Capitolo XLII [Ultimo]
- Ti sei insidiata nella vita di tutti loro allo scopo di diventare, un giorno, Regina? - mi blocco a fissarla.
Non del tutto convinta d'aver davvero udito le parole che credo.
Ma è guardandola con attenzione che mi rendo conto dello scopo della sua stupida quanto offensiva domanda.
Forse sbaglio e voleva davvero insultarmi, eppure... ho una sensazione.
Il sentore di aver compreso dove vuole andare a parare e... perché ha scelto di farlo così.
- Se speravate di ottenere una reazione di cieca furia avete sbagliato soggetto. Non mi vedrete sbraitare, piangere o perdermi in mille salamelecchi. - proseguo, raddrizzando la postura già impeccabile - Anche se... credo che, il vostro vero intento, fosse quello di mettermi alla prova. Vedere, in base alla mia reazione, con che genere di persona si è messa vostro nipote. - espongo la mia ipotesi.
Prendendoci in pieno, perché...
- Ti faccio i miei complimenti, oltre che tenace sei pure intelligente. - mi studia con minuzia.
Facendomi sentire come una cavia da laboratorio, sotto analisi. Molto più di com'è stato fin'ora.
Però... anche se sotto pressione, non ho intenzione di crollare proprio ora.
Soprattutto considerando che, rispetto allo sguardo colmo di superiorità ed ira di mio zio, il suo è molto più... curioso.
Indagatore.
Come stesse, in maniera complicata, cercando di comprendere la mia vera essenza.
Sotto a ciò che mi è stato insegnato dalla mia famiglia.
- Dunque? - inclino leggermente il capo - Che idea vi siete fatta di me? -
- Come potrai immaginare, anche se lontana da palazzo mi sono ugualmente tenuta aggiornata. Riguardo tutte le questioni che interessavano la mia famiglia. - ignora la mia domanda - Le lettere di Liliane sono state un'aggiunta utile, ma già i miei collaboratori se la stavano cavando bene. -
- Immagino, ma... che ha a che fare col mio quesito? - la guardo confusa.
- Quanta impazienza avete, voi giovani. - mi intima di ascoltare il seguito del suo discorso - Ero a conoscenza dall'inizio del cambiamento caratteriale di Lionel, avvenuto tre anni prima. Come sapevo delle varie ipotesi che giravano, sul suo conto. Ti sarà quindi facile intuire che pure su di te so tutto. - incastra i suoi occhi nei miei - Dal tuo arrivo a palazzo, come cameriera personale di Lionel, alla tua attuale presenza al mio cospetto. -
- Tutto il regno, oramai, è a conoscenza del mio vissuto. - non comprendo dove vuole arrivare.
- Da quel che mi è stato raccontato ho potuto comprendere che sei una persona tenace, quanto affidabile. Gran lavoratrice e dai saldi principi, nonché disposta a sacrificarsi per le persone amate. Intelligente e posata, ma anche sagace ed in grado di tener testa a chi di dovere. - picchietta le dita sulle lettere posate sul suo grembo - Ed avendo avuto a che fare con te direttamente, posso dire di averci preso con la mia analisi. -
- Vi ringrazio dei complimenti, ma temo mi stiate un po' sopravvalutando. - mi sento leggermente in imbarazzo.
Non mi aspettavo di venir lodata proprio da questa donna.
- La modestia è una qualità che oramai si sta perdendo, ma è un male anche eccedere. - scuote il capo - Dovresti essere più consapevole delle tue doti. Se continui a sottovalutarle ti sarà difficile farti prendere sul serio dal popolo, come sovrana. -
- Come cosa? - scatto, fin troppo frettolosamente.
- Perché un'espressione così sorpresa? Sai d'essere la fidanzata del futuro Re, no? -
- Reg... volevo dire, Angéline. Forse dimenticate che c'è anche Jordan, in lizza per il trono. -
- Sciocchezze. - scuote in aria una mano - Jordan si è messo in gioco solo perché non riteneva Lionel in grado di adempiere alle passate promesse. Pensiero che non gli appartiene più. -
- E con questo? Resta comunque ancora un candidato. -
- Presto o tardi si ritirerà. Il suo sogno, fin da bambino, era quello di assistere il regno al fianco del fratello. Con quest'ultimo come Re di Lys. - ribatte, più che convinta delle sue parole.
- I sogni con l'età cambiano. - sostengo il suo sguardo - O dite così perché non ritenete Jordan adatto al ruolo di Re? -
Ciò sarebbe... tremendo.
Jordan, quanto Lionel, sarebbe un sovrano meraviglioso.
Come da me sostenuto prima.
