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Magiche Avventure Durante La Notte Del Liceo Classico

Avviso: Sto scrivendo, dall'inizio di questo mese, una storia molto simile ad una fiaba. Ci sono regine, cavalieri, animali che diventano umani e meme morti. Se vi piacciono questo genere di cose potete trovarla sul mio profilo con il nome di "Animalia". Grazie se la leggerete, ma grazie anche se non lo farete per star leggendo questa raccolta di miti su quei disagiati degli dei greci.

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Non so se lo sapete, ma faccio il classico. Sì, faccio parte di quel gruppo di persone che spesso deve sentirsi fare battute come "oo" quando dice di aver preso otto in latino, perché sì, dai, lo sanno tutti che in latino "la ti no". Con annesso movimento delle mani e sguardo di uno posseduto dal demonio. (Poi immaginate che bello quando questa battuta ve la fa quello che vi piace, diventa tutto più metafisico)

Bene, in tutta Italia da qualche anno a questa parte, è stata indetta la "Notte del liceo classico", evento magico dove con il potere del greco antico e del latino si prova ad affascinare nuove menti che devono fare una scelta per quanto riguarda il liceo (e anche subito perché poi si chiudono le iscrizioni).

Ogni scuola sceglie un tema e organizza spettacoli o mostra cose inerenti al tema.

La mia scuola in più schiavizza quelle del coreografico, perché tanto chi se ne frega dei diritti umani.

Narratore: Nella sua scuola ci sono tutti gli indirizzi, quindi possono schiavizzare quelle tizie.

Eh già, fortuna? No. Perché l'anno scorso abbiamo fatto fare un esperimento a quelli dello scientifico e loro ci hanno rubato la scena. Brutti maledetti. Che c'entra lo scientifico, visto che sono stati nominati il coreutico e il musicale? C'entra sempre se io mi devo lamentare.

Qual è l'obbiettivo di questo capitolo? Raccontarvi cosa è successo questa sera, ovvio!

Premetto che sono stanca morta, oggi non mi sono fermata un attimo (a causa di Organizzazione, che mi ha parlato più o meno così:

*immaginatevi Organizzazione come la fata smemorina, è un controsenso? Lo so! È questo il punto, io non ho una vera e propria organizzazione*

Organizzazione: Ma Rachele!

Io: Se inizi così non ti ascolto, sappilo.

Organizzazione: Ma carissima e intelligentissima Rachele.

Io: bleh, arriva al punto.

Organizzazione: Allora, oggi, 17 gennaio, lascia fare a me, vedrai che riuscirai a fare tutto quello che avevi da fare!

Io: Ma non posso fare tutto...

Organizzazione: Ma certo che puoi! 🎶Fa la magia tutto quel che vuoi tu bibidi-bobidi-bu 🎶

Io: Penso di dover iniziare a drogarmi di meno.

Organizzazione: Ma tu non ti droghi...

Io: Sul serio? Dopo questa cosa pensavo di sì...

Organizzazione: Susu, andiamo! Allora, che devi fare, di' a me e io le metto in ordine.

Io: Andare a scuola, tornare da scuola e mangiare, andare al pon, farmi lo shampoo, andare per la terza volta a scuola per la notte del liceo classico, ah, sì, e dovrei andare anche in palestra!

Organizzazione: Oh Zeus Onnipotente... Io mi rifiuto, veditela tu.

Io: Ah...)

Poi per fortuna sono venuta a sapere che il pon non ci sarebbe stato e non sono andata in palestra, quindi ho potuto fare le altre cose, ma stanca lo sono lo stesso.

Iniziamo la narrazione di questa serata dalla settimana prima.

Venerdì scorso abbiamo capito finalmente cosa avremmo dovuto fare noi della seconda, dopo una lunga serie di lamentele (da parte mia) ci sono state date le parti. Lo stesso giorno ho rischiato anche di litigare con la professoressa di inglese perché lei diceva che se non ci erano state date le parti era perché avevano preferito altri a noi perché, ovviamente, non tutti possono fare qualcosa (e noi la notte la organizziamo con quattro classi e nessuna di queste supera i 16 alunni, assurdo direte voi, lo dico anche io.) io invece rispondevo che non era perché gli altri avevano avuto le parti e noi volevano quello che era stato dato a loro, ma perché proprio non ci era stato detto niente, quando gli altri stavano organizzando da tre giorni. Le abbiamo dato ragione ed è finita lì.

