Problemi familiari
Annabeth stava tranquillamente leggendo all'ombra di un albero. Era una giornata serena, gli uccellini brillavano, il sole cantava e tutte quelle cose lì. Sarebbe durato per sempre...
«Annabeth!»
Ovviamente, NO.
Sollevò gli occhi dalle righe che stava leggendo così tranquilla e si ritrovò davanti una bambina mora sui nove anni, che ansimava a causa dellq corsa.
«Scusami tanto se ti disturbo, Annabeth, ma mi hanno mandata a chiamarti le mie sorelle...»
E stette qualche minuto a spiegare come le figlie di Afrodite potessero essere un tantino logorroiche, cosa che la nostra Annie sapeva già perfettamente. Ragion per cui pensò di riportarla sulla cara vecchia buona strada.
«Sì, tesoro, capisco... ma come mai sei venuta a chiamarmi?» chiese gentilmente.
La bambina batté le palpebre. Si riprese e snocciolò in fretta:
«Io e le mie sorelle eravamo con Percy Jackson, stavamo parlando di una nuova corrente mistica di meditazione e poi l-»
Annabeth non ebbe bisogno di sentire altro; infilò con la massima cura il libro nella borsa, ringraziò velocemente la figlia di Afrodite e corse più velocemente possibile verso la Cabina Tre.
Spalancata la porta, le si presentò uno spettacolo agghiacciante: la cabina era invasa da un opprimente profumo dolciastro, e sul pavimento erano sparsi ovunque cuscini colorati, bastoncini di incenso, pupazzetti anti stress e tazze di tè alle erbe aromatiche. Risuonava una musichetta da yoga proveniente da un grosso stereo.
Una mezza dozzina di ragazzine tutte agghindate si voltò al suo ingresso, distogliendo lo sguardo perplesso all'elemento più assurdo di tutta la cosa.
Ad Annabeth salì un istinto omicida che conosceva bene.
In fondo alla stanza, esattamente sopra la fontana d'acqua salata, una sfera gorgogliante di liquido, grande come la Signora O'Leary appallottolata su se stessa, galleggiava nell'aria.
Al suo interno, perfettamente a suo agio nell'elemento, un ragazzo con i capelli neri stava seduto nella posizione del Budda, con tanto di dita a formare un cerchio, e simulava una litania di «Ooomh,ooomh» facendo bolle d'aria. L'acqua gli vorticava intorno e formava immagini di colombe, rami d'ulivo e montagne altissime. Ogni poco anche una scritta, del tipo : « Adoro Meditare, è rilassante, Ooomh, ooomh. Annie, vieni dentro anche tu! Ooomh»
Annabeth pensò alla serenità dell'ombra del pino sotto il quale era seduta poco prima, al sole cinguettante e gli uccellini brillanti..
Sì insomma, quello là.
E pensò al suo libro, fantastico, stupendo libro abbandonato a poche pagine dalla fine.
Qualcosa di molto familiare le montò dentro, e strinse gli occhi grigi in due fessure. Prima che se rendesse conto, impugnava Moira, la sua spada.
«Percy Jackson, io ti ucciderò»
E-!
Siamo spiacenti, la direzione di Tele- Olimpo si è presa il dovere di censurare le immagini successive, a causa della violenza fisica e verbale contenuta. Thor ed Ares non hanno approvato. Grazie, e buona visione!
*parte la pubblicità del Latte Era*
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