- Affatto, sono della tua stessa opinione riguardo i miei nipoti. Semplicemente... conosco la loro natura meglio di te, pur considerando che sei molto vicina ad entrambi. - si versa dell'altro tea - Per questo mi aspetto una ritirata, da parte di Jordan. La quale avverrà con tutti i crismi che ne convengono, ma... avverrà. - solleva nuovamente lo sguardo su di me - Il punto è... ti senti pronta per ciò che ne conseguirà, poi? -
- Che volete dire? - domando, ma... in fondo lo so.
Ancor prima che lei mi risponda.
- È un enorme onere governare un regno grande come Lys. Ti sto quindi domandando... credi di poterlo fare? Ma soprattutto... lo desideri? La Regina non ha come unico dovere quello di sostenere il Re. Anche se i tempi sono cambiati, ci si aspetta ancora che ella generi degli eredi. Senza contare che le vengono assegnati tanti incarichi quanti quelli del sovrano. Inerenti ogni genere di tematica, da quelle più mondane alle tecniche o burocratiche. - spiega - E, benché io veda in te tutto ciò che serve, so che c'è molta differenza tra il poterlo fare ed il volerlo. -
- Io... - mi soffermo a soppesare con attenzione il suo discorso.
Mentirei a dire di non averci mai pensato.
Vedere Lionel come Re mi è sempre parso così naturale, ma... per ciò che riguarda me?
Benché io sia una nobile sono sempre stata una persona piuttosto schiva.
Che non amava farsi notare, che detestava gli eventi pieni di rumorose persone pettegole, però...
Da quando mi è successo quel che è accaduto ho cominciato a cambiare ottica.
Per quanto i sovrani si impegnino non è umanamente possibile riuscire a debellare tutte le ingiustizie presenti.
Non da soli, almeno.
Per tale motivo sono stati assegnati i titoli nobiliari. A gente che, facendo le veci della famiglia reale, dovrebbe perpetrare la linea di governo degli Allard.
Cosa che, ahimé, non è sempre così.
Come è stato nel caso di zio Anthony.
Il quale non avrebbe avuto vita così facile, se fossi stata più presente. Conscia dei doveri che il mio titolo comportava.
Ed è grazie a tale consapevolezza se sono arrivata ad una conclusione, che è anche la risposta che voglio dare all'ex regnante.
- Io... voglio impegnarmi affinché il regno di Lys diventi sempre più sicuro, felice e giusto. E ciò lo desidero a prescindere dal fatto che diventi o meno Regina. In caso, comunque, sono disposta ad assumermi tutti gli oneri che tale ruolo porta con sé. - sostengo il suo sguardo, fiera.
Convinta.
Tanto quanto sono sicura del mio amore per suo nipote Lionel.
- Speravo di sentirti dire qualcosa del genere. - si alza, tendendomi sorprendentemente una mano.
Che accetto - Il tuo amore per Lionel è evidente, agli occhi di chiunque vi guardi. Per questo, su tale frangente, non avevo preoccupazioni, ma... tutt'altro discorso sorgeva se pensavo al tuo amore per il regno. -
- Qualunque sarà il nostro futuro... mi impegnerò con entrambi. - sento la sua mano stringersi sulla mia.
- Sarai un'ottima Regina, uno dei gigli più nobili che questo regno avrà l'onore di veder crescere. Sbocciare e dispensare amore e giustizia. - annuisce, facendomi sentire accettata in toto.
Da quella che è tutto fuorché una Regina inflessibile, semmai... una sovrana consapevole fin troppo del suo ruolo che, davvero, non ha saputo come esprimere i suoi sentimenti verso i suoi cari.
- Io... vi ringrazio. - mi costringo a non aggiungere commenti dettati dalla modestia, con gli occhi colmi di lacrime.
Optando invece per una richiesta - Posso farvi una domanda, Angéline? -
- Certo, purché non ci si perda troppo in ulteriori chiacchiere. - si raddrizza - Ho un paio di cose da sbrigare prima dell'orario del pranzo. -
- Perché non vi siete più fatta vedere, in questi ultimi cinque anni? - vado dritta al punto, come da lei chiesto.
- I giovani hanno bisogno di far esperienza. Anche senza la diretta guida di chi li ha preceduti. -
- Quindi... state dicendo che volevate lasciar spazio al Re ed alla Regina? Affinché non si sentissero condizionati d'agire in base a come avreste voluto voi? - interpreto le sue parole.
Vedendola serrare lo sguardo in due fessure sottili, come infastidita dal fatto che l'ho compresa.
- Lasciatemi però dire che... potevate comunque presenziare, a qualche festa. Siete mancata alla vostra famiglia. E certamente loro sono mancati a voi. -
- È giusto che le vecchie generazioni non interferiscano col cammino delle nuove. -
- Non è che vi state aggrappando a ciò perché non sapete come interagire con la vostra famiglia? A parte come sovrana dispensatrice di indicazioni. - la guardo di sottecchi, notando la sua espressione mutare.
Nella stessa maniera che accade col nipote dai capelli d'ebano.
- Come osi? - mi fulmina, non riuscendo però ad essere pienamente convincente.
- Non posso immaginare come sia stato governare un regno da sola, dopo la morte di vostro marito. Certo, accanto avevate vostro figlio, ma... le responsabilità maggiori gravavano sulle vostre spalle. Ciò, forse, vi ha portata ancor di più ad immergervi nel vostro lato intransigente, però ora potreste anche cominciare a mollare la presa. - le sorrido - O almeno potreste iniziare a dar modo, ai vostri cari, di conoscervi meglio. -
- Cominci ad avere la lingua troppo lunga, per i miei gusti. - si acciglia.
- Anche se guidati da due genitori meravigliosi... Lionel, Jordan e pure Liliane avranno bisogno pure della vostra esperienza. Conoscere il passato è assai importante per dare al regno un futuro ancor più brillante. - la vedo superarmi.
- Forse... in fin dei conti hanno ancora molto da imparare. - poggia una mano sulla maniglia - Vogliamo andare, ora? Il tempo delle chiacchiere è terminato. -
- In questo assomigliate a vostro nipote, sapete? - ridacchio raggiungendola - Anche lui svicola via, quando si intraprendono discorsi scomodi. -
- Piccola impertinente. - scuote il capo, con sguardo quasi divertito - Semmai è lui che somiglia a me. - apre la porta, mutando nuovamente espressione.
Che diventa confusa quanto curiosa, alla vista di qualcosa davanti a noi.
O meglio... qualcuno.
Il mio amato qualcuno. Che serio fissa la donna, con sguardo sicuro quanto deciso d'andare dritto per la sua strada.
- Nonna, domando scusa per l'appostata, ma devo parlarvi. - si china, al suo cospetto.
- Non ho tempo adesso. - lo ignora, guardandomi di sottecchi - Avevi ragione, è decisamente ancora troppo impulsivo. - commenta, abbassando i toni e... sorridendo?!
- Angéline voi... - non faccio in tempo ad aggiungere altro che ci supera, facendomi quasi credere d'aver avuto le allucinazioni, ma...
Così non è stato, vero?
- Devo proprio andare. - ci dà le dritte spalle - C'è ancora tanto da fare, prima dell'annuncio di stasera. - si avvia, lasciando il nipote ancora chino.
Spiazzato dal fatto di non essere stato nemmeno considerato.
- Tanto da fare? Che intendeva, secondo te? - finalmente si alza, voltandosi verso di me perplesso - Ma soprattutto... com'è andata tra voi? Ti ha fatto qualcosa? -
- Nulla di ciò che temi. - ridacchio, molleggiandomi sul posto. L'attimo prima di dirigermi a mia volta lungo il corridoio.
Consapevole d'averlo confuso solo di più.
- Mélodie, ma che significa? - mi segue, incapace di credere a pieno al mio più che ottimo umore.
Il quale tra una presa in giro a Lionel e qualche preparativo, persiste fino all'arrivo del tanto atteso evento.
- Ed è su questo anello, quanto su me stesso, che lo giuro. Dinanzi a tutti i presenti. Io, Lionel Maxime Allard, Principe primogenito del regno di Lys... giuro d'aver cura di te quanto del nostro popolo. Come prometto di tener fede ai principi che si tramandano da secoli tra la nostra gente. Proteggendo ed onorando ogni singolo giglio meritevole di tale titolo. Perché da oggi entrambi diventiamo responsabili non solo di noi stessi, ma anche di persone che contano sulla nostra carica. - Lionel espone con fermezza la sua promessa.
Senza un minimo accenno di tentennamento o pressione. Causata dai molti sguardi su di noi.
Molti dei quali ancora incerti sulle reali intenzioni del ragazzo.
- Per questo sono qui a domandarlo in modo ufficiale a te, Mélodie Christelle Doupont, Duchessina di Glycine. Davanti alle nostre famiglie. Le quali, assieme ai nobili del regno, faranno da testimoni. Affinché questa promessa sia sancita in maniera chiara ed indissolubile. - afferra la mia mano sinistra, zittendosi per un secondo. Così da poter dare più rilevanza al clou del discorso, che si conclude con la fatidica richiesta - Vuoi farmi l'onore di diventare mia moglie, nonché parte integrante della famiglia reale? -
- Con estremo piacere. - mi chino in una riverenza, sentendo i presenti perdersi in mille applausi e congratulazioni.
