Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Cap 23

Eros

Erano passate più di quarantotto ore, dal rapimento di mia moglie e dalla chiamata di quel fottuto bastardo.

Ero perso, completamente fuori di me.

Mia madre era distrutta, mio padre era fuori di se, io ero come un leone in gabbia pronto per uccidere.

L'idea che la mia piccola donna fosse nelle mani di quel sudicio e schifoso bastardo, mi rendeva folle d'ira.

Dovevamo trovarla.

Avevo mandato i miei uomini migliori insieme a quelli di mio padre per scovare qualcosa, il tempo che quel fottuto bastardo si decidesse a chiamare.

Stava giocando con la mia sanità mentale, lo sapevo.

Perché sapeva che mia moglie era il mio punto debole.

Alzai lo sguardo verso Manuel che si trovava al telefono con uno dei nostri ragazzi, mentre mio padre sbraitava ordini dall'altro capo del telefono.

Io?

Io ero privo di forze apparentemente, ma se venivo solamente sfiorato rischiavo di uccidere qualcuno.

Stavo perdendo la testa.

Mi avvicinai al tavolo dove si trovavano un paio dei miei ragazzi pronti in qualsiasi momento a rintracciare quella fottuta chiamata quando sarebbe avvenuta.

-Avete trovato niente?-

-No Signore, quel bastardo ha spento il telefono, ma non credo che sappia che ce un trasmettitore dove indica sempre dove si trovi sua moglie.

Se quel bastardo lo aziona, ce lo abbiamo in pugno.-

Tirai un pugno sul tavolo in sala di casa mia, facendo voltare i miei uomini e mio padre, mentre Manuel si avvicinava a me, posandomi una mano sulla mia spalla.

-La troveremo fratello, devi rimanere lucido. So che è difficile ma devi farlo.-

Inchiodai il mio sguardo colmo di furia nei suoi, non ero arrabbiato con lui, ero arrabbiato con me stesso, perché ancora non eravamo riusciti a trovare la mia donna.

-Una volta che lo troveremo ragazzo..-

-Lo faremo fuori.-

Dissi, alzando lo sguardo verso mio padre.



Afrodite guardava fissa fuori dalla finestra, con il desiderio di poter fuggire.

Quel bastardo di Sula, non aveva ancora chiamato Eros, aveva capito che voleva farlo impazzire.

L'unico modo che un boss poteva vacillare, era toccare la cosa più cara che aveva.

La famiglia.

Sentii la porta scattare, ma non si voltò, era distrutta, non mangiava da non sapeva nemmeno più lei da quanto, dato che non sapeva più da quando si trovava lì.

La sedevano per farla dormire, così da tenerla buona.

-Ciao dolcezza.-

Si voltò di scattò non riconoscendo la voce.

Vide un ragazzo, si e no qualche anno più grande di lei, molto somigliante ad Arbor Sula.

-Chi sei?-

-Io?

Oh tesoro..

Io sarò il tuo peggior incubo se tuo marito non accetta ciò che mio fratello vuole.

Sono Kadim Sula comunque, piacere dolcezza.-

Disse con un tono viscido e un sorrisetto che apparentemente poteva sembrare sexy, ma se lo guardavi attentamente metteva i brividi.

Afrodite iniziò a tremare di paura, vedendo il ragazzo che si stava avvicinando a lei come un serpente assonagli pronto a scattare verso la sua vittima.

-Sai tesoro vorrei molto assaggiare il tuo sapore, devi essere dolce come lo zucchero, non è vero zuccherino?-

Afrodite non riusciva a parlare, il terrore l'aveva bloccata sia la voce che il corpo, mentre il ragazzo avanzava verso di lei.

Fino ad afferrarla per le braccia tirandola su.

-LASCIAMI!

LASCIAMI SUBITO, BRUTTO BASTARDO!

NON MI TOCCARE!-

Disse, iniziando a scalciare come una pazza, sotto le risate divertite di Kadim, mentre la sospingeva sul letto, incastrandola sotto il suo corpo grande e possente.

-MIO DIO, COSA VUOI FARE!?

SONO INCINTA, TI PREGO!-

-Del sano sesso piccola, non creerà problemi alla gravidanza.-

-NO!

NOOOOO LASCIAMIIIIIII!!!!!!!-

Prese a muoversi, cercando di spingere quel peso enorme sul suo corpo delicato, mentre Kadim rideva, iniziando a far scorrere le mani sotto il vestito che indossava da quando era arrivata, strappandole le mutandine.

-MIO DIO NO!

TI PREGO NOOOOOO!!!!!!-

-Ora dici di no tesoro, tra poco urlerai si!-

-KADIM, NON TOCCARLA CAZZO!-

Disse una voce possente e autoritaria, la voce di Arbor Sula.

Si accosto a suo fratello, afferrandolo per le spalle, buttandolo per terra, liberando la ragazza.

-CHE CAZZO VOLEVI FARE EH!?-

Disse, completamente fuori di se, mentre Kadim si alzava con sguardo divertito puntato alla ragazza.

-VAI A FARTI UN GIRO.

ORA!-

Disse, intimando il fratello a uscire di lì.

Vide Kadim uscire da lì sbuffando infastidito, richiudendo la porta alle sue spalle, lasciandoli soli.

Arbor puntò lo sguardo verso la ragazza tremante e piangente, come poteva darle torto, insomma stava per essere stuprata.

-Calmati, non fa bene alla bambina.-

Disse, avvicinandosi alla ragazza che non la smetteva di piangere.

Prese la siringa dalla tasca dei pantaloni, per poi avvicinarsi al braccio della ragazza, iniettandogli il sedativo per farla calmare e farla dormire.

Pochi secondi dopo e la ragazza era caduta fra le braccia di morfeo.

Arbor afferrò il cellulare della ragazza azionandolo, pronto a fare quella cazzo di chiamata, aveva aspettato fin troppo.

Premette sul numero di Eros e attese, mentre il suo sguardo si spostava sul muro, dove c'era la videosorveglianza.

Se non avesse guardato dall'altra stanza a quest'ora la ragazza avrebbe subito qualcosa che non si sarebbe mai più dimenticata in tutta la sua vita.

Certo nemmeno quello, ma col tempo lo avrebbe scordato, uno stupro no.

-Arbor.-

-Incontriamoci fra dieci minuti al porto, voglio discutere con te, di qualcosa che dovrai darmi se vuoi tua moglie integra indietro.-

-Che diavolo vuoi?-

-Lo sai cosa voglio Eros, la parte nord della tua città.-

-Vuoi il mio fottuto territorio!?-

-Esatto! Ho forse conta più il territorio della tua donna e di tua figlia?-

-Sai che ti dico Sula?-

-Cosa?-

-Di donne ce ne sono tante e di figli ne possiamo fare tanti, tientela pure, infondo meglio il trono che una donna, no!?-

-CHE CAZZO STAI DICENDO?-

-AAH ALLORA NON MI STAI ASCOLTANDO, PUOI TENERTELA.-

-CHE COSA!?-

-Hai sentito bene, adios.-

Rimase scioccato dalle parole di Eros, non poteva credere di aver calcolato in modo errato, non gli importava nulla di sua moglie e di sua figlia?

Che cazzo aveva che non andava?

E lui?

Come cazzo aveva potuto sbagliare in quel modo?

Uscii dalla camera della prigioniera con furia, non sapendo che cazzo escogitare ora, che lui gli aveva confermato che non avrebbe rinunciato a una fetta del suo trono, ne per sua moglie e ne per sua figlia.

Continua

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro