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La cena di beneficenza

Blaise bussò alla porta della Tana, imbarazzato: non aveva pensato a questi dettagli quando aveva accettato di accompagnare Ginny alla cena. George Weasley, il gemello dei Tiri Vispi, gli aprì l'uscio in abito elegante: la piccola rossa gli aveva detto che lui era stato invitato dalla Johnson e che sarebbero andati insieme alla cena.
"Zabini?" Il suo viso mescolava imbarazzo e stupore, ma subito dopo si trasformò in un sorrisetto strambo. "Zabini!" ripeté, con un tono diverso.
"Già..."
"Dai, entra, non sono ancora pronte". Gli fece cenno di entrare e, come se fossero sempre stati amici, lo invitò vicino a uno strano pendolo con molte lancette, prima di sparire oltre la porta della cucina. Non sapendo dove sedersi, guardando il divano pieno di vestiti piegati, decise di avvicinarsi al camino e di rimanere in piedi.
Pensò al fatto che il rosso fosse troppo stupito nel vederlo, così immaginò che Ginny non avesse detto loro che quella sera lui l'avrebbe accompagnata. Non seppe dare una spiegazione alla cosa: in fin dei conti perché nasconderlo? Ormai anche la famiglia della ragazza avrebbe dovuto sapere che loro si frequentavano. Come amici. O come finti amici, ci tenne a precisare fra sé e sé, con poca convinzione.
Si sentì la bocca secca e fu con piacere che vide il rosso tornare dalla cucina con due bicchieri e una burrobirra.
"Ci vuole, eh?" Riempì i bicchieri e fece tintinnare il vetro contro il suo. Blaise annuì senza dire niente. Sperò soltanto che non aspettasse di essere fuori dalla Tana per dargli qualche stoccatina.
"Ron, smettila! Ti ho detto di no!" La voce di Ginny riempì il salotto prima ancora di fare la sua comparsa e, da quello che sentì, Blaise capì che lei era nervosa e seccata: fantastico, pensò ironicamente, già non ci voleva andare, se fosse anche stata intrattabile, poteva essere pesante. Ma poi si ricordò che si trattava di Ginny: lei non metteva il muso per ore intere, non diventava scontrosa o rispondeva male perché seccata da situazioni che non le piacevano.
"Dai, Ginny, tanto tu... Per i denti di Merlino! Zabini?" esclamò il rosso, scendendo la scala per primo e vedendolo vicino al camino. Subito dopo si fermò e si girò verso la sorella. "Preferisci portare lui, invece di tuo fratello?" Alzò il viso verso i gradini, parlando con un tono indispettito e, Blaise lo sentì benissimo, un po' invidioso.
Stava per rispondergli lui, quando anche Ginny scese l'ultima curva della scala a chiocciola e Blaise scordò qualsiasi cosa stesse pensando, mentre il sangue gli scivolava tutto verso il basso: lei era bellissima.
Quella piccola sirena aveva un vestito nero da sera che le sembrava dipinto addosso. Non era stretto, non era largo, doveva essere stato sistemato magicamente perché le si posava addosso morbidamente, e il vestito camminava con lei. Era senza maniche, con una morbida scollatura rotonda, e scendeva semplicemente fino ai piedi, calzati in sandali dello stesso colore. Con una mano reggeva una piccola borsetta e sul braccio era piegato il suo mantello: c'era da dire che quando voleva poteva fare la sua figura. E che figura! Almeno finché non apriva bocca.
Ma anche quando lo faceva era difficile toglierle gli occhi di dosso: si era dipinta le labbra di un rosso scuro che gli ricordava una varietà di ciliegie dolcissime e Blaise pensò che lo avesse fatto apposta. Pian piano che continuò a osservarla notò che la sua pelle era stata truccata e i suoi occhi messi in evidenza da spennellate di bacchetta esperta e i suoi capelli erano raccolti dietro, lasciando però svariate ciocche a caderle sulle spalle. Quando voltò appena la testa, vide una spilla fra la sua chioma fulva e quasi si dispiacque che lei non avesse la solita piuma in testa. La stessa piuma che quella notte aveva sognato di toglierle per scioglierle i capelli.

Ginny sbuffò, finendo di scendere le scale. Scosse la testa e, prima ancora di guardarsi intorno nella stanza, gridò: "Mamma, Ron mi sta infastidendo!"
"Non è vero!" esclamò lui, spalancando gli occhi, sapendo benissimo che la madre lo avrebbe sgridato perché era tutto il pomeriggio che si lamentava della cena e lei non poteva assolutamente dargli corda.

