Capitolo XXXI
- Ho sentito che, quest'anno, prenderà parte al ballo pure il Principe Lionel. - sento bisbigliare al mio fianco, tra i molti mormorii misti alla piacevole musica.
- Spero vada tutto bene, mi mette soggezione la sua presenza. -
- Pure a me, anche se... nell'ultimo periodo la questione è un po' migliorata, non trovate? - continuano a spettegolare, le tre. Parte del personale addetto alle pulizie dei corridoi del palazzo.
Thalie, Doris e Constance... credo.
Anche se sono qui da un po' è difficile ricordare i nomi di tutti, soprattutto di coloro con cui ho parlato poco o niente.
- In effetti è vero. Gli si è addolcito lo sguardo. -
- Già, anche se resta comunque inavvicinabile. -
- Per tutti tranne per la nuova arrivata, la sua cameriera personale. - m'impongo di non sussultare.
- Mélodie, giusto? Ho idea che fosse una domatrice di leoni, in una vita passata. - ridono, spingendomi quasi a voltarmi.
Istinto che reprimo, per il quieto vivere.
Non tanto mio, ma del Principe.
Per quanto io voglia girarmi e dirgliene quattro, su quanto poco sanno del ragazzo, so che finirei solo per far casini.
La calma è la virtù dei forti, Mélodie.
È con essa che sono arrivata all'attuale situazione, pertanto... niente scenate o frecciatine.
Anche se nemmeno il cielo ha idea di quanto vorrei urlare a tutta la sala quanto si sono sbagliati sul Principe Lionel.
Ed è proprio con lui, sulla bocca di quasi tutti i presenti, che vediamo aprirsi le porte del salone.
Senza annunci o cerimonie, come mi era stato preventivato da Aline.
Essendo balli organizzati per noi, il Re e la Regina hanno espressamente richiesto di non venir introdotti in pompa magna. Visto che i veri ospiti d'onore sono altri.
Il primo anno, da ciò che mi è stato riferito, volevano pure evitare di presenziare per non rendere l'atmosfera più tesa, per il fatto di avere i propri capi attorno, ma... dopo essere stati invitati da quasi tutto lo staff si sono ben visti a rivedere il loro pensiero. Arrivando ad oggi, dove partecipano al pari di tutti.
O almeno... circa.
Per quanto se ne dica, l'ho notato.
Nell'aria c'è sentore d'attesa.
I presenti, infatti, stanno tutti aspettando l'arrivo della famiglia reale al completo. Per poter poi iniziare la festa come si deve.
Motivo per cui si voltano ogni qualvolta viene aperto il portone.
Portone dal quale entrano, sto giro, i due Principi. L'uno al fianco dell'altro, per la prima volta dopo una vita.
- Insieme sono un vero spettacolo, per gli occhi. - trilla Thalie, estasiata - Sembrano quasi un'opera d'arte. -
- È vero, ma... tutto sarebbe migliore se il Principe Lionel non avesse il cipiglio. Anche se... non vi pare stia tenendo un tenero broncio, più che un'aria infastidita? - mi soffermo ad osservare il moro, dopo tale affermazione.
Constatando la veridicità della cosa.
Al fianco del castano procede nella sala, borbottando qualcosa al fratello. Che con un sorriso da un orecchio all'altro lo ignora, salutando tutti gli altri.
A guardarli così sembrano fratelli normali, che scherzano l'uno con l'altra.
Giocosi.
Spensierati.
Il che è... magnifico.
Più li osservo più mi si scalda il cuore, felice che le cose stiano andando sempre meglio.
Finalmente, aggiungerei.
- Secondo me stanno parlando di te. - bisbiglia Aline, d'un tratto, al mio orecchio. Facendomi quasi venire un infarto.
- Ma che... da dove spunti tu? - mi premo le mani al petto, distogliendo lo sguardo dai due ragazzi.
Questa maledetta appare sempre dal nulla, all'improvviso.
Inizio quasi a pensare abbia qualche potere sovrannaturale. Tipo il teletrasporto.
Altrimenti non si spiega.
