Cap 30
Afrodite
Mi trovavo a passeggiare nell'enorme giardino ben curato della casa dei miei.
Avevo deciso di venire qui, sapevo che aveva delle cose da fare Eros e non mi andava di aspettarlo per non so quante ore chiusa nel suo ufficio, dato che non mi era permesso di girare liberamente come vorrei a l'essenza.
Potevo anche capire il perché infondo e da una parte non desideravo vedere cose "strane".
Quindi avevo preferito venire qui dai miei, ha posta di rimanere sola a casa.
Adoravo questo posto, sembrava un posto incantato, da come era ben curato il giardino.
Mia madre ci teneva al suo giardino e hai suoi amati fiori.
Mi incamminai verso l'altro lato dell'immenso giardino, dove c'erano rose bellissime e ben curate e altri tipi di fiori meravigliosi, con la piscina a fontana aperta.
I dettagli di questo posto facevano sembrare tutto magico, ma in realtà sapevo che chi curava il giardino, per mantenerlo così bello, c'era un grosso e duro lavoro dietro.
Mi andai a sedere verso il bordo della fontana, godendomi il rumore meraviglioso che produceva l'acqua e la natura circostante.
Sentii mia figlia muoversi.
Nell'ultimo periodo si stava muovendo tantissimo, sicuramente era perché si stava avvicinando sempre di più la data del parto e io non vedevo l ora di poterla tenere stretta a me.
La mia bambina..
Chissà a chi somiglierà?
Sono troppo curiosa, me la immaginavo spesso, ma sicuramente il momento in cui l'avrei tenuta fra le mie braccia sarebbe stato imparagonabile.
Vederla con i miei occhi invece che da uno schermo.
Sarà sicuramente l'emozione più grande e immensa che possa mai provare in vita mia.
"-Non vedo l ora di abbracciarti amore mio e stringerti a me.
Mi immagino spesso, a chi potrai assomigliare se a me oppure a tuo padre.
Ma non mi importa..
Perché sicuramente per me, hai miei occhi e a gli occhi di tuo padre sarai la bambina più bella e amata del mondo.
Questo è poco ma sicuro, non importa a chi somiglierai amore mio.-"
Come se avesse sentito i miei pensieri rivolti a lei, sentii un piccolo calcetto nel mio ventre, facendomi sorridere felice, mentre posavo la mano, nel punto dove avevo sentito il suo calcetto, accarezzandolo dolcemente.
Chiusi gli occhi, beandomi della pace e del suono incantevole della natura, mentre mi rilassavo completamente.
Avevo scacciato dalla mia mente quel bruttissimo avvenimento, mi ero fatta forza da subito, perché non volevo vivere con il terrore di quel momento.
Dovevo ringraziare mio marito che mi aveva trovata giusto in tempo e persino quella persona che mi aveva rapita.
Grazie a lui suo fratello non era andato fino in fondo.
Non sapevo che fine avesse fatto, ma potevo immaginarmi che mio marito non gli avesse fatto fare una bella fine.
Scossi la testa, per scacciare quei brutti pensieri.
"-No, basta Afrodite.
Ti sei ripromessa di non pensarci più.
Quel momento deve rimanere nascosto in un lato remoto della tua mente e non devi più tornarci, per la tua salute mentale.
E' stato un brutto momento, che va sicuramente cancellato dalla mia mente, anche se è impossibile ma almeno apparentemente, se volevo andare avanti ed essere felice e serena.
Perché se avrei continuato a pensare a quel momento, sarebbe stato difficile andare avanti.
Quindi cerca di rimuoverlo nella tua mente, almeno apparentemente.
Mettilo nel dimenticatoio e getta la chiave.-"
Mi sussurravo come un mantra, per cercare di non pensarci più.
Aprii gli occhi sentendo dei passi avvicinarsi, pur essendo silenziosi, riconoscevo la camminata del mio uomo.
Gli sorrisi, vedendolo avvicinarsi sempre di più fino ad arrivare a un passo da me.
-Ciao mi vida.-
Disse con quella voce sensuale, che faceva cospargere il mio corpo d'immensi brividi di piacere.
-Ciao amore mio, sei arrivato presto.-
Dissi, sorridendo felice, di vederlo prima dell'orario che sarebbe dovuto rientrare.
-Non riuscivo a stare troppo lontano dalla mia piccola rondinella, così ho lasciato i miei ragazzi al loro lavoro e Manuel a occuparsi di una cosa al posto mio.-
Disse, mentre si abbassava verso il mio viso, catturando le mie labbra in un bacio dolce e pieno di desiderio.
