~STANZA 17~

Puoi farcela Niky,devi solo concentrarti e pensare che sia solo un cliente come altri.

Un cliente come altri.

Ripeto mentalmente bussando e cercando di essere il meno tesa possibile:"avanti" risponde una voce dall'altra parte.

Inghiotto un groppo di saliva e apro la porta, richiudendola alle mie spalle subito dopo.Rimango immobile a fissarlo:

È un uomo di trentacinque anni circa, ha i capelli biondo-scuro e gli occhi verde-smeraldo;indossa un completo nero che mette in risalto ogni centimetro del suo corpo.

E che corpo...penso scendendo giù con lo sguardo fino al suo amichetto già in erezione.

"so di essere bello,ma così rischi di sciuparmi"dice riportandomi alla realtà alzandosi poi dalla poltroncina di pelle.

Avanza lentamente nella mia direzione a passi estremamente lenti,indietreggio mordendomi il labbro nervosamente incapace di rispondergli.

Ma che mi succede?

Scuoto la testa riprendendo il controllo:"così,lei è il famoso Signor Pérez"mi schiarisco la voce.

"non sapevo di essere così famoso."dice sfoggiando un bellissimo sorriso.

"ma lei può chiamarmi Santiago"dice afferrando la mia mano per poi baciarla.

Una scarica elettrica invade il mio corpo,dipingendo le mie guance di un rosso fuoco.

"il piacere è tutto mio"dico afferrandolo delicatamente per la cravatta,giocherellandoci.

Alzo il viso incrociando i suoi occhi carichi di desiderio...

Sorrido.

Non credevo di fargli uno strano effetto.

Lo spingo verso il letto,facendolo accomodare senza perdere il contatto visivo mentre decido di iniziare il mio piccolo show:

Mi allontano sensualmente girandomi di spalle,spostando poi con le dita il vestitino,lo faccio scivolare lentamente sul pavimento rimanendo completamente in intimo.

Lo sento deglutire rumorosamente.

Mi giro ritrovandolo ad un centimetro dal mio viso,i nostri occhi si incastrato ed uno strano silenzio irrompe nella stanza...

una delle sue  mani mi accarezza dolcemente la guancia,spostandosi poi con il pollice sopra le mie labbra sfiorandole,lentamente scende sulla spalla arrivando fino alla schiena  slacciandomi con estrema lentezza il reggiseno:

Con la mano libera inizia a massaggiare uno dei miei seni giocherellando con il capezzolo ormai indurito,gemo al suo piacevole tocco.

In un attimo lo spingo sopra al letto facendo aderire perfettamente i nostri corpi sopra al materasso,le sue labbra si posano sulle mie...

Un mix di emozioni mai provate fino ad ora invade il mio corpo.
Rapidamente si sfila la camicia,
gettandola da qualche parte,
rimanendo così  a petto nudo:

Con l'indice,inizio a tracciare piccole linee immaginarie scendendo sempre più giù,arrivando davanti ai suoi jeans.

Slaccio la cintura legandogli  le mani con essa,gli sfilo i pantaloni e li lancio sul pavimento,mi mordo il labbro...

"così ti piace giocare,eh piccola?"
deglutisce eccitato.

Mi posiziono a cavalcioni su di lui,sfiorando con la mia intimità il suo grosso pacco:

Chissà quanto dev'essere grosso poi...

"lo prendo come un si"dice respirando a fatica,riportando la mia attenzione sui suoi magnetici occhi.

" e questo è niente"sussurro al suo orecchio maliziosamente.

Inizio a baciarlo sul collo e poi sul petto spostandomi più giù,arrivando così davanti alla sua erezione;

Tolgo i boxer lanciandoli per terra,rimanendo ipnotizzata dal suo grosso cazzo:

Wow. È enorme!

Lo prendo tra le mani iniziando a leccarlo con la punta della lingua per poi muoverlo lentamente su e giù.

Geme sotto ad ogni mio singolo tocco,sorrido compiaciuta.

"così...piccola,no-n...ferm-arti...ah..."
ansima mordendosi in modo provocante le labbra.

Continuo a leccarlo e muoverlo velocemente fino a che lo sento venire dentro la mia bocca:

"sei stata fantastica,piccola"
marca l'ultima parola in modo estremamente sexy.

Ingoio lo sperma ripulendomi dai residui,tornando poi sopra alle sue labbra,baciandole con foga.

Perché non riesco a controllarmi?
Perché mi fa questo strano effetto??

Ci stacchiamo riprendendo fiato...
"Piccola,potrei sapere come ti chiami?"chiede fissandomi dritta negli occhi.

Scoppio a ridere.

"sei serio?"mi trattengo.

"come scusa?cosa ho detto di strano?"
Alza un sopracciglio aspettando una mia risposta.

"di solito non parlo mai con i miei clienti"dico morendomi il labbro inferiore.

"non potresti fare un eccezione?"
domanda serio.

Scuoto la testa.
"mi spiace,le regole sono regole."invento cercando di essere il più convincente possibile.

"però con me stai parlando adesso"
dice provocandomi. Gli do un leggero pizzicotto.

"aia. Sei crudele!"dice strappandomi un sorriso.

"no, questo è crudele"dico alzandomi e prendendo la mia roba.

"dove stai andando?"chiede confuso.

"non glielo detto?il nostro tempo è terminato Signor Pérez"dico rivestendomi.

"non puoi lasciarmi così"controbatte nudo e ancora legato. Sorrido.
" si che posso"detto questo infilo i tacchi ed esco dalla porta.

"SAPPI CHE NON FINISCE QUI PICCOLA!"urla.

Sono sicura che Gabriel non me la perdonerà mai...