- Wow, eri così concentrata a fissarlo da non renderti conto del mio arrivo? - scoppia a ridere, indicando poco più in là Mathieu - Appena ti ho intravista sono venuta da te per salutarti. Mica era mia intenzione spaventarti. -
- Allora, la prossima volta, evita di sussurrarmi a tradimento nelle orecchie. - scuoto il capo, consapevole d'essere stata colta in un super fallo.
Ero davvero rapita, lì a fissarlo.
- Preferivi un commento del genere a voce alta? - il suo sorriso si fa più sornione - Se volevi marcare il territorio bastava dirmelo. -
- Aline... - sospiro, non sapendo nemmeno come ribattere.
- Che c'è? - ridacchia, per poi annuire - In effetti hai ragione. Non c'è bisogno di nulla del genere, dopotutto basta guardarti per capire come stanno le cose. -
- Che intendi? - la fisso confusa - E perché mi guardi così? C'è qualcosa che non va col mio vestito? - noto il suo sguardo puntato su d'esso.
- Al contrario, è perfetto così. - ridacchia, prendendomi sottobraccio - In ogni caso, pure guardare lui rende le cose piuttosto palesi. In particolar modo se si fa attenzione a come ti sta osservando, ora come ora. - mi fa un cenno del capo.
Spingendomi così a sollevare lo sguardo verso il giovane che... sta davvero guardando da questa parte.
O per meglio dire... me.
Senza ombra di dubbio.
Con un'occhiata che... non lo so.
Perché sembra così sorpreso? E pure sconcertato?
- Tranquilla, tutto questo trambusto scemerà presto. Appena arriveranno il Re e la Regina, accompagnati dalla Principessa. - Aline mi tira a sé, rompendo il contatto visivo tra me ed il Principe Lionel - Al che potrete anche riuscire ad avvicinarvi, per parlare un po' e, magari, danzare. -
- Chi lo sa, in fin dei conti sono tutti in fermento oggi, proprio a causa della sua presenza. Non so se il Re e la Regina riusciranno a spostare il focus dal figlio. -
- E con ciò? Mi stai dicendo che, in caso, resterete tutta la sera lontani? - mi fissa storto.
- Io... non saprei. - distolgo lo sguardo, sentendo il mio coraggio venir meno.
Ogni giorno passo con lui ore in solitudine e quando decido di espormi un po' di più a livello sentimentale?
Durante una festa piena di gente che non farà altro che osservarci, neanche fossimo formiche sotto una lente d'ingrandimento.
- Ti rendi conto che sei tu l'unico motivo della sua presenza, vero? - ribatte Aline, con tono affilato.
- Non essere sciocca, non sono l'unico motivo. - continuo ad evitare di guardarla - Sta cercando, un po' alla volta, di riprendersi la sua vecchia vita. -
- Quello che vuole prendersi è un po' di tempo con te. -
- Parlando di tempo, non credi che Mathieu vorrebbe passare il suo con te? - cerco il suo ragazzo tra la folla.
- Non siamo mica una di quelle coppie che devono star assieme, vicine vicine, costantemente, sai? Inoltre lo so che stai cercando di liberarti di me. - mi picchietta su una spalla, per spingermi a guardarla negli occhi.
Ah... e va bene.
- Vedrò cosa si può fare. - commento in fine, notando il disappunto nel suo sguardo.
Ma prima di riuscire a sentire la sua nuova lamentela, vengo investita alle gambe da due piccole braccia.
- Mélodie, sei bellissima! - abbasso lo sguardo, vedendo gli occhioni della Principessina fissarmi luccicanti.
La madre, poco distante, che la osserva scuotendo il capo. Non riuscendo, però, a reprimere un dolcissimo quanto amorevole sorriso.
- Mai quanto voi. - ricambio il suo entusiasmo, notando nel mentre, l'assenza del Re.
Assenza che viene subito giustificata dalla Regina.
Dando quindi il "via libera" ai presenti.- Mamma aveva detto a papà di non lavorare, oggi, ma sa essere davvero testardo. - scuote il capo la Principessa Liliane, rimettendosi composta.