Sospirai di piacere attraverso il nostro bacio, sentendo le sue labbra sensuali, sorridere.
Immaginandomi quel sorrisetto malizioso, il suo marchio di fabbrica, che lo rendeva maledettamente stronzo ma anche terribilmente sexy e dominante.
Aprii gli occhi, non essendomi accorta di averli chiusi, vedendolo spostarsi con quel luccichio ne gli occhi da predatore, che mi stava comunicando che non vedeva l ora di mangiarmi.
Arrossii timidamente sotto il suo sguardo, divertito e desideroso, mentre si metteva seduto di fianco a me, afferrandomi per i fianchi, attirandomi seduta sulle sue gambe dure, mentre le sue braccia circondavano il mio corpo, con le sue braccia forti e calde, mentre posava entrambe le mani, a palmi aperti sul mio enorme pancione, accarezzandolo con dolcezza, mentre si inebriava dei movimenti del nostro piccolo miracolo.
-Ciao anche a te amore mio.-
Disse, prima di abbassare il viso verso il mio pancione, lasciando piccoli baci, facendomi sorridere felice, mentre gli circondavo le spalle con il mio braccio, andando ad accarezzare dolcemente la pelle del collo scoperta, sentendolo sospirare di piacere.
Lo vidi alzare il viso verso di me, leggendo quello sguardo di ghiaccio facendolo sembrare puro fuoco liquido di desiderio e amore, mentre il mio corpo tremava di piacere sotto il suo sguardo dominante e desideroso.
-Sai bambina, se non fosse che tra poco dovremmo cenare, ti avrei già presa e portata in camera, per scoparti.
Sei fottutamente sexy e vederti incinta di me, beh rende la mia parte oscura dentro di me come un cazzo di troglodita che batte la mano sul petto, per aver marchiato la sua femmina, facendomi desiderare sempre di più di marchiarti ancora e ancora, senza mai una fine.-
Disse, con parole rudi e sensuali allo stesso tempo, sentendo il mio viso scaldarsi per il rossore che mi stava avvolgendo, sotto lo sguardo desideroso di Eros.
Mi morsi nervosamente il labbro inferiore, mentre stringevo le cosce, per il desiderio che mi stava cogliendo, facendomi imbarazzare ancora di più.
Cosa che non era sfuggita a Eros.
Lo vidi ghignare maliziosamente, mentre posava una mano sul mio ginocchio, accarezzandolo con carezze pigre e sensuale, sentendo il mio stomaco stringersi per le sensazioni di piacere che mi stavano avvolgendo.
-Più tardi piccola, griderai fottutamente così tanto, che non avrai più voce.-
Disse con voce dominante, facendomi emettere un gemito desideroso mal celato a labbra chiuse.
Dio, l'effetto che mi faceva quest'uomo.
Era non solo devastante, ma era un qualcosa che non riuscivo a controllare ed era peggiorata grazie hai miei ormoni ballerini per via della gravidanza e lui, sapeva cosa scatenava al mio corpo normalmente e sapeva che adesso era tutto più amplificato.
Mi catturo il mento, fra il pollice e l'indice, facendo avvicinare il mio viso accaldato verso il suo, per poi catturare le mie labbra in un bacio pregno di desiderio carnale.
Facendomi sospirare di piacere attraverso il nostro bacio, mentre sentivo il suo petto vibrare per un ruggito di desiderio mal contenuto.
Sentii un leggero colpo di tosse, interrompendo la magia erotica di quel momento, facendomi scostare di scatto imbarazzata, mentre il mio viso assumeva tutte le colorazioni di rosso esistenti al mondo, voltandomi verso Teresa, la capo governante.
Vidi Eros sorridere maliziosamente mentre si voltava verso Teresa, senza nessun imbarazzo al contrario di me.
-Si?-
-Signori, la cena è pronta, i vostri genitori vi stanno aspettando nella sala da pranzo.-
-Arriviamo subito Teresa, grazie.-
Disse Eros, mentre vidi Teresa allontanarsi con un sorriso, mentre io mi alzavo in piedi ancora completamente in imbarazzo.
Mi sentii avvolgere i fianchi dalla presa forte e decisa del mio uomo, ma delicata allo stesso tempo, mentre ci incamminavamo lungo il giardino, pronti per andare dentro casa, dove ci aspettavano i nostri genitori per la cena.
Eravamo riuniti intorno al grande tavolo dell'immenso salone, adorando l'atmosfera familiare di quando stavamo tutti insieme.
Amavo la mia famiglia, anche se purtroppo non ho avuto il piacere di avere qualche amica.
Non perché non avessi voluto, ma purtroppo immaginando a chi appartenevo, non amavano molto la mia compagnia, per paura.
Su quello non ero stata molto fortunata, ma ero stata fortunata in tutt'altro.
In questo.
Avevo una famiglia meravigliosa che amavo profondamente con tutto il mio cuore, un uomo che era tutta la mia vita e ora a breve sarebbe arrivata qualcuno ancora mille volte più bello e importante di questo mondo.
Nostra figlia.
Ero stata fortunata anche ad avere una madre, che per me è come fosse la mia migliore amica.
Il mio rapporto con lei è unico e speciale, quindi non sentivo troppo la mancanza di un amicizia, perché avevo lei, che era il mio supporto in tutto.
Forse per questo non ne avevo mai sofferto troppo l'assenza di una amicizia, perché avevo lei.
Il nostro rapporto è sempre stato da mamma e figlia, ma anche da migliori amiche.
Parlavamo di tutto.
Mio padre, beh, che tutti lo temessero come mio marito anche, io lo vedevo solo come un padre protettivo verso la propria principessa.
Per questo sono sempre stata grata in tutto quello che ho avuto, perché anche se da piccola sono stata abbandonata beh, avevo ricevuto il più bel regalo che una bambina possa mai ricevere.
Una famiglia.
Una famiglia amorevole, che ti ama e accudisce con amore e devozione, senza pentirsene mai.
A prescindere da chi sono e cosa sono sempre stati, io mi reputo fortunata, perché sono capitata in una splendida famiglia che donava amore e credeva nel calore e ne l'unione famigliare.
E' vero, che vivendo in questo mondo, non sei mai del tutto libera, dovendo stare alle regole per la tua salvezza, come ora, sono cinque mesi, che non posso uscire come desidero io, ma va bene, ok.
Anche se mi pesa e ho fatto valere il mio pensiero, capisco anche Eros, del perché si stia comportando così.
Mi riscossi dai miei pensieri, mentre mi deliziavo della buonissima cena preparata dalle cuoche della casa, prestando attenzione a mio padre e a mio marito.
-Mi hanno riferito che lo hanno avvistato.-
Sentii quelle parole da mio padre, sentendo il mio corpo raggelarsi.
Lo so che volevano catturarlo, ma io allo stesso tempo lo volevo anni luce lontano da qui.
Vidi lo sguardo di mia madre posarsi su di me, mentre mi allungava la sua mano, stringendola amorevolmente nella sua.
-Si padre, e non vedo l ora che lo catturano così che..-
Non finii la frase che sentii il suono incessante del suo cellulare, interrompere quella conversazione, che a me stava mettendo agitazione.
Eros
-Si?-
-Signore ce stato un problema.-
-Quale?-
-Lo stavamo per prendere ma il bastardo è riuscito a fuggire e non sappiamo dove si sia nascosto..
Credo che la sua intenzione e di venire in Messico.
Cercheremo il modo di acciuffarlo prima che accada.-
-CAZZO! DOVETE TROVARLO CAZZO! PEDRO, NON VOGLIO ERRORI, DOVETE CATTURARE QUEL FOTTUTO BASTARDO!-
Mi alzai in piedi, completamente fuori di me, cazzo!
Cazzo, merda cazzo!
Quel fottuto bastardo è riuscito a fuggire dai miei uomini, non ci voleva merda!
-Signore..
Cercheremo di fare del nostro meglio.-
-NO, NON DOVETE CERCARE, DOVETE ESEGUIRE!
TROVATELO E PORTATELO DA ME, IMMEDIATAMENTE!
NON VOGLIO CHE IL BASTARDO, ARRIVI PRIMA DI ESSERE CATTURATO, CHIARO!?-
-Si Signore.-
-Bene.-
Riagganciai la chiamata, rendendomi conto di aver continuato la conversazione davanti a mia moglie e mia madre.
Merda, avevo perso il controllo!
CAZZO DI UNA FOTTUTA MERDA!
Uscii da lì imprecando, lasciandoli soli, mentre me ne uscivo in giardino, cercando di riacquistare il controllo appena perso.
Kadim, fottuto bastardo, non riuscirai a fottermi, prima che io fotta te.
Continua
-3
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro