusa, per un secondo distolgo l'attenzione da Tommaso. «Se avrò l'occasione di conoscerlo ti dirò che ne penso, però non darti per vinta. Potrebbe essere anche lui innamorato di te ma, come fai tu, lo nasconde per paura delle ripercussioni. Spesso le persone che conosciamo meglio sono quelle che ci sorprendono di più.»

Spazio autrice
Ciao a tutti, come state? Capitolo con un discorso molto importante con Tommaso riguardo a Giacomo... Come andrà la serata di Lara? Non vi resta che scoprirlo! Che ne pensate di Tommaso in copertina? Vi piace il suo personaggio? Non vedo l'ora che scopriate il ruolo che assumerà nella nostra storia! Buon proseguimento♥️

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