- Vedrete che sarà qui presto. - reprimo l'impulso di accarezzarle il capo, a causa della sua estrema dolcezza.
È la prima volta che si comporta in maniera così espansiva, il che mi rende davvero difficile resistere al desiderio di strapazzarla di coccole.
- Forse, sembrava piuttosto occupato. - risponde distrattamente.
Troppo presa a cercare qualcosa o qualcuno, tra la folla.
- Secondo me sta cercando il fratello, così da portarlo poi da te. Perché... lo so, lei è dalla tua. - Aline abbassa nuovamente i toni, per farsi sentire solo da me.
Spingendomi così a fulminarla - La smetti? Lo so che la cosa ti diverte, ma non è il luogo adatto per certe battute. -
- E chi ha detto che lo erano? - sorride, facendomi un cenno del capo - In ogni caso... ti accontento tornando dal mio cavaliere. Tanto so che sto per lasciarti in buone mani. - si raddrizza, puntando lo sguardo davanti a sé.
Cambiando completamente postura e modi di fare. Per prodigarsi poi in una profonda riverenza - Principi. -
Mi gelo sul posto.
Consapevole di ciò che sta succedendo, ancor prima di sentire il castano salutare la mia amica che si sta congedando.
- Mélodie. Liliane. - alzo gli occhi, giusto in tempo per vedere i due chinare i capi. In un educato saluto.
Mentre i presenti creano una sorta di "cerchio" attorno a loro. Per poterli osservare senza però essere invadenti.
Che poi...
A far così lo sono forse pure di più che a stargli vicini, ma... dettagli.
- Principe Lionel, Principe Jordan. - ricambio il saluto, contenendo l'imbarazzo dovuto all'improvvisata.
Non mi aspettavo di venir raggiunta da tutti e due, in un colpo solo.
Anche se... la sorella è qui con me.
Sarei dovuta arrivarci.
- Finalmente siete qui! - la piccola si aggrappa alle mani dei fratelli, guardandoli felice come non mai.
Incapace di realizzare a pieno il fatto di poter passare nuovamente del tempo con entrambi, contemporaneamente.
- Eravamo qua prima di te. Non ci hai visti? - ride il castano, ma...
Come ogni bambina che si rispetti, la Principessa è già presa da altro.
Motivo per cui, invece di ricevere una risposta, ci ritroviamo ad osservarla mentre fissa un punto preciso della sala, più avanti.
Un attimo prima di vederla correre via con un semplice - Farete voi compagnia a Mélodie, vero? Io devo andare. -
Li lascia così.
Di fronte a me, confusi.
- Cos'è successo, precisamente? - si scambiano un'occhiata assai perplessa, mentre il mio sguardo cade sulla risposta.
Risposta che ottengono voltandosi, notando dunque la loro sorellina al fianco di un ragazzino della sua stessa età, circa.
- E quello chi è? - domanda il moro, al fratello.
- Non lo so, ma credo sia lo stesso con cui ha fatto comunella lo scorso anno. -
Comunella? Davvero?
Oh, cielo...
Fa che non mi venga da ridere sguaiatamente. Anche se, le loro espressioni contrariate, mi rendono tutto così arduo.
- C'è da preoccuparsi? - si agita il maggiore.
- Forse. - avanza d'un passo l'altro, spingendomi così ad intervenire.
Per evitare a due fratelli iperprotettivi di far casini.
- Non credete di star ad esagerare? Ai miei occhi si tratta di un'innocente amicizia tra bambini. Di cos'è che ci sarebbe da preoccuparsi? La Principessina Liliane è sempre così solare ed amichevole, di certo non è la prima persona della sua età con cui fa amicizia. - tento, invano, di riportare gli sguardi dei due su di me.
- Forse con te è solare ed amichevole. - risponde il Principe Jordan - Ma di norma Lily è piuttosto timida e schiva. Riserva il suo lato dolce ed allegro solo alle persone di cui si fida e che le piacciono. - mi sorprende.
