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Capitolo 2.8

《No... Non puoi seriamente...》balbettai, spaventata a morte, mentre tentavo di liberarmi dalla morsa d'acciaio dei legacci di terra.

《Perché un nuovo mondo inizi, quello vecchio dev'essere distrutto》mi rispose criptico prima di puntare l'indice contro di me, aizzandomi contro un tentacolo di terra.

In pochi secondi, il viticcio s'indurì diventando appuntito e puntò verso di me, verso la mia pancia scoperta, verso il Sigillo che tratteneva la Bestia.

Chiusi gli occhi, impotente e frustrata; volevo liberarmi, volevo difendermi, volevo scappare.

Qualsiasi cosa pur di non liberare lo Spirito del Lupo Vendicativo, se quel tipo mi uccideva la Bestia avrebbe imperversato sulla Terra portando sofferenza e morte.

Serrai gli occhi strettamente, trattenendo lacrime d'impotenza mentre aspettavo il colpo mortale.

Colpo che, però, non arrivò mai.

Titubante, riaprii lentamente le palpebre, aspettandomi di vedere il minaccioso tentacolo di terra acuminato, pronto ad affondarmi nella carne, ed, invece, vidi la schiena di un uomo, che si stagliava di fronte a me.

《Stai bene, Kira?》domandò lui con voce tranquilla, voltando appena il viso verso di me.

《Maestro Ike...》mormorai esterrefatta. Avrei riconosciuto quegli occhi caldi dovunque, però...《Che ci fa lei qui?》domandai, nonostante potessi sembrare antipatica.

Lui mi rivolse un sorriso raggiante prima di rispondermi.《Ti sto salvando la vita, no?》

Poi si spostò leggermente ed io potei vedere che, con la mano destra e apparentemente senza sforzo, stava trattenendo il malefico viticcio di terra che voleva squartarmi.

《Come hai fatto a trovarci così presto?》gli domandò il mio rapitore, sinceramente interessato a capire il suo errore, probabilmente fu l'unica emozione che mostrò.

Il Maestro gli rivolse un sorriso enigmatico prima di evocare il Fulmine, un attacco magico di cui aveva l'assoluta padronanza; una scarica elettrica potentissima risalì lungo il viticcio di roccia fino quasi a raggiungere il mio rapitore, che, però, fu più lesto e riuscì ad allontanarsi in tempo.

《Maledetto...》impreco' a mezza voce lo sconosciuto prima di lanciarsi in un nuovo attacco, sua volta diretto al mio Maestro.

Un enorme serpente interamente costituito di terra e roccia venne avanti a tutta velocità, con la bocca spalancata ed una chiostra di denti aguzzi in bella mostra.

《Maestro! Si sposti!》gli gridai, non volevo che un altra persona a cui tenevo venisse ferito, o peggio, morisse.

《Chiudi gli occhi》mi consigliò lui, concentrandosi ed unendo le mani, palmo contro palmo.

Cosa vuol fare?

《ORA!》urlò mentre diversi fulmini bluastri gli circondarono le mani giunte.

Non vorra mica...

D'istinto serrai gli occhi come mi aveva consigliato il Maestro Ike, giusto un secondo prima che lui lanciasse il suo attacco più potente.

Dietro le palpebre chiuse vidi un bagliore accecante seguito da un boato pazzesco che fece tremare la terra, ma riaprii gli occhi solo quando avvertii della calde mani sulle guance.

《M-Maestro...》mormorai quando vidi la distruzione che aveva causato; il serpente di roccia era scomparso, così come il mio rapitore, e di fronte a me ora vedevo solo un corridoio di alberi bruciati.

《Ringrazia il cielo che ho una buona mira》commentò lui, sarcastico, mentre mi liberava le braccia dalla morsa della terra.

《Non si preoccupi per me! Come sta Lee? È...》mi bloccai a metà frase perché non ce la facevo a continuare, non riuscivo ad immaginare il mio amico...

Morto...