Conscia di come la mia risposta stia rendendo tutto dannatamente concreto, ma mai quanto il discorso fattomi dalla Regina Madre.
E, al tempo stesso, consapevole più che mai del perché Lionel ha voluto farmi ieri una proposta privata.
Più personale e sentita, rispetto quella formale e pratica appena avvenuta.
Che più che puntare sul sentimentalismo vuole mettere ben in chiaro, fin dal principio, ciò che l'accettazione comporta.
Lasciando le romanticherie per l'ultima danza.
Il ballo di Lys, che... da quel fatidico giorno non abbiamo più fatto.
Per seguire in maniera ligia le direttive del buon costume.
- Ad essere onesto avrei preferito danzare così con te quella sera, per vedere le espressioni di sgomento sui volti dei presenti. - ridacchia Lionel, mentre mi fa volteggiare sulle leggiadre note della melodia.
- Se il tuo intento era quello di dar loro da parlare, credo d'averti rubato la scena io. Quella volta. - mi perdo ad osservare il suo raggiante volto.
Felice e serena.
A mio agio con lui quanto con la situazione.
In un solo anno e mezzo sono passata dall'essere una Duchessina ad orfana venduta fino a promessa sposa di un Principe.
Rendendo estremamente reale l'intramontabile "Chi lo sa cosa ci riserverà il futuro?"
Eppure, anche se consapevole d'aver di fronte a me l'ignoto, so per certo d'essere pronta a qualunque cosa.
Perché oltre l'amore che proviamo l'uno per l'altra c'è tra noi qualcosa di altrettanto importante.
Ovvero il fatto che stando assieme ci sentiamo spronati a dare il meglio di noi stessi.
Grazie anche alla sicurezza che sentiamo, consci di poter cedere alle nostre debolezze, di fronte all'altro.
Perché conoscere e saper affrontare le proprie lacune è di altrettanto rilievo, come gestire i propri punti di forza.
Senza ciò non saremmo riusciti a mostrare al mondo questo giorno.
Che urla a tutti i presenti quanto possiamo farcela, perché accanto abbiamo la persona giusta.
La sola che è stata in grado di capirci e sostenerci nel nostro momento più buio, riportandoci ad avere speranza nel futuro e, soprattutto... nelle persone.
- Mélodie? - Lionel mi sorride, facendomi fare una giravolta.
- Sì? - sento il cuore straripare di gioia, mentre i suoi inimitabili occhi osservano con dovizia ogni singolo centimetro del mio viso.
Come volessero imprimersi a fuoco la mia figura, di questo preciso istante.
Ed è lì che, con dolcezza inaudita, pronuncia delle parole altrettanto tenere.
- Ti renderò felice e ti dimostrerò d'essere degno di stare al tuo fianco. - mi stringe a sé, commuovendomi con la serietà utilizzata nel suo tono.
Dandomi un'ulteriore certezza di quanto tutto ciò sia perfetto per me.
Partendo ovviamente... da lui.
- Ma io... sono già felice e, tu, non hai bisogno di dimostrare nulla. Nessun altro oltre te sarebbe in grado di tenermi testa. - rido, arretrando dalla danza. Per potergli gettare le braccia al collo.
Ed è lì che, sentendo le sue risa riecheggiarmi addosso, mi stringe con lo stesso entusiasmo da me mostrato.
- Posso dire lo stesso di te, mia insistente, testarda e... amatissima Mélodie. -
♡Ohayou minna♡
Lanciamo i fuochi d'artificio per aria, per questo bel lieto fine! (☆^O^☆)
Dopo quasi un anno, anche questa storia è giunta alla sua conclusione. Con la solita sensazione dolce amara che mi prende, ogni volta che metto l'ultimo punto ╥﹏╥
Però, come dico sempre, terminato un racconto si sta in attesa dell'arrivo di uno nuovo. Dato che amo troppo scrivere, per restare inattiva per lunghi periodi XD
Necessito dei miei scleri da scrittura, per sfogare lo stress quotidiano O(≧∇≦)O
Ma detto ciò... passiamo ai ringraziamenti, sempre dovuti. Per il vostro strepitoso supporto, che mi incita sempre ♡♡♡
Siete speciali ed adoro leggere le vostre reazioni, considerando quanto sono spesso similari alle mie. Durante la stesura dei capitoli XD
Mi auguro dunque di avervi divertiti ed appassionati, sperando di rivedervi presto su un nuovo scritto ^^♡
♡Arigatou gozaimasu♡
♡Mata nee, alla prossima♡
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