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Cap 27

Eros

Entrai nel mio ufficio finalmente, dopo tre ore lontano da lei.

Posso immaginare come la mia bambina si sia annoiata.

"-Oh piccola..

Mi farò sicuramente perdonare una volta fuori da qui, è una promessa.-"

Sorrisi maliziosamente a tale pensiero, mentre puntavo il mio sguardo desideroso, verso quella magnifica donna di fronte a me, avvicinandomi con passo sicuro e dominante, vedendo il suo corpo, reagire magnificamene alla mia presenza.

Amavo da impazzire l'effetto che scatenavo anche solo grazie a uno sguardo, ho alla mia presenza.

Era un richiamo primordiale il mio, dove il corpo della mia donna rispondeva magnificamente bene e istantaneamente.

Oh si..

L'effetto che mi faceva questa graziosa creatura e l'effetto che io facevo a lei, era per entrambi piacevolmente devastante.

Arrivai di fronte alla mia regina, afferrandola per i fianchi, spingendo il suo piccolo corpo arrotondato meravigliosamente a me, mentre posavo una mano sul ventre di mia moglie, sentendo i movimenti di nostra figlia.

Era un qualcosa di strabiliante, quel piccolo esserino eravamo stati noi a crearlo, dall'amore che provavamo l'uno per l'altra, avevamo creato il nostro primo miracolo.

Era devastante per la mia anima, ma in senso positivo, non vedevo l ora di vedere mia figlia e stringerla a me.

So già che sarei stato un padre iperprotettivo e geloso di tutte le mie principesse che verranno.

Abbassai il mio viso nel punto dove avevo sentito il calcetto della mia bambina e ci posai un bacio, avvertendo la mano di mia moglie accarezzarmi il retro del mio collo, facendomi impazzire di desiderio.

Quelle mani su di me, erano una droga eccitante per il mio corpo.

Mi tirai su, spingendola di nuovo verso di me, intrappolandola fra le mie forti braccia, mentre mi abbassavo con il viso verso il suo, intrappolando immediatamente le mie labbra alle sue, dando il via a un bacio pieno di desiderio e amore.

-Mi dispiace golondrina, per tutte queste ore lontano da te.

Immagino che ti sei annoiata, non è vero bambina?-

(rondinella)

La vidi puntare il suo sguardo languido e colmo d'amore al mio pieno di desiderio, sentendo il mio cuore accelerare un battito, grazie a l'effetto che mi faceva con quello sguardo.

-Non preoccuparti mi amor, anche se stavo pensando..-

-No.-

Dissi immediatamente, immaginando dove volesse andare a parare.

-Mi vida por favor..- (vita mia per favore..)

-La mia risposta è no.

Non osare disobbedirmi Afrodite, non vuoi vedermi infuriato.-

La vidi fare un passo indietro cercando d'allontanarsi da me, ma con scarsi risultati perché non glielo permisi.

-Non possiamo andare avanti così.

Non è vivere.

Che mi vuoi tenere costantemente sotto controllo.-

-Credo che quello che ti sia capitato forse non ti ha fatto ben capire abbastanza, che non puoi uscire da sola.

E si, prima che me lo dici, ti hanno presa con tutto che i miei uomini erano insieme a te.-

-Quelle povere persone, non hanno potuto evitarlo EROS! SONO SALTATI IN ARIA PER LA MOR DI DIO!-

La sentii alzare la voce.

Feci un sorrisetto poco raccomandabile per lei, era il primo avvertimento e lei mi conosceva bene.

-Ti prego amore, ho il diritto di muovermi anche per conto mio.

E' successo, questa è la vita, è il tuo mondo, a cui faccio parte.

Sono cose che possono accadere, per arrivare a te lo so.

Ma non possiamo andare avanti così, perché non mi fai vivere così.

Grazie a Dio sei arrivato in tempo, mi hai trovata.-

-Infatti, se non sarei riuscito ha trovarti, potevo rischiare di perdervi Afrodite e io non posso permetterlo.-

-E non succederà.