《Sta bene. C'è Dash con lui》mi rispose tranquillamente il Maestro quando finalmente riuscì a liberarmi gli arti superiori.

《Il Maestro Dash?! Cosa...?
Come...?》farfugliai, sorpresa dal numero di persone che mi avevano raggiunta.

Girai la testa, per quanto potevo, e vidi il corpo spezzato del mio amico: il Maestro Dash, un uomo dall'aspetto giovanile con una zazzera di capelli chiari e un paio di penetranti occhi scuri, gli stava trasmettendo parte della sua aura, il che significava che Lee era messo male.

Un'altra volta.

《Diciamo che i miei regali sono sempre utili...》commentò il Maestro Ike.

Sgranai gli occhi quando realizzai appieno il significato della sua frase: aveva nascosto un localizzatore nelle bacchette per capelli che mi aveva regalato!

《Ora stai ferma》aggiunse prima di utilizzare il Fulmine sul terreno dov'erano racchiuse le mie gambe.

Mi liberò così in fretta, con una precisione millimetrica, che quasi caddi per terra perdendo l'appoggio sicuro della roccia. Il Maestro mi prese al volo, chiedendomi come stavo, se avevo altre ferite.

《No. Io... Sto bene. Sono sempre le persone che amo a sanguinare》risposi amareggiata.

Quegli uomini cercavano me, volevano me ed era stato ferito Lee: io ero un grumo di tristezza e sensi di colpa.

《Non devi sentirti in colpa. Lee ha fatto una scelta: ha scelto di proteggere un'amica. Il minimo che tu possa fare, ora, è ringraziarlo...》disse il Maestro Ike, mettendomi un dito sotto il mento, facendomi rialzare la testa, che avevo abbassato piena di vergogna.

《Ma... Chi erano quegli uomini? E perché volevano risvegliare la Bestia?》gli domandai a bruciapelo, ma il Maestro non aveva risposte da darmi.

In seguito scoprimmo che il mio rapitore, quello "insensibile", aveva fatto a pezzi il suo compare prima di seguirci, così da non lasciare testimoni. Il Maestro Ike, durante il combattimento, aveva cercato di non uccidere quel farabutto, ma, quando avevamo recuperato il corpo del mio rapitore, l'avevamo trovato sgozzato, quasi decapitato.

Qualcuno l'aveva messo a tacere per sempre.

《... e questo è quanto...》finii di riassumere i fatti ai miei amici, ancora convalescenti dopo il Festival.

Nadja aveva riportato solamente graffi e contusioni, ma Lee era quello messo peggio: dopo lo scontro nella radura, il braccio rotto si era spezzato in un altro punto e in più aveva sbattuto forte la testa, procurandosi una commozione cerebrale.

Appena ricevuto il via libera, ero passata a trovarli e, appena li avevo visti, bendati e doloranti, il cuore mi aveva fatto male, un dolore così forte da non riuscire a respirare.

《Mi dispiace... Voi... Siete stati feriti a causa mia... Io...》mormorai a capo chino, torcendomi le mani per non scoppiare a piangere.

《Zitta》mi disse Lee con voce roca.

Era sdraiato su un lettino dalle lenzuola candide mentre Nadja era, come me, seduta al suo capezzale.

《Non rinnego le mie azioni né do' la colpa a te per quello che altri hanno fatto. Una mia amica era in pericolo ed io ho agito di conseguenza. È una scelta che rifarei mille volte se ce ne fosse bisogno...》

《Lee ha ragione, Kira.》La mano fasciata di Nadja prese una delle mie.《Siamo un team, siamo amici... E gli amici si aiutano sempre!》

《Ragazzi...》sussurrai mentre lacrime silenziose mi solcavano le guance, bagnando le nostre mani unite.《Grazie...》

Nella mia vita avevo conosciuto un sacco di persone, ognuno con i propri pregi e i propri difetti, ma poche erano riuscite a penetrare così a fondo da trovare un posto nel mio cuore.

Sperai solo che l'amore che provavo per loro non li uccidesse.

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