- Per questo è strano vederla così in confidenza con qualcuno. - aggiunge il Principe Lionel - Non ha tutti gli amici che credi, anzi. Soprattutto considerando che, molti, in passato le si sono avvicinati per tornaconto personale. -
- Alla sua giovane età? - sussulto.
È così piccola...
- È questa la triste sorte che, spesso, noi reali dobbiamo affrontare. Per tale motivo impariamo fin da piccoli a comprendere la differenza tra persone sincere ed opportuniste. - risponde l'altro, continuando ad osservare la scena poco più in là - Pertanto... se volete scusarmi, voglio almeno andare a conoscerlo. - si volta appena verso il fratello - Vedrò di raccontarti tutto, in un secondo momento. -
Si allontana così, dopo un rapido inchino di saluto.
Portandomi ad osservare con più attenzione i due piccoli, intenti a parlare di chissà cosa.
- La Principessa Liliane sembra così allegra. - commento il suo enorme sorriso - Forse sono troppo ottimista, ma non credo ci sia di che preoccuparsi. Non penso che darebbe facilmente tale fiducia a qualcuno, dopo aver già avuto a che fare con gente opportunista. -
- Probabilmente hai ragione, ma siamo i suoi fratelli. È nella nostra natura preoccuparci per lei. - i nostri sguardi s'incrociano, per la prima volta.
- La famiglia è la famiglia. - gli sorrido, felice di avergli sentito dire una frase tanto dolce.
Ma ecco che... la sua espressione muta, diventando più indagatrice.
- Me l'aveva detto Jordan di stare all'occhio. Che eravamo, in un certo senso, abbinati... ma solo dopo averti vista ho compreso le sue parole. - lancia una rapida, quanto indispettita, occhiata al fratello.
- Di che state parlando, di grazia? Non vi seguo affatto. - lo vedo puntare lo sguardo sul mio abito.
- Vorresti forse dirmi che l'hai scelto inconsciamente? - inarca un sopracciglio, divertito quanto... timido?
Che accidenti sta accadendo?
- Scelto co... - mi blocco, portando lo sguardo sulla mia gonna.
Stare all'occhio...
Problemi col colore del mio abito...
Il Principe ed io abbinati...
Aline ed il suo "basta guardarti"...
Come diavolo ho fatto a non rendermene conto?
Benché il mio vestito sia di varie sfumature, quella predominante è una sola.
Il color ghiaccio.
La stessa identica tonalità degli occhi del ragazzo di fronte a me, intento a fissarmi in attesa di risposta.
Maledizione!
Come ho potuto non rendermene conto?
Proprio io che potrei disegnare a memoria l'esatta sfumatura di tali occhi, che mi incantarono già al nostro incontro di qualche mese fa.
Ecco perché Aline mi aveva domandato se fossi sicura, il giorno dell'incontro col sarto.
Mentre io, da sciocca, annuii senza esitazione. Aggiungendo pure che tale colore mi faceva sentire "al sicuro".
Ed ora eccomi qui, sotto attenta analisi del ragazzo che mi ha rapito il cuore.
Esposta come non mai, eppure... agitata solo fino ad un certo punto. Come consapevole d'essere oramai quasi alla resa dei conti.
- A quanto pare... - sussulto, sentendo il Principe schiarirsi la voce - ...ti sono entrato in testa parecchio. - ridacchia, producendo una serie di mormorii nella folla stupita.
Gente di cui, ora come ora, mi importa meno di niente.
Soprattutto a causa del meraviglioso sorriso sbarazzino che contorna il volto dello splendido ragazzo che ho di fronte.
Una parte di me vorrebbe rilanciare con una battuta, per sviare la questione, ma...
Ad uno sguardo così non so proprio mentire.
O meglio... non voglio mentire.
Troppe bugie sono uscite dalle mie labbra, come tante ancora ne usciranno, però...
Non per lui.
Ciò ho deciso.
Per questo, anche se in imbarazzo... scelgo di andare di onestà.
Rilanciando con delle domande, per me, estremamente importanti.
- E se anche fosse? Sarebbe forse un problema? -
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