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Capitolo 2.1

La brutta sensazione che provavo venne confermata dal Maestro Ike, che arrivò a casa mia pochi minuti dopo che i miei amici uscirono dalla porta.

《Allora, Kira...》esordì appena entrò. Come sempre indossava la divisa da Maestro, che ricordava quella delle Sentinelle, a parte la spada agganciata alla cintura, prerogativa solo dei Maestri.《Come ti senti? Sei pronta per domani?》chiese con voce spensierata, ma non mi frego' neppure per un secondo.

《Nadja mi ha procurato un abito elegante per accogliere i nostri ospiti...》gli raccontai, prendendola alla larga, mentre mi recavo in cucina per preparare del tè.《Lee mi ha avvisato dell'arrivo di alcuni "invitati straordinari"...》

Appena l'acqua fu pronta, misi le foglie in infusione e sentii il Maestro Ike sospirare.

《Lo immaginavo... Anche se gli avevo detto di tenerselo per
sé...》

A quelle parole mi voltai, irritata, ma la sua espressione mi raffreddo' immediatamente. Emanava ondate di preoccupazione: la fronte era corrugata, gli occhi pensierosi, persino la cicatrice sembrava rattrappirsi sotto il peso della sua angoscia.

《Non volevo che tu ti preoccupassi inutilmente》chiarì, sedendosi a tavola mentre gli servivo una tazza di tè caldo e forte come piaceva ad entrambi.《È per questo che sono passato. Volevo rassicurarti: non sei sola. Se quelli del Clan della Pioggia e quelli del Clan delle Ombre tenteranno qualcosa, noi saremo pronti a riceverli.》

La sua espressione diventò feroce mentre pensava a quella prospettiva.

Molto realistica dal mio punto di vista.

《Sono capace di difendermi da sola》osservai, sorseggiando lentamente la bevanda calda《Ma se proprio volete guardarmi le spalle...》

La mia risposta gli fece spuntare un lieve sorriso, che, però, si spense subito.

《Sei cambiata. Una volta saresti scappata dalla finestra per evitare un discorso come questo...》osservò il Maestro, rinvangando un episodio del nostro passato.

《Forse sono cresciuta...》ipotizzai con un sorriso beffardo.

《Forse...》mi concesse.

Finimmo di sorseggiare in silenzio il nostro tè, godendo reciprocamente della compagnia dell'altro.

Aveva ragione il Maestro Ike, come al solito; quando ero più piccola mi crogiolavo nel mio dolore e nella mia solitudine, incapace di capire il motivo della mia nascita, ma ora...

Non m'interessava perché ero lì, perché respiravo, perché ero viva: volevo solamente godere appieno di quell'occasione che mi era stata concessa.

《Comunque...》Il Maestro Ike ruppe il silenzio.《Quello che ho detto è vero: se quelli dei Clan hanno in mente qualcosa noi saremo pronti ad accoglierli!》

La sua determinazione e la sua preoccupazione per la mia incolumità mi scaldarono il cuore, quel piccolo cuore che credevo essere immune alle emozioni.

《Lo so》commentai con un sorriso che mi fece brillare gli occhi.

Il Maestro Ike studiò per qualche istante il mio volto, in cerca di qualcosa, forse una conferma, e poi si alzò, avviandosi alla porta.

《Ora devo andare. Ci sono dei preparativi da ultimare che necessitano della mia supervisione...》Si fermò sulla soglia di casa, dandomi le spalle.《Mi piace come hai sistemato casa. Ti somiglia.》

Poi svanì in una folata di vento fresco.

Chiusi la porta, appoggiandomi con la schiena al legno, e studiai casa mia.

Era sempre piccolina, ogni tanto ci stavo a malapena io, ma era molto più accogliente di una volta. Il pavimento era pulito, le cartacce e l'immondizia erano sparite, diventando solo un lontano ricordo; avevo persino lavato i vetri e ora il sole poteva entrare a suo piacimento in casa.

L'unica cosa che non era cambiata era l'assenza di specchi: non volevo vedermi, non volevo ritrovarmi a fissare quei capelli scuri come le tenebre, quegli occhi così verdi da brillare nella notte, quel simbolo nero, indelebile sulla mia pelle.

Sospirai rumorosamente mentre mi dirigevo in cucina per le tazze da tè.

Domani sarà una lunga giornata...

*******************************

《L'avevo detto che eri stupenda!》

Nadja mi saltellava intorno eccitata e più emozionata di me e Lee messi assieme.

Era arrivato il grande giorno: tutti gli allievi che avevano appena sostenuto l'esame da Sentinella si erano vestiti in maniera elegante per accogliere gli ospiti provenienti dagli altri Clan.

Ci trovavamo nell'enorme parco davanti al Palazzo dello Sciamano, un'imponente struttura a più piani di colore bianco e verde foglia, sede della più alta carica del villaggio e dei Maestri, oltre che delle Sentinelle più anziane ed esperte.

Nadja era bellissima nell'abito lungo, di colore rosso, che aveva scelto: era senza spalline e le aderiva al corpo come una seconda pelle.

Lee, invece, aveva optato per un look casual, ma elegante; infatti indossava un paio di pantaloni neri, una camicia bianca, con qualche bottone slacciato, e una giacca, sempre scura.

Io, invece, ero costretta in quell'abito verde che mi rendeva stupenda, almeno a detta della mia amica. Avevo scelto di non indossare scarpe perché sui tacchi sicuramente sarei caduta e comunque il vestito era lungo, nessuno avrebbe notato la mancanza di calzature.

《Il tuo entusiasmo è quasi imbarazzante...》borbottai all'indirizzo di Nadja, che finalmente si fermò, incenerendomi con lo sguardo.

《Oggi conosceremo i migliori allievi provenienti da altri Clan... Ci batteremo con loro... Come faccio a non entusiasmarmi?》brontolo' lei, incrociando le braccia al petto.

Evitai di risponderle e diedi un'occhiata in giro; tutti gli allievi avevano deciso di vestirsi in maniera elegante, solo i Maestri indossavano la solita divisa.

E sono pure armati...

Ovviamente lo ero anch'io, prima di uscire mi ero allacciata un fodero per pugnale alla coscia destra, per ogni evenienza.

Incrociai lo sguardo del Maestro Ike e gli feci un cenno di saluto; lui rispose con un lieve alzare di labbra prima di riportare la sua attenzione al grande portone in legno massiccio.

Stanno arrivando...

Percepii diverse presenze che si stavano dirigendo verso di noi a velocità sostenuta: gli ospiti stavano arrivando.

Lee e Nadja si misero al mio fianco, uno a destra, l'altra a sinistra, come guardie del corpo, e non riuscii a trattenere un piccolo sorriso.

Sono fortunata ad averli conosciuti...

Sospirai, preparandomi mentalmente alla cerimonia, mentre il sole ci scaldava la pelle coi sui raggi dorati, incurante del caos che si sarebbe scatenato di lì a poco.

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