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Capitolo 3.4

A quelle parole mi si gelo' il sangue nelle vene.

Il Progetto Nuovo Mondo era un'organizzazione di Sentinelle, cacciate dai Clan perché ritenute "inadatte" che, dietro la guida di un capo dall'identità sconosciuta, aveva cercato di risvegliare la Bestia un anno prima, in occasione del Festival.

Non sapevamo il numero dei membri né tutti i loro nomi, però, la cosa certa era che erano dannatamente bravi: tanto che si erano infiltrati nel nostro Servizio Informazioni, anche, se per fortuna, eravamo riusciti ad individuare la talpa prima che danneggiasse i nostri sistemi difensivi.

Purtroppo, pero', quell'uomo era morto prima che potessimo interrogarlo, ucciso da un dardo avvelenato: sicuramente una misura preventiva del capo dell'organizzazione in caso di cattura.

Non so come, ma il mio Clan aveva scoperto l'ubicazione di una delle loro basi; e ora il Maestro mi diceva che dovevamo perlustrare il posto.

Un luogo che, molto probabilmente, pullulava di trappole magiche e Sentinelle addestrate.

E, come se non bastasse, avevamo anche il compito di proteggere Aya, la sorella di Leif, portatrice della Furia del Fennec del Deserto.

《Aspetti un minuto... Mi faccia capire...》interruppi le spiegazioni del Maestro.《Quindi la Missione dello Sciamano era tutta una messinscena? Aya non è da uccidere, ma da... Proteggere?》

Il Maestro Ike mi guardò con occhi colmi d'orgoglio.

《Esatto. Abbiamo scoperto una spia, ma non sappiamo davvero quanto il nostro Servizio Informazioni sia compromesso》mi rispose lui, sospirando.

Sapevo che l'idea di avere dei traditori all'interno della cerchia degli amici più stretti lo metteva a disagio.

《Capisco. Però è vero che Aya è instabile? Da quanto ha detto lo Sciamano, la sorella di Leif sta per scatenare la sua Furia...》domandai, curiosa di discernare la verità dalle bugie.

《In realtà non abbiamo contatti col Clan della Sabbia da un paio di settimane》mi rivelò il Maestro con sguardo greve, conoscendolo stava già pensando al peggio.

E su quello mi trovai d'accordo con lui: il nostro Clan aveva sempre mantenuto buoni rapporti con tutti gli altri Clan, ovviamente con delle eccezioni, quindi il mutismo del Clan della Sabbia appariva strano e di cattivo auspicio.

《In pratica non sappiamo cosa ci aspetta... Stiamo andando alla cieca, in un luogo che ospita il Progetto Nuovo Mondo, senza sapere cos'è successo di preciso al Clan della Sabbia...》riassunsi le informazioni in nostro possesso, decisamente scarne e decisamente brutte.

《Non solo. Tu sei malata quindi instabile e molto più irritabile del solito...》aggiunse il Maestro, facendo sprofondare ancor di più il mio morale già basso di suo.

《Grazie per avermelo ricordato》ringhiai nella sua direzione, alzandomi in piedi a fatica.

Il Maestro Ike non disse nulla, si limitò ad alzare un sopracciglio come se volesse sottolineare la veridicità delle sue ultime affermazioni.

《Maledizione!》brontolai con un sinistro rumore di gola.

Appoggiai la schiena sudata all'albero vicino a me, chiusi gli occhi e mi concentrai sulla respirazione.

Dentro...

Fuori...

Inspira...

Espira...

Percepivo distintamente gli sforzi del Lupo per abbattere la mia volontà e guadagnarsi la tanto agognata libertà, ma riuscii, anche se a fatica, a chiuderlo in un angolo del mio animo.

《Ci sono...》mormorai, riaprendo gli occhi e tergendomi il sudore dalla fronte.

Il Maestro, intanto, aveva preparato una spartana colazione: una fetta di pane nero e formaggio, il tutto accompagnato da un thè caldo.
Mi sedetti accanto a lui e consumammo il nostro pasto in silenzio, ognuno perso nei propri pensieri.

《Ci conviene partire se vogliamo raggiungere il Clan della Sabbia entro sera》disse il Maestro, appena finito di mangiare.

Annuii con un cenno della testa, mi sistemai il piccolo zaino sulle spalle ed alzai lo sguardo, studiando le fronde imbiancate degli alberi, cercando un buon ramo dove atterrare.

《Cammineremo. Niente salti o altro》mi fermò subito il Maestro Ike. Lo fissai, inclinando la testa, chiedendo spiegazioni.《Te l'ho detto: stai male. Meglio procedere via terra, così risparmi energie》aggiunse prima di avviarsi lungo il sentiero che ci avrebbe condotto a Leif ed Aya.

Scrollando le spalle, irritata dalle mie condizioni, feci una breve corsetta e, in un attimo, raggiunsi il Maestro.

********************************

Mi accorsi immediatamente quando attraversammo il confine del nostro Clan per entrare in quello della Sabbia.

La neve lentamente scomparve mentre le temperature si alzarono, dapprima impercettibilmente, poi in maniera sempre più palese. Passammo dal gelo ad un clima mite ad un'afa che non avevo mai provato; ben presto ci togliemmo i mantelli, piegandoli e sistemandoli negli zaini.

《Non dovrebbe mancare
molto...》mi ragguaglio' il Maestro, scrutando il sentiero che era emerso dalla neve.《Come stai?》mi chiese, rallentando l'andatura.

《Bene. Non ho più avuto visioni né altro》gli risposi soddisfatta.

Ero davvero fiera di me stessa: il Lupo non si era più ripresentato da quando l'avevo relegato in un angolino recondito della mia anima.

《Bene...》commento' lui con un tono che ben conoscevo: stava per farmi qualche raccomandazione. Sospirai mentalmente ed aprii le orecchie: i consigli del Maestro solitamente mi salvavano la vita.《Quando saremo al Clan, non parlare del Lupo né della Missione ne' del Progetto Nuovo Mondo. Avevi voglia di rivedere Leif e io ti sto accompagnando. Non parlare ad Aya della Furia che conserva dentro di sé. E soprattutto non attaccar briga con gli abitanti del villaggio. Stai male ed il Lupo potrebbe approfittarne, con conseguenze... drammatiche...》

Sinceramente era la linea di condotta che volevo adottare, ma ero sicura che non sarei riuscita a mantenere i miei propositi.

Non ce la facevo mai.

《Intesi》risposi con un sospiro mentre la foresta finalmente si diradava, lasciando spazio ad una pianura, con pochi alberi dalle foglie gialle e rosse e qualche coniglio che scappava appena udiva un lieve rumore.《Quanto manca, Maestro? Non dovremmo già intravedere il villaggio di Leif?》chiesi perplessa.

Per quanto mi sforzassi, però, continuavo a non vedere nulla: solamente una landa piatta e desolata.

Quando non ricevetti una risposta da parte del Maestro Ike, mi voltai e lo vidi lì, in piedi, qualche passo dietro a me, fissare sconvolto la pianura che si estendeva davanti a noi.

《Che succede?》domandai, abbassando il tono di voce, mentre scandagliavo i dintorni alla ricerca di una minaccia o di un nemico.

《Il villaggio...》balbetto' il Maestro prima di prendere un respiro profondo.《Siamo arrivati: questo è il villaggio di Leif ed Aya.》

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