Chapter 25
Perché ho come l'impressione che l'incubo sia appena iniziato?!
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POV'S NIKY
"Cosa?"ripeto sbattendo due volte le palpebre.
"ma come, non lo sa?"domanda Gabriel scrutando la ragazza dai capelli biondi con un sorriso inquietante.
"di che cosa sta parlando?"continuo confusa rivolgendole uno sguardo.
"non lo ascoltare!"dice dimenandosi.
"perché dovrei fidarmi di te?"sputo acida.
"perché sono davvero tua sorella..."
dice come se mi avesse trafitto il petto.
"Stai mentendo..."dico tremando.
"è impossibile."continuo avvicinandomi a lei.
"sono figlia unica..."dico.
Eppurre...
Stessi occhi azzurri...
Stessi lineamenti dolci...
No... Ripeto è impossibile.
"sta dicendo la verità"si intromette Santiago ripotandomi alla realtà,
ricevendo così un calcio dallo scagnozzo dietro.
"noo"dico correndo verso di lui ma Gabriel mi afferra per un braccio.
"dove pensi di andare?"pronuncia divertito.
"figlio di puttana,non toccarla!"
ringhia alzandosi velocemente colpendolo dritto in faccia.
Gabriel lascia il mio braccio barcollando all'indietro...
"me la pagherai"sputa a denti stretti pulendosi il sangue dalla bocca.
"fatti sotto coglione"
"tu,portale via. È ora di sistemare la cosa una volta per tutte!"dice ordinando ad uno di portarci in un'altra stanza.
"Noo"grido dimenandomi,vedendo Santiago sputare sangue sul pavimento.
"lasciami"continuo urlando.
POV'S CATERINA/KHATRIN
"lasciami"continua mia sorella dimenandosi.
"aia"geme l'uomo. "come osi mordermi?"continua dandole uno schiaffo.
"fallo un'altra volta e ti stacco le palle" dico dando una forte gomitata all'altro dietro di me.
I due ci rinchiudono dentro ad una stanza per poi sparire:"fatemi uscire"
ripete Niky sbattendo le mani ripetutamente contro la porta di ferro.
"smettila,così ti farai solo male"dico.
"non m'importa. FATEMI USCIRE!"
continua urlando.
"ti vuoi calmare"dico toccandole le spalle.
"troveremo un modo te lo prometto Niky...ma devi calmarti cazzo."
continuo scrutando il suo sguardo gelido.
"scusami..."dico togliendomi di colpo.
"come faccio a fidarmi di te?"
pronuncia lentamente alzando un sopracciglio.
"perché ho questa..."dico mostrandole una piccola cicatrice vicino al polso.
"e scommetto che ce l'hai pure tu"
continuo.
"Ora basta...parla. Perché qui dentro sembra che l'unica che non sappia un cazzo sia io."dice trattenendo le lacrime.
"sono pronta a spiegarti tutto ciò che vorrai sapere."rispondo sincera.
"allora spiegami come è possibile che tu sia mia sorella?"domanda aspettando una mia risposta.
"è normale che non ti ricordi..."spiego forzando un sorriso.
"eri molto piccola quando ho fatto perdere le mie tracce"continuo.
"perché...perché lo hai fatto?"sussurra mordendo il labbro nervosamente.
"per lo stesso motivo per cui tu ti trovi qui..."sospiro.
"non..non capisco?spiegati"dice aggrottando la fronte.
"è successo tutto quando la mamma è rimasta incinta di te..."inizio a dire.
"le cose sembravano andare bene ma poi un giorno hanno iniziato a litigare...
La mamma sosteneva che avevamo problemi economici e che quindi i soldi non bastavano più,ma io sapevo...
sapevo che era stato papà con le sue sporche scommesse."mordo il labbro inferiore serrando i pugni.
"nonostante ciò,alla fine sei nata tu"dico rivolgendole un piccolo sorriso.
Annuisce ascoltando attentamente senza proferire una parola.
"ad ogni modo con il tuo arrivo sembrava andare tutto bene...ma mi sbagliavo.
Le litigate continuarono a peggiorare. Una sera stavamo tornando a casa in macchina quando,papà cominciò a discutere fortemente...
Avevi ancora quattro anni quando accadde l'incidente e la mamma...
beh..penso che tu lo sappia"annuisce di nuovo.
"questo spiega il motivo delle nostre cicatrici..."dico dando voce ai suoi pensieri.
"continuo a non capire...perché te ne sei andata allora?"si intromette corrugando la fronte.
"ero stanca di sopportare"ammetto fissando il pavimento."ma non me ne sono andata per questo..."caccio dentro le lacrime.
"come ho detto,avevamo bisogno ancora di soldi"
"e l'unico modo era quello di trovare un lavoro...ma come sai,la mamma non poteva.
così decisi di andarmene facendo scomparire ogni mia piccola traccia."
feci una pausa.
"riuscì a mettermi in contatto con nostra zia Carly e trovai un lavoro come cameriera. Ma non bastava."
morsi il labbro nervosamente.
"e commisi l'errore più grande della mia vita..."una lacrima rigò il mio viso.
"iniziai a lavorare per Gabriele."
ammetto asciugandomi velocemente gli occhi.
"da lì incominciò il mio incubo..."
continuo tirando su con il naso.
In quel momento Niky mi strinse tra le sue braccia e crollai:"mi dispiace tanto..."sussurro tra i singhiozzi.
"shh...è tutto passato"dice abbbracciandomi più forte.
"adesso dobbiamo trovare un modo per uscire da qui e salvare Santiago!"
continua asciugandomi le lacrime.
Annuisco abbozzando un piccolo sorriso.
"lascia fare a me"
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