Capitolo 1.3
Il combattimento iniziò nei migliore dei modi: riuscii a schivare praticamente ogni loro attacco, almeno finché non cominciarono a fare sul serio.
Dannazione!
Ero addossata ad un albero, in un lago di sudore; avevo subito diverse ferite, perlopiù graffi superficiali, ma che bruciavano immensamente.
《Arrenditi!》m'intimo' la Sentinella di destra, sfoderando un pugnale identico a quello che avevo recuperato.
《Mai!》Le feci una linguaccia prima creare una decina di mie copie, immagini puramente illusorie, che avevano come scopo quello di farmi guadagnare la libertà.
Lasciai che le mie copie le accerchiassero e, mentre le Sentinelle furono distratte, ne approfittai per saltare sul ramo più vicino e poi correre verso il villaggio.
Forse era per questo che il Maestro Ike mi aveva seguito...
《Fermati, ragazzina!》esclamò una voce alle mie spalle; la udii così vicino che mi girai per controllare e fu la mia rovina.
La mia concentrazione scemo', facendomi perdere l'equilibrio; caddi dal ramo e precipitai rovinosamente a terra.
Ahio...
Avevo male dappertutto e probabilmente anche qualche osso fratturato, ma ripresi a correre non appena mi alzai, dovevo seminare le Sentinelle nemiche prima di tornare al villaggio.
《Kira!!!》
Udii la voce familiare e preoccupata del Maestro e cambiai strada per raggiungerlo.
《Maestro! Sono qui!》gridai a squarciagola per segnalare la mia posizione.
Era un azzardo, ma non avevo altre possibilità.
Ero talmente concentrata sul trovare il Maestro e scappare delle Sentinelle che non vidi la radice, così inciampai e caddi fra un gruppo di cespugli che nascondevano un piccolo burrone.
Gridai spaventata mentre vedevo le rocce venirmi incontro ad una velocità pazzesca; nella caduta sentii il rumore di ossa spezzate e capii che stavolta l'avevo combinata grossa.
Probabilmente persi i sensi per qualche minuto perché quando aprii gli occhi mi ritrovai a fissare il volto sconvolto del Maestro.
《Kira! Stai bene? Parlami!》continuava a dire con voce preoccupata.
Perché?
Perché è così sconvolto?
《Io... Credo di essermi rotta qualcosa...》riuscii a bofonchiare.
Provavo un dolore senza pari, barcollavo fra il sonno e la veglia; dovevo fare uno sforzo sovrumano per non chiudere gli occhi e lasciarmi andare.
《Ora ci sono io. Ti riporto al villaggio...》mi rassicuro', stringendomi forte al suo petto.
Rimasi senza parole; nessuno mi aveva mai tenuta così, al sicuro e protetta.
《Mi dispiace... Io...》iniziai a scusarmi con lui.
Non ammettevo quasi mai di aver torto, ma col Maestro mi ero comportata veramente male.
《Ne parliamo dopo, Kira!》mi zittì lui, spostandomi e facendomi capire che dovevo aggrapparmi alla sua schiena.《Prima devo chiarire un paio di cose con loro》continuo' il Maestro, sfoderando il suo pugnale dalla lama lucente.
Io gli circondai il collo con le braccia e cercai di farmi il più piccola possibile, non volevo essergli d'impiccio, dopotutto era solamente colpa mia se lui ora doveva battersi contro tre Sentinelle nemiche.
《La ragazzina ha chiamato rinforzi...》ci derise una di loro quando comparirono di fronte a noi.
Mi parvero letali macchine da guerra: non avevano il fiatone, non erano stanche dopo il lungo inseguimento, erano più che mai decise ad ucciderci.
《Kira, tieni stretta!》mi sussurro' il Maestro Ike prima di partire all'attacco.
Ero...
Sbalordita...
Lui era un combattente impareggiabile; i suoi movimenti erano così rapidi e fluidi che i nemici non si accorgevano neppure di essere stati colpiti, maneggiava il pugnale con una destrezza che invidiavo, non faceva alcuna fatica a lottare contro tre avversari.
《È ora di finirla...》lo sentii mormorare prima di dare il colpo di grazia.
Richiamò un banco di nebbia con la magia e creò delle illusioni spaventose così da far abbassare la guardia alle tre Sentinelle poi le colpì una ad una.
Nel giro di pochi secondi a terra ci furono tre ragazze svenute e legate; il Maestro non aveva neppure il respiro accelerato, era impassibile.
《Stai bene, Kira?》mi domandò preoccupato, riprendendomi cautamente in braccio.
《Sì... Io...》Non ce la facevo a guardarlo negli occhi; aveva rischiato di morire per colpa mia.《Mi dispiace...》
《Tu non hai nulla di che scusarti...》m'interruppe lui, facendomi rialzare lo sguardo. Aveva l'aria tormentata, quasi mortificata.《Avevi ragione
tu...》Prese un respiro profondo prima d'iniziare a raccontare.《Devi sapere che quando ero piccolo, il nostro villaggio venne attaccato dalla Bestia e perirono molte Sentinelle, fra cui i miei genitori... Poi lo Sciamano riuscì a contenere lo Spirito, ma
ormai... I danni erano incalcolabili così come il numero dei morti.》
I suoi occhi erano velati di lacrime, aveva un'espressione così triste da stringermi il cuore.
Non eravamo più Maestro ed allieva, ma solo due persone che portavano un dolore immenso nel cuore.
《Quando ti guardavo vedevo solamente lo Spirito del Lupo Vendicativo, non riuscivo a vedere la splendida ragazza nascosta sotto.. Non so se potrai mai perdonarmi per questo, ma...》
S'interruppe quando gli gettai le braccia al collo; non sentivo più dolore, anzi, ero pervasa da una sensazione di tepore e sicurezza.
Era la prima volta nella mia vita che abbracciavo qualcuno e probabilmente il Maestro era più stupito di me dato che ci mise un paio di minuti prima di ricambiare la stretta.
《Avrei dovuto ascoltarla. Mi dispiace...》mormorai, rilassandomi contro il suo petto.
La sensazione di benessere era passata velocemente proprio com'era arrivata; ora sentivo ogni singolo osso rotto ed ogni singolo graffi sanguinante.
《Sono convinto che hai imparato la lezione》mi disse con una risatina prima di alzarsi con me in braccio. Mi sentivo così piccola, là, fra le sue braccia.《Un'ultima cosa, Kira... Tornerai all'Accademia?》mi domando' pur sapendo la mia risposta.
《Sì... Io... Tornerò...》furono le ultime parole che riuscii a pronuciare prima di chiudere gli occhi e perdere conoscenza.
In seguito scoprii il motivo per cui le Sentinelle nemiche si aggiravano ancora nella zona della battaglia: all'interno del coltello da lancio che avevo trovato si celavano informazioni sul nostro villaggio.
Quelle Sentinelle erano delle spie.
Inutile dire che l'arma mi fu requisita e mai restituita, come mio sommo dispiacere.
Da quel giorno, però, cercai di cambiare il mio stile di vita: sistemai il mio rifugio, iniziando a chiamarlo casa, frequentai l'Accademia con lo scopo di farmi nuove amicizie oltre che diventare la migliore Sentinella del villaggio.
Se il Maestro era riuscito a capirmi, a vedermi al di là di quello che contenevo dentro di me, potevano farlo anche gli altri, no?
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro