Sono restauratore di cimeli antichi, mi chiamo Roberto e sono single; passo la maggior parte del tempo nel mio laboratorio dove curo il restauro e la conservazione di oggetti antichi.
Quel mattino squillò il telefono, all'altro capo rispose una giovane voce femminile, era una centralinista: "Accetta una chiamata intercontinentale?"
Un mio collega mi avvisava che entro la fine della giornata, mi avrebbero recapitato una mummia, dissotterrata in un piccolo villaggio situato a sud dell'Egitto.
Come il mio amico aveva previsto, il sarcofago  venne consegnato nel tardo pomeriggio, mi misi subito all'opera e divelsi le assi della cassa che conteneva il cenotafio, poi sollevai il coperchio.
La mummia aprì gli occhi e mi salutò con calore:
"Robertino, sono felice di rivederti!"
Quasi svenni dallo choc.
Io conoscevo quella mummia... Lontani ricordi tornarono a riaffiorare alla mente.
"Zia Ernestina!" esclamai con voce strozzata.
Erano passati due anni da quando l'avevo vista l'ultima volta.
Aveva 99 anni all'epoca, era un po' svanita, ricordo che una sera si era fatta una maschera di bellezza e per sbaglio aveva usato della colla.
Poi, un giorno era sparita nel nulla... Avevo pagato un giornale affinché pubblicasse la sua foto con la scritta: "Scomparsa".
Rammento che una cugina che viveva  lontano, mi aveva telefonato, accennando ad un funerale, ai fiori per il cimitero...
Il giornalista aveva pubblicato l'articolo nel necrologio! Incompetente, scommetto che non sapeva distinguere nemmeno una virgola da un'apocope.
"Come sta il mio nipotino preferito?"
"Zia, che ci fai qui dentro?"
"Qualche anno fa, ero partita in crociera e poi ho deciso di fermarmi a vivere in Egitto... Peccato che abbia finito i risparmi e non sapevo come ritornare in Italia... Scommetto che vorresti sapere dove si trova la mummia."
"Magari..."
Silenzio.
"Zia?"
"... Non me lo ricordo."