Poi ci sono state lamentele (da tutti, in questo caso) perché non solo le altre classi hanno obbligato gente a caso a fare cose a caso, ma anche perché dicevano "eh, sì, ma lei è brava" quando non avevano mai sentito gli altri. Ah, lo schifo.

Quindi siamo riusciti a fare qualcosa. Mentre la terza e la quarta (non abbiamo ancora la quinta) organizzavano indipendentemente i loro spettacoli già da prima noi del biennio abbiamo dovuto farlo assieme e dopo. Oh, per carità, chi se ne ne frega, ma il problema è che la professoressa incaricata di gestire il nostro spettacolo non solo non ha mai fatto una cosa del genere, ma in più aveva dato il mercoledì il libro da cui era trattato lo spettacolo a questa tizia di prima e quindi, mentre loro già sapevano cosa cazzo dovevano fare noi - visto che quella non aveva portato il libro - abbiamo dovuto aspettare venerdì per le parti. E poi ci ha messo un sacco d'ansia addosso per 'ste parti.

Parti in rima, per di più. Un'agonia.

Poi è iniziata la settimana dello studente.

Fortuna che la settimana faceva schifo per come era stata organizzata, quindi non ho assolutamente sentito il peso del non poter fare le cose organizzate a causa delle prove.

La nostra scuola è formata da due sedi (nello stesso paese, più una in un altro), quindi il oggi ci hanno fatto andare all'altra sede per fare altre prove, quando già ieri ci avevano fatto andare a scuola nel pomeriggio (inutilmente perché non ci hanno fatto provare tutti), quindi io ho deciso giustamente di non andare oggi.

In fine è arrivata la notte, abbiamo iniziato con mezz'ora di ritardo perché nessuno capiva niente e la gente non arrivava, ma la serata da noi era stata ridotta a due ore (perché poi la gente si annoia cit.).

Problemi tecnici da tutte le parti, gente nel pubblico senza rispetto e il top dei top...

La ciliegina sulla torta

La goccia che fa traboccare il vaso

Indovinate chi si è bloccata mentre diceva la battuta?

Narratore: Rachele in tutto questo aveva una sola battuta e, visto che ha il coraggio di un topo, si è pure bloccata per un sacco di tempo.

Niente raga, figura di merda, il pubblico ha applaudito perchè sì.

Ad assistere allo spettacolo penoso era venuto papà, che in pratica quando è tornato a casa non è riuscito a trovare una cosa bella - più o meno, l'unico complimento che ha sprecato lo ha fatto verso due tizi che stavano recitando - e quindi si è lamentato un sacco.

Io lo sapevo che questa serata avrebbe fatto schifo, ero partita piena di entusiasmo e siamo arrivati a io quasi a piangere (io non piango mai) perché la professoressa si era incazzata con me, visto che mi sono fermata mentre dicevo la battuta.

Quindi già ci stavo male per sta cosa, in più mi sono irritata un sacco a sentire quello che mi ha detto, in tutto ciò le mie compagne di classe, che sapevano che la parte la sapevo, mi dicevano che non faceva niente e mi ricordavano che, appunto, io la sapevo, però poi la prof si è scusata dicendo che avevo una buona gestualità e che sono stata brava a riprendermi. Io avrei ripreso da capo, forse sarebbe stato più utile, ma non potevo.

Da voi invece, se fate il classico, la vostra scuola cosa ha organizzato stasera? Avete fatto qualche figuraccia inerente alla notte? Dopo oggi non ho il diritto di giudicare nessuno, quindi sentitevi liberi di dire tutto quello che volete.

In tutto ciò vi dico che ho quasi pronto un capitolo vero di questa raccolta, su Dionisio, mi manca ancora un po', ma ho scritto un sacco.

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