Ma dobbiamo tornare alla normalità, insomma normalità se è paragonato a questo.

Perché comunque non è normalità essere seguita a distanza, però lo sempre accettato e lo capisco, ma almeno potevo muovermi come volevo.-

Sospirai passandomi nervosamente una mano fra i capelli, aveva ragione lo so.

Ma la paura ti fotte.

E io avevo paura di perderla.

Non avevamo ancora trovato quel fottuto bastardo e finché non lo trovavo io non potevo restare calmo.

Tornai con il mio sguardo su di lei, non riuscendo a negarle nulla, ma come potevo darle qualcosa, se la mia paura costante era di perderla, come avevo rischiato mesi fa.

-Ascolta mi vida ti faccio una promessa.

E sai che sono un uomo che quando da una parola è quella.

Una volta che avremo preso Kadim Sula, potrai fare le cose che hai sempre fatto, ma fino ad allora, la situazione non cambia.-

-Quindi ci vorranno anni metti caso, ho tutta la vita, la situazione rimane invariabile?-

-Non credo che ci vorrà tutto questo tempo mia adorabile sposa.

Ma se ci vorrà tutto quel tempo, allora vedrò di allentare la presa va bene?

Fino ad allora, fai la brava bambina e mi ascolti.-

La vidi sospirare arrendendosi a me.

-Va bene amore.-

-Brava ragazza.-

La strinsi a me, facendo scontrare il suo piccolo corpo al mio possente, mentre facevo scorrere le mie mani, in una lenta carezza sensuale dai suoi fianchi fino al suo sederino sexy che mi faceva impazzire, arrivando sotto quella dannata gonna che mi faceva uscire di senno dal desiderio, stringendo il suo culetto in una stretta rude, sentendola sobbalzare dalla sorpresa, facendomi ghignare maliziosamente.

-Questo culetto è mio.-

Dissi stringendolo di nuovo, mentre usavo la mano destra scendendo fra le sue cosce accarezzandole il monte di venire coperto dalle sue mutandine rosa in pizzo -questa figa è mia.-

Dissi con fermezza e voce pregna di desiderio e dominio, mentre gliela massaggiavo da sopra il tessuto, sentendola tremare fra le mie braccia e sospirare di piacere.

-Questo corpo è mio.

Il Tuo cuore, la tua anima sono miei.

Tu sei mia bambina, e nessuno oserà mai più portarti via da me.-

Dissi le ultime parole con durezza e fermezza, sentendola tremare.

-Andiamo a casa.-

Dissi, spostandomi dal suo corpicino acceso di desiderio per mano mia, stringendo la sua piccola mano alla mia grande e forte, avvicinandoci verso le porte dell'ascensore pronti a tornare a casa.

In quella casa dove, l'avrei fatta urlare di piacere.

E perché no, anche per le sculacciate che si meritava.

Amavo giocare nel sesso con la mia donna, e il suo essere così morbida e sottomessa al mio dominio sessuale, mi rendeva folle di desiderio e piacere.

Perché quando si abbandonava completamente a me, sentivo quel desiderio eccitante e dominante che mi destabilizzava e saziava, sia il mio corpo e che la mia anima.

"-Oh bambina..

Non vedo l ora di scopare quel delizioso culetto e quella figa fantastica amore mio.-"

Tu mi rendi folle ragazzina, folle di desiderio accecante, che non riesco a controllare e nemmeno lo voglio.

Quel desiderio costante che ti trascina dentro, corpo e anima.

Ecco questo è l'effetto che mi fai.

Fantasticamente devastante e totalizzante per me.

Continua

Ecco un'altro capitolo ci becchiamo alla prossima cuoricini!💛

Si sta avvicinando sempre di più la fine, ne mancano 5 e già mi prende tristezza😥.

Spero che i capitoli vi siano piaciuti, buonanotte cuoricini🌙⭐️

Vi adoro
💛💛💛💛💛

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