Capitolo 4.1
Assunsi immediatamente la posizione di guardia, gamba e braccio sinistro in avanti, mentre il Maestro Ike stava immobile davanti a me. Anche lui indossava abiti civili, un paio di pantaloni leggeri e una maglia scura a maniche lunghe, ma, a differenza mia, teneva le braccia rilassate lungo i fianchi, quasi non volesse difendersi dal mio attacco.
《Quando vuoi, Kira...》disse in tono beffardo per indurmi ad agire.
E ovviamente funzionò alla grande.
Nella mente visualizzai il mio obiettivo e poi scattai all'attacco, rabbiosa. Avevo un fuoco dentro che non riuscivo né a spegnere né ad incanalare: volevo sfogarmi, distuggendo qualcosa.
Purtroppo per il Maestro Ike che aveva deciso di prendere parte alla mia nottata, non avrei fatto sconti, nemmeno a lui.
Arrivai alla distanza di un respiro, ma il Maestro scomparve.
Così.
Semplicemente.
Un momento prima stavo per sferrargli un pugno in pieno volto, un minuto dopo fissavo il punto dove doveva esserci il Maestro Ike.
Sapevo che si muoveva in maniera molto veloce, dopotutto aveva il titolo di Maestro, non era una semplice Sentinella come me, ma...
Era troppo...
《Basta poco a destabilizzarti. Se fossi un nemico ti avrei già uccisa.》
Alzai lo sguardo e lui era lì, in piedi sul ramo più basso di una quercia, dalla parte opposta a dove mi trovavo io.
Ma come...
Rimasi un minuto buono a fissarlo ad occhi sgranati, imbambolata da quello sfoggio di velocità e potenza.
《Tutto qui?》mi derise lui, balzando a terra e incamminandosi lentamente verso di me.
All'improvviso capii che c'era qualcosa di sbagliato: solitamente il Maestro Ike non si rivolgeva a me in quel modo, era sempre pacato e rispettoso, non derideva né insultava i suoi allievi.
Ma allora perché quella notte si stava comportando così?
《Continuando così non riuscirai mai a battere Mat》continuò lui, fermandosi di fronte a me.
Manteneva una postura rilassata come se io non fossi una minaccia, e non capivo se irritarmi oppure lasciar correre.
《Secondo lei cosa dovrei fare?》gli domandai in tono sprezzante.
La verità era che ero stanca, decisamente stanca, di tutta quella storia che pareva non finire mai.
Mat voleva il Lupo, ma, per averlo, doveva uccidermi, quindi io dovevo sempre stare all'erta ed essere sempre pronta a combattere.
Una cosa che, a lungo andare, diventava logorante.
《Sconfiggimi e lo saprai》rispose criptico.
Lo squadrai: i suoi occhi erano determinati e la bocca una linea sottile. Tutto indicava la sua voglia di battermi, ma ancora non capivo il motivo dello scontro.
Al diavolo!
Mi gettai contro il Maestro Ike, buttandomi a capofitto nel combattimento, ma non riuscii a colpirlo.
Nemmeno una volta.
Ad un osservatore esterno probabilmente saremmo apparsi come due eleganti danzatori, ogni volta che io mi avvicinavo, lui si spostava di quei pochi, ma fondamentali, centimetri, così riusciva sempre a tenersi fuori dalla mia portata.
Più lo mancavo più la mia irritazione cresceva più i miei movimenti diventavano caotici e rabbiosi.
Dopo un po' ci allontanammo, saltando ai lati opposti della radura; io ero in un bagno di sudore, avevo il fiato corto e il corpo stanco, mentre il Maestro sembrava fresco e pacifico, come se non stessimo combattendo da quasi un'ora.
《Allora... Hai capito?》mi chiese lui, incrociando le braccia al petto.
Appena sentii quella domanda, strinsi i denti, furiosa.
Perché non riuscivo a batterlo?
Perché si comportava così?
Perché?
Senza preavviso mi scagliai nuovamente contro di lui, ma non si fece trovare impreparato.
Mi bloccò il braccio e lo torse dolorosamente, facendomi mugolare leggermente.
《Perché. È questa la
domanda》bisbiglio' ad un orecchio per poi lasciarmi libera.
Balzai lontano da lui, massaggiandomi la spalla, che, per fortuna, non era slogata.
《Perché... Cosa?》chiesi a malincuore, capendo improvvisamente il suo gioco.
Voleva insegnarmi qualcosa.
Il punto era: cosa?
《Perché combatti》rispose, lanciandosi all'attacco.
Riuscii a parare quasi tutti i suoi colpi, ma quelli che andarono a segno fecero un male cane.
Un paio di costole incrinate dopo, eravamo ancora uno di fronte all'altra, camminavamo in cerchio, circospetti.
Un grande livido si stava formando sulla mia mascella, il costato protestava ad ogni respiro, la vista era sfocata, forse a causa della stanchezza accumulata, ma non volevo mollare, non potevo mollare.
《Tu lo sai perché combatti?》mi chiese sferrando un paio di pugni che riuscii a parare a malapena.
《Per proteggere il villaggio》risposi prontamente, arretrando di qualche passo.
《Se tu te ne andassi, il villaggio sarebbe al sicuro. Mat vuole
te》mi ricordò il Maestro Ike, crudelmente.
Come potevo dimenticarlo?
Per avermi quello psicopatico avrebbe raso al suolo il villaggio; la scelta migliore sarebbe la fuga, ma...
Strinsi i denti, non volevo ascoltarlo, e poi mi lanciai all'attacco.
Destro, sinistro.
Destro, sinistro.
Non riuscivo a colpirlo.
Era una cosa...
Frustrante...
In un battibaleno, il Maestro Ike si materializzo' alle mie spalle e mi avvolse un braccio intorno al collo.
Un errore imperdonabile, avevo abbassato la guardia per un solo minuto.
Mi bloccò, ma senza stringere la presa: frustrata e arrabbiata, mi aggrappai al suo braccio con entrambe le mani, anche se sapevo che non sarei riuscita a liberarmi.
《Allora... Lo farai? Te ne andrai? Sarebbe una scelta logica, no? Il villaggio, il Clan, sarebbe salvo. E tu saresti sola. È questo che vuoi? È questo il tuo destino? Morire in solitudine?》
Le sue parole risvegliarono i miei incubi: aveva descritto il sogno che veniva a trovarmi ogni notte da oltre una settimana.
《Come...》iniziai prima di bloccarmi.
Non potevo dirglielo.
Mi sentivo come una bambola rotta che nessuno sarebbe riuscito mai ad aggiustare.
Il Maestro Ike era come un padre per me, la persona più importante della mia vita, eppure non riuscivo a parlargli a cuore aperto.
Perché?
《Come faccio a saperlo? Un padre che non conosce i pensieri della propria figlia, che razza di padre sarebbe?》chiese senza rancore né biasimo.《Ora... Vuoi rispondere alla mia domanda? Perché combatti? Per la gloria? Per una dimostrazione di forza? Qual'è la motivazione che ti spinge ad andare avanti? Ad allenarti continuamente... A passare le tue notti in questa radura fredda... Qual'e'?》
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