Cap 9
Eros
Erano appena scattate l'una di notte, quando le porte dell'ascensore di casa mia, si stavano aprendo di fronte alla porta della nostra camera da letto, dove la mia bellissima donna mi stava attendendo, ignara di ciò che stavo per farle.
Entrai nella camera da letto, trovando la luce soffusa della televisione che invadeva la camera, insieme alla luce notturna che entrava dalle vetrate delle finestre di fronte e di fianco a letto.
Mi guardai intorno non vedendola da nessuna parte, mentre avvertivo lo scrosciare dell'acqua della doccia, provenire dal bagno, comunicandomi che la mia bellissima donna, si trovava lì.
Sorrisi maliziosamente, mentre mi avvicinavo al comodino di fianco al lato del mio letto, aprendo il cassetto, posando pistola e portafoglio, per poi richiuderlo e posare sopra al comodino il cellulare.
Presi a spogliarmi velocemente, mentre il desiderio opprimente stava invadendo il mio corpo e la mia anima, incendiandomi i sensi.
"-Cazzo che voglia che ho di scoparti bambina.-"
La mia voglia di lei era così forte da rendermi quasi completamente folle.
Credo che la notte di vent'anni fa, fui senza saperlo in quel momento, un cazzo di moccioso fortunato.
Mio padre con ciò che aveva fatto, senza volerlo, aveva portato la mia donna predestinata, scritta dalle stelle dentro casa.
La mia anima gemella.
Ma quanto cazzo ero stato fortunato, in quel momento?
Ovviamente a l'epoca ero solo un ragazzino di otto anni, che si era visto una sera tornare suo padre con uno scricciolo spaventato fra le sue braccia, non immaginando mai che era lei.
La donna predestinata a me.
La mia anima gemella.
Il mio amore, il mio desiderio cresceva ogni giorno sempre di più, agognando costantemente la sua vicinanza, se non volevo impazzire.
La paura che avevo sempre avuto che me la portassero via era sempre nascosta profondamente dentro di me, come un cazzo di allarme.
Ma avevo imparato a controllarla.
Facendo sforzo su me stesso, ero meno possessivo e geloso, perché non volevo rischiare con la mia fottuta paura, e la mia cazzo di gelosia, di perdere la donna che amo.
Geloso si, possessivo si, ma non fino all'eccesso.
Non volevo essere ossessivo.
Infatti avevo imparato a incamerare questo istinto dentro di me, e a dosarlo.
Perché una cazzo di paura non poteva condizionare la tua vita.
E poi uno come me, doveva avere sempre mente sana e lucida, non potevo perdermi in queste cazzo di cazzate.
Mio padre mi aveva spiegato che questo lato di me, derivava dalla pura non solo che me la portassero via ma, anche dal fatto che sapevamo come era arrivata da noi.
Noi sapevamo la cruda e pura verità.
E dentro di me, avevo paura che era lei, che un giorno potesse scoprirlo e andarsene.
Era impossibile che lo scoprisse, perché avevamo stretto un patto, che questo segreto ce lo saremmo portati nella tomba, non sarebbe mai venuta a sapere la verità, del modo in cui era stata adottata dai miei genitori.
I soli a saperlo, erano gli uomini che a l'epoca erano con mio padre e loro erano fedelissimi a lui, a me e alla nostra famiglia, i restanti sapevano che era stata adottata e che un domani essendo le regole della mafia, avrebbe sposato uno di noi, non potendo evitare che, chi anche inconsapevolmente entrava a far parte di questo mondo ho assisteva a qualcosa che non doveva, l'unico modo per salvarti la pelle era sposare uno di noi.
Quindi su questo non dovevo essere preoccupato, anche se infondo al mio cuore e alla mia anima oscura, c'era quel piccolo tarlo che mi tartassava di tanto in tanto, tormentandomi l'anima con quell'oscuro segreto.
Ma riprendevo sempre il controllo di me stesso, ricordandomi le parole di mio padre e del patto che avevamo fatto tutti, che mai e poi mai lei avrebbe scoperto la verità.
Certe verità, anche se oscure era meglio che rimanevano un segreto, e non venissero mai fuori.
Quel segreto ce lo saremmo trascinato anche oltre la nostra vita.
Avrei avuto un'anima tormentata?
E chi se ne importava, la mia anima era già tormentata e sarebbe stata rilegata all'inferno per tutti gli omicidi che avevo compiuto e che avrei compiuto.
Ma sicuramente la mia anima oscura sarebbe sopravvissuta, grazie a l'amore puro e incondizionato dell'anima pura di mia moglie, salvandomi anche da me stesso.
Perso nei miei pensieri e completamente nudo, con un erezione enorme e dolorante, pronta a essere soddisfatta nelle profondità calde e bagnate della mia donna, mi incamminai con passo sicuro e dominante verso il bagno, dove una ignara Afrodite, presto avrebbe assaggiato, la dominazione del suo demone oscuro personale.
Entrai nel bagno, trovandolo immerso nel vapore, mentre vedevo il corpo sinuoso e sensuale, dalla porta a vetri della doccia, della mia bellissima Dea, immersa sotto in getto dell'acqua, facendomi appesantire le palle.
-Cazzo!-
Digrignai i denti, dal desiderio oscuro e opprimente che stava invadendo il mio corpo e la mia anima, incendiandomi i sensi, dal desiderio oscuro e perverso di possedere con forza la mia bellissima donna.
Aprii la porta della doccia, entrando dentro, richiudendomela alle mie spalle, nel momento in cui, la mia personale Dea della sensualità, stava aprendo gli occhi, immersa sotto il getto scrosciante dell'acqua calda, prendendo consapevolezza di chi aveva di fronte.
-Ciao, mia piccola rondinella.-
Sussurrai con voce calda e suadente, mentre mi avvicinavo completamente a lei, intrappolando il suo sensuale corpo, fra me e il muro della doccia.
-Amore.-
La sentii sussurrare sorpresa, mentre abbassava lo sguardo lungo il mio corpo bagnato, dagli schizzi dell'acqua, notando il suo sguardo accendersi e prendere consapevolezza, di cosa stava per succederle.
Afferrai il mio uccello duro come una roccia, iniziandomi a segare davanti hai suoi occhi imbarazzati ed eccitati, mentre alzava lo sguardo dal mio grosso cazzo, incastrandoli nei miei, vedendo il suo delizioso viso tingersi di rosso per l'imbarazzo ed eccitazione crescente, mentre continuavo a masturbarmi, davanti a quella visione erotica, della mia bellissima donna, nuda e bagnata, sembrando eterea.
-Dio bambina, vedi cosa mi combini?-
La vidi mordersi il labbro inferiore per l'imbarazzo mentre si spostava dal muro, inginocchiandosi di fronte a me, posando le sue delicate mani su i miei fianchi duri, mentre la vedevo sottomettersi al mio dominio, volontariamente.
Cazzo questo mi accendeva ancora di più.
La sua sottomissione spontanea, cazzo!
-Lo vuoi piccolina?-
Sussurrai con voce roca dettata dal desiderio, mentre la vedevo aprire le sue sensuali labbra, dandomi l'accesso nella sua bocca dolce.
Appoggiai la cappella sulle sue labbra accarezzandole con essa, per poi entrare lentamente dentro di lei, fino in fondo.
Fino a dove poteva contenermi, essendo ben dotato, non potevo entrare completamente dentro di lei, ma metà mi bastava, per godere della sua dolce bocca, e della sua lingua intorno al mio cazzo.
Posai la mano dietro la sua testa, spingendola verso di me, intimandole di muoversi, mentre afferravo a pugno i suoi capelli scuri come la notte, inebriandomi della bellissima e sensuale visione della mia donna in ginocchio di fronte a me, che stava per donarmi piacere.
Prese a muovere la bocca sul cazzo, mentre la lingua stuzzicava la punta, mandandomi completamente fuori di testa, avvertendo anche una delle sue piccola e delicate mani, massaggiare sensualmente le mie palle piene, pronte al rilascio dentro di lei.
Cazzo ero folle, folle di desiderio e amore oscuro di questa incredibile donna, che aveva rubato la mia anima e il mio cuore anni prima.
Era mia, soltanto mia cazzo!
Ero fuori di me, il desiderio si spostarla e legarla e poi fotterla con forza, si stava facendo largo nella mia mente.
No, non ora, non ero abbastanza calmo, avevo bisogno di fotterla subito.
Per certi giochini ci voleva calma e pazienza, cosa che non avevo in quel momento.
Amavo giocare con la mia piccolina, amavo dominarla e sottometterla nel sesso, era così deliziosamente fantastica quando si abbandonava completamente a me.
Donandomi tutto quanto.
La sua fiducia, il suo amore, la sua completa sottomissione, era un qualcosa di strabiliante ed stupefacente per la mia anima e il mio corpo.
Era meglio della droga.
Lei era la mia droga costante, che agognavo sempre, non potendoci rinunciare mai.
E mai lo avrei fatto.
-Ferma.-
Sussurrai con voce dominante, mentre la vidi eseguire il mio ordine, con il mio cazzo sepolto dentro la sua splendida bocca, mentre inchiodava il suo sguardo, colmo di amore e desiderio al mio, dominante e cocente di desiderio e amore per lei.
Presi a muovermi dentro di lei, scopandole la bocca con affondi veloci, avvertendo la sua lingua accarezzare la base sotto del mio cazzo, mentre mi muovevo dentro di lei come un folle, mandandomi completamente fuori di testa, perdendo del tutto il controllo di me stesso.
Continuai a scoparle la bocca, fino a che non avvertii l'onda dell'orgasmo invadere il mio corpo, rilasciando tutto quel liquido bollente dentro di lei, invadendola di tutta la mia essenza.
-Cazzo, si!-
Ruggii di puro piacere, mentre mi riversavo fino a l'ultima goccia, per poi sfilarmi da quelle meraviglie aprendo gli occhi, non essendomi accorto di averli chiusi al momento del rilascio, notando le labbra rosse e gonfie come ciliegie mature, per ciò che aveva appena fatto.
Ghignai maliziosamente osservandola mentre le sussurravo -ingoia tutto ragazzina.-
La vidi arrossire timidamente sulle guance, mentre eseguiva il mio ordine, facendomi impazzire di desiderio.
Amavo la sua timidezza e il suo essere sensuale, mi faceva uscire pazzo.
L'aiutai a tirarsi su, mentre le circondavo i fianchi con fare possessivo, avvinando la sua schiena al muro della doccia, incastrandola fra me ed essa, mentre mi abbassavo su quelle meravigliose colline piene e morbide, racchiudendo un suo bocciolo scuro di desiderio dentro la mia bocca, iniziandolo a succhiare e leccare sensualmente, mentre la vedevo abbandonarsi con la testa contro la parete per il piacere che la stava avvolgendo.
Mi spostai verso l'altro capezzolo, riservando la stessa tortura, mentre feci scorrere la mia mano fra le sue cosce completamente bagnate, riconoscendo la delicatezza del suo miele, impregnarle la pelle e le labbra rosa e delicate della sua deliziosa e bellissima passerina.
Quella passerina così bella e così mia, mi faceva impazzire.
Ero completamente partito, ero fottuto anima e corpo.
Presi ad accarezzarle fra le sue pieghe morbide, trovandola deliziosamente bagnata.
Presi a stuzzicare il suo clitoride gonfio di desiderio, sentendola gemere di piacere, sotto il mio assalto e al mio tocco, facendomi sorridere maliziosamente con ancora il suo bocciolo duro fra le mie labbra.
-Amore ti prego..-
Mi spostai, tirandomi su, mentre afferravo la sua coscia sensuale, mettendola intorno al mio fianco duro, e senza darle modo di capire, affondai completamente dentro di lei, riempendola fino in fondo.
-Oddio!-
La sentii urlare, mentre appoggiava le sue mani sui muscoli delle mie braccia, mentre si abbandonava completamente contro la parete bagnata della doccia, sotto il mio sguardo accecato di puro desiderio.
-Quanto cazzo sei stretta e bagnata mi amor uhm!? Solo per me, non è vero ragazzina? Dillo!-
-Si mi vida, solo per te.. Ti prego muoviti sto impazzendo..-
-Povera bambina.. Adesso ti scopo.-
Dissi, con voce impregnata di oscuro desiderio, mentre presi a muovermi dentro di lei, con affondi forti e profondi, inebriandomi del suono delle nostre pelli bagnate che si scontravano l'un l'altra, insieme al suono erotico dei nostri sessi uniti.
-Cazzo piccola!-
Appoggiai una mano al lato della sua testa, mentre con l'altra la tenevo salda la coscia intorno al mio fianco, mentre continuavo ad affondare con sempre più forza, mentre il bagno si riempiva di gridi di puro piacere e gemiti desiderosi.
Ero completamente fuori di me, presi ad affondare con sempre più forza, invadendola della mia enorme presenza dentro quella piccola e accogliente strettezza, facendomi impazzire di desiderio.
La sua passerina mi avvolgeva come una guaina, facendomi ringhiare di puro piacere, a ogni mio affondo esigente.
Continuai a muovermi dentro di lei come un folle, perdendo completamente il controllo di me stesso, avvertendo le pareti interne della mia donna, iniziarsi a contrarsi e a stringersi con più forza intorno a me, mandandomi in visibilio.
-Sei pronta bambina..-
-Si ti prego..-
-Vieni amore mio, vieni per me, ORA.-
Dissi, ruggendo quasi le ultime parole, mentre affondavo con sempre più forza, fino a sentirla urlare di puro piacere raggiungendo il suo apice.
-Amoree!-
-Così piccola, così.. Che brava ragazza.
La mia brava ragazza, che mi stringe il cazzo maledettamente bene, mentre mi inonda del suo delizioso miele dolce.-
Sussurrai con voce roca e dominante, continuando ad affondare dentro di lei, cavalcando l'onda del suo orgasmo, sentendomi inondare del suo miele caldo, mentre la sua figa mi stringeva come in una morsa, facendomi ringhiare di puro piacere, mentre affondavo in lei le ultime due volte, raggiungendo finalmente il mio apice.
-Cazzo!-
Ringhiai di piacere, mentre affondavo un ultima volta, seppellendomi fino in fondo dentro di lei, sentendola gridare di nuovo, per un nuovo orgasmo, mentre la invadevo completamente del mio seme bollente marchiandola come mia.
Cazzo, amavo rivendicare la mia donna in questo modo così rude e sensuale.
Amavo scoparla con forza, dominandola.
Amavo dominare piacevolmente la mia donna, vedendola abbandonarsi completamente a me, mi faceva sentire fottutamente bene.
Mi sfilai delicatamente dal suo corpo, mentre le lasciavo andare la coscia, facendola abbassare, mentre l'afferravo per i fianchi, per sostenerla sulle sue cosce tremanti, mentre guardavo quell'incredibile donna, che tanto amavo.
Mi abbassai verso il suo viso, catturando finalmente quelle deliziose labbra che mi facevano impazzire di desiderio, baciandola dolcemente e con amore, trasmettendogli quanto l'amassi e quanto mi era mancata in quelle ore che ero stato via.
-Ti amo..-
La sentii sussurrare con voce tremante fra un bacio e l'altro, mentre accarezzavo dolcemente la curva morbida del suo seno, continuando a baciarla ancora e ancora, fino a separarci per mancanza d'ossigeno.
-Ti amo anch'io mi vida.-
Sussurrai, appoggiando la mia fronte contro la sua, mentre ci perdevamo ognuno nello sguardo dell'altra, sussurrandoci tutto ciò, che non dicevamo a parole, ma solo con i nostri sguardi, mentre il rumore dell'acqua scrosciante della doccia, invadeva i nostri sensi, già persi, per l'uno e per l'altra.
Continua
Buongiorno cuoricinii💛!
Ecco un'altro capitolo oggi💃🏼!
Ci becchiamo al prossimo aggiornamento, buona giornata!😘
Vi adoro
💛💛💛💛💛
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