Cap 5
-Cazzo si!-
Stava scopando senza pietà una puttana di un locale notturno, dopo essere stato due ore a torturare un pezzo di merda che gli doveva dei soldi ma che lui, si rifiutava di pagare.
Nessuno fotte un Mendoza.
Infatti ci aveva pensato l'esecutore.
Era così che lo chiamavano al futuro boss dei Mendoza.
Lui non conosceva pietà per nessuno, non concedeva seconde possibilità.
Quando entrava in azione l'esecutore, dovevi pregare che non toccasse a te, perché era certo che non saresti più tornato a casa.
E quell'uomo che aveva fatto quella fine quella sera stessa, l'uomo che aveva anche tentato di sfidarlo, credendo che un ragazzo di soli diciassette anni non potesse farlo fuori, convinto che un moccioso hai suoi occhi ovviamente, sarebbe stato semplice da eliminare, ma purtroppo per lui, non era stato così.
Aveva sperato male, perché Eros, era un qualcosa di così letale, che suo padre stesso alle volte ne rimaneva allucinato ma allo stesso tempo affascinato.
Era orgoglioso di suo figlio, sarebbe stato un suo ottimo erede, se non il migliore.
Prese per capelli la donna, tirandoglieli con forza, mentre continuava a sfondarla con colpi forti e decisi, mentre le urla di piacere si espandevano per tutta la camera, sentendo le poderose spinte del ragazzo, che la stava scopando come se non fosse mai stata scopata in vita sua.
Infatti aspettava con piacere il suo arrivo nel locale dove lavorava, sperando che la scegliesse ogni volta, per essere fottuta da lui.
Era così forte e dominante per la sua età, per non parlare della bravura, che le faceva agognare e sperare ogni sera in un suo arrivo.
I clienti che si faceva, non erano bravi come lui, lui era capace di farla orgasmare in cinque minuti, mentre con gli altri clienti doveva fingere, dato che non erano poi così bravi, alcuni.
Bravi per lei.
Stava andando avanti ormai da un'ora l'aveva presa e rigirata come una bambola, mentre la stava fottendo ancora e ancora fino a che non lo sentii pronto a esplodere, dentro di lei, in quel fottuto preservativo.
Avrebbe desiderato sentire la sua calda essenza dentro di lei.
Ma lui non era stupido e più non amava lasciare la sua essenza su una puttana.
Lei gli aveva detto che non poteva avere figli, dato che si era fatto chiudere le tube, per il lavoro che faceva, alcuni uomini desideravano il contatto senza preservativo, quindi le donne che lavoravano lì, ho si facevano chiudere le tube come aveva fatto lei, oppure si sotto ministravano tre volte l'anno, l'anticoncezionale fatto a puntare, così da non aver nessun pensiero, se un giorno si scordavano una pillola oppure se il preservativo si poteva bucare accidentalmente, rimanendo fregate.
La donna venne con un forte urlo di piacere, accasciandosi sul letto sfatto, mentre lui usciva dal suo corpo, andando verso il bagno, dopo averle lasciato una banconota da cinquecento euro, per l'ottimo servizio.
Sapeva cosa stava a significare, il suo lavoro era finito e doveva sparire, se non si voleva ritrovare morta su quel letto, per avergli disubbidito.
Non amava la compagnia di nessuna, solo una sana scopata e poi dovevi sparire senza obbiettare se aveva voglia, sarebbe stato lui a cercarti, non il contrario.
La donna su i trent'anni si rivestì velocemente, prendendo i soldi uscendo dalla camera, pronta per il prossimo cliente della serata, anche se l'aveva letteralmente e piacevolmente distrutta.
Ma quello era il suo lavoro e le piaceva.
Amava scopare, peccato che alle volte beccava clienti che non le facevano provare piacere come quest'ultimo.
Ma lo aveva scelto lei ed era contenta così.
Amava il sesso, e si faceva anche pagare, cosa voleva di più.
Uscii da quella camera chiudendo la porta, lasciando il ragazzo completamente solo.
Eros uscii pochi minuti dopo dalla doccia, fresco e pulito e completamente rilassato, mentre afferrava un asciugamano per asciugarsi e uno per avvolgerlo alla vita, mentre rientrava nella camera, andando verso il borsone, dove c'erano i suoi vestiti puliti.
Ne portava sempre uno con se, non amava tornare con i vestiti sporchi di sangue ho dalla serata appena passata come in quel momento.
