Capitolo 13
Ritornare alla realtà fu rapido ed indolore; tutto il contrario del viaggio nel mondo degli spiriti.
Quando riaprii gli occhi, mi ritrovai al centro del villaggio, attorno a me solamente macerie e cadaveri.
La mia mano avvolgeva il collo di un bambino spaventatissimo: aveva arruffati capelli celesti ed occhi chiari, quasi bianchi, da cui grondavano fiumi di lacrime. Le sue braccia si dibattevano in maniera sempre più scomposta e ci misi un secondo a realizzare che stava soffocando. O meglio, io lo stavo soffocando.
Allentai immediatamente la presa sul tuo collo e mi allontanai da lui; il bambino, di cui non conoscevo l'identità, iniziò subito a tossire.
《Mi dispiace.. Io..》iniziai a scusarmi, senza, però, riavvicinarmi a lui. Non volevo spaventarlo ulteriormente così diedi un'occhiata in giro per vedere se qualcuno poteva darmi una mano.
Macerie.
Non c'era un solo edificio ancora in piedi. Fra le pietre riuscivo ad intravedere mani intrise di sangue e gambe in pose innaturali. Non avevo alcun dubbio: erano tutti morti.
《Tu.. Vuoi uccidermi?》mi chiese una vocetta rauca.
Mi voltai rapidamente ed abbassai lo sguardo; il bambino era lì, con un livido violaceo sul collo, che mi fissava curioso.
《No.. Io.. Non voglio ucciderti..》balbettai una risposta mentre mi scervellavo in cerca di qualcosa da dirgli, ma non mi pareva più spaventato da me e non sapevo che pensare.《Come ti chiami?》gli domandai, cercando di metterlo a suo agio, anche se non pareva più terrorizzato da me.
《Wil.. E tu?》chiese lui, avvicinandosi a me《Grazie per avermi ucciso..》aggiunse con un filo di voce, abbassando lo sguardo.
《Ehm.. Io mi chiamo Kira.. E..》mi abbassai, portandomi alla sua altezza《Mi dispiace per come ti ho trattato.. Io.. Non ero in me
e..》
《Capisco.. Tu stavi male..》mi rispose saggiamente, quasi troppo per uno della sua tenera età, tanto che lo guardai sbalordita《Ho già sentito il tuo nome.. La mia mamma mi racconta spesso di te.. Tu salverai il villaggio, vero?》me lo chiese guardandomi negli occhi con profonda ammirazione.
Chi diavolo era quel bambino?
E perché sua madre gli avrebbe dovuto parlare di me?
Non conoscevo le risposte a quelle domande, ma una cosa la sapevo.
《Sì..》gli dissi in tono determinato, posandogli le mani sulle spalle《Io salverò il nostro villaggio! Te lo prometto!》
Wil mi guardò raggiante e sul suo volto si aprì un sorriso smagliante che mi scaldo' il cuore.
Possedeva uno sguardo così..
Innocente..
《Wil》lo richiamai all'ordine《Sai dove sono i cattivi?》
I suoi occhi si offuscarono di paura mentre il suo braccio si allungava, puntando verso il confine del villaggio.
《Alle porte del villaggio.. Loro.. Hanno ucciso la mamma..》mi rispose triste, una singola lacrima gli rigo' il volto.
Gli presi il viso fra le mani, asciugandogli la guancia e gli feci un'altra promessa.《Ti riportero' la tua mamma!》
《Me lo prometti?》domando' titubante come se non credesse alle proprie orecchie.
《Te lo prometto, Wil!》gli giurai, allungando la mano verso di lui. Lui la prese, la strinse e sancimmo il nostro patto.《Ma ora ti devi nascondere.. Va bene?》
Wil annuì convinto e scappò in una stradina laterale, scomparendo velocemente alla mia vista.
Mi rialzai da terra, fredda e determinata; dovevo raggiungere Angoscia e Dolore e fermarli, ma prima dovevo controllare una cosa.
Avevo i vestiti laceri e sporchi di sangue, molto probabilmente non era nemmeno mio, ma la cosa che m'interessava vedere era il Sigillo.
Era cambiato: prima rappresentava un lupo a fauci spalancate pronto a sbranarmi mentre ora..
Ora, sulla mia pancia, c'era il tatuaggio di una ragazza, coi capelli sciolti sulla schiena, in groppa ad un grosso lupo che indicava la mia nuova condizione.
Nadja, Lee, Maestro..
Io..
Vi salverò!
Con un sorrisetto soddisfatto, mi misi a correre verso le porte del villaggio, cercando di elaborare un piano per sconfiggere Mat.
Durante la corsa, non permisi a me stessa di guardare in giro; non volevo vedere la distruzione che avevo causato, le morti di cui ero responsabile.
Sistemero' tutto..
Lo prometto!
In men che non si dica mi ritrovai nell'enorme spiazzo alle porte del villaggio, anche se, in effetti, le grandi porte in legno verde non esistevano più. Al loro posto c'era un enorme squarcio come se una palla di cannone si fosse abbattuta su di loro, lasciandone solamente alcune assi rotte.
Oh, miei dei..
《Come hai fatto?》mi domandò una voce terribilmente familiare. Non capivo da dove provenisse: i miei occhi avevano scandagliato i dintorni, ma non riuscivo a vedere nulla.
《Sorpreso?》chiesi a mia volta, respirando profondamente come mi aveva insegnato il Maestro. Non potevo farmi prendere dalla rabbia, dovevo pensare lucidamente se volevo vincere quello scontro.
Grazie alla conoscenza del Lupo, che avevo ottenuto quando ci eravamo fusi assieme, sapevo come sconfiggere Dolore ed Angoscia, o meglio avevo una vaga idea su come batterli.
《È un imprevisto》commentò in tono indifferente prima di comparirmi davanti.
Dolore era identico a come l'avevo lasciato: occhi vuoti ed espressione impenetrabile. Non imbracciava armi, ma, stavolta, non mi feci fregare; di sicuro aveva un pugnale o una spada nascosta da qualche parte.
《Quindi?》chiesi in tono colloquiale. Per arrivare a Mat, dovevo battermi con lui; Angoscia non era nei paraggi e non sapendo se la cosa mi confortava o mi spaventava.
《Devo ucciderti》mi rispose tranquillo prima di attaccarmi.
Riuscii a parare il suo pugno solo per miracolo: Dolore era veloce, quasi quanto me.
Ma io avevo dalla mia parte il Lupo ed era ora di mostrarglielo.
Gli diedi un calcio all'addome, guadagnando un po' di spazio, per poi chiudere gli occhi.
Mi concentrai sull'oscurità dentro di me e la percepii.
La forza.
La determinazione.
La furia.
Tutto si riverso' nel mio corpo, colmandomi di una potenza inaudita.
Riaprii gli occhi, brillanti di luce verde e ferina, assunsi la posizione di guardia e notai con piacere che le unghie si erano allungate così come le zanne che mi pungevano le labbra.
《Provaci!》l'invitai a farsi avanti, sorridendogli contenta.
Avevo una voglia matta di picchiarlo.
E stavolta avrei vinto io.
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