Molly fece capolino dalla cucina. "Scusate, ma dovevo assolutamente incantare l'arrosto e... Oh, Blaise!" esclamò, rivolta ai due giovani che aspettavano vicino al camino. Per un attimo si fermò, stranita dal fatto che il figlio di Maddie fosse nel salotto insieme a George, ma poi si riscosse velocemente perché aveva tantissime cose da fare. "Spero che almeno uno dei miei figli abbia fatto gli onori di casa..." continuò, avvicinandosi e lanciando un'occhiata al rosso in abito elegante, sistemandogli il colletto. Lo sperava davvero. Il moro era il primo ragazzo che Ginny faceva entrare in casa da quando Harry se ne era andato e lei non voleva assolutamente che le cose potessero andare male.
"Si è comportato benissimo, Mrs Weasley" confermò il ragazzo, lanciando un'occhiata a George, che annuì.
Subito dopo si voltò verso gli altri figli, che stavano ancora bisticciando in fondo alle scale e si avvicinò a loro. "Basta: Ron, smettila di fare il bambino e Ginny, sii più gentile!" Fece finta di non vedere la linguaccia che la figlia fece al fratello e la smorfia infastidita di Ron, tornando a voltarsi verso gli altri. "Ci vuole una foto, però. Siete tutti così belli! Arthur! Prendi la macchina fotografica! Angelina dov'è?" domandò, per poi gridare verso i piani superiori, salendo il primo gradino: dove si era cacciato suo marito?

Blaise alzò la mano che reggeva il bicchiere per salutare Ginny, quando lei si voltò verso di loro e li vide: subito dopo sorrise e si avvicinò. "Cos'è? Firewhisky?" La ragazza gli fece un cenno del capo e gli rubò il bicchiere.
"Mmm, no: è burrobirra". Alzò un sopracciglio e lanciò una strana occhiata a George, che alzò le spalle.
"Andrà bene comunque". Chinò la testa, come per squadralo e i suoi occhi lo percorsero da capo a piedi, trasmettendogli uno strano brivido. Brivido? Perché quella ragazza sapeva suscitare queste cose solo con lo sguardo?. "Stai molto bene. Spero che Gwen non ti abbia obbligato anche a comparti un vestito così elegante!"
"Come?" Si guardò. "No, no, io avevo già questo vestito..."
"Oh, perfetto. Non avrei mai voluto che avessi speso dei soldi" lo interruppe, vuotando il bicchiere in un solo sorso, come se fosse nervosa.
"Ginny, non devi bere subito dopo aver messo il rossetto!" La voce della Granger l'anticipò quando scese le scale. E la rossa alzò gli occhi al soffitto prima di voltarsi verso di lei. "Stai dicendo che non potrò mangiare e bere, stasera?" Fu quasi divertente, il tono che aveva usato sembrava fintamente esasperato e subito dopo si voltò verso di lui, sorridendo: sembrava più rilassata, come se battibeccare con le amiche l'aiutasse. Blaise rimase stranito dal fatto che lei non sembrasse una maschera artificiale come le altre ragazze quando si truccavano. "Mi stanno facendo impazzire, non vedo l'ora di andarmene. Se dicessi qualcosa sul sesso orale e il rossetto, dici che Hermione lascerebbe perdere?" sussurrò, ammiccando verso di lui. Blaise per poco non si strozzò.

"Angelina, sei bellissima!" La voce del fratello fece girare Ginny, che si sistemò accanto a Blaise, come se fosse il posto dove si metteva solitamente.
"Aspetta che veda cos'ha sotto..." confidò al moro, mentre osservava George avvicinarsi ad Angelina e aiutarla a indossare il mantello sopra al bellissimo vestito verde mela che indossava.
Il moro si girò e si chinò un po' verso di lei. "Una cosa tipo il ballo del ceppo per quelli degli ultimi anni?" Ginny rise annuendo.
"Più in grande, ma una cosa così. Immagino che stasera..." Si interruppe quando capì che avrebbe potuto dare un'impressione sbagliata. Sbagliata? Osservò il profilo di Blaise che si era girato a osservare anche Ron, mentre continuava a battibeccare con Hermione, e pensò che forse non sarebbe stato male davvero se anche la loro serata fosse finita in quel modo. Ma dopo quello che era successo, non capiva come mai lei continuasse a pensare a lui in quel modo, sapendo benissimo che a Blaise lei non interessava.
Beh, era semplice, perché non si possono imbrigliare le emozioni e, esattamente come con Harry i primi anni, anche se lei era interessata, non era detto che l'altra persona ricambiasse. E poi era stupido continuare a pensarci, non solo lui non la voleva, ma per la sua salute mentale, lo psicomago le aveva consigliato di astenersi dal sesso, per non cadere nella tentazione. Sperava solo che avesse ragione.
Si voltò verso la credenza dove era appoggiata la bottiglietta di burrobirra e se ne versò ancora. Doveva essere la sua maledizione e stavolta non poteva neanche uscire con un altro!

"Il tuo vestito non è un po' troppo scollato, Ginny? Non ti sta per niente bene..." Il rosso lanciò uno sguardo corrucciato alla sorella e Blaise si voltò verso di lei.
"Secondo me è bellissima" rispose immediatamente, cercando di difenderla, senza neanche pensarci, ma la ragazza gli rispose insieme a lui e non fu sicuro che lei avesse sentito. Ma la Granger, vicino alla Johnson, lo sentì e gli lanciò un'occhiata sorniona.
"Dovresti farti i fatti tuoi, troll" lo apostrofò Ginny, quando riportò l'attenzione verso di loro: i battibecchi fra i due dovevano essere all'ordine del giorno e Blaise immaginò che non passasse giorno senza che loro litigassero.
"Ma se sembri una..."
"Ronald!" La voce della Granger riempì il salotto e lei gli lanciò un'occhiataccia, così Weasley non disse più niente.
"Eccoci qui!" La madre dei ragazzi tornò in salotto con una macchina fotografica di vecchia fattura e Blaise un po' si pentì di non aver portato la sua.

Molly si avvicinò ai ragazzi. "No, mamma, non c'è tempo per le foto, dobbiamo andare..." Ginny, come aveva immaginato, aveva tentato di scansarla, ma lei voleva assolutamente immortalare quel momento. George e Angelina si erano ufficialmente buttati allo scoperto, nonostante lei avesse avuto più di qualche sospetto da un bel po', e non si sarebbe lasciata scappare l'occasione.
"Angelina, togliti il mantello, cara. E mettiti vicino a George, così vi faccio una bella foto. Tu, Ginny, preparati. E non voglio sentire storie!"

La ragazza sbuffò: forse pensava di evitare le foto, pensò Blaise. Ma alle donne non piacevano le fotografie? "Mi dispiace" sussurrò vicino alla sua spalla e poi si voltò, mostrandogli la schiena.
Blaise rimase di stucco e non riuscì a rispondere che a lui non dispiaceva dover fare le foto, perché fu distratto dall'abito della ragazza: ecco cosa intendeva suo fratello! Era scollato sulla schiena! Quella pelle candida, leggermente dorata, dove non si vedeva il segno del reggiseno nell'abbronzatura, invogliava a pensieri poco consoni in una stanza piena dei parenti della rossa. Si sentì la bocca diventare secca e per un attimo pensò di allungare la mano e toccare quelle efelidi che sembravano attirare l'attenzione come piccole stelle. Chissà se la sua pelle era morbida come sembrava. O come si ricordava.
Fece un altro sforzo per non gemere o allungare le mani, e quando lei si girò a guardarlo dovette fraintendere la sua espressione perché subito dopo disse:"Dai, muoviamoci, così prima facciamo questa dannata foto, prima ce ne andiamo..." Lo prese per un braccio e lo trascinò vicino a George, che stringeva la vita di Angelina da dietro, sorridendo all'obbiettivo.

"Mamma, solo una foto, ok?" Ci provò Ginny, ben sapendo che sua madre non si sarebbe accontenta di meno di cinque foto. Ma quando vide che anche Hermione aveva fatto apparire una macchina fotografica, sbarrò gli occhi: in quanti avrebbero immortalato quel momento? In troppi! "Herm..."
"Zitta e sorridi. Zabini, mettile un braccio dietro e appoggiale la mano sul fianco" ordinò al moro e Ginny fu abbastanza stranita dal fatto che lui obbedisse senza fare storie.
Alla fine fecero tantissime foto, da soli, affiancati e con Blaise che la cingeva da dietro, poi con George e Angelina. Per tutto il tempo il moro le fece battutine e lei ridacchiò in tutte le foto, nonostante non avesse voglia di farle.
Quando capì che lui aveva intuito il suo atteggiamento e lo aveva fatto apposta, stava per ringraziarlo, ma poi il ragazzo si allontanò per riprendere i mantelli e lei non disse più niente.
"Come si va? Smaterializzazione?"

La ragazza scosse il capo. "Passaporta. La cena è su invito. E massimo due persone a invito" disse, subito dopo verso il fratello, che era rimasto a guardare tutta la scena con uno sguardo corrucciato e arrabbiato. Blaise ebbe quasi pietà di lui. Annuì verso Ginny e aspettò che gli mostrassero l'oggetto che li avrebbe condotti alla famosa serata: una scopa in miniatura. Un biglietto di pergamena annodato al manico dichiarava esplicitamente: "Miss Ginny Weasley +1".
Guardò di nuovo verso Weasley e lui lo fulminò con uno sguardo: resistette a fargli un sorriso in cambio perché non voleva rendere difficile le cose alla ragazza così non lo fece. Non perché voleva ingraziarselo, assolutamente no. E poi non voleva che pensasse male della sorella. Davvero? Gli interessava davvero? Sì, stranamente, quella volta, lo pensò davvero.

Ron squadrò Zabini per tutto il tempo e lui, nonostante lo avesse visto, non disse niente. Pensò di andargli vicino per manifestare il suo scontento, quando Hermione, che si stava scambiando foto con sua madre, gli andò vicino.
"Hai visto come stanno bene insieme?" Gli posò una mano sul gomito, mostrandogli una foto: Zabini aveva un braccio dietro la schiena di sua sorella e si chinava su di lei a dirle qualcosa nell'orecchio. Tolse lo sguardo prima che Ginny scoppiasse a ridere, tanto lo aveva già visto quando era successo.
"Non mi piace come la guarda..." spiegò, disgustato dalla cosa.
"Scherzi? L'accarezza con gli occhi..." Cosa? Ma era impossibile!
"Vorrà spogliarla, al massimo!" Cercò di non alzare troppo la voce, ma era sicuro che se il moro si fosse girato in quel momento sarebbe riuscito a pietrificarlo solo con lo sguardo.
"Beh, anche quello non sarebbe male. Secondo me ne ha bisogno."
"Non voglio parlare di queste cose, lo sai!"
Ma Hermione alzò le spalle con un sorrisetto furbo e si allontanò da lui per raggiungere i ragazzi che si stavano preparando.


Ginny si lasciò aiutare a indossare il mantello, cosa che aveva sempre fatto da sola, e in men che non si dica, dopo i saluti a Hermione e ai suoi genitori, dopo aver lasciato che George e Angelina andassero per primi, lei e Blaise toccarono la passaporta dell'invito e furono catapultati nell'atrio del Enchanted Plaza, il locale da ricevimenti più grande e inn della Londra Magica.

*

"Sei pronto? Anche qui ci saranno foto..." spiegò Ginny e vide Angelina lanciarle un'occhiata materna.
"Ho le spalle larghe, ricordi?" rispose Blaise e Ginny sperò che fosse vero davvero.

Blaise non era mai stato assediato così tanto da foto, flash, reporter e paparazzi, soprattutto considerato che avevano dovuto camminare per neanche un centinaio di metri. Non fu una cosa semplice, erano stati proprio assediati, ma il suo autocontrollo lo aiutò tantissimo. E riuscì a sorridere per tutto il tempo. Anche quando alcune domande, che non fecero neanche a lui direttamente, gli avrebbero fatto sfoderare la bacchetta e lanciare maledizioni e incanti senza perdono.
Quando finalmente riuscirono a entrare nella sala da pranzo più grande e maestosa del Enchanted Plaza, lei sospirò. "Grazie".  Ora iniziava a capire cosa intendesse. Fu contento di essere riuscito a mantenere la sua promessa e di non essere crollato. Ma, d'altronde, lui non era abituato a crollare.
Non le rispose niente, ma le appoggiò la mano sulla parte bassa della schiena e la guidò verso il fratello, facendosi largo fra le persone. Si strinse di più a lei anche quando non c'era bisogno solo per sentire il suo profumo. Quando si voltò verso di lui, finalmente con un sorriso, sperò che lo avesse capito anche lei.

***

"Ma Gwenog dov'è?" chiese Ginny quando si trovarono con le altre all'open bar per l'aperitivo.
"Non si è ancora fatta vedere."
"Forse arriverà un po' dopo."
"Ah, bo..."
Le frasi si susseguirono mentre le ragazze osservarono tutti i giocatori sfilare vicino all'entrata: con un susseguirsi di cenni del capo e mani alzate, osservarono amici, colleghi, rivali e sportivi entrare nella sala.
Finbar Quigley venne accolto con un applauso e lui alzò tutte e due le braccia in segno di vittoria e continuò a stringere mani e a scrivere autografi nella piccola folla che era riuscita a intrufolarsi dentro, mentre alcuni folletti li spingevano fuori. Le ragazze applaudirono in modo educato e molto, molto contenuto.
Quando entrarono Rudolph Fastball e Astoria Greengrass, lei era molto elettrizzata e si guardava intorno con meraviglia: Ginny era abbastanza sicura che non fosse il locale addobbato a far sì che la festa fosse incredibile ai suoi occhi.
Le lanciò un sorriso e un cenno della mano quando i loro sguardi si incrociarono e le mimò con le labbra e un dito che si sarebbero parlate nel corso della serata, quando notò che aveva visto Blaise accanto a lei.

Blaise notò quando Astoria si accorse di lui, ma non riuscì a decifrare la sua occhiata perché, accanto a lei, vide la compagna del giocatore che aveva ballato con Ginny al party dai Stin'sen e lui rimase di sale: Chastity. Porca Morgana! Dovette gemere o fare qualche verso perché la rossa si girò.
"Tutto ok?" Alzò su di lui uno sguardo preoccupato e gli appoggiò al braccio la sua piccola mano calda.
Blaise annuì, ma a lei si corrugò  la fronte e il ragazzo non resse il suo sguardo.

Ginny aveva visto Blaise sbiancare e un lampo di stupore (o terrore?) attraversargli il viso, ma ora era tornato come prima e per un attimo non capì se se lo fosse immaginato o se lui se lo fosse lasciato scappare inavvertitamente per poi ricomporsi.
"Sicuro?"
Lui annuì ancora, girandosi per non guardarla e lei dovette farselo bastare.

Blaise notò il fatto che lei non fosse convinta, infatti si voltò e controllò tutta la sala ma, non conoscendo Chastity, non avrebbe mai potuto immaginare la situazione.
Infatti fu con sollievo quando si voltò verso di lui e lo spinse verso il bancone del bar. "Mi stavo scordando..." Fece un cenno al barista e ordinò qualcosa di più forte. "Oggi è il tuo compleanno..." Il barista fece apparire due bicchieri rotondi e Ginny ne prese uno, porgendoglielo. "Tanti auguri!"
Blaise lo prese ridendo e lei fece tintinnare il suo bicchiere con il suo. "Non si usa magiare una torta, in questi casi, di solito?"
"Di solito, sì, Zabini. Ma io non so cucinare. Però, mi viene bene ordinare Firewhisky invecchiato a un Open Bar!" Lei ridacchiò, facendogli l'occhiolino prima di bere.
Il ragazzo la osservò prendere un sorso di liquore con l'atteggiamento di chi non avesse mai fatto altro nella vita e rise quando tossicchiò perché probabilmente non era abituata. Appoggiò il suo bicchiere e le batté la mano sulla schiena, in un gesto contenuto, mentre le toglieva il liquore dalle mani. "Mi sa che non è una cosa che fai spesso, eh?" le sussurrò all'orecchio quando smise di tossire, ma non staccò la mano da lei: la fece lentamente scivolare fino alla fine della schiena.
"Ubriacarmi? No, non lo faccio mai, ma stasera un po' di alcool potrebbe aiutarmi a far passare la serata..."
"Far passare la serata? E io cosa ci faccio qui?"
"Tu impedirai a chiunque abbia voglia di rimorchiarmi, di farlo". La sua voce era sicura.
"Ah, davvero?" Blaise era divertito.
"Certo, ti sei visto?" Gli posò una mano sul bicipite, in un gesto che forse per lei era scontato, ma lui sentì molto intimo. "Neanche mio fratello ha avuto il coraggio di dirti niente..."
"Beh, potrei essere inetto e non saper neanche usare la bacchetta!"
"Certo, ma noi non lo diciamo a nessuno, no?"
Ginny si riprese il bicchiere, ma era ancora vicino a lui e non aveva fatto niente per staccarsi dalla sua mano. "E ricordiamoci che dobbiamo festeggiare anche il fatto che non ti sei sposato con quella là!" E così dicendo ribatté il bicchiere contro il suo e lo finì. "Ti è andata bene, in fondo..."
"Già..." Non sapeva cosa dire, così bevette anche lui, in occasione del suo compleanno.
"E poi ho un regalo per te!"
"Per me?" Blaise era stupito. Un regalo? Per lui? Ma... davvero?
"E cosa..."
"Per i denti di Merlino!" Lei, però, lo ignorò, facendo un passo verso l'entrata e spalancando gli occhi.
Blaise si girò verso la porta: la Jones era entrata al braccio di un'altra donna.

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