"Niky,svegliati!"sento sussurrare il mio nome.

"hey piccola è tardi."continua la voce.
"altri dieci minuti..."mugugnio girandomi dall'altra parte.

Ad un tratto sento sollevarmi in aria,
apro gli occhi di scatto ritrovandomi rinchiusa da due braccia possenti:

"buon giorno piccola"sorride il signor Pérez dolcemente. "Santiago...?"dico ancora assonnata.

"in persona!"dice.  "dove sono?come mi sono addormentata?"chiedo confusa dal sonno.

"sei a casa mia,ti sei addormentata nel letto mentre ti davo piccoli baci. Dovevi essere stanca."dice sogghignando divertito.

Ah.

"ehm...potresti mettermi giù?"chiedo imbarazzata.Annuisce appoggiandomi delicatamente sul letto rumandomi un bacio.

"andiamo a fare colazione?"propone staccandosi,guardo l'orologio.

"sarebbe bello. Ma adesso devo proprio andare..." dico

Prima che Gabriel me la faccia davvero pagare.

"suppongo che devi tornare a lavoro."dice cambiando il tono della voce.

"già...ma è stato davvero bello passare la serata con te."dico."mi sono trovata bene."continuo avvicinandomi al suo viso.

Non risponde. Si allontana dalla mia presa e si gira verso la porta:
"forse è meglio che te ne vai."dice freddo.

"che ti prende?"chiedo nervosa e confusa allo stesso tempo.

"Senti,se vuoi i tuoi soldi eccoteli."dice lanciandomi un gruzzolo di banconote sopra al letto.

"Ora perché non sparisci e vai a fare la  puttana da qualcun altro."sputa acido.

Non rispondo.

Guardo i soldi per poi prendere le mie cose e senza degnarlo di uno sguardo,
come se non fosse successo niente quella notte,esco da casa sua.