Afferrò una sigaretta dalla giacca di pelle accendendosene una, per poi infilarsi i boxer e i pantaloni, mentre sentiva il cellulare vibrare sul comodino, dove l'aveva appoggiato qualche ora prima.
Lo afferrò e lesse il nome del suo migliore amico.
-Ehi, finito? Io sto per tornare a casa, ci voleva una scopata dopo, una serata a uccidere delle merde.-
Eros ghigno sadicamente, perché si, lui si era occupato di un coglione mentre Manuel di due tossici che non volevano pagare.
-Si, mi sto rivestendo.-
-Allora ti aspetto e ce ne andiamo insieme, senza che chiamo un taxi.-
-Va bene.-
Disse, chiudendo subito dopo la chiamata, finendo di fumare la sigaretta, per poi afferrare il resto dei vestiti, vestendosi velocemente, pronto ad andarsene da quel luogo rumoroso.
Uscii dal locale notturno a luci rosse, trovandosi Manuel che stava fumando fuori, mentre lo stava aspettando.
-Ehi fratello.-
-E stata soddisfacente Francisca?-
-Come al solito, non è poi tutto questo granché. Le puttane sono tutte uguali.-
-E larghe.-
-Troppo.-
Disse, sorridendo maliziosamente a ruota dal suo migliore amico, mentre si avvicinavano verso la macchina.
-Stavo pensando una cosa.-
-Cosa?-
-Sto pensando di aprirmi un locale tutto mio.-
-Davvero?-
-Si, ma nella mia testa fratello è molto di più dei locali che ci sono qui.-
Disse Eros, sogghignando soddisfatto, mentre apriva il porta bagagli, mettendoci dentro il borsone, richiudendolo subito dopo.
-Hai già un nome?-
Chiese Manuel, mentre apriva la portiera del passeggero entrandoci subito dopo, richiudendo la porta, voltandosi verso il suo migliore amico che stava mettendo in moto.
-L'essenza.-
Disse sorridendo soddisfatto, mentre partiva in direzione di casa, prima di Manuel e poi finalmente nella sua.
Fece segno a gli uomini fuori alla villa, mentre entrava dentro casa, trovandola immersa nel buio, data l'ora tarda.
Abbassò lo sguardo verso l'orologio sul polso che segnava appena le cinque, aveva fatto fottutamente tardi, ma una serata in pieno relax, dopo aver torturato e ucciso quel bastardo gli ci voleva.
Vide arrivare le donne delle pulizie, quella era l'orario che arrivavano dando il via alla loro giornata, consegnando il borsone a una delle donne, per poi dirigersi verso le scale, che lo avrebbero condotto al piano di sopra.
Salii le scale con fare silenzioso, come era abituato a fare, arrivando di fronte alla porta della sua camera, per poi voltarsi a quella di fianco alla sua, decidendo di entrare lì.
Aprii silenziosamente la porta, trovando la cameretta di Afrodite immersa nella lucina notturna, che era abituata a usare.
Non amava il buio, ne era terrorizzata da quando era piccola, per questo sua madre gli aveva regalato una piccola lucina da notte a forma di stella che le illuminava la stanza in modo delicato ma non troppo eccessivo, da mantenerla sveglia.
Richiuse silenziosamente la porta alle sue spalle, avvicinandosi al letto della sua piccola rondinella, sfilandosi le scarpe, andandosi a mettere sdraiato di fianco a lei, abbracciandola dolcemente, stringendola a se.
Vedendola subito accoccolarsi fra le sue forti braccia, come se nel sonno riconoscesse il calore e l'odore di Eros.
Erano così profondamente legati, che nessuno mai li avrebbe separati.
Lei era sua, e nessuno gliela avrebbe mai portata via.
Le bacio dolcemente la fronte, per poi cedere finalmente a un sonno ristoratore.
Continua
Salvee cuoriciniiiii💛
Vi voglio ringraziare lo so, forse lo ripeto spesso ma veramente ci tengo con il cuore 💓 a ringraziarvi per tutte visualizzazioni, i commenti, le stelline, la messa nell'elenco lettura.
E non solo di questa storia, ma di tutte le altre.
Grazie IMMENSAMENTE di cuore💓
Mi riempite il cuore di una IMMENSA FELICITÀ 🥰💛.
Ci tenevo e ci tengo a dirvelo💛.
Ora vi lascio la buonanotte⭐🌙 ci becchiamo al prossimo aggiornamento😘💛.
Spero che questa storia vi continuerà a incuriosire e a piacere.
Un abbraccio🤗
Vi adoro
💛💛💛💛💛
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